
Caro diario, partiamo da un dato che sta girando in questi giorni. Dopo le tre partite del girone, solo la Scozia ha dribblato meno dell’Italia. Cosa è successo esattamente? Siamo rigidi, tesi, nervosi, giochiamo in modo prudente? Oppure siamo davvero solo scarsi, il frutto di decenni di programmazione sbagliata, di bambini che non giocano più per strada eccetera eccetera? O magari sono i rimproveri che si fanno a quei bambini che giocano (ma anche ai calciatori di venti o più anni in Serie A) ma che osano troppo, e quindi per forza di cose ogni tanto sbagliano? Sarà mica il risultato di questa nostra ideologia secondo cui bisogna sbagliare il meno possibile, che ci immobilizza, ci castra, che non ci rende liberi?
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Contro la Croazia ce ne sono riusciti solo 5, di dribbling, di cui uno lo ha fatto Mattia Zaccagni che è entrato in campo a dieci dalla fine e poi ha fatto quel gol incredibile con cui abbiamo pareggiato. C’è voluta un’azione pazzesca, da sogno, per raggiungere il risultato minimo della serata. Spalletti ha detto che l’Italia ha giocato a lungo sotto al proprio livello, come alla fine ha giocato “sopra, al massimo livello”. E il dubbio di quanto valga, o possa valere, questa squadra, continuiamo ad averlo, tutti.
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