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Daniele V. Morrone
Dani Parejo, l'anima del Valencia
18 feb 2020
18 feb 2020
Come il centrocampista è diventato il leader tecnico ed emotivo della sua squadra.
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Daniele V. Morrone
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Foto di Quality Sport Images/Getty Images.




 



 



 



 





 



 



 



 

https://twitter.com/OptaJose/status/1132677816988905475

 



 



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Parejo resiste al contrasto avversario e poi con una finta di corpo salta anche la pressione dell’attaccante. Appena il tempo di alzare la testa che vede il compagno, Rodrigo Moreno, largo e solo sulla fascia opposta. Non lascia neanche il tempo agli avversari di accorgersene che lo trova subito con un lancio teso.


In un calcio che punta sull’istinto per aumentare la velocità di esecuzione, Parejo insiste sempre sull’aspetto mentale del gioco, sull’importanza della concentrazione e del prendere la scelta giusta al momento giusto. Evidentemente è consapevole che così può fare la differenza, perché ha una capacità innata di ordinare la sua squadra con passaggi precisi, indicazioni rigorose e orientando il corpo a seconda di dove si trova il pallone come un girasole. 


 



 



 


Contro il Granada si posiziona per ricevere libero e dopo aver studiato la situazione fa partire un filtrante spezza-linee direttamente per i piede di Rodrigo sul suo taglio senza palla. Con il suo passaggio ha superato 5 avversari e trovato il compagno libero in corsa verso la porta.


Parejo è lento nella corsa, cosa su cui ha scherzato anche, lamentandosi pubblicamente dei suoi numeri su FIFA. Ovviamente non è l’aspetto atletico a renderlo un giocatore unico, ma il modo in cui tratta la palla con rispetto e riverenza, mai trascinandola, sempre sfiorandola soltanto con il destro. Senza scomporsi in finte di corpo o movimenti troppo elaborati, sposta la palla prima dell’intervento avversario con la suola o con l’interno, una giocata minimale che potrebbe eseguire reggendo allo stesso tempo un caffè in mano. 


 



 



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Il calcio di Dani Parejo in un’azione contro il Betis, in cui è lui che legge la traiettoria del passaggio meglio dell’avversario e in scivolata recupera palla per la sua squadra passandola direttamente al compagno e subito dopo si mette in visione per ricevere. Il controllo orientato verso destra accompagnando il pallone col piede gli permette di girarsi al momento della ricezione e reagire all’intervento avversario superandolo con un tunnel dato da un tocco leggero di punta. Il gesto gli apre il campo e può quindi provare un filtrante direttamente per la punta.


 



 



 



 



 



 

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