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Marco D'Ottavi
Quanto ci mancherà la coppia Dainelli e Gamberini
14 set 2018
14 set 2018
Dopo 9 anni passati insieme in Serie A, Dainelli e Gamberini hanno lasciato il campionato.
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Marco D'Ottavi
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Foto di Clive Brunskill/Getty Images
(foto) Foto di Clive Brunskill/Getty Images
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Al minuto ottanta di SPAL - Chievo Verona, valido per la 33° giornata del campionato di Serie A 2017/2018, Alessandro Gamberini si avvia verso il centro del campo per essere sostituito. Un muscolo della coscia gli ha comunicato che il suo tempo in campo è finito, una cosa tutto sommato normale quando hai 36 anni. A bordo campo, in fretta e furia, si è preparato ad affrontare gli ultimi dieci importantissimi minuti (le due squadre stavano lottando per non retrocedere) Dario Dainelli. I due si scambiano prima una virile stretta di mano (di quelle oblique, più giovanili che giovani), poi però Dainelli lo stringe a sé e lo bacia sulla guancia, come un amico che non vede da tempo. Questo fugace, ma intenso, scambio di saluti è l’ultimo atto congiunto su di un campo da calcio di Dainelli e Gamberini, difensori del Chievo Verona, ma soprattutto compagni, colleghi, coppia.A partire da questa stagione, Danielli e Gamberini non giocano più insieme e, a dirla tutta, non sono più due giocatori di Serie A. Alessandro Gamberini ha lasciato il calcio giocato e allena le giovanili del Chievo; mentre Dario Dainelli non ha rinnovato il suo contratto ed ha firmato con il Livorno, per andare in B dopo venti stagioni consecutive nella massima serie.

I due hanno condiviso uno spogliatoio per un totale di otto stagioni e mezzo; dal 2005 al gennaio del 2010 nella Fiorentina (Dainelli fu ceduto al Genoa nel mercato invernale) e altre quattro dal 2014 al 2018 nel Chievo. Un numero di anni passati insieme altissimo nel mondo del calcio contemporaneo. Se Maldini e Baresi hanno giocato insieme per 13 stagioni e Claudio Gentile e Gaetano Scirea per 9, altre coppie di difensori che consideriamo quasi inscindibili hanno condiviso meno strada rispetto a Dainelli e Gamberini: Lilian Thuram e Fabio Cannavaro 8 stagioni; Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini 7 (almeno per il momento); Piqué e Puyol 6.Questa lunga vicinanza, nata a Firenze e cementificata dagli anni al Chievo, ha reso il loro addio simultaneo ancora più significativo. Mai più ci troveremo a leggere le formazioni della domenica vedendo sbucare i loro nomi infilati tra quelli di Gobbi e Cacciatore, mai più ci chiederemo ma da quanto giocano insieme? [embed]https://twitter.com/ACChievoVerona/status/1013785862377619457[/embed] Come a tutte le cose che finiscono, è doveroso rendere il giusto tributo a Dainelli e Gamberini, due icone di un calcio magari minore, ma mai minoritario.La prima stagione insiemeDainelli e Gamberini si incontrano nella Fiorentina 2005/06, una squadra che si è salvata per un pelo nella precedente stagione di Serie A, dove era appena tornata dopo una rapida risalita dalla serie C2. Dainelli è in squadra da un anno, arrivato 12 mesi prima dal Brescia, mentre Gamberini viene acquistato dal Bologna per circa 3 milioni.

La prima volta insieme.

Il primo incontro da compagni su di un campo di serie A è uguale all’ultimo, e non può essere solo un caso: Gamberini si infortuna a 7 minuti dalla fine di Lazio - Fiorentina, settima giornata di campionato, e viene sostituito proprio da Dainelli che si riprende il posto al centro della difesa. Tra scelte tecniche ed infortuni - due costanti nella carriera dei nostri eroi - per giocare insieme devono aspettare fino alla 16esima giornata, il derby toscano con l’Empoli. Vengono schierati come coppia centrale in una difesa a 4, con ai lati Pasqual ed Ujfalusi. Dopo 25 minuti segna Pazzini, gol pareggiato nel secondo tempo da Ighli Vannucchi. Sul gol subito è il terzino ceco a farsi scappare l’avversario alle spalle e i due non hanno colpe. In quella stagione Dainelli gioca 30 partite, Gamberini, bloccato dagli infortuni, ne gioca solo 19. Insieme giocano per sole 9 volte: 8 in campionato e 1 in Coppa Italia. La prima vittoria è un 1 a 0 contro il Palermo con in campo 5 futuri campioni del mondo. La prima sconfitta un 4 a 1 contro la Juventus in Coppa Italia, con tre gol di Alessandro Del Piero.6 articoli che parlano dell’assenza congiunta di Dainelli e Gamberini

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CALCIO, CHIEVO: DAINELLI INFLUENZATO, GAMBERINI E MEGGIORINI A PARTELa stagione 06/07La stagione 06/07 è il White Album di Dario Dainelli e Alessandro Gamberini. La Fiorentina, partendo con una penalizzazione di 15 punti, finisce sesta con 58 punti (senza sarebbe arrivata terza), ma soprattutto è la miglior difesa del campionato con soli 31 gol incassati. I due giocano tanto (31 e 28 presenze alla fine della stagione) e spesso insieme, centrali che si completano perfettamente: Gamberini è dinamico e deciso, Dainelli più statico ma insuperabile nel gioco aereo. Insieme sono il segreto della Fiorentina di Prandelli. Tre in cui invece è uno a sostituire l’altro

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Gamberini giocherà al posto di DainelliIn azzurroNazionale maggioreIn una nazione di difensori, i due sono riusciti ad issarsi - con qualche difficoltà bisogna ammettere - fino alla difesa dei colori azzurri. Una storia non lunga, né particolarmente brillante, che non li ha mai visti incrociare le strade.Dario Dainelli conta una sola presenza in azzurro. L’11 giugno 2005 gioca 45 minuti nell’amichevole contro l’Ecuador, terminata 1-1. Schierato in una difesa a 3 con Barzagli e Zaccardo, dopo 17 minuti stende in area Carlos Tenorio che lo aveva bruciato in velocità. [embed]https://gph.is/2JBo1rW[/embed] Qualche anno più tardi è stato convocato anche da Donadoni per le gare di qualificazione agli Europei 2008 contro Lituania e Francia, senza però mai scendere in campo.Un po’ più fortunato Gamberini, che tra il 2007 ed il 2011 è riuscito ad accumulare 8 presenze nella nazionale maggiore e anche a farsi convocare per il Campionato Europeo del 2008 al posto dell’infortunato Cannavaro, pur senza mai giocare.Ma il vero rimpianto per Gamberini con la nazionale è quello del 2006: dopo un ottimo finale di stagione, il difensore della Fiorentina era stato inserito da Marcello Lippi tra i pre-convocati per il Mondiale in Germania. Purtroppo però non riuscirà a scalfire il core difensivo del Palermo (Barzagli, Zaccardo e Grosso) e rimarrà a casa.Under 21Dario Dainelli è riuscito a scucire 45 minuti anche in Under 21, a quasi ventitré anni, sostituendo Paolo Cannavaro contro la Francia.Gamberini è riuscito a conquistare 4 presenze in Nazionale Under 21, ma soprattutto una convocazione per gli Europei di categoria del 2004, vinti dall’Italia grazie ai gol di Gilardino. Non ha mai giocato in quel torneo, ma va bene uguale.

Il taglio degli occhi sempre tristi di Gamberini si scorge in alto a sinistra, dietro il braccio sollevato del sosia di Rosina, che però non è Rosina.

Volete comprare una maglia del Chievo usata da Gamberini?Ora potete (anzi dovreste).La vittoria più prestigiosa Gamberini e Dainelli, compagni di mille avventure, queste avventure qualche volta hanno superato i confini nazionali. 12 presenze (e 1 rete) in Champions League per il Daino, 9 per il Gambero (soprannomi aleatori che ho dato io in questo momento per non ripetere troppe volte i loro cognomi). Una semifinale di Coppa Uefa, persa ai rigori contro i Ranger di Glasgow (ma in quell’occasione solo Gamberini era in campo). Eppure anche loro hanno avuto la notte di sogni, di Coppe dei Campioni.Nella Champions League 2009/10 la Fiorentina viene inserita in un girone di ferro con Debrecen, Lione e Liverpool. Alla prima partita la squadra allenata da Prandelli perde a Lione per 1 a 0. La successiva sfida, giocata due settimane dopo a Firenze, è contro il Liverpool ed è decisiva. Serve vincere per conservare speranze di passaggio del turno e la Fiorentina vince: 2 a 0 grazie a due gol di Jovetic. Gamberini e Dainelli formano la coppia di centrali in un 4-4-2 e il loro compito è quello di tenere a bada Fernando Torres, che in quel momento è tra i migliori giocatori del mondo. Le pagelle del giorno dopo incoronano i due: Gamberini sulla Gazzetta dello Sport prende 7,5 «Due chiusure su Torres, una su Gerrard e tanta polpa: fa il centralone da Premier. Insuperabile»; Dainelli è un gigante da 7 « Torres non vede una palla, il gioco aereo è tutto suo, gli anticipi fragorosi. Capitano». La Repubblica ne sottolinea la concentrazione: «Prandelli dai suoi cava il massimo: una concentrazione feroce, un'attenzione totale (Dainelli e Gamberini, uno spettacolo)». Prandelli «Mi auguro che Dainelli e Gamberini possano crescere, sono convinto che possiamo ancora migliorare».

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Dainelli e Gamberini che si abbracciano alla fine di quella partita.

La fine del 2009 è il momento in cui il mondo si è chiesto se i due insieme fossero un’ottima coppia di centrali. Scriveva Giuseppe Calabrese su Repubblica: «Gamberini è il futuro della Nazionale [...] Giocatore che ha carattere, grinta e talento. E che ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche con il calcio europeo, che è più ruvido del nostro. Ha margini di crescita e qualità ancora inespresse. Con Dainelli forma una delle coppie di centrali (lo dicono gli esperti) più affidabili della serie A». Anche Dainelli, se non ai livelli del compagno, vive il suo momento più scintillante. Esempio di professionalità e carisma, è una storia da raccontare: «Dario è capitano della Fiorentina da due anni, Dario è la professionalità fatta giocatore, Dario è centrale difensivo che ha i suoi alti e bassi, ma mai coi compagni perché tutti (proprio tutti) lo apprezzano, lo riconoscono, soprattutto umanamente».Poi ad inizio di novembre Gamberini si stira e salta buona parte della stagione. Dainelli invece, viene ceduto a gennaio. Da capitano. Il sottile spazio in cui i due potevano diventare una coppia di centrali di alto livello si chiude definitivamente. Ma la notte in cui hanno fermato Torres rimarrà per sempre.Quando Dainelli ha lasciato Gamberini da soloQualcosa si rompe nel rapporto con Prandelli. L’allenatore vuole un centrale mancino ed il prescelto è Felipe. Dainelli viene ceduto al Genoa a gennaio, da capitano, poco prima dell’inizio della fase ad eliminazione diretta della Champions. [embed]https://youtu.be/0p35kOLw2MA?t=37[/embed]

L’addio di Dainelli alla Fiorentina, molto commovente.

Momento statistiche- Dario Dainelli è il trentesimo essere umano con più presenze in Serie A, 446. Una in più di Di Natale, 6 in meno di Roberto Baggio.- Alessandro Gamberini ha segnato 8 gol in carriera, 6 di questi in partite finite con almeno 4 gol.- La squadra più battuta da Dainelli in carriera è il Cagliari, battuto 12 volte (che è anche la squadra a cui ha segnato più gol, 2). Quella contro cui ha perso più volte è la Juventus, 18.- Gamberini ha giocato due partite in Intertoto nella stagione 02/03, entrambe le volte subentrando a Carlo Nervo.- Pur non avendo mai segnato molto, Gamberini ha segnato una doppietta nel giro di 9 minuti in una partita contro il Torino.Dario Dainelli apre ristorantiNel marzo del 2016 Dario Dainelli ha aperto un ristorante a Firenze con Luciano Spalletti e Alberto Gilardino. Si chiama Fashion Foodballer ed è “un lounge restaurant di tendenza dove vivere letteralmente il calcio, da mattina a sera, e mangiare a km 0”.All’interno del locale c’è anche una sorta di hall of fame del calcio, per vivere l’esperienza del calcio al 100% anche mentre mangiate. Ci sono foto, maglie, scarpini, figurine e palloni di tutti i tipi, sempre perché - come dice il sito - “Cibo, amici e calcio, tutto il giorno, tutti i giorni”.

Nello store presente sul sito (quindi immagino anche nel ristorante stesso) è possibile acquistare per soli 25 euro una T-shirt con la scritta “La ragione per cui le donne non giocano a calcio è che undici di loro non indosserebbero mai lo stesso completo in pubblico”. Ma se pensate che questo sia l’unico ristorante aperto da Dainelli, vi sbagliate di grosso. Già nel 2007 il difensore aveva aperto un locale a Peccioli, vicino Pisa e vicino casa sua. Si chiamava la Locanda dell’Amicone, che sembra proprio il nome perfetto per un locale aperto da Dainelli. «È una vecchia idea. Che ha preso forma una volta che ho acquistato i locali della vecchia macelleria in piazza della chiesa propositura di Peccioli. Uno splendido ambiente a piano terra e cantine sottostanti. Tipico della nostra terra» disse Dainelli a riguardo.Oggi il locale sembra essere chiuso, ma nel 2008 Dainelli e la sua brigata avevano organizzato la Champions Wine, una competizione tra le migliori etichette toscane a chiosa della Champions League.

Gli infortuni di GamberiniSecondo Transfermarkt nel giro di 10 stagioni (dal 2007/08 al 17/18) Gamberini ha avuto 15 infortuni, anche se dovrebbero essere molti di più. Scrivendo “Alessandro Gamberini infortunio” su Google si ottengono 9830 risultati. In tutta la carriera Gamberini è stato limitato dagli infortuni, tantissimi infortuni. Il più comune quello muscolare, il più sfortunato la lussazione alla spalla avuta dopo 2’ dall’esordio da titolare con la nazionale contro Cipro. Il più pulp contro la Roma: Gamberini è dovuto uscire immobilizzato in barella dopo essere stato colpito dal proprio portiere.

Ritrovarsi è sempre belloIl 30 luglio 2014 Gamberini firma per il Chievo, dove ritrova Dainelli. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=24qXzPgUNlA[/embed] Altre cose belle accadute il 30 luglio:

  • La prima loggia massonica apre in quelli che diventeranno gli Stati Uniti (1733)
  • Nella finale della prima edizione della coppa del mondo di calcio, l'Uruguay sconfigge l'Argentina con il punteggio di 4-2 (1930)
  • L'Apollo 15 atterra sulla Luna (1971)
  • Vanuatu ottiene l'indipendenza (1980)

Una foto dei due insieme a Sorrentino e Marco Masini [embed]https://twitter.com/marcomasini64/status/844559011433385985[/embed] Non solo ristorantiSe pensavate che due ristoranti fossero sufficienti, vi sbagliavate ancora. Dario Dainelli possiede anche una azienda agricola dove produce il vino Red Dainelli, dove Red sta per le iniziali della famiglia (e per il colore del vino, casualmente). Il Red è un sangiovese che mostra «qualche rugosità di troppo ma anche un timbro vivace e moderno di frutta rossa e note pepate che restano impresse. Vigneti giovanissimi ma promettenti».

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Alessandro Gamberini viene truffatoSe Dainelli rappresenta l’archetipo del calciatore-imprenditore, che ripete frasi come «il futuro è di chi l’ha cominciato», il suo sodale Gamberini è stato più sfortunato: nel 2011 venne convinto da due fratelli - di cui uno suo caro amico - a partecipare ad un investimento che doveva essere molto remunerativo. Gamberini invece è stato truffato per oltre un milione di euro, una storia che gli ha causato più di un problema. Lo stesso calciatore ne ha parlato apertamente, mostrando una sensibilità che solitamente non riconosciamo ai calciatori: «io mi vergognavo anche di dirlo ai miei genitori per non dare loro un dispiacere. Fu un periodo difficile; ovunque mi voltassi prendevo schiaffi. Quello che mi ha fregato tra l’altro era il mio migliore amico, andavamo in vacanza insieme, invece era un parassita, uno dei tanti che abbiamo intorno, e noi calciatori siamo i loro polli. Entriamo da ragazzi in una giostra e crediamo di capire tutto, mentre in realtà non sappiamo niente. Ad esempio, non siamo in grado di gestire i nostri investimenti. Se compriamo una casa la paghiamo un prezzo più alto; se l’affittiamo, scopriamo che un altro spende la metà.»Dario Dainelli spiega ai ragazzi come si difende nell’uno contro uno [embed]https://youtu.be/hyGOqHrakW0[/embed] In questo video vediamo:

  • 5 secondi di sigla con una musica da discoteca sparata a mille;
  • un video-tributo di 10 secondi in cui sembra sia appena morto in cui lo si vede prima palleggiare e poi portare palla;
  • 11 secondi di Dainelli che parla cercando di nascondere il suo accento toscano;
  • inquadrature di gambe che si muovo con sottofondo la voce di Dainelli che dice cose tipo «prendere posizione in base alla posizione della palla, della porta e dell’avversario» o «accompagnare sempre l’avversario senza farsi saltare»;
  • qualche altro secondo in cui introduce la situazione in cui il difensore si trova solo contro due;
  • immagini sfocate di Dainelli che intercetta un passaggio piuttosto pigro;
  • altre immagini di Dainelli che scatta per mettere in fuorigioco delle persone.

Un tatuaggio di GamberiniLa frase "Tutto ciò che dai è tuo per sempre". «E' tratta dall'ultimo libro di Fabio Volo. Me l'ha regalato un amico e l'ho finito in due giorni».L’omaggio dei tifosi del ChievoAl Chievo la parabola di Dainelli e Gamberini si trasforma. Se a Firenze erano i centrali di una squadra che ambiva ad un posto al sole, a Verona trovano una dimensione più raccolta. Una squadra che sembra sfuggire alle dinamiche movimentate della Serie A, per assomigliare di più ad una grande famiglia di provincia.Qui vivono una “seconda giovinezza”: pur giocando insieme un numero relativo di partite (40 in quattro anni), si inseriscono perfettamente nell’ambiente. I due rappresentano il core del Chievo: esperti, italiani, difensori. Se la loro carriera non è mai esplosa veramente, la dimensione umana raggiunge uno spessore difficile da trovare nel calcio. Dainelli e Gamberini sono ben voluti, ben visti, rispettati. In due hanno accumulato quasi mille presenze, hanno vinto poco, ma non per questo non saranno ricordati con piacere dai tifosi delle proprie squadre.

Riassumendo Dario Dainelli e Alessandro GamberiniDario Dainelli e Alessandro Gamberini sono stati in campo nello stesso momento per 9404 minuti, sparsi nell’arco di 122 partite (82 nella Fiorentina e 40 nel Chievo Verona). Il loro lavoro congiunto ha fruttato 59 vittorie, 31 sconfitte e 32 pareggi. Una media punti di 1,70 che in questa stagione gli avrebbe assicurato l’Europa League.

Se però consideriamo le partite con almeno uno dei due in campo e l’altro in panchina, i numeri salgono: le partite diventano 248, ma la media punti scende ad 1,51, a dimostrazione che il loro affiatamento era in qualche modo speciale, migliore di quello avuto con altri compagni.Sono numeri relativamente bassi, se li pensiamo spalmati su 8 stagioni e mezzo, periodo di tempo in cui un giocatore può giocare circa 300/350 partite. I molti infortuni hanno un po’ limitato una coppia che poteva dare molto di più alle proprie squadre. Eppure Dario Dainelli e Alessandro Gamberini si sono ritagliati il loro spazio nell’immaginario della Serie A. [embed]https://youtu.be/Q2xyyBON1aw[/embed] Il loro talento è stato quello di continuare ad esserci, dissolversi piano, senza però mai sparire, mentre intorno a loro la Serie A cambiava velocemente. Hanno resistito alla stagione dei grandi fantasisti, a Calciopoli, alla morte del nostro campionato e alla sua rinascita, ai difensori che devono saper impostare. Hanno occupato i tabellini nel bene e nel male, preso sfilze di 5 e di 7, occupato l’ultimo posto disponibile nella nostra difesa a fantacalcio, presi ad 1 senza tradirci mai.Forse non sono entrati nel nostro immaginario così tanto da farceli rimpiangere, ma la loro normalità è sempre più rara in questo universo. In un calcio sempre più lanciato verso il futuro, Dario Dainelli e Alessandro Gamberini hanno rappresentato un’oasi di pacatezza e tranquillità.

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