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I falli più duri di Cristian Romero
15 mar 2023
Un difensore senza compromessi.
(di)
(articolo)
14 min
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Quando Cristian Romero arriva all’Atalanta nell’estate del 2020 l’Eco di Bergamo titola "Atalanta, ecco Romero. Famoso per i falli, ma c’è tanto altro". Che ci sia anche tanto altro è diventato ancora più evidente oggi, dopo che Romero si è meritato la chiamata in Premier League dal Tottenham e ha vinto la Coppa del Mondo con l’Argentina. Romero è un difensore moderno, abile nell’anticipo, atleticamente debordante, ma - ecco - a noi interessa quello per cui dicono sia famoso: i falli.

Esiste tutta una letteratura di difensori violenti e si può dire che è qualcosa insito nel ruolo, che non dobbiamo per forza demonizzare. Fare fallo, anche in maniera dura, è a suo modo un'arte e i migliori al mondo l’hanno fatta loro con astuzia e intelligenza, una necessità non solo per fermare gli attaccanti, ma anche per entrargli sotto pelle, fargli capire che 90 minuti possono essere lunghissimi. Certo, c’è a chi è scappata la mano: Passarella, Montero, Materazzi, ma potrei citarne tanti altri, una categoria di difensori a cui capitava di andare sopra le righe, entrare nel regno della violenza pura e semplice.

Rispetto a questa categoria di difensori Romero è meno propenso al fallo brutale, la gomitata o il cazzotto o l’entrata fatta solo per far male. Romero, semplicemente, entra o duro o molto duro, come se non avesse sfumature nel suo normale modo di difendere, nessuna empatia o capacità di capire che lasciare la propria squadra in dieci è l’ultima cosa da fare. Se esistesse come categoria, sarebbe il re dei cartellini arancioni, quella fantomatica sanzione di cui parlano spesso i telecronisti quando un fallo è troppo per essere punito solo col giallo, ma non abbastanza da meritare il rosso. In questi casi gli arbitri spesso scelgono il giallo e non è un caso che in carriera Romero abbia preso un solo rosso diretto (per aver cinturato Mauro Icardi solo davanti alla porta) ma 72 cartellini gialli tra club e Nazionali in poco più di 200 presenze (che gli sono costati fin qui 6 espulsioni per doppia ammonizione). Se sembrano numeri non particolarmente significativi, dovreste sapere che Maldini in carriera ha preso 101 gialli in oltre mille partite (0 espulsioni per doppia ammonizione e 3 rossi diretti), mentre Montero 77 in più di 500 (ma 15 espulsioni dirette).

Questa sua tendenza sembra essere notevolmente cresciuta dopo la Coppa del Mondo, come se avesse ancora troppa adrenalina addosso. Nelle ultime 12 partite Romero ha preso 9 gialli, che hanno portato a due espulsioni per doppia ammonizione. L’ultima, forse la ricorderete, è arrivata contro il Milan, dopo due falli su Leao e Theo Hernandez fatti con una violenza assolutamente non necessaria. Eppure non sono neanche i due peggiori falli dell’argentino nel doppio confronto con i rossoneri, visto che all’andata ne aveva fatto uno anche più duro su Tonali. Partendo proprio da questo, abbiamo scelto alcuni dei falli più duri fatti da Romero in carriera, così, senza un motivo preciso, perché comunque fin dall’alba dei tempi la violenza pura che non ha a che fare col genio ci esalta.

Su Tonali

Durezza: 8/10

Necessità: 7/10

Spettacolarità: 8/10

Statement: 4/10

Minuto: ‘47

Cartellino: giallo

Mentre è già in scivolata Romero capisce che Tonali sarebbe arrivato prima sul pallone. È appena iniziato il secondo tempo, il centrocampista del Milan sta correndo sull’esterno. C’è un attimo in cui l’argentino potrebbe togliere il piede, evitare l’entrata, ma - diciamo - è un fallo che ci sta, nella famosa economia del gioco. Non ce l’ha però il modo in cui entra: Romero non solo non toglie la gamba, ma alza il piede per entrare con i tacchetti sulla caviglia. Avrebbe potuto fermarlo anche solo con uno “sgambetto”, un fallo che sarebbe stato punito con il giallo ma non avrebbe lasciato ricordi sulla pelle di Tonali. Ma in Romero non esiste la pietà, l’idea che un fallo possa essere fatto piano.




Su Cristiano Ronaldo

Durezza: 7/10

Necessità: 4/10

Spettacolarità: 8/10

Statement: 10/10

Minuto: 8’

Cartellino: giallo

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Questo è il primo fallo di Christian Romero in Serie A, alla prima presenza con la maglia del Genoa. Lo fa dopo otto minuti di partita, beccandosi il giallo. Non è minimamente il fallo più duro della sua carriera, ma diciamo che spiega bene di cosa stiamo parlando: uno che a 19 anni non si fa problemi a entrare così sul calciatore più famoso del mondo, che anzi a quell’entrata ci ha pensato da primo minuto, la voleva proprio fare, anzi la doveva fare.

La partita successiva, con l’Udinese, segnerà ma pochi minuti dopo sarà espulso per doppia ammonizione. Verrà ammonito di nuovo alla partita successiva, per questa entrata su Milik.




Su Joao Pedro e Cigarini

Durezza: 6/10

Necessità: 2/10

Spettacolarità: 10/10

Statement: 5/10

Minuto: 30 secondi

Cartellino: giallo

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I falli di Romero possono anche essere divertenti? Raro, ma non impossibile: qui abbatte due giocatori come se fossero birilli e lui la palla lanciata da una mano ferma. Sono passati esattamente 30 secondi di gioco, l’arbitro, con poco senso dell’umorismo, tirerà fuori un giallo impietoso. Dopo la partita Prandelli, allenatore del Genoa in quel momento, dirà che Romero «ha davanti a sé una carriera luminosa, ma pecca di eccesso di esuberanza quando perde palla. Lo aiuteremo a crescere anche sotto questo aspetto» (vedremo che non è andata benissimo).


Su Cistana

Durezza: 9/10

Necessità: 8/10

Spettacolarità: 7/10

Statement: 7/10

Minuto: 82’

Cartellino: giallo

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I falli di Romero al Genoa sono un'esperienza quasi lisergica, si vede che sta capendo qual è lo spazio di manovra, quanto può spingersi oltre. Ho scelto questo su Cistana un po’ come sintesi, ma avrei potuto sceglierne questo su Kulusevski, dove dopo il fallo lo svedese si piega in posizione fetale, come se volesse tornare nel grembo materno; o questo su Lautaro, a cui seziona il polpaccio con i tacchetti, senza nessun tipo di gentilezza tra connazionali, ma anche questo su Belotti al suo picco, che era come fare fallo a una pietra. L’intervento su Cistana è surreale nella sua durezza, Romero non vuole far partire il contropiede ma è veramente in ritardo, ci sarebbero due compagni più vicini a Cistana a cui spetterebbe forse il compito di fermarlo con le buone o con le cattive, ma la distanza per Romero è spesso solo un numero. Di questo fallo, sul suo blog Luca Marelli scriverà che c’è statoqualche dubbio sul colore del cartellino. È la nascita del Romero re dei cartellini arancioni.


Su Vlahovic

Durezza: 8/10

Necessità: 6/10

Spettacolarità: 9/10

Statement: 9/10

Minuto: 22’

Cartellino: giallo

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Col passaggio all’Atalanta, i falli di Romero salgono di numero (da 1.6 per 90’ a 2.5) ma quelli in ritardo o molto violenti diminuiscono. Non che sia spinto da minor violenza o maggior compassione: è piuttosto una questione tattica. Con Gasperini gioca spesso al centro della difesa a tre, quindi marcando il centravanti avversario in un duello spesso corpo a corpo, senza avere quei metri per prendere la rincorsa e entrare con la sua durezza. Personalmente mi ricordavo un Romero addirittura più ruvido con l’Atalanta, forse per l’idea che abbiamo di quella squadra, di come fossero fisici e intensi. Il motivo però è forse “uditivo”: è il periodo in cui gli stadi sono vuoti, si sente quindi ogni rumore. Di questa entrata su Vlahovic, che forse alla vista non sembra così violenta, in diretta si sente un rumore come di parastinco che si spezza. Quanto sia duro l’intervento si capisce anche da quanto rotola il serbo, che è comunque un essere umano di 90 chili.


Su Nandez

Durezza: 9/10

Necessità: 3/10

Spettacolarità: 7/10

Statement: 8/10

Minuto: 45’

Cartellino: giallo

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Subito dopo questo fallo, mentre l’arbitro lo ammonisce, si sente Romero urlare «ma non l’ho neanche toccato» per tre o quattro volte fino a che quello non gli presta attenzione e gli risponde «ma per fortuna che non lo hai toccato». Romero è sconvolto dal vedersi ammonito per un’entrata non riuscita, per un fallo dove non c’è contatto rude con la caviglia dell’avversario. È così fuori di sé che a calmarlo deve arrivare Nainggolan.


Su Richarlison

Durezza: 10/10

Necessità: 1/10

Spettacolarità: 9/10

Statement: 10/10

Minuto: 28’

Cartellino: giallo

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Romero va in Premier League e, come tutti, incontra qualche difficoltà. Con Nuno Santos gioca poco, qualche infortunio, ma il 2 novembre subentra Conte. Il 7 è titolare contro l’Everton e litiga con Richarlison. L’argentino dà una piccola testata al brasiliano, quello si vendica minuti dopo con una vigorosa spallata a palla lontana. Quando si ritrovano, al ritorno, succede questo. Un fallo che quindi, almeno apparentemente, potremmo collegare al concetto di vendetta di Romero, ma forse anche no: forse è semplicemente un intervento normale per lui. In ogni caso Romero sembra avere dei dissapori con tutti, dei quasi trecento suoi falli che ho visto per scrivere questo articolo, ogni volta sembrava avere qualche tipo di rancore verso l’avversario. L’unico con cui si è scusato dopo un brutto fallo è stato Cristiano Ronaldo, con cui ha una strana forma di rispetto a forma di falli (gliene ha fatti diversi piuttosto duri). Dopo questo fallo su Richarlison si è girato verso l’arbitro e ha fatto il gesto - probabilmente ironico - di aver preso la palla (o, forse, per Romero palla e gamba sono effettivamente la stessa cosa).

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Su McAllister

Durezza: 10/10

Necessità: 5/10

Spettacolarità: 9/10

Statement: 6/10

Minuto: 54’

Cartellino: giallo

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Una settimana dopo fa questo intervento su Mac Allister, come a dire in campo non ci sono amici. È un'entrata che mi piace particolarmente perché è anticipata da una raffinata uscita dal pressing del Brighton di Romero, che però una volta aperto il campo si allunga il pallone. Già Prandelli aveva evidenziato questa sua foga verso il recupero di un pallone perso e qui è difficile giustificarla, sembra quasi voglia punire sé stesso per l'errore, però punendo qualcun altro (non mi sarei stupito se avesse fatto la stessa entrata all’arbitro o a un suo compagno) (cosa che è in parte vera, visto che con il destinatario pochi mesi dopo vincerà il Mondiale).




Su Pellegrini

Durezza: 6/10

Necessità: 0/10

Spettacolarità: 3/10

Statement: 8/10

Minuto: 82’

Cartellino: giallo

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Questa entrata su Pellegrini, che segue un’altra brutta entrata su Pellegrini e che porterà a una mezza rissa, Romero la fa in una partita amichevole. Questo fa capire abbastanza il carattere assolutamente democratico dei suoi falli: non esistono partite pacifiche e partite sentite, un fallo è un fallo, se non è duro è inutile.


Su Paulinho

Durezza: 9/10

Necessità: 1/10

Spettacolarità: 8/10

Statement: 9/10

Minuto: 66’

Cartellino: giallo

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Quando fa entrate come questa, Romero rompe un patto non scritto tra calciatori. L’argentino poteva tranquillamente arrivare prima sul pallone, in maniera più composta. La sua foga sembra qualcosa di radicato nel profondo, più espressione caratteriale che di gioco. Non si tratta di essere ruvido, è più una questione emotiva. Un suo connazionale, Burdisso, diceva che «si gioca come si vive». Per Romero spero non sia del tutto vero.


Su Romeu

Durezza: 10/10

Necessità: 1/10

Spettacolarità: 8/10

Statement: 9/10

Minuto: 82’

Cartellino: no

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Vedendo tutti i falli di Romero è quasi impossibile fare una cernita, scegliere quelli più violenti, perché lo sono quasi tutti. A rivederli avrebbe dovuto prendere molti più gialli, anzi forse tutti i suoi falli sono da giallo e non sto scherzando. Forse è la Premier, coi suoi arbitri inglesi all’inglese, che ha dato ancora più libertà a Romero, una libertà che come abbiamo visto gli sta scappando di mano. Questo l’ho scelto perché è arrivato sul 4-1 di una partita già vinta, e l’arbitro - che è proprio lì davanti - non lo ha neanche ammonito.


Su Cucurella

Durezza: 9/10

Necessità: 1/10

Spettacolarità: 10/10

Statement: 10/10

Minuto: 90+

Cartellino: no

Non è un fallo, o almeno non è stato punito come tale, ma un gesto che aiuta a capire la noncuranza di Romero per il corpo degli altri. Che tipo di dolore voleva infliggere a Cucurella? Uno fisico? Uno morale? E poi, è un gesto che Romero fa semplicemente per impedire all’avversario di provare a prendere il pallone oppure, visto anche che è fuori dalla loro portata, c’è qualche messaggio più nascosto? Tipo l’odio per i capelloni o per i difensori che non fanno della violenza il loro credo?

L’episodio ha fatto molto parlare in Inghilterra, anche perché pochi minuti dopo è stato seguito da una quasi rissa tra Conte e Potter. A Cucurella hanno anche chiesto se, forse, non era il caso di tagliarsi i capelli per non correre più il rischio. Lo spagnolo però ha risposto che era la seconda volta che gli capitava: «È strano, ricordo solo che un'altra volta un giocatore lo ha fatto. Ero molto giovane, giocavo nelle giovanili a 12 anni, ma da allora non ho mai più avuto un altro episodio del genere».


Su Depay

Durezza: 0/10

Necessità: 5/10

Spettacolarità: 6/10

Statement: 9/10

Minuto: 44’

Cartellino: sì

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Non è un fallo duro, ma se ci fosse stata la testa di Depay al posto del pallone non credo che Romero si sarebbe fatto tanti problemi, guardate come gli stava per dare un calcio. Lo metto qui per evidenziare come l’argentino - e non sto dicendo sia giusto o sbagliato - non alberghi nessuna idea di giustizia universale dello sport, comportamenti condivisi di rispetto del gioco o degli avversari.




Su Mitrovic

Durezza: 5/10

Necessità: 2/10

Spettacolarità: 8/10

Statement: 7/10

Minuto: 70’

Cartellino: sì

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Altro giallo, un’entrata che sembrava più violenta vista in diretta. È comunque indicativo di come Romero scelga spesso di disinteressarsi della presenza degli attaccanti, come se fossero invisibili. Con Conte si è spostato a destra della difesa a tre, in una posizione che gli chiede di uscire spesso dalla linea, cercare l'anticipo spesso e volentieri. È il suo pane e burro: l’argentino è un difensore che vive per l’anticipo, una caratteristica che ovviamente ti rende più prono al fallo di quanto non sia contenere gli avversari. In Premier League Romero è primo per falli ogni 90’ tra i difensori centrali, 1.6, che però non sono tanti in generale, anzi: l’argentino è solo 39° in Premier per falli ogni ‘90 (tra chi ha giocato almeno 600 minuti). Questo perché - al contrario di quello che si potrebbe credere - i difensori non fanno tanti falli. Romero, questo sì, ha probabilmente il rapporto tra falli e cartellini gialli più alto del campionato.




Su Haaland

Durezza: 8/10

Necessità: 2/10

Spettacolarità: 8/10

Statement: 10/10

Minuto: 26’

Cartellino: sì

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Abbiamo detto che dopo il Mondiale la sua foga sembra essere aumentata, in maniera controintuitiva con quella che dovrebbe essere la serenità portata da una vittoria tanto importante. La non-necessità di alcuni suoi falli nell’ultimo periodo è affascinante e questo su Haaland è particolarmente indicativo, anche più di quelli visti fin qui. Romero stava a 15 metri dal norvegese mentre quello riceveva un innocuo pallone nella sua metà campo direttamente dal portiere. Quando parte Romero non può pensare davvero di poter anticipare l’avversario, sta proprio andando a prendersi il giallo, a dire al mondo: “guardatemi, questo sono io”.

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Da qui si capisce meglio.

Per un difensore prendere gialli inutili è una spada di Damocle, perché dovesse arrivare il momento di prenderne di utili non può, oppure ne paga le conseguenze. Romero fa questa entrata al 26’, accettando oltre sessanta minuti di partita da ammonito e infatti poi verrà espulso. Cosa penseranno i suoi allenatori di questa sua tendenza? Da una parte provare a limitare Romero sarebbe un controsenso, perché è proprio questa noncuranza per le conseguenze che gli consente di giocare a questi livelli, dall’altro la necessità di mettere un freno da qualche parte, impedire che diventi un pericolo tenerlo in campo.


Su Ortiz

Durezza: 10/10

Necessità: 5/10

Spettacolarità: 6/10

Statement: 10/10

Minuto: 90+

Cartellino: no

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Un Romero giovanissimo viene mandato in campo al 73esimo, poi succede di tutto. All’86esimo segna il Talleres Cordoba, a inizio recupero pareggia il Belgrano. Al 93esimo c’è un calcio d’angolo che può essere decisivo. Romero va in area di rigore, deve essere sovraeccitato da tutto quello che succede. Il pallone viene respinto dalla difesa e arriva verso la testa di Ortiz, lo rimpiangerà. Mentre quello prova a organizzare un colpo di testa, Romero arriva sparato con la gamba altissima, il piede a martello sulla testa dell’avversario. L’arbitro fischia, non ammonisce, anzi subito dopo fischia di nuovo, la partita è finita.

Dal campo non si capisce molto, Ortiz si rialza quasi subito, ma continua a tenersi le mani in faccia. Un suo compagno lo avvicina e si accorge, chiama subito i soccorsi. La telecamera stacca sui giocatori che si scambiano i convenevoli di fine partita, ma poi capisce e torna da Ortiz: la sua testa è mezza aperta, il sangue che scorre copioso.

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Anche dallo screen non si capisce molto, ma la testa ha uno squarcio.

Ecco, questo fallo, uno dei primi della sua carriera da professionista, riassume abbastanza bene l'istinto di Romero, la sua noncuranza per gli esseri umani. Un calcio dove si entra duro perché è il modo migliore per arrivare prima sul pallone. Se non si arriva prima, non c'è problema: qualcuno, al massimo, ci rimetterà la testa.




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