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Guida alla Cremonese 2025/26
13 ago 2025
Dopo due stagioni i grigiorossi ritornano in Serie A forti di un progetto sempre più solido.
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10 min
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IMAGO / Buzzi
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PIAZZAMENTO LO SCORSO CAMPIONATO: Vincitrice dei playoff di Serie B.

CHI IN PIÙ: Federico Baschirotto, Giuseppe Pezzella, Alessio Zerbin, Lapo Nava, Emil Audero, Alberto Grassi, Romano Floriani, David Okereke, Felix Afena-Gyan, Leonardo Sernicola, Warren Bondo, Filippo Terracciano.

CHI IN MENO: Andrea Fulignati, Luka Lochoshvili, Zan Majer, Valentin Antov, Francesco Gelli, Paulo Azzi.

UNA STATISTICA INTERESSANTE DELLA SCORSA STAGIONE: Secondo FBref, lo scorso anno la Cremonese era la seconda squadra della Serie B per numero di passaggi completati ogni 90’ (427) e la prima per tocchi nell’ultimo terzo di campo (166,4). Sappiamo quanto Davide Nicola preferisca giocare un calcio veloce e verticale, e in ogni caso la nuova categoria avrebbe imposto alla Cremonese di limitare i tratti dominanti del suo gioco con la palla. Dalla capacità di adattarsi alle richieste del nuovo allenatore e magari praticare un gioco più diretto potrebbero passare molte delle possibilità di salvarsi dei grigiorossi.

L’ultima volta che la Cremonese aveva raggiunto due promozioni in Serie A nel giro di così pochi anni (sole due stagioni dall’ultima apparizione in massima serie nel 2022/23) era il 1991 e Neffa era solo il nome di un esotico attaccante paraguaiano passato dallo Zini, non quello di un noto pioniere del rap italiano poi passato al pop. Sono trascorsi oltre trent’anni da allora e i grigiorossi, oggi, vogliono riconquistare lo status che gli apparteneva all’epoca: quello di squadra capace di ambire costantemente alla Serie A e di ritornarvi nonostante le retrocessioni.

Se la promozione di tre anni fa poteva risultare sorprendente, quella dello scorso giugno è arrivata al culmine di due stagioni in cui la Cremonese è stata una delle favorite. Come allora, però, nemmeno quest’anno i grigiorossi daranno del tutto continuità al progetto che aveva garantito la promozione. Mentre nel 2022 era stato l’allenatore Fabio Pecchia a rassegnare le dimissioni di sua spontanea volontà, stavolta è stata la società a decidere di non rinnovare il contratto del tecnico Giovanni Stroppa: «Diciamo che solo dal punto di vista umano mi aspettavo da qualcuno qualcosa di più, ma dal punto di vista professionale ci sta: il contratto era scaduto e non era scontato rinnovarlo», ha detto con una punta di amarezza in questi giorni, da nuovo tecnico del Venezia.

In effetti, che Stroppa potesse lasciare a promozione conquistata era prevedibile. Il suo percorso a Cremona si è chiuso in trionfo ma non è stato privo di inciampi. La scorsa stagione, dopo un anno e mezzo alla guida dei grigiorossi e dopo la vittoria dei playoff sfiorata proprio contro il Venezia, all’ottava giornata era stato esonerato dopo un inizio a rilento. La squadra, però, si era schierata dalla sua parte e così alla quattordicesima giornata Stroppa era stato richiamato. Da allora la Cremonese aveva trovato una continuità di risultati sufficiente ad issarsi al quarto posto, alle spalle di Sassuolo, Pisa e Spezia che hanno mantenuto un ritmo più alto per tutto il campionato. Proprio per questo, la vittoria in casa dei liguri nella finale di ritorno dei playoff in parte ha ribaltato i pronostici.

In parte, appunto, perché per qualità della rosa la Cremonese probabilmente avrebbe dovuto lottare per la promozione diretta. Anche così, forse, si giustifica il fatto di non aver dato continuità al rapporto con Stroppa – oltre al fatto che Stroppa, al pari di Pecchia e Inzaghi, ormai si è costruito la fama di allenatore di categoria, chiamato a traghettare le squadre dalla B alla A ma mai oltre.

E così, a lottare per la permanenza, al suo posto, ci sarà Davide Nicola, ormai specialista assoluto di salvezze. L’ex tecnico del Cagliari è chiamato a lottare per un obiettivo che avrebbe una portata storica per la Cremonese, visto che l’ultima salvezza dei grigiorossi in Serie A risale al 1994/95, quando il miglior marcatore della squadra era Enrico Chiesa.

La ricetta per provarci sarà quella di sempre: una squadra compatta, con un baricentro basso (il suo Cagliari lo scorso anno aveva il secondo PPDA più alto del campionato ed era terzultimo sia per pressioni che per riaggressioni nella metà campo avversaria), che dovrà massimizzare ogni situazione in attacco e dovrà imporsi nei duelli e in tutte quelle situazioni in cui la palla non è di nessuno. Una squadra competitiva, insomma: «Essere competitivi significa esserlo nelle due fasi e soprattutto nel passaggio dalle due fasi, l’aspetto secondo me fondamentale in Serie A: quando hai palla e la perdi e quando non hai palla e la riconquisti», ha detto Nicola nel giorno della presentazione.

Da quanto visto in precampionato, è probabile che la Cremonese si presenti ai nastri di partenza con un 3-5-2, stesso modulo dello scorso campionato. I principi, però, saranno diversi. Se in B per il suo maggior tasso tecnico la Cremonese poteva permettersi di controllare le partite anche con la palla, in A non potrà fare altrettanto. Significativa, in questo senso, la scelta di rinunciare al portiere della promozione Fulignati, specialista del gioco coi piedi, per puntare su Audero. Così come il fatto che sulla sinistra sia stato preso Pezzella. L’ex Empoli si giocherà il posto da quinto con Zerbin, più offensivo ma abbastanza diligente per giocare anche in quella posizione più difensiva. Pezzella potrebbe giocare anche da braccetto a sinistra.

A sinistra bisognerà trovare un'intesa con Jari Vandeputte, una fabbrica vivente di assist nelle ultime quattro stagioni tra Serie C e Serie B. Il belga era stato uno degli acquisti di grido della scorsa stagione. Abituato a giocare da esterno a tutta fascia, all’inizio si era trovato un po’ spaesato nel ruolo di mezzala sinistra in cui lo aveva ripensato Stroppa (probabilmente per renderlo più sostenibile a livello difensivo, visto che paga qualcosa in termini di centimetri per essere un quinto); poi, però, nel girone di ritorno è esploso definitivamente, libero di giocare al centro o di allargarsi, ed è stato decisivo per la promozione con 5 gol e 11 assist tra girone di ritorno e playoff.

Buona parte delle possibilità risorse offensive della Cremonese passano dai suoi piedi. Oltre che, naturalmente, da quelli di Franco Vázquez. Il “Mudo” manca dalla Serie A dal 2016/17, quando dopo la retrocessione col Palermo decise di trasferirsi al Siviglia. Lo scorso anno partiva nominalmente accanto al centravanti, ma era libero di seguire il suo istinto per abbassarsi e dettare il gioco.

Nicola lo utilizzerà nello stesso modo, vicino a un attaccante? Oppure preferirà spostarlo da subito a centrocampo, per avere un’uscita palla pulita (il regista Castagnetti avrà 36 anni il prossimo anno e Grassi, centrocampista con meno qualità, sembra essere stato preso per sostituirlo)? È un quesito legittimo, viste le parole con cui Nicola ha descritto l’argentino: «È cognitivamente molto intelligente, vede linee di passaggio che non tutti i giocatori vedono e con la sua maturità ha acquisito una duttilità tattica che potrebbe essere molto interessante». A centrocampo Bondo è un arrivo importante perché aggiunge capacità di ricucire il campo quando si allunga, sia in avanti che all'indietro.

Comunque, la posizione di Vázquez sarà un tema cruciale della stagione della Cremonese, così come il suo adattamento ai ritmi della Serie A e a un calcio più diretto come quello di Nicola. Indipendentemente dal ruolo dell’ex Palermo, però, i grigiorossi avranno bisogno di migliorare il proprio parco attaccanti. Il titolare al momento dovrebbe essere il cigno di Bolzano, Manuel De Luca. Centravanti di un metro e novantadue abile nel gioco di spalle e che per la sua abitudine a duellare e usare la stazza potrebbe piacere a Nicola: riuscirà a dimostrarsi al livello della Serie A? Nel dubbio, pare che il DS Giacchetta – da cinque anni allo Zini e vero garante della continuità del progetto – sia interessato a Sanabria, in uscita dal Torino e che con Nicola al Genoa, nel girone di ritorno dell’anno del Covid, aveva vissuto uno dei migliori stint della sua carriera. In attesa che si sblocchi la trattativa per il paraguaiano, nelle amichevoli vicino a De Luca si è visto Bonazzoli, reduce da una stagione mediocre ma che anch’egli ha vissuto i suoi migliori mesi con Nicola: basterà l’arrivo del nuovo allenatore a riaccenderlo?

In generale la Cremonese arriva in Serie A forte di un percorso solido e con discreta qualità in alcuni elementi. È innegabile, però, che vada migliorato l’attacco e probabilmente anche la difesa: Nicola punta molto sulla solidità, e per quanto Folino (mi raccomando, la pronuncia è Fólino, non Folíno) sia stato uno dei difensori più interessanti della scorsa stagione di Serie B, serve alzare il livello individuale, non può bastare l’acquisto di Baschirotto.

MIGLIOR SCENARIO POSSIBILE
Dopo la sconfitta alla prima giornata in casa del Milan, la Cremonese conquista 7 punti nelle successive 3 partite e si lancia in un buon inizio di campionato. Da metà novembre, però, arriva un periodo di flessione: chiamati ad affrontare, nel giro di poche settimane, Roma, Bologna, Lazio, Napoli, Fiorentina e Juventus, in due mesi i grigiorossi raccolgono una sola vittoria, in casa contro il Lecce. Con la squadra invischiata in zona retrocessione, iniziano ad aleggiare le prime voci di esonero intorno a Nicola, ormai etichettato solo come allenatore da chiamare a stagione in corso. Con l’arrivo di febbraio, però, i risultati tornano a sorridere alla Cremonese. Il primo marzo, contro il Milan, il Mudo Vázquez vince il suo personale duello con Luka Modrić, in una partita in cui Pierluigi Pardo, al commento, dice di sentirsi in dovere di alzarsi in piedi anche lui per «applaudire questi geni del calcio». Vandeputte intanto, firma assist come se piovesse. Saranno 15 a fine campionato, quando Rudi Garcia deciderà di convocarlo per i Mondiali. La Cremonese si salva con una giornata d’anticipo. Nicola rinfaccia ai giornalisti la seconda salvezza di fila partendo da inizio stagione, invitandoli a non parlare più di miracolo e a non dire più che si tratta di un allenatore da chiamare a campionato in corso.

PEGGIOR SCENARIO POSSIBILE
Dopo la sconfitta alla prima giornata in casa del Milan, la Cremonese conquista 7 punti nelle successive 3 partite e si lancia in un buon inizio di campionato. Da metà novembre, però, arriva un periodo di flessione, senza vittorie da lì fino a metà gennaio. I grigiorossi entrano in una spirale negativa e Nicola, per una volta, fatica a portare l’ambiente dalla sua parte. Vázquez non regge più la Serie A, Vandeputte da mezzala fatica ma non può essere schierato esterno per i suoi limiti in fase difensiva. La Cremonese così, perde tutte le qualità offensive e non è nemmeno solida dietro, dove Baschirotto è troppo distratto. Nicola viene esonerato a fine febbraio dopo una sconfitta per 7-1 in casa della Roma, la più classica delle goleade delle squadre di Gasperini. Al suo posto arriva Ballardini ma c’è poco da fare. La Cremonese ritorna in B e comincia a programmare una nuova promozione.

GIOCATORE CHIAVE: FRANCO VÁZQUEZ
In attesa che magari arrivi Sanabria a dare maggior peso specifico al reparto offensivo, il giocatore migliore della Cremonese rimane il Mudo Vázquez, quello capace di dare una qualità diversa agli attacchi della sua squadra. Come detto, Nicola vorrà giocare in modo più diretto e Vázquez magari non è il giocatore più indicato per affrontare un calcio di quel tipo – e Nicola qualche stagione fa non si fece problemi ad escludere dal Genoa un regista del calibro di Schöne, che appena un anno prima era stato uno dei migliori centrocampisti della Champions League con l’Ajax – tuttavia ha l’intelligenza e la qualità per adattarvisi. Vedremo se vicino alla punta o se, come sembrano suggerire le parole di Nicola, in una posizione un po’ più arretrata. Di certo le sue protezioni palla e le sue verticalizzazioni risulterebbero utili anche in un contesto più verticale, dove serve sempre qualcuno che dia senso a tutto ciò che gli accade intorno.

GIOCATORE DA COMPRARE AL FANTACALCIO: JARI VANDEPUTTE
A meno che non siate di Cremona o di Catanzaro, e a meno che non facciate il Fantacalcio con altri infognati delle categorie minori, situazioni nelle quali potrebbe andare via a cifre degne dei migliori nomi del listone, il giocatore da puntare della Cremonese è uno e uno solo: Jari Vandeputte. Chi segue Serie B e Serie C aspetta da anni il momento di poter comprare il belga al Fantacalcio. Vandeputte nelle ultime stagioni ha messo insieme dei numeri semplicemente assurdi. A Catanzaro in tre annate ha messo a referto 28 gol e 53 assist (!), lo scorso anno alla Cremonese 5 gol e 15 assist: considerate che, come detto, nella parte iniziale della stagione non era nemmeno titolare ed era uno dei giocatori più deludenti della squadra. Tra calci piazzati, cross al bacio e verticalizzazioni Vandeputte manda in porta i compagni a occhi chiusi. Nel fantacalcio classico sarà listato centrocampista e nel mantra dovrebbe essere una pescata particolarmente interessante, visto che può giocare sia da mezzala che da esterno a tutta fascia. Se si adattasse alla Serie A, i bonus con lui sarebbero garantiti.

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