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Andrea Lamperti
Cosa significa il basket per la comunità filippina a Milano
04 apr 2024
04 apr 2024
Un reportage dai campetti che ospitano i tornei della comunità filippina nel capoluogo lombardo.
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Andrea Lamperti
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Foto di Jeff Dimailig
(foto) Foto di Jeff Dimailig
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Se frequentate i campetti di una qualsiasi grande città d’Italia, probabilmente vi sarà capitato di passare qualche pomeriggio estivo in compagnia di uno o più ragazzi di origini filippine. A Milano presidiano quasi ogni playground, spesso arrivando ore prima di tutti gli altri e tornando a casa per ultimi. Né il sole di mezzogiorno in estate né il buio prestissimo in inverno riescono a fermarli, portando sul cemento quell'inconfondibile puso pilipinas (letteralmente “cuore delle Filippine” in tagalog, la lingua più diffusa nel Paese).Non è un’esagerazione né un cliché, ma una peculiarità dello street basket diffusa un po’ ovunque, e a maggior ragione nel capoluogo della provincia italiana con più cestisti in attività e con la più vasta comunità filippina. Le ragioni demografiche, però, spiegano solo parzialmente questo fenomeno. L’arcipelago asiatico è una delle nazionalità più rappresentate dalle nostre parti e il basket è per distacco lo sport più popolare a Manila, ma possiamo dire lo stesso, ad esempio, per i brasiliani – ce ne sono oltre 50mila in Italia, non pochi – per il calcio?Va detto che il basket è lo street game per antonomasia, e dunque un confronto con il calcio o con altre discipline forse è un po' forzato. Forse il parallelo che ha più senso è quello con la comunità indiana, pakistana e bengalese, e i relativi tornei domenicali di cricket (tutt’altro che lo “street game per antonomasia”). Oppure, fuori dalla sfera sportiva, con l’universo della parrillada peruana e più in generale con le grigliate “alla sudamericana”, che regolarmente radunano famiglie e diffondono profumi nei parchi della città. Usanze, queste, che vanno al di là del basket, del cricket, della carne: sono ponti che iniziano a Milano e finiscono a casa, qualunque essa sia; tradizioni che sopravvivono alla distanza, e che in parte la colmano, portando un po’ di abitudini e volti familiari in una vita da “ospiti” (e dunque da “accolti”, auspicabilmente).In ogni caso, chiunque giochi a basket a Milano ha quasi sicuramente avuto a che fare, in un’occasione o nell’altra, con il mondo del basket filippino. Allo stesso tempo, però, la stragrande maggioranza degli appassionati in città - anche chi frequenta assiduamente i playground - sa ben poco di questo universo, che è davvero un microcosmo sotterraneo. Avete mai sentito parlare di Summer Madness, di I Am A Baller o del fu Farini? Oppure del viaggio di Alberto Torres tra tornei filippini, minors lombarde e Draft della Philippine Basketball Association? Se la risposta è no, il momento è questo.Manila, il basket, MilanoFatta salva l’eccezione lituana, il caso della passione per la pallacanestro nelle Filippine è davvero qualcosa di unico e misterioso. In meno di un secolo si è passati dall’introduzione dello sport per mano di professori statunitensi d’istanza nel profondo oriente all’incredibile censimento recente che parla di 40 milioni di abitanti su 114 che lo praticano o lo hanno praticato. Una corsa culminata idealmente nel 2023, quando le località di Bocaue, Pasay e Quezon City sono state sedi di gran parte delle partite dei gironi e di tutte le fasi finali dei Mondiali.

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