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Emanuele Atturo
Cosa serve alla Lazio nel calciomercato di gennaio
05 gen 2024
05 gen 2024
Una rosa che senz'altro può essere migliorata.
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Emanuele Atturo
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IMAGO / NurPhoto
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È una stagione finora ambigua, quella della Lazio, su cui è difficile sbilanciarsi in giudizi definitivi. La qualificazione agli ottavi di Champions, benché alla portata, resta una grande impresa, ma è stata pagata forse con un andamento in campionato più mediocre del solito - anche se non abbastanza mediocre da poter essere giudicato a tutti gli effetti negativo. Per capirci, la Lazio è dietro a tutte le squadre con cui dovrebbe giocarsi il posto in classifica, ma è comunque a pochi punti di distanza. Tutto è ancora aperto e un buon calciomercato di gennaio aiuterebbe la squadra a risolvere dei problemi che questi mesi hanno mostrato.

Certo, bisogna mettere la nostra dose di mani avanti, perché stiamo parlando di una squadra di Lotito che fa mercato a gennaio: un’utopia. Il presidente ha già messo le mani avanti, ma lasciando aperto uno spiraglio inconsueto: «Abbiamo già un organico più che completo ma resteremo vigili sul mercato. Se ci saranno delle opportunità, le coglieremo». In estate la Lazio si è mossa con un un interventismo inedito, spronata dal nuovo impegno in Champions e dalla cessione di Milinkovic-Savic. Chissà che il calciomercato invernale non riservi qualche sorpresa.

“Serve un interno”

Intanto Sarri ne ha parlato esplicitamente: «Serve un interno», ha detto pochi giorni fa. «Il primo è il controllo di Luis Alberto, poi le convocazioni del Giappone e poi vediamo. Se i due responsi non saranno positivi serve un interno». Luis Alberto è vicino al rientro mentre Kamada non è stato convocato per la Coppa d'Asia, e allora forse non servirà nessuno, anche se il centrocampo della Lazio convince poco e vale la pena citare le altre cose dette da Sarri in quella stessa conferenza, dove si è lanciato in altre considerazioni tecniche e tattiche molto interessanti, su cosa cerca lui nei ruoli, su come divide i compiti tra vertice basso e mezzali: «Il vertice basso è un ruolo da specialista. Rovella migliora se gioca tutte le partite lì, chiaro che poi bisogna capire come siamo messi. Tra lui e Cataldi sicuramente è Rovella che può fare l’interno». Che ci sia il progetto di spostare Rovella da mezzala, non avendolo visto bene da vertice basso? Da qui nasce (anzi, prosegue) l’ossessione per Ricci?

Il centrocampista del Torino continua a essere accostato alla Lazio e sembra avere caratteristiche più adatte di Rovella per fare il vertice basso con Sarri. Innanzitutto perché lo ha già fatto in carriera, nel sistema dell’Empoli; e poi perché lo ha fatto esprimendo un gioco essenziale, a pochi tocchi, che è ciò che non ha ancora interiorizzato Rovella. In estate la Lazio aveva già provato a prenderlo, su esplicita richiesta di Sarri, ma le richieste di Cairo avevano smorzato la trattativa. Dopo una prima parte di stagione un po’ mesta, Lotito proverà ad avere un prezzo migliore (si parla dell’inserimento di Basic come contropartita). Ricci tra l'altro potrebbe giocare anche mezzala, visto che da quando è al Torino è cresciuto molto in dinamismo.

Radar Statsbomb.

Il radar di Ricci non è affatto promettente, ma va misurato all’interno del gioco del Torino, e di una stagione come quella della squadra di Juric non certo positiva. Se guardiamo allo scorso anno i numeri di Ricci erano incredibilmente simili a quelli di Rovella al Monza.

Poi ci sono i giocatori che vanno in scadenza a giugno, tra cui anche Jorginho, che quando si parla di Sarri non può non tentare. Così come bello può essere il nome di Guido Rodriguez, in scadenza col Betis, e Pablo Fornals in scadenza dal West Ham. In scadenza ci va anche un nome che piaceva moltissimo a Ighli Tare, quello di Yusuf Yazici, che un po' di tempo fa veniva visto come l'erede di Milinkovic-Savic mentre oggi pare essersi un po' perso. Sono tutti nomi potenzialmente interessanti, ma per giugno, mentre ora circola quello di Hamed Traorè, un giocatore così indisponibile da avere la malaria. Traorè è un talento incredibile: uno dei migliori portatori di palla che la Lazio potrebbe mai permettersi - nel caso in cui se lo possa permettere. Può giocare mezzala o esterno offensivo, ha già giocato in un sistema di gioco di posizione e in Serie A ha già dimostrato di avere strappi devastanti quando è in forma. È un giocatore buono sia per il sistema, che per alzare la qualità complessiva della rosa, che quest’anno sembra inferiore rispetto gli scorsi anni. La Lazio ha bisogno di qualità tecnica, prima di tutto.

Il radar Statsbomb di Traoré di due anni fa.

Ora però vogliamo andare lontani dai nomi che già si fanno, e vestire noi per un attimo i panni degli scout della Lazio. Allora ecco il nome di Atakan Karazor, mediano di pura sostanza dello Stoccarda. Nasce come difensore e del ruolo mantiene le letture. Ha calma, freddezza, qualità tecnica. Tedesco con origini turche, 27 anni, non ha qualità da regista ma sa essere molto influente nel gioco. È abituato a toccare molti palloni e a giocarli in modo preciso.

Spingendoci di più alla periferia d’Europa, un altro nome interessante potrebbe essere quello di Cameron Puertas dell’Union Saint Gilloise, centrocampista spagnolo-svizzero che può giocare mezzala o mediano.

Il famigerato terzino

L’apporto dei terzini della Lazio di Sarri è una nota dolente di tipo storico. Da quando è arrivato ha faticato a trovare una coppia di esterni bassi adeguati alle sue richieste: quello che ha trovato in rosa risaliva ancora al 3-5-2 di Inzaghi, e non è arrivato quasi niente dal mercato, se non un giocatore a fine carriera come Hjsay e uno che non ha mai convinto come Pellegrini. Il risultato è che Marusic sta giocando forse più di quanto dovrebbe, con conseguente impazzimento dei tifosi della Lazio che vedono il montenegrino titolare ogni anno senza apparenti meriti - se non una (sottovalutata) solidità.

Ma che terzino serve a Sarri, allora?

Un giocatore associativo, abile a costruire reti di triangoli con i compagni, e affidabile a lavorare di reparto col resto della linea difensiva. Le abilità in costruzione, a trovare linee di passaggio sotto pressione, è forse la qualità più importante; specie se consideriamo le difficoltà della Lazio in costruzione bassa: è una delle squadre italiane che concede più tiri quando viene pressata in alto. È difficile tracciare un profilo perché chiunque arrivi andrebbe formato, in un sistema così particolare.

Intanto Marusic sembra poter andar via, mentre sembra vicino un accordo per Emanuele Valeri, terzino sinistro che ha giocato un’interessante annata lo scorso anno a Cremona. Si può fare di meglio.

Valeri lo scorso anno in Serie A. Poco.

A destra Lazzari convince in modo alternato. Prendere qualcun altro non sarebbe comunque male. Di Valentin Gendrey si parla sempre troppo poco ma le sue qualità nella gestione del pallone specie sotto pressione sono sorprendenti. Ha baricentro basso, sa dribblare in spazi stretti, ed è piuttosto freddo con la palla tra i piedi. Ha appena rinnovato con il Lecce.

Fuori dalla Serie A, è interessante fare il nome di Doudera, terzino destro dello Slavia Praga di classica tradizione ceca, quindi molto molto solido, ma non disprezzabile nei fondamentali tecnici, e soprattutto con un grande carisma. Sempre in Repubblica Ceca, però dalla parte dello Sparta, c’è Angelo Preciado, ex fenomenino dell’Independiente del Valle, che sta accumulando numeri stratosferici e che forse è arrivato in Repubblica Ceca, dopo un paio di annate in Belgio, soprattutto per distrazione. Spostandoci verso il fertilissimo mercato francese, e la fascia sinistra, c’è Bradley Locko, terzino del Reims dal talento notevole.

È il tipo di giocatore ancora molto grezzo, difficile da immaginare tra le mani di Sarri, ma che potrebbe alzare il tetto di prestazioni della squadra.

E in attacco?

Davanti la Lazio deve ancora raccogliere i frutti del calciomercato estivo. Contro il Frosinone il terzo gol è stato confezionato da Isaksen e Castellanos, mancati in questa prima parte dell’anno ma che si spera che con più ambientamento possano funzionare. Castellanos ha dimostrato di avere una sua presenza fisica utile già in questi mesi di scarsa vena realizzativa; con lui in campo la Lazio pressa meglio, è più intensa e dinamica. Isaksen non è Felipe Anderson e forse non lo sarà mai, ma può diventare una riserva affidabile in certe situazioni, per la sua qualità di disordinare le difese in dribbling, anche in spazi stretti.

Felipe Anderson nel frattempo è impegnato in una complicata trattativa per il rinnovo, anche perché c'è dietro un'offerta della Juventus. Ultimamente le prestazioni del brasiliano sembrano risentire di questa incertezza, e attorno alla Lazio inizia a ronzare il nome del "Flaco" Colpani. È quasi superfluo dire che sarebbe un colpo intrigante. Alla Lazio serve un creatore di gioco da quel lato, per questo si era cercato Berardi. Colpani non ha ancora dimostrato grande continuità, ma è un giocatore con padronanza tecnica in campo.

È un stagione difficile, questa della Lazio, testimoniata dagli umori più isterici del solito, tra le dichiarazioni spesso piccate di Sarri e dei tifosi che sono più presenti del solito allo stadio ma anche più esigenti. Quale sarebbe l’obiettivo minimo, per essere felici? Di certo la Lazio, pur in una fine di 2023 difficile, ha ancora tutto aperto. Sarebbe un peccato non aiutare questa squadra con un mercato di gennaio all’altezza delle aspettative.

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