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Foto di Valerio Pennicino/Getty
Calcio Alfredo Giacobbe 4 gennaio 2017 5'

Cosa fare di Rincon

O meglio: cosa può dare Rincon alla Juve.

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Tomas Rincon è arrivato alla Juventus a 28 anni: nel pieno della maturità tecnica, tattica e caratteriale della carriera di un calciatore. Da quando è al Genoa ha giocato quasi esclusivamente da centrocampista centrale destro nel 3-4-3 e anche nella sua precedente esperienza europea – in Germania, nell’Amburgo – aveva giocato in un centrocampo a due, spesso in coppia con il fiorentino Badelj.

 

Se considerassimo terminata la fase di sperimentazione tattica per Allegri a questo punto della stagione – ma non sto dicendo che lo sia – potremmo dire che il gioco dei bianconeri si è consolidato intorno a due moduli con un centrocampo a 3: il 3-5-2 e il 4-3-1-2.

 

Se facciamo A+B la domanda sorge spontanea: a cosa serve oggi Rincon alla Juventus? Ma la vera domanda è: cosa ha, Rincon, da dare alla Juventus? E in questo senso è necessario considerare i differenti utilizzi del venezuelano caso per caso. (Per il resto del pezzo: lì dove non è specificato, le statistiche sono da considerarsi calcolate per 90 minuti).

 

 

Al posto di Sturaro?

 

Stefano Sturaro ha trovato la titolarità quando Allegri si è reso conto che nessun sistema avrebbe potuto garantirgli qualità nella costruzione del gioco dal basso, almeno non con i centrocampisti in rosa. Sono lontani i tempi del rombo Pirlo-Marchisio-Pogba-Vidal, e Allegri ha chiesto alla Juve di diventare più diretta, recapitando il più in fretta possibile il pallone alla coppia pesante Higuain-Mandzukic.

 

Sotto queste condizioni, c’era bisogno di un centrocampista “di gamba”, intenso, in grado di accorciare costantemente in avanti e fornire appoggio alle punte.

 

 

 

Rincon è un giocatore altrettanto energico e forse anche più valido di Sturaro dal punto di vista tecnico. In questa stagione, il venezuelano ha completato l’83,6% dei passaggi tentati, per un totale di 43,9 passaggi riusciti ogni 90 minuti; di questi, 1,2 passaggi hanno generato un tiro.

 

Dal canto suo, Sturaro ha messo a segno un volume di 24,9 passaggi, che scaturiscono da un percentuale di precisione inferiore del 75,9%, e 0,9 key passes.

 

 

 

Si potrebbe pensare che, se fosse costretto a giocare dal lato opposto a quello consueto (cioè a sinistra), l’azione di Rincon ne risulterebbe limitata, perché sarebbe costretto ad utilizzare il piede debole più spesso di quanto faccia ora. Ma in realtà ha una buona tecnica di calcio anche con il sinistro e Juric in alcune occasioni lo ha impiegato con buoni risultati anche da interno sinistro quest’anno.

 

Rincon ha fama di essere un giocatore ruvido, ma è una tesi semplice da confutare se mettiamo i numeri nella giusta prospettiva: il contesto tattico organizzato da Juric prevede l’utilizzo del fallo sistematico per impedire che un cambio di gioco o un dribbling possa far cadere il castello di marcature a uomo organizzato dai rossoblu su tutto il terreno di gioco. Quindi, i 2,6 falli commessi finora da Rincon sono da considerarsi un’inezia rispetto ai 3,5 fischiati ai danni di Sturaro.

 

 

Il cambio di Khedira?

 

Questo secondo caso è più evidentemente chiaro: Rincon è sicuramente adatto a fornire un backup per Sami Khedira. L’educazione gasperiniana lo ha dotato della capacità di attaccare l’avversario in avanti, allo scopo di recuperare il pallone in zone alte del campo, un’attitudine che condivide con Khedira. Inoltre, sul lato destro, oltre che cercare l’inserimento tra le linee, Rincon può anche lanciarsi in sovrapposizione all’uomo in fascia (per un breve periodo, sia al Genoa sia all’Amburgo, è stato impiegato anche da laterale basso).

 

fig-1-1

Le heat map di Wyscout degli interventi di Rincon e Khedira messe a confronto grazie alla grafica di Wyscout.

 

Tra i due, però, ci sono differenze sostanziali nel modo in cui portano la palla e in quello in cui attaccano l’area di rigore. Rincon non è a proprio agio – non quanto Khedira – nella corsa palla al piede, per lo più punta dritto per dritto sulla propria traiettoria di corsa, a volte senza dare la sensazione di essere in pieno controllo.

 

Khedira, inoltre, attacca l’area di rigore più in profondità e trova il tiro con una frequenza e una precisione maggiore rispetto al venezuelano: Rincon tira 1 volta ogni 90 minuti verso la porta, 0,3 volte lo fa dall’interno dell’area di rigore, e ha un tasso di conversione in gol del 23%; Khedira ha una media di 1,5 tiri, dei quali 1,1 dall’interno dei sedici metri, con una percentuale di realizzazione del 51%.

 

 

Non si può dire che i suoi 3 gol in Serie A Rincon non li abbia fortemente voluti.

 

 

Come play basso?

 

Sembra difficile immaginare Rincon come rimpiazzo di Claudio Marchisio da vertice basso del triangolo di centrocampo: le sue abilità di passatore, come sottolineavo in precedenza, sono buone e – al di là delle percentuali – la sua distribuzione di passaggi non è banale, Rincon riesce spesso a vedere gioco in verticale. Una buona qualità da spendere per un regista davanti alla difesa.

 

Ma l’istinto di Rincon lo porta quasi sempre ad uscire in modo aggressivo sull’avversario, tralasciando così la copertura della zona alle proprie spalle. Il venezuelano ha un fisico compatto con il quale protegge palla in maniera eccellente; ma, anche qui, non gestisce palla spalle alla porta con competenza: non è leggero sui piedi quando deve spostare il peso del corpo e il suo primo controllo non è irresistibile.

 

Per questi limiti tecnici, che lo renderebbero vulnerabile sotto la pressione avversaria, al momento non credo sia un giocatore adatto al ruolo di playmaker davanti alla difesa. Come sempre, sono pronto a stupirmi.

 

 

Rincon significa una bocciatura per Lemina?

 

Mario Lemina è stato selezionato dal Gabon per la Coppa d’Africa, ma nelle scelte di Allegri aveva già perso posizioni: dal 15 ottobre a oggi, da quando ha giocato l’ultima partita da titolare in campionato contro l’Udinese, Lemina è stato in campo per un totale di 80 minuti.

 

Non deve aver giovato a Lemina l’espulsione rimediata a Lione in un momento cruciale della stagione dei bianconeri, né la scialba prestazione in Supercoppa. Dal canto suo, Allegri aveva già manifestato perplessità sul giovane gabonese: Lemina non è sempre connesso mentalmente alla partita, alcuni suoi interventi sono troppo irruenti e istintivi.

 

Allegri ha dichiarato di preferirgli Hernanes davanti alla difesa perché il brasiliano preferisce l’intercetto rispetto ad un intervento in tackle, ed il primo rispetto al secondo garantisce alla propria squadra una ripartenza.

 

Oltre ad aver giocato di più in Serie A, Rincon è capitano della propria Nazionale e ha cumulato attraverso l’esperienza internazionale una certa capacità nella gestione dei momenti importanti di una partita. Da un certo punto di vista, Rincon offre maggiori garanzie di Lemina quando conta di più, quando il gioco si fa duro. E, per la Juventus, il gioco si inizierà a fare duro proprio nei prossimi mesi.

 

 

Tags : calciomercatogenoajuventustomas rincon

Alfredo Giacobbe è nato a Napoli, dove vive e lavora. Ingegnere come Manuel Pellegrini, ha dipinto l’area tecnica attorno al suo divano.

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