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Gabriele Maltinti/Getty Images
Serie A Alfredo Giacobbe 4 marzo 2022 6'

Cosa dicono le statistiche sulla corsa scudetto

Milan, Inter, Napoli e Juventus alla prova dei numeri.

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Cosa succede a Inter, Milan e Napoli? I campioni d’Italia sembravano avere le mani sul campionato, ma quando è stato tempo di allungare sulle inseguitrici ha scoperto di avere il fiato corto. Il Milan, con una lunga lista di infortunati, non ha saputo approfittarne. Il Napoli, che pure aveva avuto un passaggio a vuoto nelle scorse settimane, dopo l’appello del suo allenatore Luciano Spalletti, ha regolato la Lazio in trasferta tra molte sofferenze.

 

Chi tra queste tre squadre è messa meglio nella corsa al titolo? Davvero la Juventus, approfittando dei tentennamenti delle squadre che la precedono, può rientrare nel gruppo di testa? Ho dato uno sguardo alle statistiche avanzate per cercare di trarne qualche risposta. 

 

Da cosa dipende il recente calo dell'Inter

 

Fig-11

La differenza tra gli Expected Goals prodotti in attacco e quelli concessi in difesa dall’Inter nell’arco del campionato. La “quota scudetto” rappresenta la prestazione delle squadre che hanno poi vinto il campionato nelle ultime sei stagioni.

 

Inter, Milan e Napoli sono tre squadre che più provano a dominare gli avversari con la palla, attraverso il gioco. Dai numeri emerge che, pur avendo lo stesso obiettivo e gli stessi principi, le strategie che le tre squadre adottano sono differenti tra loro, pur con differenze sottili. Tra le tre, il Napoli è la squadra con il baricentro medio più alto e il dominio territoriale nella metà campo avversaria più pronunciato. In ogni partita, il Napoli produce in media 121 passaggi nella trequarti avversaria, contro i 104 dell’Inter e i 92 del Milan. 

 

Ciò nonostante, i numeri cambiano quando consideriamo gli ingressi in area di rigore. È l’Inter a trovare più spesso l’uomo negli ultimi sedici metri, meglio del Napoli che pure macina più gioco, anche in termini di possesso palla (57% contro il 55% dei nerazzurri). Ciò permette all’Inter di dominare nelle statistiche che riguardano la finalizzazione: prima per volume di tiri totali, prima per tiri messi nello specchio, prima anche per Expected Goals.

 

La flessione nella differenza delle reti attese delle ultime settimane è dovuta principalmente ad una flessione nell’efficacia difensiva. L’Inter sta concedendo di più, è ora la quinta squadra del campionato per Expected Goals concessi in open-play, la settima per numero di tiri concessi.

 

Fig-21

Volume di tiro dell’Inter in questo campionato.

 

Offensivamente, l’Inter non ha quasi niente da rimproverarsi, di certo non lamentarsi di un calo nella produzione che, come si vede dal grafico, non c’è stato. L’Inter tira ancora tanto, è solo meno lucida sotto porta di quanto lo fosse prima. La percentuale dei gol sul totale dei tiri era di circa il 20% nella prima parte del campionato. Da fine novembre in avanti, questa stessa percentuale è crollata fino a scendere all’attuale 11%.

 

La forza del Milan è nella conversione delle occasioni

 

Fig-3

La differenza reti attese del Milan.

 

Le statistiche offensive vedono il Milan alle spalle di Inter e Napoli. Non bisogna però lasciarsi ingannare, perché non sempre una overperformance – una produzione di gol superiore alle attese – è solo indice di un periodo fortunato. Il Milan segna più delle attese già dallo scorso anno, e ciò vuol dire che i calciatori rossoneri hanno il talento necessario per ricavare, dalle occasioni che si procurano, più di altri loro colleghi. 

 

La capacità del Milan di creare un’occasione da gol è molto particolare, ci sono alcune statistiche che lo dimostrano più di altre. Secondo i dati forniti da fbref.com in collaborazione con Statsbomb, il Milan è la squadra che costruisce più tiri sia uscendo da un dribbling vincente, sia dopo un’azione difensiva, come un tackle o un intercetto. È inoltre la squadra che registra più recuperi da un tackle vincente o da un intercetto. Tecnica, compattezza, abilità nella lettura del gioco: sono i tre ingredienti che tengono a galla il Milan.

 

C’è solo una spia da tenere d’occhio nella produzione offensiva del Milan: è la precisione al tiro. Il Milan ricava gol dal 12% dei suoi tiri, e la percentuale sale al 41% se consideriamo i soli tiri messi nello specchio. Non sono solo numeri più alti delle medie del campionato – in Serie A si realizza rispettivamente il 9,8% dei tiri e il 30% dei tiri nello specchio – sono anche numeri più alti rispetto a quelli che il Milan stesso aveva scorso anno (rispettivamente 11% e 31%). 

 

Fig-4

Il rapporto di conversione dei tiri in gol del Milan.

 

Il Milan realizza gol con queste medie da 27 partite, ma la percentuale di realizzazione nelle ultime settimane si sta abbassando. Da due giornate il Milan è sceso sotto la linea di performance tracciata dalle squadre che hanno vinto lo scudetto nelle ultime sei stagioni. Questo è forse dovuto anche al tipo di scelte che stanno prendendo i tiratori di Pioli. Il Milan è infatti la squadra che, in media, tira da più lontano (dati fbref.com), e più la distanza aumenta più le percentuali di successo diminuiscono.

 

Le speranze del Napoli si giocheranno senza palla

 

Fig-5

La differenza reti attese del Napoli.

 

Il Napoli ha avuto una chiara flessione nella parte centrale del campionato, che è arrivata in coincidenza dell’infortunio di Osimhen e della successiva partenza per la Coppa d’Africa di Koulibaly, Anguissa e Ounas. Il peggioramento ha riguardato sia i numeri offensivi che quelli difensivi. 

 

Si racconta molto di ciò che il Napoli fa con la palla ed è normale che sia così. Parliamo comunque di una squadra che, negli ultimi tre campionati, ha tenuto il pallone per il 56% del tempo di possesso di una partita. Ma il Napoli basa una grande fetta delle sue fortune anche su un’ottima fase difensiva. Quella di Spalletti è la squadra che concede meno Expected Goals in campionato. Non è solo basso il numero totale di occasioni concesse, è anche bassa la pericolosità media di ogni occasione: l’xG medio per ogni tiro concesso è il più basso della Serie A. Il Napoli difende bene la porta e, quando non può difendersi controllando la palla, spinge gli avversari in zone di campo meno pericolose di altre.

 

Il Napoli non ha il PPDA del Torino (l’indice che misura la qualità del pressing), non ha il numero di recuperi palla nella metà campo offensiva del Verona, i suoi difensori non stanno alti sul campo quanto quelli dell’Atalanta. Però l’approccio misto che il Napoli ha già da qualche stagione – ultra-offensivo nell’ultimo terzo di campo, ultra-conservativo altrove – funziona, probabilmente perché i giocatori che il Napoli ha in rosa sono in grado di applicare questo registro difensivo meglio di altri. Gli avversari del Napoli mettono in gol in media il 6% dei tiri che gli azzurri concedono dall’inizio della stagione a oggi. Inter e Milan, che pure fanno bene rispetto alle medie del campionato, sono lontane da questo tipo di efficacia difensiva.

 

Fig-6

Percentuale di conversione concessa dal Napoli in stagione. Essendo una statistica difensiva la linea della quota scudetto va letta al contrario: si rimane in corsa per il titolo restando sotto la linea.

 

Per Spalletti, quindi, gran parte della corsa scudetto passerà proprio per questo obiettivo: mantenere la forma difensiva di inizio stagione. Rispetto alle ultime sei stagioni, la forma difensiva del Napoli, così com’era fino a un mese e mezzo fa, poteva bastare per lottare per il primo posto. Ma adesso le cose stanno peggiorando. Il Napoli non è più impermeabile quanto prima, nelle ultime uscite gli avversari hanno trovato più spesso la via del gol e la forma difensiva è peggiorata, come si vede bene dal grafico. Forse è una questione di stanchezza fisica o mentale, perché sono troppe le occasioni semplici da trasformare che concede. In ogni caso l’incremento delle ultime settimane preoccupa perché le speranze di scudetto del Napoli si giocheranno soprattutto senza la palla.

 

E la Juventus?

 

Fig-7

La differenza reti attese della Juventus fin qui.

 

Visti i risultati delle ultime giornate è lecito chiederselo: la Juventus può ancora rientrare nella corsa scudetto? Gli uomini di Allegri hanno iniziato ad ingranare quando sono riusciti a blindare la difesa. La Juventus ha infilato nove degli undici clean sheets tra la partita del 6 novembre contro la Fiorentina e quella del 6 febbraio contro il Verona. Nelle ultime giornate, però, i bianconeri hanno ripreso a concedere troppo nella fase difensiva, è questa la causa del crollo nel differenziale delle reti attese che si vede nel grafico. Quanto inciderà questo ultimo peggioramento sul rettilineo finale? L’acquisto di Vlahovic basterà da solo a permettere alla Juventus di compensare?

 

Guardando i ventidue indicatori statistici su cui ci basiamo per questo tipo di analisi sembrerebbe di no, perché la Juventus non domina in nessuno di questi. Ma lo sappiamo che il calcio di Allegri è fatto anche di mistica, di quelle qualità intangibili che in certi periodi la rendono ingiocabile nonostante le imperfezioni. Non si può quindi escludere del tutto che i bianconeri riusciranno ad andare oltre ai propri limiti attingendo a forze finora nascoste, ma di certo questo non è il tipo di cose che si possono chiedere a un modello statistico.

 

Tags : interjuventusmilannapoli

Alfredo Giacobbe è nato a Napoli, dove vive e lavora. Ingegnere come Manuel Pellegrini, ha dipinto l’area tecnica attorno al suo divano.

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