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Emanuele Atturo
Cosa deve fare la Lazio sul mercato
26 giu 2023
26 giu 2023
Anche quest'anno si riparte dai nodi Luis Alberto e Milinkovic-Savic.
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Emanuele Atturo
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A fine campionato, con la squadra ormai qualificata per la Champions, la Lazio si è tolta qualche sassolino dalle scarpe. Sarri aveva notato a inizio campionato che nessuno dei grandi media prevedeva che la squadra potesse arrivare fra le prime quattro, e invece i biancocelesti sono arrivati secondi. La squadra è andata decisamente oltre le aspettative, e forse anche oltre i propri limiti. I buoni risultati della Lazio si sono retti su una certa overperformance, difensiva e offensiva, su cui però ha inciso un calciomercato per una volta coraggioso e ben fatto.I miglioramenti della Lazio sono stati infatti soprattutto difensivi, con la squadra che ha chiuso come seconda miglior difesa del campionato, con appena due gol subiti più del Napoli. Il merito è anche dei tre acquisti estivi: Romagnoli, Casale e soprattutto Provedel, autore di una stagione clamorosa. Uno dei migliori portieri del campionato secondo le statistiche. Ha anche ragione Sarri che la Lazio era stata sottovalutata, soprattutto in due aspetti:

  • La bravura del suo allenatore, per dire una cosa banale ma troppo spesso dimenticata, e soprattutto il suo pragmatismo.
  • La profondità del talento di alcuni giocatori offensivi della Lazio, soprattutto se non si giocano due competizioni e si ha il tempo di recuperare per bene.

Il grande risultato ora però crea il doppio impegno settimanale, e quindi lo scoglio di un mercato complesso da affrontare, e per la prima volta dal 2009 da affrontare senza il direttore sportivo Igli Tare. Come era immaginabile, Lotito ha fatto una scelta controintuitiva, promuovendo Angelo Fabiani dalla squadra femminile e Primavera. L’obiettivo è il solito: aumentare le soluzioni a disposizione del tecnico, che è storicamente insofferente al doppio impegno e che ha già richiesto una seconda squadra a disposizione per affrontare la Champions League. Parlando del numero di giocatori di cui avrebbe bisogno Sarri ha detto: «Undici per il campionato, undici per la Coppa e undici per la Coppa Italia, come la Pro Recco nella pallanuoto» (attirandosi una risposta indispettita della squadra ligure di pallanuoto).Sarri ha già detto però anche qual è la priorità, ovvero capire chi resta. Cosa fare in uscitaPer la prima volta nell’ultima decina d’anni la Lazio non sembra davvero sicura di ricominciare la stagione con Luis Alberto e Milinkovic-Savic, i due giocatori che più di tutti hanno definito l’identità della Lazio negli ultimi anni, garantendo la continuità competitiva - insieme a Immobile - nel passaggio da Inzaghi a Sarri. Con loro in campo la Lazio è una squadra flessibile, capace di vivere fasi di dominio del pallone, capace di trovare giocate risolutive negli ultimi metri: con un tiro o una rifinitura di Luis Alberto, o con un inserimento profondo in area di rigore di Milinkovic-Savic, decisivo anche quest’anno, spesso negli ultimi minuti di partita. La loro situazione è incerta.Luis Alberto ha avuto un rapporto controverso con Sarri. Il suo stile di gioco anarchico si abbina male col gioco di posizione di Sarri, dove la mezzala non deve mai abbassarsi verso il pallone ma sempre dare una linea di passaggio oltre le linee avversarie. Luis Alberto aveva chiesto la cessione la scorsa estate ma non se ne era fatto nulla. Dopo grandi frizioni iniziali, Sarri ha trovato il modo di mettere Luis Alberto titolare, e di farlo rendere, ma l’impressione è che il giocatore non possa comunque offrire il livello mostrato con Simone Inzaghi. È un centrocampista che ha bisogno di giocare come sente, e di avere un’influenza totale sul gioco. Con Sarri non è del tutto possibile e potrebbe comunque andar via. Si parla in questi giorni di un’offerta dell’Arabia Saudita ma bisogna vedere se Luis Alberto si senta già pronto a tagliarsi fuori dal giro competitivo (si parla di 40 milioni in 4 anni, magari bastano). Il presidente nel frattempo sta già preparando un’offerta di rinnovo: 4 milioni all’anno per 4 anni, scrive il Corriere dello Sport.Il primo anno sarebbe pagato dal riscatto di Escalante del Cadice, per quasi 5 milioni; il secondo da quello di Acerbi dell’Inter per altri 4 milioni.Ci sono altre operazioni minori di cessioni in vista, che coinvolgono soprattutto giocatori poco convincenti, che non hanno permesso a Sarri di avere più soluzioni. Si cerca una squadra pronta ad accogliere Marcos Antonio in prestito, e una che possa invece offrire dei soldi per Toma Basic. In uscita anche i due giovani attaccanti Cancellieri e Romero. Il primo dovrebbe essere infilato in qualche trattativa mentre il secondo non ha rinnovato il contratto.L’altra questione importante però è, come sempre, quella di Milinkovic Savic. Come sempre a giugno il serbo sembra lontano da Roma, e a luglio giura di nuovo eterna fedeltà ai colori biancocelesti. Della sua cessione si è iniziato a parlare ormai qualche mese fa: a 28 anni potrebbe essere il momento giusto per provare una nuova avventura. In questo momento è anche difficile raccogliere notizie. Il suo contratto scade tra un anno e di rinnovo non se ne parla; se non rinnoverà il prossimo anno potrà andare via a zero. È anche per questo che le uniche squadre che sembrano concretamente interessate - Inter e Juventus - aspettano dietro l’angolo e senza fretta. Se c’è da tirare sul prezzo le squadre italiane sono tra le più spietate, ma di mezzo c’è Lotito: la trattativa si prospetta aggrovigliata. Non è detto che alla fine Milinkovic-Savic non rinnovi.Senza capire il destino del “sergente” è difficile immaginare come sarà il mercato della Lazio.Cosa fare in entrataUn giocatore di cui si parla con insistenza da mesi è Domenico Berardi. Il Sassuolo, però, si fa pagare cari i suoi giocatori, e Lotito non vuole pagare caro nessuno. Trovare un punto di incontro è difficile ma è chiaro il perché Sarri vorrebbe Berardi. Un giocatore fatto e finito, ma che a 29 anni ha ancora qualche anno per esprimersi al prime. Un giocatore che conosce i principi del gioco di posizione dopo gli anni giocati con De Zerbi. Un giocatore tecnico e associativo, capace di dare la pausa e l’ultimo passaggio, pericoloso in zona gol e di alto livello nel gioco spalle alla porta. In transizione o contro difese chiuse, Berardi è uno dei pochi giocatori in grado di essere sempre pericoloso.Sulla catena di destra la Lazio ha Lazzari e, appunto, Milinkovic-Savic. Se il serbo restasse sarebbe interessante capire come si assoceranno i due da quel lato. Berardi si è sempre trovato bene con vicine mezzali brave a muoversi senza palla e che gli offrono linee di passaggio in verticale. È un accentratore di gioco e ha bisogno di toccare tanti palloni. Sulla carta la convivenza con Milinkovic-Savic potrebbe essere problematica visto che tendono a calpestare le stesse zone di campo e a prendersi lo stesso tipo di palloni. I giocatori tecnici, però, trovano (quasi) sempre il modo di associarsi e moltiplicare le loro possibilità; in più forse Milinkovic, a 29 anni, avrebbe forse bisogno di ridurre i compiti, e quindi il chilometraggio, in campo.L’alternativa a Berardi di cui si parla è Bryan Gil, un altro esterno mancino che corre con tutto il baricentro inclinato da un lato. Quindi è chiaro quello che cerca la Lazio: un esterno che porta palla dall’esterno all’interno, con ottime qualità tecniche e a suo agio nel palleggio e nei mezzi spazi. Gil è un giocatore che assicura più controllo di Berardi, ma meno incisivo a livello offensivo. Gil ha segnato 12 gol in carriera, Berardi 133.Se guardiamo l’undici titolare la Lazio è di certo una squadra migliorabile. A sinistra bisogna decidere cosa fare con Pellegrini, un terzino sostanzialmente affidabile ma forse si può trovare qualcosa di meglio. Contare troppo su Hysaj - come jolly sia a destra che a sinistra - anche quest’anno potrebbe essere rischioso. L’ideale sarebbe forse prendere un profilo più di prospettiva a sinistra cui affiancare Pellegrini o a qualcun altro. Il nome che si fa è quello di Emerson Palmieri, che comunque alzerebbe non poco la qualità tecnica e di palleggio della Lazio. A destra invece c’è un tentativo di prendere Cuadrado, che è difficile da immaginare insieme a Berardi ma che col pallone aggiungerebbe parecchio controllo alla squadra.L’altra grossa questione però è quella del mediano. Cataldi in quel ruolo è cresciuto moltissimo ma se la Lazio vuole migliorare è in quella posizione che deve lavorare. Jorginho sarebbe chiaramente la soluzione ideale, poi c'è Torreira che renderebbe la Lazio una squadra più sicura ed efficace col pallone e senza. Torreira è un giocatore abituato a giocare in squadre dal baricentro alto che vogliono riconquistare palla vicine alla porta avversaria. Sappiamo che il pressing per esempio è uno degli aspetti che la Lazio dovrebbe migliorare di più, forse il singolo aspetto su cui Sarri non è riuscito a mettere la sua mano in modo efficace. Torreira, anche da solo, migliorerebbe non poco la capacità della Lazio di difendere in avanti.La Lazio, lo avrete capito, vive un eterno ritorno di temi di calciomercato, e uno di questi è quello della ricerca del vice-immobile come del Sacro Graal. Stiamo parlando di un giocatore che possa rappresentare un’alternativa a Immobile o uno che possa solo sostituirlo quando Re Ciro è infortunato? Non è chiaro, fatto sta che quest’anno, per la prima volta, Immobile ha saltato tante partite e Felipe Anderson da falso nove ha dato risposte ambivalenti. Forse il profilo migliore accostato alla Lazio è quello di Boulaye Dia, che alla Salernitana ha giocato una stagione fenomenale. Dia condivide con Immobile una capacità di conversione fantasmagorica, almeno se confermasse i numeri di quest’anno. Non c’è stato un attaccante più preciso di lui in Serie A. Ma è un attaccante completo, a suo agio anche nel dialogo con i compagni soprattutto quando può defilarsi sull’esterno e non deve giocare troppo a muro. I suoi numeri in pressing sono scadenti, e bisognerà vedere come adatterà il suo gioco in una squadra che gli chiederà di lavorare di più senza palla.

L'alternativa era sembrata potesse essere Milik, un attaccante che Sarri ama da sempre, ma il suo approdo definitivo alla Juventus dovrebbe aver chiuso le porte a questa soluzione. Altri nomi sono più imperscrutabili come Marcos Leonardo e Dovbyk. Anche se Marcos Leonardo sembra uno di quegli attaccanti con una confidenza particolare con la porta avversaria. Comprare un giovane per una squadra in là con l'età dovrebbe essere la priorità. La Lazio però deve soprattutto provare, per una volta, a mettere a disposizione del suo allenatore una rosa più vasta e in grado di affrontare due partite settimanali. Il mercato della Lazio dovrà quindi essere importante non solo in termini qualitativi, ma anche quantitativi. I nomi che non si fanno ma che sarebbe bello vedere nella LazioLuka Jovic: In una squadra che crossa tanto ha fallito; in una di alto livello ha fallito. Sembra fragile e indisponente. Siamo però sicuri che Jovic non abbia davvero niente da dare al calcio? Sarri ha sempre fatto rendere molto i propri attaccanti e Jovic ha le qualità tecniche per giocare nella Lazio. Dovrebbe imparare un po’ di tagli in profondità ma forse è un rischio che vale la pena prendersi.Ruben Loftus-Cheek: Nel caso andasse via Milinkovic-Savic, è un nome che circola da anni. Una mezzala completa, con grande tecnica di passaggio e conduzione, e che non ha ancora espresso a pieno il suo potenziale.Nicolò Rovella: Non è semplice immaginarlo come mediano centrale di Sarri, ma il lavoro su di lui sarebbe ben più semplice di quello fatto con Cataldi. È un centrocampista a cui piace toccare tantissimo il pallone. Si può infilare nella trattativa con Milinkovic-Savic.Samuele Ricci: Se ne parlava prima che andasse al Torino e resta forse il miglior mediano possibile per Sarri, fra quelli giovani e tutto sommato prendibile (mettendo mano al portafogli).Kristjan Asslani: Un tentativo di prestito con l’Inter perché no?Mikkel Damsgaard: Vi ricordate quando era uno dei giovani più interessanti al mondo? Chi meglio di Sarri per provare a rilanciarlo?Valentin Gendrey: Se ne parla poco ma ha giocato un’ottima stagione col Lecce da terzino destro. In una squadra che controlla il pallone potrebbe essere più a suo agio.

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