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Marco D'Ottavi
Cosa ci fa il Liverpool con Cody Gakpo
28 dic 2022
28 dic 2022
Un acquisto arrivato all'improvviso e fortemente voluto da Klopp.
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Marco D'Ottavi
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Che Cody Gakpo fosse destinato a lasciare il PSV era risaputo, che lo avrebbe fatto a gennaio era diventato probabile dopo il Mondiale, che però arrivasse il Liverpool a chiudere l’acquisto dal giorno alla notte, nel bel mezzo del Natale, per una cifra vicina ai 50 milioni, contando i bonus, era meno facile da prevedere. La squadra di Klopp si è infilata nella trattativa all’improvviso, bruciando il Manchester United che faceva la corte all’olandese da mesi e che sembrava la destinazione più probabile, vista la presenza di ten Hag e il loro bisogno di un attaccante con le caratteristiche di Gakpo dopo la partenza di Cristiano Ronaldo.

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Perché tutta questa urgenza da parte del Liverpool? Ci sono sicuramente dei motivi di carattere pratico: è di pochi giorni fa la notizia che Luis Diaz starà fuori altri tre mesi, a causa di una ricaduta dell’infortunio al ginocchio che lo tiene fermo da ottobre e da cui sarebbe dovuto rientrare in questi giorni. Anche Diogo Jota è assente da ottobre e anche per lui la data di rientro è incerta, ma si parla di febbraio. Nei prossimi mesi la squadra di Klopp giocherà tantissimo e si giocherà tantissimo: deve rimontare in Premier almeno fino a uno dei primi quattro posti e a febbraio affronterà il Real Madrid negli ottavi di Champions League, una sfida che vale anche come rivincita della finale dello scorso anno. Il Liverpool, insomma, aveva numericamente bisogno di un attaccante che potesse giocare a sinistra, la domanda è però se Gakpo sia il profilo adatto, se cioè è già pronto per coprire quel ruolo, con quelle responsabilità, in una delle migliori squadre al mondo. Stiamo parlando di un calciatore di 23 anni, con appena 7 minuti in Champions League e che finora ha giocato pochissime partite di alto livello. L’impatto con la Premier LeagueLe recenti prestazioni al Mondiale hanno lasciato una buona sensazione per quanto riguarda la possibilità che Gakpo sappia far valere il proprio talento anche in un contesto più difficile di quello dell’Eredivisie, ma il dubbio resta. In Premier League hanno fallito diversi talenti che nel campionato olandese sembravano fuori scala, l’ultimo in ordine di tempo è stato Bergwijn, e il salto diretto dal PSV al Liverpool, senza passaggi intermedi, è inevitabilmente rischioso, ma ci sono due cose da dire. La prima è che tutti quelli che hanno avuto a che fare con Gakpo al PSV, dove è entrato a 9 anni, ne parlano come di un talento generazionale, un giocatore dalla mentalità vincente e orientato verso il migliorare se stesso come calciatore; la seconda è che le sue prestazioni nell’ultimo anno e mezzo sono state davvero eccezionali, molto più di quanto si è visto al Mondiale, dove Van Gaal lo ha usato più per la sua capacità di muoversi lontano dalla palla che non come creatore di gioco. Il Gakpo del PSV è infatti un giocatore molto più presente e onnipotente di quello visto con la maglia dell’Olanda. In Eredivisie era diventato praticamente ingiocabile: in questa stagione è primo per gol, assist, passaggi chiave, cross, tiri totali e nello specchio; terzo per dribbling ogni 90 minuti, quinto per falli subiti. Prima della pausa dei campionati si era parlato di lui per una curiosità statistica: era l’unico calciatore in Europa ad aver fatto meglio di Haaland sommando gol e assist, che ad oggi sono 35. Parte del suo dominio in Olanda era dovuto alla sua superiorità atletica. Gakpo è alto quasi 190 centimetri (anche se nelle foto accanto ai compagni sembra più alto, sul metro e novantacinque), slanciato, con una struttura muscolare elastica e potente, per i difensori olandesi era un problema fermarlo una volta che partiva palla al piede. I modi in cui riusciva a incidere in una partita del PSV erano quasi infiniti: con azioni personali partendo da lontano, inserendosi dall’esterno e concludendo di prima, scambiando con i compagni sulla trequarti, servendo l’ultimo passaggio o ricevendolo, calciando di potenza o precisione.

Il radar di Gakpo evidenzia quanto il suo apporto al PSV fosse sbilanciato verso tutto ciò che è finalizzazione e ultimo passaggio.

In Premier League Gakpo vedrà ridotti il tempo e lo spazio per le sue giocate. Lì dove poteva portare palla per metri, vincendo i duelli fisici con i difensori, troverà contatti più duri, avversari più forti. Sicuramente dovrà ricalibrare il suo gioco, ridurre le azioni individuali, imparare a essere più incisivo in un contesto in cui non sarà il giocatore più importante, quello a cui vengono affidati più palloni, che può rischiare in ogni giocata (al PSV la sua percentuale di passaggi riusciti non arrivava neanche al 66%).Sono aggiustamenti che richiedono tempo e arrivare a gennaio in una squadra che non può permettersi di sbagliare non lo aiuta. Tuttavia al Mondiale ha dimostrato di sapersi adattare con sorprendente facilità a compiti molto diversi e il Liverpool è comunque una squadra che tende a creare tanto gioco offensivo, con uno stile non così dissimile da quello del PSV degli ultimi anni.Cosa porta al LiverpoolNel 4-3-3 (o 4-2-3-1) di Van Nistelrooy Gakpo agiva nominalmente da ala sinistra, ma all’interno della partita era spesso libero di decidere se ricevere sulla linea laterale per poi accentrarsi portando palla con il destro per rifinire o concludere l’azione, o se invece stabilirsi in zone più centrali dell’attacco per associarsi con la punta o Xavi Simons. Può fare l’ala sinistra anche nel Liverpool di Klopp? Come abbiamo visto è uno dei motivi per cui il club inglese l’ha preso così presto nel mercato, ma l’olandese è un profilo molto diverso dai giocatori che dovrebbe sostituire. Sia Luis Diaz che Diogo Jota, infatti, sono ali più brevilinee e verticali, eccezionali negli spazi stretti e con un’ottima tecnica in velocità. Gakpo invece ha un interpretazione atipica del ruolo, molto più compassata, dalla corsa leggera fatta da lunghe falcate, veloce più nel lungo che nello stretto. È anche un attaccante che ama anche rallentare il gioco, entrare dentro al campo, non molto abile nel saltare l’uomo partendo da fermo.Il Liverpool non è più il mostro verticale delle prime stagioni di Klopp e anzi si sta assestando come una squadra che ama dominare il possesso, che può giocare partite diverse a seconda del momento e dell’avversario. Da questo punto di vista l’acquisto di Gakpo aggiunge un profilo diverso all’attacco del Liverpool e, in prospettiva, anche più utile. Se al Liverpool oggi serve qualcuno che possa sostituire Luis Diaz e Diogo Jota, l’acquisto di Gakpo non si limita a quello, che altrimenti non giustificherebbe la spesa fatta, dopo quelle per Darwin Nunez e per lo stesso colombiano nel giro di un anno. Gakpo è un attaccante giovane e dal grande potenziale da inserire in una squadra che si sta rinnovando, in cui alcuni dei migliori giocatori hanno superato i trent'anni. Il suo arrivo a Liverpool può essere considerato anche un investimento, non troppo oneroso considerando che si parla di Premier League, per uno dei talenti più interessanti tra quelli ancora disponibili.

Gakpo sa calciare da lontano, concludere l’azione negli ultimi 16 metri; dal fondo può crossare di sinistro con buona precisione, mentre dall’esterno, se riesce a rientrare sul destro ha una notevole sensibilità nel mettere il pallone tra la difesa e il portiere; anche da fermo, su calcio d'angolo, è molto preciso, diversi dei suoi assist sono arrivati calciando da fermo (cosa che al Liverpool difficilmente potrà fare). Sa portare il pallone in avanti in conduzione o con un passaggio, oppure muoversi in maniera intelligente senza palla, offrire linee di passaggio a compagni che hanno la qualità di Trent-Alexander Arnold e Thiago Alcantara. La sua duttilità è piuttosto eccezionale e non ancora del tutto esplorata. Per una squadra che ogni stagione finisce per giocare una sessantina di partite, con un allenatore che non si fa problemi a ruotare i suoi giocatori o schierarli in modi differenti, Gakpo può già oggi essere un jolly fondamentale, in attesa di capire quale sarà il suo futuro ad alti livelli. Già dal primo gennaio Gakpo può essere l’esterno sinistro in un 4-3-3 con Nunez e Salah, ma può fare anche la seconda punta in un 4-4-2, con un ruolo più simile a quello visto nell’Olanda. Accanto a Nunez Gakpo potrebbe sfruttare meglio le sue doti da finalizzatore, togliendo anche un po’ di peso dalle spalle del nuovo compagno, che si sta dimostrando un centravanti capace di generare molte occasioni, ma non molto abile nel concretizzarle. Oppure potrebbe agire come trequartista in un 4-2-3-1, volendo ipotizzare uno schieramento che vede quattro giocatori offensivi in campo insieme. In realtà, proprio quello di trequartista, in futuro, sembra il ruolo che può calzargli meglio in un contesto come la Premier League, dove alle ali viene chiesto un lavoro atletico che non sembra nelle sue corde. Gakpo potrebbe diventare anche il piano B del Liverpool qualora Darwin Nunez continuasse a mostrare gli attuali problemi nel fare gol. L’olandese non è un centravanti, e ha caratteristiche molto diverse dall’uruguaiano, ma può essere usato in modo più simile a come Klopp utilizzava Firmino, senza avere la tecnica e la creatività del brasiliano. Qualche volta, in questa stagione, Klopp ha schierato Nunez a sinistra, per sfruttarne la velocità sull’esterno, che pochi riescono a contenere anche in Premier League. Anche questa potrebbe essere una possibilità: Gakpo centravanti con Nunez esterno, anche se difficile da credere almeno nell’immediato. Insomma, per Klopp le possibilità di sfruttare il talento di Gakpo sono molteplici. Da quello che si racconta è stato proprio l’allenatore tedesco a volere fortemente l’olandese. Il rischio che sia stata una richiesta dettata dal momento e che, quindi, il Liverpool non abbia indagato attentamente come Gakpo possa migliorare il Liverpool c’è. L'olandese, però, non sembra il tipo di giocatore contro cui scommettere, anche se sarebbe assurdo chiedergli già da subito di replicare gli stessi numeri. In estate il PSV aveva trovato l'accordo con Leeds e Southampton, ma Gakpo non ha voluto trasferirsi lì, convinto di valere una squadra migliore. Le prestazioni di questa stagione gli hanno dato ragione e, ancora prima che il mercato aprisse, è arrivato il Liverpool, una delle squadre migliori al mondo, a offrirgli un posto in squadra, la possibilità di lottare per la Premier League e di giocare e provare a vincere la Champions League. Un'occasione che Gakpo si è meritato e che, sicuramente, proverà a sfruttare al meglio.

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