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6 giocatori che non andrebbero ignorati da Spalletti
22 mag 2024
22 mag 2024
Giocatori con la convocazione in bilico che ci piacerebbe vedere agli Europei.
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Foto di IMAGO / Gribaudi/ImagePhoto
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Domani Spalletti diramerà una lista di 30 pre-convocati per l'Europeo e ci sono ancora alcune incertezze più o meno in ogni reparto. Abbiamo fatto una lista di giocatori la cui convocazione, in questo momento, appare in bilico o altamente improbabile. Giocatori che invece ci piacerebbe vedere in maglia azzurra e che pensiamo potrebbero far comodo. ___STEADY_PAYWALL___ Andrea Colpani

Andrea Colpani è stato chiamato da Spalletti per le due sfide decisive contro Macedonia del Nord e Ucraina. Era novembre e il trequartista del Monza era una delle più belle sorprese d’inizio stagione. In quelle due partite Colpani non era andato neanche in panchina e il senso allora è che forse Spalletti voleva vedere Colpani, farsi un’idea fisica di cosa poteva offrirgli.Colpani poi non è stato chiamato per le due amichevoli con gli Stati Uniti e anche solo la possibilità di vederlo all’Europeo sembra essere sfumata. Eppure, gli infortuni di Berardi e Zaniolo aprono una preoccupante voragine a destra. I convocati saranno probabilmente Politano e, forse, Orsolini, che però sono giocatori diversi da Colpani. Il fatto è questo: in Italia non c’è un giocatore simile a lui. Questo ovviamente per un CT è un problema e una risorsa insieme. Da una parte è difficile immaginare dove collocare questo trequartista smilzo e compassato, soprattutto in un 3-5-2, dall’altra nessuno tra i titolari ha la sua tecnica, il senso per la giocata estemporanea.Spalletti probabilmente vorrà usare il lato destro come quello debole dove ribaltare il gioco e trovare un’ala che punta l’uomo, non quello dove sviluppare il gioco, ma sarebbe interessante avere la possibilità di cambiare, magari a partita in corso. Colpani è l’unico che potrebbe permetterglielo, così come potrebbe essere un uomo in più da inserire tra le linee contro squadre chiuse. Insomma non vederlo tra i 26 convocati non sarebbe uno scandalo, ma sicuramente un piccolo dispiacere, perché comunque Colpani è uno di quei giocatori che ti fanno fare pace con questo sport e vederlo agli Europei (con la 10?) sarebbe una piccola soddisfazione, un omaggio all’eredità dei trequartisti italiani. Andrea CambiasoDi tutta questa stagione difficile in campo e fuori, la Juventus si porta dietro soprattutto la crescita di Andrea Cambiaso. Comprato due stagioni fa come esterno di gamba del 3-5-2, prestato un anno al Bologna, in questa stagione con Allegri, partendo dietro nelle gerarchie, Cambiaso si è imposto tra i titolari grazie alla sua duttilità e a una capacità moderna di interpretare il ruolo. Anche solo per questo, perché può giocare a destra e sinistra (ma anche mezzala) Spalletti sceglierà probabilmente di aggiungerlo alla sua lista dei 26, perché sì sa che in questi tornei chi può coprire più ruoli è un valore aggiunto.Non è ancora chiaro con quale modulo il CT deciderà di affrontare l’Europeo, se con una difesa a 4 o una a 3, ma in ogni caso Cambiaso sarebbe una perfetta alternativa ai titolari Dimarco e Di Lorenzo. Anzi, difficilmente Spalletti si priverà di lui, ma la stagione dello juventino è stata migliore di quella del capitano del Napoli e chissà che non possa ambire a un posto tra i titolari dopo aver giocato stabilmente a destra nella seconda parte di stagione. Cambiaso aiuterebbe naturalmente quella fluidità che aveva il gioco di Spalletti a Napoli e che in Nazionale si è un po’ persa. La sua qualità migliore è infatti di saper muoversi benissimo in relazione ai compagni, partire largo per entrare dentro al campo, occupare la zona migliore per ricevere e associarsi con la catena di fascia. Ha dimostrato poi di avere buone qualità a livello creativo: l’assist per Vlahovic in finale di Coppa Italia non era per nulla banale. In generale, le ultime prestazioni, hanno dimostrato che Cambiaso è in un ottimo momento di forma, e anche questo conta. Spalletti lo ha convocato per la prima volta nella strana trasferta negli USA di aprile, facendolo partire titolare contro il Venezuela e lui ha fatto assist. Non una giocata difficile, ma un’azione in cui era andato a pressare alto in maniera efficace. Michael FolorunshoA qualcuno il nome di Folorunsho potrà far storcere il naso. Ma come: un calciatore che non aveva mai giocato in Serie A fino a questa stagione, che non ha mai esordito con la maglia azzurra, convocato per la prima volta per una competizione importante come questo Europeo? Non sto dicendo che la perplessità sia completamente infondata e sarebbe surreale giustificare una scelta simile basandosi solo sulla grande stagione che ha avuto Folorunsho. Sì, la salvezza del Verona è insieme alla qualificazione in Champions League del Bologna LA storia di questa stagione di Serie A, e sì, la salvezza del Verona deve moltissimo al talento di Folorushno, alla sua determinazione, alla fiducia di potercela fare dopo una gavetta lunga e difficile. Tutto questo è vero ma una convocazione è una convocazione non un premio alla carriera. Convocare Folorushno per questo Europeo avrebbe senso non perché viene da una grande stagione, o perché la prossima stagione con ogni probabilità giocherà nel Napoli (se siete proprio affezionati al discorso sulle categorie), ma molto più semplicemente e laicamente perché potrebbe tornare utile. Tra i centrocampisti che quasi sicuramente verranno convocati da Spalletti, e anche tra quelli che invece sono ancora in forse, infatti non ce n’è uno con le caratteristiche di Folorushno, e le caratteristiche di Folorushno in un torneo breve per Nazionali in cui il tempo per sviluppare un’architettura di gioco è poco e i momenti pesano come macigni potrebbero essere più importanti di quanto non ci sembrino oggi. Una mezzala che potrebbe alzare considerevolmente il nostro livello atletico in mezzo al campo, che non vive in funzione del pallone, che non è completamente allergico ai movimenti senza palla, con grandi capacità balistiche, e il talento di inventarsi grandi gol: quanti altri, tra gli italiani, ve ne vengono in mente? Tra le mezzali - sicure di essere convocate e non - abbiamo ottimi inventori di gioco (Pellegrini, Bonaventura), giocatori più prettamente difensivi (Cristante), centrocampisti elettrici più utili a scucire e ricucire le distanze della squadra (Frattesi, Barella), incursori più puri (che pure potrebbero tornare utili a Spalletti, come Fabbian). Mezzali come Folorunsho non ce ne sono. Il centrocampista del Verona può giocare come trequartista, o come mediano, o come mezzala che cerca di fare le due fasi. E poi è utile in qualsiasi situazione: da inizio partita se si vuole impostare fin da subito un pressing molto aggressivo, o a partita in corso, in quegli ultimi quarti di partita in cui le forze scemano e serve qualcuno che si inventi qualcosa. Folorunsho potrebbe essere anche un coltellino svizzero per passare a quel 4-2-3-1 così caro a Spalletti, se mai ce ne fosse bisogno. Se ci pensate: perché no?Giovanni Fabbian

Il più delle volte, quando entra in campo, Giovanni Fabbian fa gol, e di gol la Nazionale Italia - lo sappiamo - ha un bisogno disperato. L’arte degli inserimenti senza palla è una delle più sottovalutate del calcio e allora non deve sorprendere che Fabbian potrebbe rientrare, come si dice, almeno nell’elenco dei trenta pre-convocati di Spalletti in uscita domani.Fabbian ha segnato 13 gol nelle ultime due stagioni tra A e B. Si pensava potesse soffrire un pochino il salto di livello, ma è uno di quei giocatori disciplinati che sembrano poter esprimere il proprio talento in qualsiasi condizione tattica e a prescindere dall’avversario. Al Bologna ha fatto una classica stagione di apprendistato, entrando progressivamente nelle rotazioni di Motta - che è uno che non si fa problemi a fare fuori i giocatori, come visto con Karlsson. Ha giocato un po’ in tutti i ruoli: mezzala, mediano e persino da falso nove, con l’andare della stagione. «Se fai solo un ruolo devi essere un fenomeno» ha detto qualche giorno fa Thiago Motta in un’intervista per descrivere le caratteristiche di un giocatore contemporaneo. Fabbian non è un fenomeno, ma fa tutti i ruoli che gli si dice. Corre, contrasta, è forte nei duelli. Tecnicamente è sobrio e non fa mai niente di speciale, ma in area di rigore possiede uno strano magnetismo. Quest’anno ha segnato il primo gol stagionale praticamente alla prima palla toccata e al quinto minuto giocato, contro il Cagliari.Nell’Italia il ruolo da incursore dovrebbe essere di Frattesi, ma non sono due giocatori così combacianti. Fabbian potrebbe giocare in zone più avanzate, ha una presenza anche fisica in area di rigore notevole, anche di testa, e le sue associazioni con Pellegrini e Scamacca potrebbero essere interessante. Fabbian è un profilo di giocatore raro e se questo non sarà il suo Europeo il futuro si potrà costruire comunque anche attorno a lui.Riccardo CalafioriCalafiori del Bologna a 22 anni è una delle rivelazioni della stagione e negli ultimi mesi non è stato convocato da Spalletti. La priorità è stata data alla sua presenza con l’Under 21 e alle qualificazioni all’Europeo di categoria (che si giocherà nell’estate 2025). Nelle due partite contro Lettonia u21 e Turchia u21 è parso ovviamente di un’altra categoria. Nel secondo match contro la Turchia ha giocato direttamente a centrocampo come mezzala sinistra (tenetelo a mente). Una volta tornato al Bologna ha concluso alla grande la stagione, mettendo in mostra il suo stile aggressivo nelle uscite in anticipo dalla linea difensiva e nei movimenti a centrocampo per giocare il pallone, le letture e la tecnica nel gestire il pallone. Il tutto sublimato nella doppietta contro la Juventus, la sua partita manifesto.

Per le caratteristiche e per il livello mostrato in stagione, che Calafiori debba essere almeno convocato all’Europeo penso sia pacifico. Non fosse altro come prima riserva dell’interista Bastoni. Sono qua però a scrivere che Spalletti avrebbe l’occasione di fare qualcosa in più: alzare la posta mettendo in campo entrambi. La Nazionale italiana è storicamente quella delle staffette, quella in cui in nome del presunto equilibrio tattico si tengono in panchina giocatori ritenuti doppioni. Mancini ha parzialmente rotto con questa tradizione, schierando contemporaneamente due registi e palleggiatori come Jorginho e Verretti. Ora che l’Italia è in un momento storico in cui il talento dei difensori mancini è un vanto Spalletti può insomma pensare di mettere in società Calafiori e Bastoni.Ci sono varie opzioni per farlo, ma visto che lo schieramento offensivo di Spalletti disegna un 3-2-4-1, l’opzione più interessante può essere avere Calafiori che, partendo nominalmente come terzino sinistro, sale in diagonale nei 2 di centrocampo quando l’Italia ha la palla e va quindi a formare il triangolo in fascia sinistra con Bastoni vertice basso e Dimarco al suo lato sinistro (cosa che non toccherebbe quindi l’intesa telepatica dei due interisti). La manovra dell’Italia diventerebbe asimmetrica, con una zona di creazione nel lato sinistro e una di verticalità nel lato destro (dove potrebbe esserci un esterno a tutta fascia come Bellanova e un’ala che taglia in area come Chiesa o Orsolini). Sia Bastoni che Calafiori possono gestire il pallone come centrocampisti, condurre in avanti e filtrare passaggi in fascia per Dimarco o nel mezzo spazio per Pellegrini, crossare per il taglio in area di Frattesi o Chiesa. Calafiori e Bastoni possono anche scambiarsi di posizione a seconda della situazione, portando la fluidità necessaria a mandare fuori giri il pressing alto avversario.Avere vicini in campo due difensori creativi e tecnici col pallone, con però un deciso impatto fisico dato dalle leve lunghe, avrebbe poi vantaggi sia in fase di difesa posizionale (che andrebbe a formarsi col ritorno di Calafiori a sinistra in linea con Bastoni e Dimarco davanti a lui), che di transizione difensiva: è il motivo che spinge allenatori come Guardiola, Xabi Alonso e Arteta a schierare difensori centrali come terzini. Calafiori come Gvardiol e Bastoni come Akanji insomma. Il tutto non condizionerebbe la scelta dei difensori del lato destro, che possono essere la coppia interista Acerbi e Darmian o Buongiorno e Di Lorenzo (o un mix delle due). Avere quindi in campo due centrali che ragionano come centrocampisti e due centrali che si occupano delle coperture. Un mix che aiuterebbe la manovra in ogni fase, senza ritoccare più di tanto i meccanismi davanti.Wilfred Gnonto

La storia della Nazionale italiana può essere letta anche attraverso una sola lente: abbiamo un giocatore che dribbla o no? Dopo Baggio, con la parentesi in mezzo di Cassano, la risposta è stata sempre la stessa: no. Da qui il nostro amore, o la nostra semplice esigenza, di costruire moduli senza giocatori sull’esterno. Il 4-3-3 di Mancini si reggeva sulla capacità associativa dei giocatori, in una squadra compassata e senza cambio di passo, salvata poi dall’ultimo giocatore in grado di accelerare, Federico Chiesa.Spalletti sta passando a un 3-4-2-1 dove Chiesa dovrebbe essere lasciato libero di oscillare dove vuole negli ultimi 30 metri. Resta il nostro miglior creatore di occasioni palla al piede. Siamo sicuri di non volerci portare un altro specialista del dribbling da inserire in specifici contesti di partita? Che cosa dovremmo farci con tutte quelle punte centrali?Il nome in bilico pare essere quello di Zaccagni, che non veniva convocato quando era in forma e invece rischia di essere convocato ora che non lo è. Viene da una stagione opaca, complicata da problemi fisici ed è comunque un giocatore che dà il meglio quando ha spazio a disposizione. Visto che non stiamo comunque parlando di un titolare, è quello che ci serve? L'altro nome, quello di El Shaarawy, è di un giocatore disciplinato ed esperto, ma che non è certo un dribblatore.Gnonto è bravo in transizione, ma anche ad aprire difese chiude con un’ottima tecnica in conduzione anche quando il terreno si restringe. Con Mancini sembrava essere uno dei perni della nuova Italia ma poi si è defilato dai radar, anche per la retrocessione dalla Premier alla Championship. La seconda divisione inglese, però, è competitiva, non facciamo che ripetercelo, e Gnonto viene da un’ottima annata: 36 presenze, 8 gol e 3 assist.Nel 4-2-3-1 del Leeds ha giocato trequartista destra visto che a sinistra ha brillato Crysencio Summerville. Fuori dalla sua comfort zone dell’esterno sinistro, Gnonto ha imparato a stare più a proprio agio nelle zone centrali, a essere pericoloso anche con pochi tocchi, e anche calciando col sinistro.È ancora un giocatore immaturo, e a 21 anni non potrebbe essere altrimenti, ma in situazioni di partita compromesse chi ha la sua velocità, il suo controllo palla, la sua capacità di essere pericoloso contro difese schierate? Chi dribbla meglio di lui, nell'Italia? Se c’è da recuperare un risultato preferireste mettere dentro Zaccagni o Gnonto, oggi?

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