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Calcio Valerio Coletta 17 maggio 2018 4'

Come si dice “Amala” in finlandese?

Storia della squadra finlandese nata per ispirazione dall’Inter.

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Mika

Mika Aaltonen stoppa la palla a 25 metri da Walter Zenga e dalla porta dell’Inter. In quel momento, come spesso accade negli attimi chiave dell’esistenza, si accende il film della sua vita. Le estati a Turku, la mamma che gli prepara lo yogurt e la confettura di rovo artico, le partite di hockey sul ghiaccio con i bambini del quartiere, le giovanili con la Turun Palloseura che tutti abbreviano in TPS, il Concerto per violino e orchestra in Re minore di Johan Julius Christian Sibelius messo a tutto volume nel salotto, la Coppa Uefa del 1987/88 giocata da titolare, la palla stoppata a 25 metri dalla porta dell’Inter e lui che comincia a vedere il film della sua vita. Qui ci fermiamo sennò entriamo in loop.

 

Mika tira una bomba che buca l’incrocio alle spalle di Zenga. All’undicesimo minuto il Turun vince 1 a 0 contro l’Inter di Altobelli. La partita finirà così e creerà un certo trambusto, si parla di impresa e si parla anche tanto di Aaltonen. Quel gol gli cambia la vita. La stagione successiva viene preso proprio dalla squadra di Milano che poi lo manda in prestito al Bologna dove Mika si divide tra il campo e la facoltà di Filosofia esistenziale. Studia anche economia. Andrà a giocare in Germania e poi torna a casa. Nel 1994 smette e diventa professore al dipartimento delle Scienze Tecnologiche di Helsinki. Bello no? Ma facciamo un passo indietro perché quella partita di Coppa Uefa riserva altre sorprese. Per esempio non vi ho detto come è andata al ritorno.

 


Inter – TPS 0-1, San Siro 1987.

 

Il ritorno dei sedicesimi di finale si gioca a Turku, al Kupittaan jalkapallostadion, che per l’occasione si riempie di 15 mila tifosi; un record di presenze ancora imbattuto. C’è aria di festa e i finlandesi ci credono. L’Inter scende in campo con Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi, Calcaterra, Passarella, Fanna, Scifo, Altobelli, Matteoli, Serena. In panchina il Trap ha la faccia di uno che di feste finlandesi ne può rovinare a centinaia. L’Inter vince 2 a 0 e passa il turno. Lo stadio si spegne, le squadre tornano negli spogliatoi, la città è più malinconica del solito, i bambini con le maglie bianche e nere piangono, nei locali la gente beve parlando a bassa voce, nelle strade ghiacciate qualche cane emette latrati funerei. Tutti sono abbattuti e le case sono silenziose, tutte tranne una.

 

È dal gol di Spillo Altobelli che si sentono urla e risate e schiamazzi di gioia, un boccale sbattuto sul tavolo e la radio a tutto volume. In quella casa vive Stefan Håkans, l’amministratore delegato di un’importante compagnia di rimorchi marini. Cosa gli succede?

 


TPS – Inter 0-2.

 

Stefan

Stefan ha ereditato l’impresa di famiglia, è un uomo importante, ambizioso. Tutta la sua famiglia lo è, da sempre. Per questo motivo quando suo figlio di 11 anni è stato rifiutato ripetutamente dal settore giovanile del TPS lui non ci ha visto più. Ha giurato guerra eterna e odio profondo alla squadra della sua città. Quando il Turin è andato a vincere a San Siro si è quasi sentito male dalla rabbia, maledicendo tutti i suoi concittadini e immaginando la sua disfatta interiore con il TPS agli ottavi di Coppa Uefa, glorificato dal mondo intero.

 

La stessa squadra che ha considerato suo figlio un giocatore di calcio non all’altezza. Il ritorno, invece, con i 15 mila ammutoliti con semplicità dai nerazzurri lo ha mandato in estasi e non solo, gli ha suggerito un’idea geniale che avrebbe risolto tutti i suoi problemi. Perché non ci aveva pensato prima? Avrebbe fondato una sua squadra e l’avrebbe chiamata “Inter”.

 

Screenshot (18)

 

Nel 1990 nasce l’FC Inter Turku, i cui colori sociali sono il nero e l’azzurro. La maglia è a strisce, naturalmente. Nel 1992 accede per la prima volta alla terza divisione finlandese, lasciando i campionati giovanili. L’anno seguente prende il posto del Turun Toverit nella seconda divisione e si classifica al primo posto scalando ancora i livelli del calcio nazionale. Nel 1995 viene finalmente promossa nella massima serie e raggiunge la semifinale della Coppa di Finlandia. Il 1996 è un anno speciale per Stefan Håkans e la sua piccola Inter perché può giocare il suo primo derby contro il TPS. Ma per divertirsi davvero, il Presidente e i migliaia di sostenitori che ormai seguono il club, devono aspettare il 2008. Durante quella stagione la giovane squadra vince il primo campionato della sua storia, dominando già dalle prime giornate il Veikkausliiga, ma soprattutto vince la Coppa di Lega Finlandese, battendo in finale indovinate chi? “Pazza Inter!” avrà urlato qualcuno nell’estasi dei festeggiamenti, che in finlandese si dice “Hullu Inter!”.

 

In conclusione avverto tutti i tifosi dell’Inter (intesa come la squadra di Ronaldo il fenomeno e Zanetti, che gioca a Milano) che hanno preso in simpatia l’Inter (intesa come la squadra di Tero Forss e Petri Lehtonen, che gioca a Turku) di fare un giro sul negozio online (link http://shop.fcinter.fi/ ) di quest’ultima per comprare qualche accessorio. Costano meno, sono sempre sponsorizzati Nike e valgono per entrambi i club (più o meno).

 

 

Tags : inter

Valerio Coletta è un giocatore di basket e hockey sul prato. A 12 anni ha incontrato Alberto Angela al McDonald. Scrive in giro.

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