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Alfredo Giacobbe
Come fa la Juventus a subire così pochi gol
10 gen 2023
10 gen 2023
Nonostante conceda molte occasioni.
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Alfredo Giacobbe
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Marco Canoniero / IMAGO
(foto) Marco Canoniero / IMAGO
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Se seguite la Serie A già lo sapete. La Juventus di Allegri è tornata e lo ha fatto a suo modo. Otto vittorie nelle ultime otto giornate, senza mai subire gol. Da inizio stagione sono state ben 12 le giornate in cui la Juventus è riuscita a mantenere la porta inviolata, un dato che si avvicina al record storico della Serie A (quello del Cagliari, che nella stagione 1966/67 dopo le prime 17 giornate ne totalizzò 13). La squadra di Allegri fino ad adesso ha subito solo 7 gol, di cui 6 su azione: di gran lunga la miglior prestazione difensiva nel campionato italiano, dove la seconda miglior difesa, il Napoli, ne ha subiti quasi il doppio (13). Ciò che è ancora più interessante, da un punto di vista statistico ma anche sportivo, è che questo dato non nasce da una reale solidità difensiva, cioè dalla capacità della Juventus di impedire all'avversario di creare occasioni da gol. I 6 gol subiti su azione, infatti, sono nati da ben 19,8 Expected Goals concessi: una differenza enorme, di gran lunga la più grande overperformance difensiva della Serie A. Com'è possibile? Le squadre che hanno sfidato la Juve di occasioni ne hanno avute, ma non sono riuscite a segnare in nessun modo. Allegri ha giocato alla roulette russa per otto partite e ha vinto. Otto partite in cui la Juventus ha giocato spesso male e ha preso i tre punti, correndo pericoli ma senza prendere gol. Non è più “la solita brutta partita” della Juve, è diventata una performance artistica dell’allenatore demiurgo. Voi, di vincere una partita giocata così, siete capaci? E la giornata dopo Allegri alza la posta, giocando una partita ancora più brutta e vincendo lo stesso: ci riuscite adesso?Nonostante questo, i numeri difensivi della Juventus non sono apertamente in contraddizione con quello che sta accadendo in campo. L’inviolabilità della porta della Juve è strana per le dimensioni e per le modalità con cui si è manifestata finora, ma è spiegabile attraverso una serie di ragioni che incredibilmente non hanno a che fare con la magia nera o la necromanzia.Il portiere ritrovatoLa più evidente è la grande stagione che sta vivendo Wojciech Szczesny. Il portiere polacco è sempre stato uno dei migliori della Serie A, ma quest'anno sembra essere salito ulteriormente di livello e di questo deve essere dato atto ad Allegri. I compiti in campo di Szczesny sono molto cambiati nelle ultime stagioni. Andrea Pirlo gli chiedeva una partecipazione costante alla costruzione del gioco dal basso. La Juventus invitava la pressione dell’avversario fin dentro la propria area di rigore. Quando Allegri è tornato alla Juventus, ha immediatamente semplificato i compiti di Szczesny. Si è aiutato anche con le parole in conferenza stampa: «Non è una vergogna buttar la palla in tribuna ogni tanto». È possibile che con il tempo Szczesny si sia tranquillizzato e abbia ritrovato in questo modo la prestazione in porta?Ad ogni modo oggi il portiere polacco, che nel frattempo ha anche disputato un ottimo Mondiale, ha le migliori statistiche del campionato. Non solo in fatto di semplice percentuale di parate (89%) ma anche di differenza tra i gol che avrebbe dovuto subire e quelli che ha realmente subito, la più grande di tutto il campionato. Allo stesso tempo, gli Expected Goals dei tiri nello specchio segnano una differenza di +3. Come dire: in media, un portiere di una squadra dei cinque maggiori campionati europei, messo nelle stesse condizioni di Szczesny, avrebbe incassato 3 gol in più del polacco. Una risorsa decisiva se consideriamo che la Juve di Allegri delle ultime 8 vittorie, 5 sono arrivate con il risultato minimo di 1-0.

La roulette difensivaSzceszny è fondamentale perché come detto la Juventus concede tanto ai suoi avversari. Solo Spezia, Empoli, Cremonese, Verona e Salernitana concedono più tiri della Juventus. Ma se consideriamo i soli tiri nello specchio la Juve è terza dietro Roma e Napoli. La contraddizione è solo apparente, perché la squadra di Allegri gioca in modo da costringere i suoi avversari a tiri poco pericolosi. La Juventus non cerca di recuperare il pallone in alto, o almeno non è la scelta strategica principale. I passaggi concessi agli avversari sono tantissimi (solo il Lecce ne concede di più in campionato) e il pressing della Juventus non è nemmeno così intenso, per utilizzare un eufemismo (la squadra di Allegri è quindicesima per PPDA). La Juventus senza palla si abbassa tanto, per scelta: il baricentro medio degli interventi difensivi è il quattordicesimo del campionato. La squadra di Allegri però non è semplicemente passiva ed è una delle poche in Serie A che sa difendere posizionalmente in area. Una volta che si è rifugiata nella propria metà campo la Juventus comprime bene gli spazi e vince i duelli, in campionato solo il Milan ne vince di più.

Finisce così che gli avversari hanno spesso il possesso, fanno girare il pallone nei dintorni dell'area della Juventus ma raramente riescono a entrarci. La Juve è penultima per il numero di tocchi concessi nella propria trequarti difensiva, ma il numero di tocchi concessi in area sono davvero pochi, i bianconeri sono in quinta posizione. In queste condizioni, quali sono gli unici due modi per portare pericolo a una difesa così chiusa? Un modo è attraverso i cross, un'arma che però i suoi avversari utilizzano poco. Nell’area di rigore di Szceszny arrivano in media meno di due cross a partita. È come se i giocatori bianconeri invitassero gli avversari verso il centro del campo e creassero una tonnara in cui i duelli si intensificano e dai quali spesso ne escono vincitori. Certo, poi a quel punto c’è tutto il campo da risalire, ma quest’anno la Juventus ha trovato Filip Kostic, che è uno dei giocatori che guadagna più metri palla al piede in campionato.L’altro modo di creare pericolo a una difesa chiusa è il tiro da fuori. Gli avversari della Juventus hanno avuto a disposizione in media 7,7 tiri da fuori area, solo lo Spezia ne concede di più. La Juve però costringe gli avversari a forzare moltissimo questi tentativi, che sono in media molto inefficaci. Quella di Allegri è la squadra che in campionato costringe gli avversari a tirare da più lontano di tutte, la distanza media di un tiro è di 21 metri. Nonostante il dato di xG concessi sia alto, quindi, in realtà deriva dalla somma di occasioni che, prese singolarmente, sono molto complicate da trasformare in gol. La pericolosità media di ogni tiro subito dalla Juventus, infatti, è di 0,09 xG, la migliore del campionato. Anche se sembra semplice, però, questo modo di difendere è molto dispendioso, sia a livello fisico che mentale. E a questo punto la domanda diventa: quanto a lungo potranno ancora difendere così senza incassare gol?

Almeno stavolta non sono volati i cappotti.

La Juventus può ripetere la stagione 2015/16?A detta di molti, questo campionato somiglia, nel suo svolgimento finora, a quello del 2015/16. Anche allora la Juventus partì malissimo in campionato e poi ribaltò il tavolo. Vinse lo scudetto, lo fece grazie a un filotto di 25 vittorie in 26 partite, di cui 9 consecutive nel girone d’andata. Anche quella volta Allegri riuscì a risalire la china dopo aver sistemato la difesa. In realtà, però, come avevamo già raccontato, quella era una squadra che difendeva in maniera profondamente diversa. In comune c’era la scarsa pericolosità al tiro concessa agli avversari. La Juve della BBC lasciava in media solo 0,08 xG per ogni conclusione. E la percentuale di duelli vinti era sì molto alta, pari al 60% (oggi è al 56%). Ma era una difesa molto più attiva e aggressiva in avanti rispetto a quella di oggi. Il baricentro medio degli interventi difensivi era di 37 metri, il più alto del campionato, contro i 33 metri attuali. La Juventus era sesta per recuperi palla offensivi e PPDA. Anche difendendo in un modo così diverso da oggi, la Juventus concedeva pochissimo: era prima per tiri concessi in open-play (6 a partita); prima per passaggi concessi in area (2 a partita); prima per Expected Goal concessi (4 a partita). Lasciando agli avversari una tale quantità di gioco, come fa adesso, la Juventus in passato non ha mai vinto il campionato. A dir la verità, non l’ha mai vinto nessuno così. Se ci riuscisse, sarebbe un unicum senza precedenti e, nonostante le premesse che abbiamo fatto prima, difficile da spiegare utilizzando solo le statistiche. Finora Allegri ci è riuscito, vincendo, come dicono gli inglesi, against the odds. Vedremo come andrà a finire. Certo, se riducessimo davvero il calcio a una scommessa, allora sarebbe da credere ciecamente in un giocatore di razza come l'allenatore della Juventus.

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