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Come costruire un attacco col Mantra e il dilemma Pinamonti
22 set 2023
22 set 2023
La seconda puntata della nostra newsletter sul Fantacalcio di Nicola Santolini.
(articolo)
7 min
(copertina)
Foto di Davide Casentini / IPA Sport
(copertina) Foto di Davide Casentini / IPA Sport
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Pubblichiamo il secondo episodio della nostra newsletter "Cosa cambia al Fantacalcio" di Nicola Santolini. Ogni settimana approfondimenti statistici riguardanti il Fantacalcio, per essere i più competenti della vostra lega. La newsletter è riservata agli abbonati di Ultimo Uomo, ma pubblichiamo queste prime puntate qui aperte a tutti. Se non sei ancora abbonato, puoi rimediare qui.

Benvenuti al secondo episodio di “Cosa cambia al Fantacalcio”, la newsletter sul Fantacalcio che dà i numeri. Archiviato il weekend del derby di Milano si è aperta una settimana di coppe, una delle tante croci della stagione per i fantallenatori, con il suo carico di turnover, ballottaggi e formazioni sbagliate. Con le coppe che si chiudono il giovedì e i turni di campionato che si aprono il venerdì diventa particolarmente difficile non sbagliare la formazione. Cosa che ci porta a maledire, nell’ordine: il calcio moderno, le pay tv, i siti con le probabili, gli allenatori, le varie ed eventuali vicissitudini occorse ai nostri giocatori nei giorni subito precedenti alle partite. Se il calcio è dominato dalla fortuna, cosa dire del Fantacalcio?

Fortunatamente siamo ancora a inizio stagione (e in molte leghe ci sono i 5 cambi).

Overperformer & underperformer

Questa settimana c’è davvero l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda gli overperformer, con ben 5 giocatori che nell’ultima giornata di Serie A hanno segnato una doppietta, e altri che sono riusciti a segnare con occasioni a basso coefficiente di pericolosità. La prestazione più eccezionale è stata quella di Mazzitelli, che da 0,36 xG ha segnato 2 gol abbastanza incredibili, il primo per difficoltà e il secondo per caparbietà e casualità.

Non è invece riuscito a segnare Dany Mota, nonostante il secondo miglior valore di non-penalty xG della giornata (0,92), frutto di 6 tiri, di cui 4 nello specchio. L’attaccante portoghese è stato davvero impreciso e non ha tirato bene, con soli 0,48 xG post-tiro, nonostante la buona qualità delle occasioni avute.

Pinamonti ci sta illudendo (di nuovo)?

Nel primo episodio abbiamo parlato di quanto, in sede d’asta, l’hype attorno ai giocatori si basi principalmente sul passato recente, generalmente la stagione precedente. Andrea Pinamonti ne è un esempio perfetto. All’inizio della stagione 2022/23 l’hype che lo circondava era davvero alto. Dopo due stagioni promettenti con Frosinone e Genoa e quella in panchina nell’Inter di Conte, alla prima vera occasione da titolare con l’Empoli Pinamonti segna 13 gol - con 4 rigori - facendo le fortune di chi è riuscito a prenderlo come terzo slot in attacco. L’attaccante trentino era poi passato al Sassuolo, una squadra più produttiva offensivamente rispetto all’Empoli e che nella stagione precedente aveva valorizzato molto bene Scamacca. Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per aspettarsi una stagione da secondo slot, e in molte aste si è fatto il panico per Pinamonti. A un anno di distanza, mi è capitato di vedere aste di quest’estate in cui è andato a meno di Mulattieri, il suo backup, con tanto di “gli prende il posto entro novembre”.

È evidente che qualcosa deve essere andato davvero storto. Nella scorsa stagione Pinamonti ha segnato solo 5 gol, di cui un rigore, gli stessi delle annate a Frosinone e Genova. Non era nemmeno partito malissimo, poi ha iniziato ad andare in difficoltà, come tutto il Sassuolo, ha avuto problemi fisici e a tratti ha anche perso la titolarità in favore di Agustin Alvarez.

Ed eccoci qui oggi a chiederci se Pinamonti spezzerà di nuovo i nostri cuori fantacalcistici e deluderà tutte le nostre aspettative, dopo aver segnato 3 gol nelle prime 4 giornate, con ancora negli occhi la scintillante - ma inutile - doppietta al Frosinone. La rapidità con cui cambiano idee e prospettive in questo gioco è davvero ridicola.

Considerando i numeri, i 3 gol di Pinamonti sono arrivati 1,02 xG e 10 tiri, di cui solo 3 nello specchio. Ci sono tutti gli elementi per pensare a una certa dose di fortuna. L’attaccante del Sassuolo ha però anche tirato molto bene: 2,09 post-shot xG con soli 3 tiri in porta, col bellissimo secondo gol segnato al Frosinone che valeva, pre-tiro, solo 0,06 xG.

Dati: StatsBomb.

Le statistiche avanzate, anche se il campione di dati di questa stagione è ancora troppo limitato per essere significativo, ci dicono che sui 90 minuti Pinamonti è stato leggermente più pericoloso - ed è una cosa positiva - ma non c’è al momento un miglioramento tale in termini di npxG da poter far pensare a una stagione diversa. L’overperformance al momento è netta, e quella percentuale è drogata dalle poche partite giocate. Quello che si può ipotizzare è che la stagione 2022/23 sia stata eccessivamente negativa, mentre questo inizio di campionato fin troppo positivo e un po’ fortuito, visto che anche nelle stagioni al Frosinone e Genoa Pinamonti era stato più o meno in linea con le attese realizzative delle statistiche. Un aspetto interessante è anche il forte miglioramento degli xG post-tiro, ma stiamo parlando di un campione di letteralmente 3 tiri, su cui non ha molto senso fare troppi ragionamenti: ne sapremo di più tra qualche settimana.

Insomma, non è ancora tempo di pensionare Pinamonti, e il suo è uno di quei casi in cui la percezione a breve termine ha pesato molto durante le aste, e potrebbe aver fatto fare un affare a più di un fantallenatore. Attenzione però a non farsi prendere dell’euforia, soprattutto se avete gli scambi aperti. In questo momento l’hype attorno a Pinamonti è molto alto, e il rischio di iper-valutarlo c’è. D’altro canto, se volete cavalcare l’onda, questo potrebbe essere il momento migliore per usarlo come pedina di scambio. Non è detto che questa non possa essere effettivamente una stagione molto positiva per Pinamonti - e questo dipenderà anche da come andrà il Sassuolo - ma questo tipo di overperformance è insostenibile nel medio-lungo periodo, e Pinamonti ha già infranto i nostri sogni almeno una volta.

Le vostre domande e le nostre risposte

(Ogni settimana rispondiamo alle domande che gli abbonati de l'Ultimo Uomo ci inviano via mail).

Ciao ragazzi e ciao Nic,

La domanda è questa: faccio il Mantra da ormai 5 anni (di cui ultimi 3 a premio), i ruoli sono molto più fluidi rispetto al Classic, il che porta gli slot ad avere poca incidenza in sede d’asta.

In sostanza ha ancora senso puntare ad una punta centrale top (Lautaro) + una punta centrale di una media (Retegui) o si rischia di essere più competitivi con le 3 A Leao-Berardi-Ngonge?

Grazie dell’eventuale risposta.

Marco

Ciao Marco, e grazie per la domanda. Come giustamente fai notare, il Mantra porta con sé una serie di logiche e dinamiche proprie nella costruzione della rosa e la gestione dell’asta. Prima di ragionare sulla risposta, c’è una doverosa premessa da fare: la tendenza emersa nella scorsa stagione è che in Serie A di attaccanti “top” ce ne siano fondamentalmente due, Lautaro e Osimhen. Il gap tra loro due e tutti gli altri, in termini di bonus e bonus attesi, è tale da giustificare ragionamenti diversi a quelli che ci eravamo abituati a fare. Fino ad alcune stagioni fa le cartucce che la Serie A offriva per tentare di trovare una punta da almeno 18-20 gol erano di più: basti pensare ad annate con Dzeko, Higuain, Mertens, Icardi, Zapata, Belotti, Immobile, Ronaldo, Quagliarella.

Tornando alla tua domanda, cercare supporto nei dati per dare una risposta al quesito specifico non è facile: di Retegui, avendo giocato in Argentina, non abbiamo uno storico di dati affidabile, mentre Ngonge nella scorsa stagione ha avuto un minutaggio limitato. Il secondo problema può essere aggirato pesando i dati per 90 minuti, anche se è un escamotage un po’ forzato visto che il minutaggio complessivo è davvero ridotto. Per Retegui possiamo provare a ipotizzare dei numeri basandoci su quelli di un attaccante che può essere considerato di un livello paragonabile, ad esempio Nzola o Arnautovic.

Posto che ovviamente non si tratta di un semplice gioco di somme, possiamo ipotizzare di mettere a confronto un pacchetto formato da Ngonge, Berardi e Leao e uno con Lautaro e Nzola (alias di Retegui). Per quanto riguarda i bonus attesi per 90’ lo scarto a favore del trio non è marcato (circa 0,4 xB), mentre il divario si allarga se si considerano i bonus effettivi per 90’, soprattutto perchè Ngonge ha overperformato di molto nello scampolo di stagione giocato.

Stiamo pur sempre parlando di un 3vs2, e molto dipende da qual è l’ipotetico terzo giocatore che va a inserirsi in una formazione con Lautaro e un altro attaccante. Questo è ancora più importante al Mantra, dove non si tratta semplicemente di “un centrocampista in più”, ma lo spettro è molto ampio e va da una T o una W da 5-6 gol a una M. Va anche considerato che un modulo con 3 A limita abbastanza quello che si può fare col centrocampo rispetto a quelli con 2 A/Pc, che permettono maggiore flessibilità. Insomma, probabilmente non c’è una risposta univoca, ma credo che in questa stagione la differenza reale non sarà tra avere 2 attaccanti top/semi-top o 3 medi ma piuttosto avere o meno Lautaro o Osimhen. E questo si riflette anche nei prezzi: siamo davvero sicuri che con il budget necessario per un tridente Ngonge-Berardi-Leao si riesca a prendere anche la coppia Lautaro-Retegui (e un centrocampista accettabile)?

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