Le statistiche premiano i giocatori aggressivi o che intervengono in modo deciso, perché i contrasti e gli intercetti sono quantificabili. Possiamo segnalare gli errori dati da mancanza di concentrazione ma è ancora difficile quantificare il valore di tutta quella serie di azioni difensive, come l’accompagnamento o il posizionamento, utilissime ma che possono essere notate solo ad occhio.
Christensen ora possiede un controllo del corpo invidiabile, che lo rende temibile nei duelli individuali e gli permette di uscire da situazioni sfavorevoli anche con il fisico.
In Danimarca era soprannominato “la gazzella”, per via delle gambe lunghe e dal corpo dinoccolato, e ora che ha una struttura apparentemente pesante, ha mantenuto un passo leggero, e non è né lento nell’allungo né poco reattivo nel breve. La Premier lo mette alla prova con attaccanti ogni domenica fuori dal normale, rispetto a cui è naturale che Christensen mantenga un approccio più conservativo nell’uno contro uno.