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Chi è più forte tra Berni e Pinsoglio
09 lug 2020
09 lug 2020
Sfida tra i due terzi portieri più amati d'Italia.
(articolo)
20 min
(copertina)
Foto di Alfredo Falcone / LaPresse
(copertina) Foto di Alfredo Falcone / LaPresse
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Quando Arbasino sentenziò che «In Italia c'è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di bella promessa a quella di solito stronzo. Soltanto a pochi fortunati l'età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro» probabilmente si stava riferendo ai terzi portieri.

Nel ruolo più enigmatico di tutti una squadra può scegliere infatti una bella promessa (per un breve periodo della loro vita anche Buffon e Julio Cesar sono stati terzi portieri) oppure affidarsi al solito stronzo, ovvero un portiere non più giovane la cui carriera sta rapidamente declinando e accetta un ruolo molto marginale per motivi economici o magari per far parte di una rosa di livello più alto. Tra questi pochi riescono ad innalzarsi col tempo al livello di venerato maestro.

In Italia è successo con Lobont - che a Roma ricordano come uno degli uomini più importanti dello spogliatoio, incredibilmente tenuto in considerazione da tutti nonostante nelle ultime cinque stagioni in giallorosso non avesse mai messo piede in campo - e Rubinho, salutato dalla Juventus con grande affetto dopo 4 stagioni da 2 presenze, 4 Scudetti, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane.

Oggi il ruolo di venerato maestro spetta a Carlo Pinsoglio, terzo portiere della Juventus, e Tommaso Berni, terzo dell’Inter. I due sono riusciti a ritargliarsi un ruolo alla luce del sole pur senza mai scendere in campo. La loro posizione gli ha regalato una fama di stampo bomberistico, in quanto vengono visti come privilegiati: pagati profumatamente per non fare niente se non divertirsi con alcuni dei migliori giocatori al mondo. In tutto quello che li riguarda su internet c’è sempre una sfumatura denigratoria: Chi vive meglio di Tommaso Berni?, si chiedono su Calciatori Brutti. Sempre loro ci tengono a farci sapere Quanti soldi si è intascato Pinsoglio dalla Juve? Al momento del rinnovo con l’Inter, Berni è diventato Il panchinaro più felice d’Italia.

I due sono visti come modelli di vita perché vengono pagati per non lavorare, il sogno di tutti. Tuttavia questo non è semplicemente vero, visto che in una settimana lavorativa rimangono inattivi per 90 minuti (180 se ci sono le coppe). Inoltre dal 2012 in Serie A è prevista la “panchina lunga” che permette alle squadre di mettere in lista anche il terzo portiere. Berni e Pinsoglio partecipano alle trasferte con la squadra, a tutti i ritiri prima delle partite, nonché ovviamente agli allenamenti. Pinsoglio essendo un CTP (Club-trained player) è anche nella lista Champions della Juventus, quindi anche lì è sempre presente nei viaggi della squadra.

Al contrario nessuno mette mai in risalto la condizione contraddittoria in cui vivono, quella di “giocatori che non giocano”. Cosa vuol dire stare sempre in panchina e guardare gli altri giocare? La competizione è una parte fondamentale della vita di un atleta, ma nel caso di Berni e Pinsoglio viene meno, una specie di coito interrotto. Insomma il ruolo di terzo portiere non è così semplice come appare dall’esterno. Pinsoglio e Berni sono riusciti a trovare un modo peculiare di interpretarlo, riuscendo dare un contributo alla squadra pur non giocando. Ma chi tra i due lo interpreta meglio?

Ho risposto a questa annosa questione dando dei voti sulla base dei parametri internazionali con cui vengono giudicati i terzi portieri.

Quanto prometteva

Carlo Pinsoglio è arrivato alla Juventus a 9 anni dai pulcini del Moncalieri, un piccolo comune nell’area metropolitana di Torino. Con la maglia bianconera ha vinto il Torneo di Viareggio nel 2009 e nel 2010, edizione in cui è stato eletto miglior portiere. In quei giorni sembrava dovesse esordire in bianconero contro il Fulham in Europa League, visti gli infortuni di Buffon e Manninger, ma alla fine Zaccheroni gli preferì il 40enne Antonio Chimenti. La Juventus perse quella partita 4 a 1 e fu eliminata dalla competizione (all’andata aveva vinto 3 a 1). In estate Pinsoglio fu ceduto in prestito al Viareggio in Lega Pro e dovette aspettare quasi 10 anni per esordire finalmente con la maglia della Juventus.

Il gol decisivo di Dempsey, la storia sarebbe andata diversamente con Pinsoglio in porta?

La carriera di Pinsoglio non è mai decollata, eppure in quegli anni era considerato tra i giovani portieri italiani più promettenti. È stato vice di Fiorillo agli Europei U20 del 2008 e ha messo insieme 9 presenze con l’U21 di Ciro Ferrara.

Voto: 6,5

Tommaso Berni può vantare 2 presenze con l’Italia Under-15 e poi altre con l’Under-16, l’Under-17 e via via fino all’Under-21. In una delle partitelle tra giovani e grandi in Nazionale aveva anche parato un rigore a Filippo Inzaghi. Ad appena vent’anni però era scappato dall’Inter («senza un progetto non potevo maturare») per firmare con il Wimbledon, nella serie B inglese. Alle porte di Londra però Berni era stato messo a fare il portiere della squadra riserve. Dopo due anni con un totale di 3 presenze tra FA Cup e Coppa di Lega aveva deciso tornare in Italia, firmando per la Ternana in Serie B.

Appena arrivato LaGazzetta dello Sport lo aveva citato in un articolo dal titolo “La meglio gioventù gioca qui” insieme a Chiellini, Aquilani, Pazzini e Montolivo, la crema della crema della serie cadetta. Tuttavia dopo tre stagioni, di cui due da titolare, ad appena 23 anni ha iniziato una carriera da riserva.

Voto: 6

Il profilo Instagram

Il profilo Instagram di Pinsoglio è quello di una persona che soffre della “sindrome dell’impostore”. Siccome è convinto di non meritare il posto che occupa, con le foto che pubblica si impegna a convincere gli altri (ma soprattutto se stesso) di essere un calciatore. Il suo mosaico emotivo è occupato quasi totalmente dalle foto degli allenamenti, delle partite, c’è anche tutta la serie degli allenamenti casalinghi con la fidanzata durante la quarantena.

Insomma il suo profilo Instagram ricalca perfettamente quello del calciatore medio, ma Pinsoglio è davvero un calciatore medio? Se mettesse una foto mentre sta giocando alla PlayStation alle quattro di notte, qualche tifoso lo riprenderebbe perché non fa vita d’atleta? Il terzo portiere è esonerato da quella sottile e perenne tensione tra calciatori e tifosi, che spinge i primi a non mostrare mai troppo la propria interiorità per non essere criticati. Pinsoglio potrebbe usare i social per raccontare la sua condizione: è depresso perché non gioca? Ha accettato con serenità il ruolo a metà tra mascotte e senatore che la Juventus gli ha affidato? Cosa vuol dire esaurire il proprio lavoro negli allenamenti? Come si resta sul pezzo? Come si diventa dei leader in uno spogliatoio così prestigioso?

Comunque Pinsoglio fa un Instagram sufficiente, soprattutto perché ha la sensibilità di non forzare quello che credo sia l’aspetto più assurdo e instagrammabile della sua vita oggi: l’amicizia con Cristiano Ronaldo, l’essere umano con più follower su Instagram (secondo solo a Instagram stesso come follower totali). Il portoghese fa raramente capolino tra le sue foto, centellinato come un whisky da migliaia di euro. La foto che più racconta questa curiosa relazione è quella che Pinsoglio si è fatto davanti alla clinica per il trapianto di capelli di Cristiano Ronaldo.

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È stato un lavoro splendido in una clinica TOP @insparya_es ! Con persone altrettanto formidabili e qualificate. Grazie di tutto, a presto! zioporco 🐷 @cristiano

A post shared by Carlo Pinsoglio (@carlopinsoglio) on Jun 14, 2019 at 1:23am PDT

Un trapianto che sembra perfettamente riuscito.

Voto: 6

Al contrario Berni ha abbracciato totalmente il suo ruolo, almeno su Instagram. Piuttosto che provare a convincere gli altri di essere un calciatore, il portiere dell’Inter preferisce raccontare ai suoi follower la propria interiorità. Berni condivide citazioni di Bukowski, foto dei libri che legge, di immagini e opere d’arte che lo colpiscono, come quest’onda fatta con dei vecchi vinili. Tutte queste foto, come quelle dei suoi viaggi, dei cappelli che indossa, dei concerti a cui partecipa (l’ultimo quello dei Chemical Brothers) seppelliscono le poche da “calciatore” che pubblica su Instagram. Gliene frega così poco di dire ai tifosi: “guardate ci sono anche io”, che si trova anche una sua foto mentre fuma una sigaretta.

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Open your soul to the universe #love#openyourmind#goodvibes

A post shared by TommyBerni (@tommybcm) on Oct 22, 2016 at 4:17pm PDT

Il profilo di Berni inoltre rimanda forti vibrazioni new age rare per un calciatore.

L’Instagram di Berni è quello di un uomo dalle mille sfaccettature, che posta la frase “L'iPhone nuovo costa all’incirca 175 gin tonic. Fate la scelta giusta”, che si sposa in Africa con un antico rituale della tribù Pokot, che mette una foto mentre è sdraiato nudo tra le roccie con la moglie con la didascalia “Rimani libero, rimani selvaggio, connettiti con te stesso, Madre Natura è la nostra casa”. Magari non il tipo di persona che vorremmo ammirare, ma almeno non è un profilo standard.

Voto: 7,5

In allenamento

«Mi sono sempre detto 'se riesco ad allenarmi con la sua intensità e la sua passione' magari riesco a diventare bravo come lui». In un’intervista ai canali ufficiali della Juventus, Szczesny ha fatto quello che forse è il miglior complimento per un terzo portiere. A Pinsoglio è chiesto infatti di tenere alto il livello degli allenamenti, un compito non facile quando sai già che non giocherai.

Pinsoglio spunta spesso nei video degli allenamenti della Juventus: qui ad esempio partecipa al torello della squadra, mostrando una buona confidenza con il pallone; nell’ultimo allenamento del 2019 fa esercizi insieme a Szczesny e Buffon. In ogni occasione appare concentrato e motivato.

Pinsoglio è anche il portiere che dopo l’allenamento si ferma a prendere gol da Cristiano Ronaldo, un ruolo di grande responsabilità. Pinsoglio non solo sacrifica il suo tempo libero per la squadra (in pieno contrasto con l’idea che abbiamo di lui, pagato per non far nulla), ma accetta anche serenamente di stare dalla parte sbagliata della storia, di essere cioè quello impallinato da Cristiano Ronaldo nei suoi video celebrativi.

Dopo questa sessione di tiri che Pinsoglio non ha parato, Ronaldo ha postato il video sul proprio Instagram scrivendo ai suoi 227 milioni di follower: «Practice to perfection with Carlo Pinsoglio. Feeling stronger».

Voto: 8

«La prima cosa che ti spinge è la passione, ti fa allenare come se dovessi giocare sempre». Con queste parole durante il lockdown Berni ha provato a spiegare il senso profondo del ruolo del terzo portiere, specialmente il suo che in sei anni di Inter non è stato schierato nemmeno all’ultima giornata come contentino. Anche Berni focalizza il centro del suo lavoro nell’allenamento svolto come se fosse finalizzato alla partita.

Durante gli allenamenti sono quasi sempre i terzi portieri (e quelli delle giovanili) che si sottopongono alla tortura dei tiri dei compagni. Per esercitare le conclusioni, si creano le condizioni ideali per chi calcia: tiri dal limite senza avversari, cross dal fondo pennellati, passaggi precisi sulla corsa. Il destino di Berni, come quello di Pinsoglio, è quello di prendere un'infinità di gol.

Quanti gol prende?

Ogni tanto Berni riesce a riscattarsi fuori dai pali, mostrando di avere anche un piede piuttosto preciso, come nella vittoria nella Crossbar challenge contro Icardi, Santon, Karamoh e Eder oppure nelle partitelle con porte piccole (quando il portiere perde la sua identità di portiere), tipo in questa occasione in cui segna due gol da buon opportunista.

Voto: 8

Tra i pali

Carlo Pinsoglio ha avuto il suo momento di gloria durante la tournée americana della Juventus di due anni fa, uno dei rari momenti in cui un terzo portiere può ambire a difendere la porta della sua squadra. Nell’amichevole contro il Paris Saint-Germain è stato autore di un grande intervento su un tiro da distanza ravvicinata di Lo Celso, una parata molto spettacolare effettuata con la mano di richiamo. Qualche giorno prima aveva parato un rigore (intercettando e toccando la palla in altre due occasioni) nella lotteria contro la Roma, vinta poi dalla Juventus grazie alla parata di Pinsoglio. In quella occasione la porta della Roma era difesa da Alisson, forse il miglior portiere al mondo oggi.

Nell’ultima partita ufficiale giocata con la maglia della Juventus - contro la Sampdoria, a campionato già vinto - Pinsoglio ha subito due gol, uno su un tiro deviato, uno da una punizione di Caprari che ha spolverato l’incrocio. Stessa sorte capitata nei 27 minuti giocati per sostituire Buffon nel giorno del suo (primo) addio al calcio, quando ha preso gol da Cerci senza poter fare nulla, portando la sua media a un gol subito ogni 39 minuti, numeri non da portiere della Juventus ma anche poco significativi per il campione e la situazione.

Pinsoglio è un portiere reattivo e spettacolare, uno di quei portieri “da Serie B” che in alcune partite sembrano insuperabili ma sempre un po’ in affanno, mentre in altre mostrano tutti i propri limiti. Prima della chiamata della Juventus, Pinsoglio era stato infatti titolare di diverse squadre in Serie B, tra alti e bassi. A Pescara aveva litigato con Zeman, finendo ai margini della rosa, mentre con il Modena era stato scelto come il secondo miglior portiere della Serie B, arrivando fino ai playoff. Qualche anno dopo, un suo grave errore era costato la retrocessione al Livorno.

Dopo quella partita dei tifosi lo avevano accerchiato mentre saliva in macchina con i genitori, ricevendo anche un pugno in faccia che lo aveva costretto a farsi medicare in ospedale. La stagione successiva era andato a Latina, la squadra però era fallita e retrocessa.

Voto: 5,5

È davvero difficile dare un giudizio tecnico su un calciatore che non scende in campo da quasi otto anni. L’ultima volta che Berni ha giocato una partita ufficiale il Papa era Benedetto XVI, mentre Matteo Renzi era il futuro leader della sinistra. Su Wyscout le uniche due clip che lo riguardano sono le due famose espulsioni prese dalla panchina. A 37 anni è arrivato a poco più di 120 presenze in carriera, quasi tutte in Serie B. Nella partita tra Pescara e Sampdoria, una delle ultime giocate in carriera, Berni ha preso due gol nel giro di pochi minuti. Sul primo arriva a sfiorare il piatto a giro di prima dell’avversario, ma poco poteva fare per impedire il gol. Sul secondo, la botta di Caprari da fuori area è molto violenta, ma poco angolata. In quell’occasione Berni è sembrato un po’ piantato sulle gambe, arrivando a toccare il pallone ma non riuscendo a fermarlo.

Berni è uno di quei portieri che occupano interi pezzi di porta. Pur senza essere altissimo (185 centimetri), ha un fisico massiccio e potente. Non sembra però un portiere sufficientemente esplosivo o tecnico per sopperire alla mancanza di centimetri. In carriera ha parato 6 rigori su 17 fronteggiati, poco più di uno su tre, a dimostrazione comunque di una buona reattività tra i pali.

Sicuramente giocare pochissimo non lo ha aiutato, facendogli perdere un po’ di confidenza con la “partita”. In un’amichevole contro il Trentino, ad esempio, col pallone tra i piedi è sembrato rigido e insicuro tanto da regalare un gol agli avversari.

Quando era alla Lazio veniva paragonato a Peruzzi, tuttavia pur condividendo alcune caratteristiche fisiche, non sembra avere la fenomenale esplosività del portiere ex Juventus che gli permetteva di essere uno dei migliori al mondo pur con un fisico non esattamente da numero uno.

Voto: 5

Unicità

Pinsoglio era l’unico giocatore della Juventus presente alla festa di compleanno di Cristiano Ronaldo in un ristorante in centro a Torino. Tra gli amici più intimi e i familiari del portoghese il portiere sembrava totalmente a suo agio, a dimostrazione di un rapporto significativo tra i due, costruito nelle sessioni di tiro dopo gli allenamenti. A voler essere maligni si potrebbe dire che è un’amicizia costruita sulla volontà di un uomo di fare tantissimi gol ad un altro uomo, ma dopotutto chi siamo noi per giudicare i rapporti tra le persone?

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Felicidades al hombre de mi vida! Qué ganas de transportar nuestro amor en tu regalo 💝🏎 🎁 @cristiano #happybirthday

A post shared by Georgina Rodríguez (@georginagio) on Feb 5, 2020 at 1:18pm PST

Pinsoglio è quello con il cappotto di cammello.

Tuttavia non si può ignorare il cortocircuito dell’amicizia tra un terzo portiere con due presenze in Serie A e uno dei calciatori più forti di sempre, con un patrimonio superiore al PIL di alcune piccole nazioni. Ronaldo e Pinsoglio pur essendo compagni sembrano appartenere a due universi distantissimi tra loro, avere due vite inconciliabili. Viene da pensare che Ronaldo rispetti istintivamente il portiere per la sua stazza come fanno gli animali (Pinsoglio è alto 194 centimetri).

Nei momenti in cui la Juventus si sposta da un punto all’altro i due sono spesso vicini. Pinsoglio in qualche modo sembra il bodyguard di CR7.

La loro amicizia ha finito per umanizzare Cristiano Ronaldo. Vederlo farsi 60 metri di corsa dopo un grande gol per andare ad abbracciare Pinsoglio urlando “Zio porcone” (almeno come sembra dal labiale) invece di perpetuare il suo brand con l’esultanza SIUUUU lo avvicina ai tifosi. Come noi anche Ronaldo ha amici scemi con cui condivide scherzi scemi.

Pinsoglio magari non giocherà, ma è riuscito in un’impresa impossibile: rendere Cristiano Ronaldo un po’ meno un alieno ai nostri occhi.

Voto: 8,5

Berni ama molto la musica. Se tutti, diciamo, dicono di amare la musica, il portiere dell’Inter ne fa un cavallo di battaglia, forse perché rispetto alla media dei calciatori ha dei gusti più ricercati. Già quando era alla Lazio parlando con Lazio Style Radio era uscito fuori che adorava Guns' n Roses, Korn e Metallica, musica che lo caricava prima delle partite. Sui canali ufficiali dell’Inter Berni ha parlato spesso di musica: in questa playlist cita i Kraftwerk, che definisce pionieri della musica elettronica. In un’altra occasione ha presentato la sua personale top 10 musicale in cui compaiono Radiohead, Led Zeppelin e Jimi Hendrix. Alla fine dell’intervista qui sotto, prima cita Dark Side of the moon quando gli chiedono quale canzone ascolterebbe se potesse ascoltare una sola canzone (lo definisce un album dove non puoi ascoltare una canzone sola), poi lo vediamo cantare e suonare la chitarra in una cover di Nuova Ossessione dei Subsonica (anche se non canta lui e non si capisce bene se Berni suoni o meno uno strumento).

Per Berni la musica è condivisione: «Io sono il vecchietto della squadra e do qualche consiglio. La musica è una passione grossissima che ho. Secondo me bisognerebbe ascoltare più musica possibile, perché è una parte importante del nostro cuore che ci fa viaggiare con la mente».

Voto: 7,5

Ruolo nello spogliatoio

Dopo la vittoria del campionato 2017/18, Allegri aveva avuto un pensiero per il suo terzo portiere: «Pinsoglio era reduce da due annate non positive ed è arrivato alla Juventus con tantissimo entusiasmo ed ha dato un contributo fondamentale al gruppo». Spesso viene indicato con l’appellativo di “uomo spogliatoio” definizione un po’ vaga che fa riferimento al grande spirito mostrato dal portiere nel rapporto coi compagni e nei festeggiamenti dopo le vittorie.

Pinsoglio compare spesso nelle dirette dei giocatori della Juventus come il più casinaro, quello che fa ridere tutti, il primo ad esultare con i compagni dopo un gol. È anche quello che può prendersi più libertà, come quando si è messo a cantare Un giorno all’improvviso, canzone della tifoseria del Napoli, storpiando il finale e chiudendo con il dito medio.

Sempre Allegri lo ha definito «Un elemento positivo ed è un grande professionista. Ha un ruolo importante nello spogliatoio». Il mantra di Pinsoglio è «Dai un po’ eh», una frase che ripete spesso ai compagni per spronarli e che è diventato anche un hashtag (#daiunpoeh) usato anche dalla Juventus.

Voto: 9

Parlando del suo ruolo nell’Inter, Berni si è definito un collante: «Fare da collante mi viene naturale e mi fa piacere. So che posso dare una mano». A 37 anni nello spogliatoio Berni sente il ruolo di guida per i più giovani, li consiglia, li sprona. Berni appare una persona solare e giocosa. Handanovic ha detto di avere con lui un rapporto straordinario, ai tempi della Lazio, Jimenez gli dedicava i gol, mentre Angelo Peruzzi se lo portava dietro nelle sue battute di caccia al cinghiale (curiosamente "Cinghiale" è un nomignolo che condividono).

Appena arrivato alla Sampdoria, Berni veniva definito un leader silenzioso: «Sempre pronto ad incitare i compagni, a fare gruppo, ad organizzare pranzi o cene per cementare l'unione dello spogliatoio».

Voto: 8,5

In panchina

Pinsoglio in panchina è molto attivo. Incita i compagni, esulta, sprona. Dopo la partita con l’Inter - giocata in uno Juventus Stadium vuoto - Szczesny ha detto che «Pinsoglio è un esempio, contro l’Inter sembrava ci fosse lo stadio pieno grazie a lui» (tra i due sembra esserci un rapporto molto buono, tanto che durante il lockdown il portiere polacco, volato a Varsavia, ha lasciato le chiavi di casa al compagno per allenarsi lì vista la disponibilità di più spazio, alcuni pesi e un giardino). Dopo i gol importanti è spesso il primo della panchina ad arrivare nell’abbraccio collettivo: è successo anche contro il Milan, dopo il momentaneo 2-0 di Ronaldo. Spesso lo si vede chiacchierare con Buffon come due vecchi amici al bar, pronti ad analizzare ogni cosa.

In panchina Pinsoglio sembra a suo agio, come un pesce nell’acqua.

Voto: 8,5

Durante la partita contro il Parma, Berni è stato espulso poco prima del 70’ per proteste. In quel momento l’Inter era sotto di un gol e il terzo portiere dalla panchina ha avuto qualcosa di ridire contro l’arbitro, che lo ha cacciato. Berni è apparso stupito dalla decisione, ma da quando si è ripreso a giocare senza pubblico spesso componenti delle panchine sono stati espulsi per qualche parola di troppo. Berni era già stato espulso in questa stagione, sempre dalla panchina, al termine della partita con il Cagliari. In quella occasione dopo il fischio finale era corso in campo per stringere la mano in maniera polemica all’arbitro Manganiello, protestando con veemenza contro alcune decisioni.

Ricevere due espulsioni con zero minuti giocati non ha fatto altro che fomentare l’aurea mistica intorno a Berni, nonostante non sia neanche l’unico ad avere questo record in stagione (anche Marchetti è stato espulso due volte dalla panchina). Berni è sanguigno, ci tiene, in qualche modo sembra comportarsi come un parafulmine per i compagni. Recentemente dovrebbe aver superato le 100 panchine con l’Inter (non è facilissimo trovare i dati su chi si divide tra panchina e tribuna), in carriera dovrebbero essere oltre 300. Berni è un portiere esperto, ancora più esperto di come si può essere utili anche dalla panchina, anche cioè arrabbiandosi.

Voto: 8

Pinsoglio e Berni hanno storie simili. Sono cresciuti tutti e due nelle squadre dove oggi fanno il terzo portiere. Hanno un ruolo piccolo in campo, ma di rilievo fuori, in due rose sempre più forti, in due società sempre più internazionali. In qualche modo rappresentano una connessione tra squadra e tifosi, una specie di ibrido tra due insiemi spesso distanti tra loro. Se Cristiano Ronaldo e Lukaku sono idoli inavvicinabili, Pinsoglio e Berni sono più vicini a noi anche caratterialmente: fanno caciara, ascoltano musica, scherzano. Nel 2012 Berni, in quel momento al Braga, è andato in Curva Nord per assistere al Derby tra Roma e Lazio in mezzo ai tifosi, in quella che è sembrata la sua dimensione ideale.

Inizialmente la mia idea era di stabilire chi tra i due avrebbe offerto maggiori garanzie in caso di simultanea assenza del primo e del secondo portiere, ma avrebbe avuto davvero poco senso. Il lavoro del terzo portiere sembra più raffinato, psicologico. Pinsoglio sembra avere un talento naturale per svolgerlo, mentre Berni si è costruito una posizione nel tempo. A 30 anni Pinsoglio potrebbe un giorno decidere che vuole tornare a giocare o - magari perché no - ambire al ruolo di dodicesimo dopo l’addio di Buffon, che potrebbe arrivare alla fine della prossima stagione. Berni per il momento ha allungato il suo contratto fino ad agosto, per finire la stagione con l’Inter poi chissà, se vorrà continuare e se la società sarà d’accordo con lui.

Ai punti, i miei punti, Pinsoglio dovrebbe essere un miglior terzo portiere. È più giovane, è amico di Ronaldo, ha giocato di più. Quello che però risulta chiaro, per dei giocatori verso i quali è difficilissimo farsi un’idea non influenzata dalla narrazione sbilanciata che li circonda, è che sono due atleti capaci di essere elementi positivi nello spogliatoio. E nello sport di squadra per eccellenza, non è una banalità.

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