In una ventosa e piovosa Chicago si è conclusa la tre giorni del Draft 2016. Un’edizione che non sarà certo tramandata ai posteri per la quantità e la qualità di talento, ma che non per questo è stato meno interessante, specie in un primo giro difficilmente pronosticabile con ben 7 trade all’attivo. Nonostante ci abbiano provato in tutti i modi a creare suspense per la prima scelta assoluta tra #GOFForWENTZ, i neo losangelini sono volati sul prospetto californiano Jared Goff, lasciando la sorpresa Carson Wentz ai Philadelphia Eagles. Dopo 20 minuti di abbondanti sbadigli, il draft ha avuto un primo sussulto quando i Chargers si sono fiondati su Joey Bosa. Il rusher da The Ohio State, prospetto da DE 4-3 finito nella difesa 3-4 di San Diego, ha rotto finalmente gli indugi.
Dopo 253 pick andiamo a vedere chi ne esce rafforzato e chi, probabilmente, ha sprecato l’ennesima occasione per farlo.
Chi ha vinto
Cleveland Browns
Strano accostare qualcosa di positivo a una franchigia come i Browns, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il loro draft è iniziato di fatto una settimana prima, quando hanno scambiato la seconda scelta assoluta con i Philadelphia Eagles per un numero folle di pick. Se non bastasse essere scesi alla numero 8, a Chicago hanno pensato di fare nuovamente trade down e accumulare un numero di pick, per il solo draft 2016, strabiliante: 14.
Scendere fino al primo giro è stata un’ottima mossa. In questo modo hanno perso la possibilità di pescare uno dei migliori prospetti QB, ma dall’altra parte bisogna considerare che se c’era una mancanza di questa classe non era tanto di profondità, specie in qualche ruolo, ma di qualità che, due o tre nomi a parte, era abbastanza omogenea lungo tutto il primo giro. Con la 15esima chiamata assoluta i Browns hanno scelto di andare sul ricevitore da Baylor Corey Coleman. La disastrata situazione QB di Baylor lo aveva fatto scendere di quotazioni, ma Coleman resta una solidissima presa e uno dei migliori ricevitori della classe. Fornisce un potente arma nel profondo a RG III e rimpolpa un reparto che, dopo aver perso Travis Benjamin, probabilmente perderà nuovamente Josh Gordon per motivi disciplinari.
Il rafforzamento del reparto non si chiude con Coleman. I Browns hanno infatti saputo pescare bene anche nei mid-late round, portando a casa tre solidi prospetti come Ricardo Louis, Jordan Payton e Rashard Higgins (di cui avevamo parlato qui).
Meno brillante la presa del QB da USC Cody Kessler, tanto per la mancanza di braccio quanto per la adattabilità in NFL dei QB usciti da South California (vedere alla voce Matt Barkley e Mark Sanchez).
Anche la difesa ha avuto la sua parte con le ottime prese di Emmanuel Ogbah, Carl Nassib e Joe Shobert che vanno a dare man forte in pass rush e la steal al settimo di Scooby Wright III uno dei migliori LB della PAC-12 e un vero mastino contro le corse.
Jacksonville Jaguars
Altra “cenerentola” degli ultimi anni, finalmente capace di mettere a segno un draft degno di nota. Gus Bradley in questo 2016 si gioca tanto della sua credibilità, soprattutto come mente difensiva. Ed è in questa direzione che i Jaguars si sono mossi. Dopo il ritorno di Dante Fowler jr. (primo giro 2015 infortunatosi al crociato al primo allenamento) possono affiancare playmaker del calibro di Jalen Ramsey e Myles Jack. Con San Diego andata su Bosa e Dallas che si è fatta affascinare da Zeke Elliott, Ramsey alla 5 è quasi una steal in un draft del genere. Il talento da Florida State deve solo trovare, lui ibrido CB/S, la giusta collocazione in NFL, ma probabilmente rappresenterà un fattore sin dal giorno 1.
Il LB dei Bruins Myles Jack torna sì da un grave infortunio al ginocchio, ma è il secondo steal del draft per i Jaguars. Dato nella prima metà del primo giro e sceso per le preoccupazioni al ginocchio di cui sopra, rappresenta una vera manna dal cielo per una squadra che nel 2015 è stata difensivamente anonima.
Sono state di matrice difensiva anche quattro delle successive cinque chiamate. Yannick Ngakoue aggiunge potenza in pass rush mentre da non sottovalutare è la presa di Sheldon Day che, scelto al quarto giro, è paradigmatica della profondità del ruolo di DT in questo draft.
Washington Redskins
Come detto, soprattutto al primo giro non c’era grande gap di qualità tra le prime e le ultime chiamate. I Redskins ne sono un altro esempio: alla 22 si sono portati a casa quello che è forse il miglior ricevitore della classe, Josh Doctson da TCU, che va ad aggiungersi a un già ottimo parco ricevitori. Doctson darà sicuramente un’altra grandissima arma a Kirk Cousins, altro personaggio alla ricerca di importanti riconferme.
Non contenti, il secondo giorno i Redskins mettono le mani su Su’a Cravens da USC, un moderno e, sempre più di moda, ibrido LB/S, in grado di essere un fattore tanto contro le corse quanto in coverage in ogni zona del campo. Al terzo giro hanno poi pescato un giocatore assolutamente da non sottovalutare: in una classe di CB molto altalenante, la presa di Kendall Fuller da Virginia Tech al terzo giro potrebbe rivelarsi una steal. È vero che dopo un 2015 sotto le aspettative ha perso quotazioni ma resta, almeno a livello di potenziale puro, uno dei migliori DB della classe.
Il bel draft di Washington porta in dote anche le prese al settimo giro di Steve Daniels, uno dei migliori LB contro le corse nel 2015, e il RB Keith Marshall da Georgia che, infortuni a parte, ha dimostrato di essere un atleta eccezionale e un grande playmaker.
Chicago Bears
Chicago vuole tornare a riprendersi il ruolo di difesa di ferro e dopo le aggiunte in free agency – su tutte quella del neo campione del mondo Danny Trevathan – hanno spinto forte su quel punto anche al draft. Prima sono saliti alla 9 per portare a casa uno dei più duttili difensori della classe, ovvero Leonard Floyd OLB da Georgia, dimostratosi abilissimo sia come rusher che come run stopper. Dopodiché al quarto hanno messo le mani su Nick Kwiatkoski ILB da West Virginia, che va a completare il quadro di quello che potrebbe essere uno dei reparti più completi dei prossimi anni.
Chicago ha avuto anche un ottimo occhio di riguardo per l’attacco. Al secondo giorno si sono portati a casa uno dei migliori OL del lotto: Cody Whitehair da Kansas State, che non solo era prospetto da primo giro ma è anche uno dei più duttili lineman della classe. Completano l’opera il RB da Indiana Jordan Howard, e Daniel Braverman, slot receiver con ottime doti after catch.
Ronnie Stanley e Jack Conklin
Il volo di Tunsil fuori dalla top 5 all’ultimo secondo ha fatto guadagnare posizioni, e milioni di dollari, ai due OT che, per effetto domino, rischiavano di finire abbondantemente nella seconda metà del primo giro.
Chi ha perso
New York Jets
Siamo sicuri che Darron Lee si adatterà bene agli schemi di Todd Bowles e ai suoi blitz, ma al primo giro puzza di reach. La scelta incomprensibile arriva però nel secondo giro, speso per Christian Hackenberg. Con Fitzpatrick ancora in attesa di rinnovo, e un Geno Smith sempre più oggetto misterioso, i Jets hanno prima passato su Paxton Lynch (volato ai campioni del mondo in carica) per poi pescare però il QB da Penn State con la chiamata. L’accuracy di Hackenberg durante i tre anni è stata a dir poco altalenante ed è parso tutto tranne che un giocatore da prime 50, in qualsiasi draft. Prospetti più interessanti, come ad esempio Connor Cook da Michigan State, o Kevin Hogan da Stanford, sono usciti rispettivamente alla 100 e alla 162.
Atlanta Falcons
Dan Quinn proverà a fare della S Keanu Neal da Florida il nuovo Kam Chancellor, eppure il gap atletico pare evidente e alla 17 è un grosso, davvero grosso, reach. Capacità atletiche che invece sembra avere Deion Jones ILB da LSU, che presenta però ancora enormi punti interrogativi dal punto di vista tecnico (ha mancato un tackle ogni 6.5 in carriera). In generale un draft decisamente sottotono.
Myles Jack – Laremy Tunsil – Robert Nkemdiche
I tre grandi sconfitti del draft 2016. Il LB da UCLA era un prospetto da top 5-10 ed è precipitato al secondo giro dopo il problema al ginocchio che lo aveva bloccato nel 2015. Peccato aver scoperto solo alla fine del primo giorno di draft di non aver bisogno di nessuna micro-fracture surgery. I Jaguars ringraziano sentitamente. Il suo conto in banca meno.
Robert Nkemdiche si è reso protagonista di una delle più incredibili vicende della corsa stagione di college football. Il 12 dicembre 2015 è caduto da un edificio in Georgia dall’altezza di 15 piedi. Ricoverato in ospedale, la polizia lo ha poi fermato per possesso di droga. Una combo che gli ha fatto perdere una marea di posizioni al draft e che gli ha cucito addosso l’etichetta di uno col carattere difficile. Per sua fortuna è finito da Bruce Arians ai Cardinals, capace nella sua carriera di recuperare una testa calda come Mathieu.
Ma la storia di questo draft è quella di Laremy Tunsil. Sull’account Twitter del prospetto da Ole Miss, a pochi minuti dall’inizio del draft, è apparso un video in cui fumava erba attraverso una maschera bong. A quel punto è uscito dalle top 10 alla velocità della luce, perdendo qualcosa come 7 milioni di $. Miami per ora ringrazia, almeno in attesa di eventuali squalifiche.
Worst 1st round pick
New York Giants con il CB Eli Apple. Speriamo i Giants passino da schemi a predominanza a zona a quelli a uomo, perché Apple è un prospetto buono in press ma mediocre in zone coverage. Eppure c’era un certo Vernon Hargreaves III ancora a piede libero…
Best 1st round Pick
Miami Dolphins con l’OT Laremy Tunsil – Dopo aver fatto trade down dalla 8 alla 13 ritrovarsi con un prospetto dato in top 5 fino a qualche ora prima è assolutamente una manna dal cielo.
WTF 1st round Pick
Oakland Raiders con Karl Joseph. Di Keanu Neal abbiamo già parlato quindi andiamo con un’altra S. Non che manchi il talento a Joseph, ma è stata una scelta assolutamente inaspettata, non solo per le prime 14 chiamate ma per l’intero primo giro. Basti pensare che uno come Landon Collins l’anno scorso è stato pescato alla 33.
Worst dressed
Ezekiel Elliott – Zeke di certo non teme le indigestioni, né la “timida” primavera di Chicago. Fortuna che è sbarcato in Texas.