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Le migliori infografiche sportive degli ultimi giorni
23 apr 2019
23 apr 2019
Alcuni grafici che provano a rispondere alle domande più ambiziose sullo sport.
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Da qualche settimana circolano sui social dei video che mostrano l’evoluzione nel tempo di alcuni dati. Sono stati quasi tutti creati dallo stesso account coreano, FDOR, che probabilmente ha preso spunto da video di grafici economici di questo tipo. In una società che ama celebrare il successo, e che considera i numeri il mezzo migliore per misurarlo, non stupisce la diffusione di questi video.

Per farli non ci vuole che il software giusto e un po’ di pazienza per raccogliere di dati da wikipedia, tutto è preso da lì ed è a disposizione di chiunque. In qualche modo ci aiutano a mettere le cose in una prospettiva storica, ci offrono un’immagine semplificata e fuorviante - ma comunque affascinante - per rispondere ad alcune grandi questioni universali sul calcio: Chi è stato il calciatore più costoso? Qual è la squadra che ha speso di più in Premier League? Chi ha segnato di più nell’ultimo secolo?

Abbiamo raccolto i dieci più affascinanti.

I migliori goleador in attività

Questo è stato il primo di questi grafici ad avere avuto successo, forse perché la formula è semplice ed efficace: mette insieme 8 dei migliori attaccanti contemporanei e ne mostra mese per mese il numero di gol dall’inizio della carriera ad oggi. Quanto ha segnato ad una certa età rispetto agli altri insomma.

Il maggiore punto di interesse del video è che non tutti partono allo stesso momento. Alcuni, come Rooney e Agüero, sono stati ragazzi prodigio - El Kun non ha ancora 20 anni quando raggiunge i 50 gol segnati - altri sono arrivati tardi, come Cristiano Ronaldo, diventato solo nel tempo un attaccante, e la sua barra a un certo punto fa un improvviso salto in avanti. Il portoghese ci mette quasi 23 anni per arrivare a 100 gol, ma a 26 già supera i 200.

Due cose: Leo Messi è il primo a raggiungere i 650 gol, a 31 anni e 8 mesi. Benzema è l’unico a non aver ancora raggiunto i 300 gol.




Assist alla stessa età

Stessa cosa, ma con gli assist al porto dei gol. Qui Cristiano Ronaldo non ha una partenza a rilento, anzi è già oltre i 25 a 20 anni compiuti, seguito da Cesc Fàbregas, che è il primo a raggiungere i 30. Proseguendo si nota soprattutto il cambio di marcia di Leo Messi con lo spostamento a falso 9, da lì parte ad un ritmo in grado di portarlo a tenere testa a Cesc e al dominatore Mesut Özil, che è il primo a raggiungere sia i 100 che i 200 (entro i 27 anni!). Messi raggiunge entrambi e al momento sembra l’unico a poter arrivare ai 300 assist in carriera.

Le scoperte principali sono due: il fatto che Thomas Müller a 23 anni è il terzo per numero di assist superando i 75, e il fatto che David Silva non riesca a stare al passo degli altri, a dimostrazione di come gli assist non riescono a restituire la complessità del suo calcio.




Chi ha speso di più in Europa

Lo sguardo si allarga all’Europa ed è doloroso osservare lo sgretolarsi del dominio economico del calcio italiano, che a un certo punto faceva impressione - all’inizio del 2000 le prime quattro squadre erano Inter, Milan, Roma e Lazio. Fa soprattutto impressione vedere come l’Inter a un certo punto prenda letteralmente il volo verso un pianeta diverso di spesa economica. Verrebbe quasi da pensare che i nerazzurri abbiano alla fine raccolto troppo poco per quello che hanno speso (anche se 4 scudetti e 1 Champions League non sono esattamente pochi…).

Niente a che vedere però con il Manchester City, che è ora che metta a frutto le spese clamorose degli ultimi anni. In questo momento le prime tre posizioni in classifica sono occupate da squadre inglesi.




I numeri uno nel tennis

Un’animazione della top 10 della classifica maschile del tennis dal 1990 ad oggi. Borg, che ripeteva che essere il numero uno era la cosa più importante, troverebbe questo grafico una rappresentazione esatta di chi è stato il miglior giocatore in un determinato periodo storico. La verità è che nella storia del tennis rimangono soprattutto i trofei, e soprattutto gli slam.

Dato che ve lo state chiedendo: Roger Federer entra in classifica al minuto 5’57’’.


Il dominio della Premier

Un video più caotico ma forse ancora più interessante: portando i punti per vittoria a 3 fin dall’inizio del campionato inglese e inserendo il numero di punti totalizzati nelle 5 stagioni precedenti ad ogni anno mostrato, si ha una visualizzazione dinamica dei micro periodi di dominio effettivo delle squadre. Non chi ha vinto il titolo, ma chi ha fatto più punti totali in un lustro. E allora si vede bene ad esempio la battaglia iniziale tra Sunderland e Aston Villa.

Domini più sorprendenti: l’arrivo dell’Huddersfield Town di Harry Chapman negli anni ‘20, il Wolverhampton post stop per la Guerra Mondiale negli anni ‘50 e il Leeds degli anni ‘90 in due diverse versioni, tutte squadre in vetta dal nulla prima di sparire nell’anonimato poco dopo. Stando al video attualmente viviamo il dominio del Manchester City.




I titoli in Premier League

Titoli Premier

Squawka ha creato questo a linee per tracciare anno per anno i titoli inglesi dal primo ad oggi. Oltre ad essere ipnotico, l’incedere delle linee mostra bene i rapporti di forza: c’è ad esempio l’epoca di dominio dell’Aston Villa che è la prima squadra a raggiungere 5 titoli ad inizio novecento. Di cose belle da scoprire c’è il fatto che il Sunderland, salito alla ribalta nell’ultimo periodo per un documentario che ne mostrava tutta l’incapacità dirigenziale nell’anno della retrocessione in terza divisione, è stata invece l’unica squadra che per tutta la prima metà del ‘900 ha tenuto testa per numero di titoli all’Aston Villa con 6. Questo fino all’arrivo dell’Arsenal che dal 1953 al 1967 è stato solo in testa con 7.

Si nota bene lo stacco portato da due squadre sul resto: c’è quello del Liverpool che è la prima squadra a raggiungere i 10 titoli nel 1977 e rimanere la più vincente fino all’arrivo del Manchester United di Ferguson, che con un rincorsa che coincide con la creazione della Premier League ad inizio anni ’90, arriva prima a superare i 18 nel 2011 e poi ad arrivare a 20 nel 2013.

Sì, il Sunderland continua per tutto il video ad avere più titoli del Manchester City.




Gol alla stessa età

Esiste un modo per paragonare Pelè, Messi, Ronaldo e Maradona? Ma certo: con questi grafici. Questo ci mostra l’evoluzione dei gol segnati da alcuni più forti giocatori della storia alla stessa età, e include solo gol ufficiali. Il messaggio indiretto del grafico è ovvio: i migliori giocatori della storia sono anche quelli che hanno segnato più gol, e infatti tra i commenti impazza la polemichetta, e qualcuno fa notare che a quel punto andrebbe incluso Josef Bican, attaccante cecoslovacco autore di più di 800 gol (Wikipedia riporta 395 in 205 partite solo con lo Slavia Praga).

Comunque, questo grafico ci conferma innanzitutto una cosa che potevamo sospettare, e cioè che Pelè ha segnato una montagna di gol. O Rey è riuscito a superare le 200 reti a meno di 20 anni. I suoi gol hanno continuato a crescere e mentre quelli di Maradona si sono arrestati con lo sbarco in Europa, quelli di Ronaldo hanno iniziato una salita vertiginosa, che si arresta e rallenta solo con l’infortunio.

Per tirare una conclusione a grandissime linee, mentre i campioni del passato erano prodigiosi da giovani, quelli attuali sembrano migliorare nel tempo e avere un picco molto più tardi. A parte Romario, che tra i 30 e i 40 anni ha segnato un numero ridicolo di gol. Viene il dubbio l’abbia fatto solo per entrare in un grafico del genere.

Fun fact: Messi è a meno di 50 gol dal raggiungere i gol di Pelè.




I gol nei 5 maggiori campionati europei

Questa invece è una specie di classifica marcatori dei maggiori 5 campionati dal 2000 in poi. Tiene dentro tutti i più grandi attaccanti che i Millennials hanno potuto veder giocare con i propri occhi. Si nota facilmente quanto il calcio sia diventato oligarchico negli ultimi dieci anni, mentre prima il rendimento degli attaccanti era più labile e si esprimeva in periodi più ridotti di tempo. Ci si poteva aspettare Lewandowski più in alto, solo amore invece per “Totò” Di Natale.

Nomi che non ci saremmo aspettati di trovare: Ebbe Sand, Catanha, Pauleta, Raul Tamudo.

Chi ha speso di più in Premier League

Le spese del campionato più ricco del mondo messe in classifica negli ultimi 25 anni. La competitività nella Premier League è diventata di recente affare di sei squadre, e il grafico ci mostra quanto questo sia legato alle spese economiche, con alcune eccezioni di rilievo.

Il Newcastle ad esempio ha speso una montagna di soldi alla fine degli anni ‘90 senza riuscire ad affermarsi come un club di successo. L’Arsenal invece non ha forse speso abbastanza da consolidare il vantaggio competitivo accumulato nei primi del 2000. Il Chelsea invece si è di fatto comprato l’ingresso nell’elite con grossi investimenti dall’arrivo di Abramovich; stessa cosa per il Manchester City. L’Everton è quella che più sta provando ad agganciarsi al treno delle “big six”, finora con scarso successo.




Il calciatore più costoso dal '91

Dalle squadre ci si sposta ai giocatori e se non vi piace la quantità di soldi che c’è nel calcio moderno è meglio se non aprite il video. In pochi forse ricordavano che dal 2002 al 2007 nessun acquisto è riuscito a raggiungere le cifre spese nella seconda metà degli anni ‘90. Poi si sono mossi Cristiano Ronaldo, Kakà e Ibrahimovic nella stessa estate. Dopo di loro ancora calma, e la classifica sembrava in qualche modo fotografare la percezione comune sui migliori giocatori del mondo (a parte qualche eccezione, tipo Mendieta). Poi nel 2017 la situazione è defitivamente esploso.




I gol delle squadre in Champions League

Questo è forse il più particolare. Il numero di gol segnati raramente viene anche solo trattato in una competizione con una fase ad eliminazione diretta come la Champions League. La particolarità della competizione nella sua forma più pura della Coppa dei Campioni poi voleva che alcune squadre avessero presenza sporadica fa sì che due potenze nazionali come Il Real Madrid e il Benfica dominano per anni la classifica.

Guardando il video salta subito all’occhio quanto resista ad alti livelli l’Anderlecht e soprattutto la salita improvvisa del Barcellona, che grazie al boom post-Cruyff esce dal nulla e mangia il terreno fino alla terza posizione finale.

Appassionante lo scontro tra Milan e Juventus, che vede i bianconeri in vantaggio al momento solo di una ventina di reti. Di bellissimo e un po’ triste c’è poi il fatto che sono ben rappresentate per anni anche squadre dell’Europa dell’Est, di cui purtroppo nel calcio contemporaneo a questi livelli abbiamo perso le tracce: fa impressione ad esempio avere in top 15 due squadre ungheresi del Vasas e dell’Ujpest fino al 1977 (che poi sporadicamente ritornano negli anni ‘80), come il fatto che il Dukla Praga ci rimanga fino al 1984 pur avendo raggiunto solo una volta nella storia la semifinale (nel 1967) e che il CSKA Sofia fa capolino a inizio anni ‘90. Le uniche a resistere sono la Crvena Zvezda (la Stella Rossa) che rimane aggrappata fino al 2008 e la Dynamo Kiev che a sorpresa è rimasta fino ad oggi ed è anche l’unica ad aver superato i 200 gol.




Come sale il montepremi degli eSports

La grande crescita del giro economico attorno agli eSports, se qualcuno di voi si stesse ancora chiedendo se sono o no una cosa seria.




Chi ha fatto più punti in NBA

Era inevitabile che questa tipologia di video arrivasse a toccare anche il mondo della NBA, un mondo ancora più sensibile ai numeri per confrontare giocatori vista la natura stessa dello sport che ne ha tantissimi a disposizione. Questo video fa riferimento al conteggio più classico che possa esistere: il numero totale di punti segnati da un giocatore, una statistica che è già uscita in questa stagione dato che LeBron James è salito fino in terza posizione dietro soltanto a Kareem e a Malone.

Mettendo insieme anche Jordan e Bryant e rapportandolo all’età in cui i punti sono stati segnati ecco che ne esce fuori un video in cui si vede come l’essere entrati in NBA senza passare per il College ha in realtà avvantaggiato James e Bryant, visto che entrambi si trovano oltre i 4000 punti segnati entro i 22 anni, quando ancora devono entrare nella lega gli altri tre. Da questo video si vede bene come in realtà James ha fatto una corsa tutta sua, in termini di punti totali segnati in rapporto all’età è praticamente sempre stato in testa. Impressionante come Jordan al primo ritiro all’età di 30 anni abbia superato i 25000 punti, nonostante abbia alle spalle solo 9 anni nella NBA, ma soprattutto che da quando torna al secondo ritiro poco meno di 4 anni dopo arriva a toccare quasi i 35000.


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