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Emanuele Mongiardo
Perché l'Inter vuole prendere Tajon Buchanan
29 dic 2023
29 dic 2023
Chi è e come gioca l'esterno canadese, che potrebbe approdare nella squadra di Inzaghi.
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Emanuele Mongiardo
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IMAGO / Photo News
(foto) IMAGO / Photo News
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Da qualche giorno si parla insistentemente dell’acquisto di Tajon Buchanan da parte dell’Inter. Il canadese arriverebbe a Milano per rimpiazzare Cuadrado e potrebbe rivelarsi un’ottima alternativa a Dumfries. Al momento i nerazzurri stanno cercando di trovare un accordo col Club Bruges, che secondo Sky Sport chiederebbe 10 milioni per cedere il terzino a fronte dei 6 milioni offerti da Marotta: come potrete intuire, pare che il punto d’incontro si possa trovare ad 8 milioni. Fabrizio Romano già ad aprile aveva dato la notizia di un interesse dell’Inter per Buchanan in vista del mercato estivo. È probabile, quindi, che la squadra nerazzurra segua già da tempo il giocatore e abbia chiaro che tipo di profilo andrà a inserire nella rosa.

Il suo contratto va in scadenza nel 2025, al termine della prossima stagione: viste le contingenze dell’infortunio di Cuadrado e dello stallo sul rinnovo di Dumfries, sembra il momento propizio per puntare su un giocatore del genere. Il canadese non è stato convocato per le ultime due partite e Rony Deila, tecnico del Bruges, ha dichiarato: «Non so cosa stia succedendo intorno a Buchanan, questa è una cosa che non posso controllare». Chi è Buchanan Buchanan già da qualche anno è un nome noto per gli appassionati dei campionati più esotici. Si tratta di uno dei grandi nomi della generazione d’oro canadese – lui, Alphonso Davies, Jonathan David ed Eustáquio su tutti – capace di condurre la selezione nordamericana ai Mondiali in Qatar. Nato e cresciuto a Brampton, in Ontario, figlio di genitori di origini giamaicane, Buchanan ha dovuto percorrere una strada tortuosa prima di riuscire ad affermarsi come uno dei principali talenti della MLS. A soli sette anni ha perso il padre e da bambino il suo punto di riferimento è stato Chrys Chrysanthou, istruttore dei Mississauga Falcons, la sua prima squadra. L’attuale terzino del Bruges era talmente affezionato al suo allenatore che a quindici anni, quando Chrysanthou decise di trasferirsi a Denver, in Colorado, Buchanan insistette per poterlo seguire e avere l’opportunità di diventare calciatore negli Stati Uniti. Il canadese era riuscito ad entrare nell’academy dei Real Colorado ma secondo la FIFA e la federazione statunitense non poteva essere tesserato perché non viveva con i suoi genitori naturali. Così, per diversi mesi Buchanan non ha potuto fare altro che allenarsi. Lontano dai campi e dal proprio Paese natale, Buchanan non è mai stato preso in considerazione dalle giovanili del Canada.

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Poi, però, grazie a una sorta di provino a pagamento riuscì a farsi notare dai Syracuse Orange, squadra dell’omonima università. Da lì è iniziata la sua ascesa negli Stati Uniti, che lo ha portato a giocare in MLS coi New England Revolution e ad esordire in Nazionale maggiore nel 2021 senza aver mai indossato la maglia di alcuna selezione giovanile. Il Bruges lo ha acquistato nella sessione di mercato invernale della stagione 2021/22, pagandolo poco più di 6 milioni di euro, una cifra simile a quella che vorrebbe sborsare oggi l’Inter. Da quel momento, il canadese si è tolto la soddisfazione di vincere una Jupiler League e di partecipare ai Mondiali in Qatar. A che punto della carriera si trova Per Buchanan quella attuale è quindi la terza stagione in Europa. Nonostante il successo iniziale in Belgio, però, la sua carriera sta vivendo un momento di stallo. Il suo rendimento non ha coinciso con le aspettative nelle ultime due annate e l’opinione pubblica della “Venezia delle Fiandre” non sembra si stia stracciando le vesti per la sua cessione. Gert Verheyen, leggenda del Bruges ed ex Nazionale belga, lo ha accusato di essere discontinuo e lo ha definito «un talento, con qualche problema e uno strano carattere, almeno sul campo di gioco […]. Si perde in discussioni inutili con gli arbitri. Protesta. Litiga con gli avversari, si arrabbia se subisce troppi falli. Mi sembra quasi abbia perso la capacità del godersi la partita. Ha troppo spesso la faccia arrabbiata». Il quotidiano De Morgen dice di lui: «In questa stagione, Buchanan è stato convertito in terzino destro, a causa dei limitati risultati come ala […]. In sua difesa, Buchanan ha dovuto lottare con gli infortuni da un lato e con la concorrenza di Lang e Andreas Skov Olsen dall'altro». La questione del ruolo potrebbe essere pregiudiziale per il suo inserimento all’Inter e potrebbe essere stata il motivo per la sua mancata esplosione in Belgio. Da questo punto di vista, la notizia migliore per Simone Inzaghi è che Buchanan la sua miglior stagione l’ha vissuta giocando proprio da esterno di destra a tutta fascia, la posizione in cui presumibilmente verrà schierato a Milano. Era il 2021/22, Buchanan era da poco arrivato in Europa e Alfred Schreuder, allora tecnico del Bruges, non aveva esitato a lanciarlo titolare sulla corsia destra del suo 3-4-1-2. Grazie alla spinta di Buchanan, all’estro di Lang e de Ketelaere e al lavoro di raccordo di capitan Vanaken, i neroblu riuscirono a laurearsi campioni di Belgio. L’anno dopo, però, Schreuder è andato all’Ajax e Buchanan ha iniziato ad essere sbalzato in giro per il campo. Il Bruges è passato definitivamente a quattro in difesa e il canadese ha ricoperto tutti i ruoli di fascia, sia a destra che a sinistra. Da esterno a tutta fascia non ci ha più giocato. Mentre nel 2022/23 è stato alternato come terzino e ala, quest’anno ha giocato sempre come terzino destro. Cosa aggiunge Buchanan all’Inter Nonostante il momento non sia dei migliori, l’arrivo di Buchanan sembra comunque sensato per l’Inter. A ventiquattro anni, e dopo un acquisto a prezzo contenuto, c’è ancora margine per migliorare. Soprattutto, Simone Inzaghi ha già dimostrato di saper compiere miracoli con giocatori in una fase interlocutoria della carriera, trasformandoli in calciatori capaci di competere sui palcoscenici più esigenti. Tornando a giocare a tutta fascia, Buchanan potrà ritrovare la sua zona di comfort. Detto che l’interpretazione cambia di squadra in squadra, giocare a tutta fascia di norma richiede compiti più specifici e facilmente eseguibili rispetto a giocare da terzino o esterno d’attacco, soprattutto in Italia, in cui c’è una cura particolare del ruolo. Si può spingere senza essere specialisti del dribbling – come invece si richiederebbe ad un’ala – e la presenza di un centrale in più consente di avere maggior protezione alle spalle – cosa che accade più difficilmente da terzino di una linea a quattro. Rispetto a Dumfries, Buchanan garantirebbe minor forza fisica e non avrebbe la stessa puntualità nel chiudere le azioni sul secondo palo. Tuttavia, offrirebbe una velocità e delle qualità tecniche con cui Inzaghi potrebbe aggiungere ulteriori varianti ad un playbook già ampio. Destro naturale, il canadese può puntare l’uomo sia verso il fondo che verso l’interno, la differenza principale rispetto a Dumfries. Non è uno specialista delle conduzioni interne, tuttavia ha tecnica e riflessi a sufficienza per portare palla dentro al campo ed evitare gli uomini se c’è spazio: un dettaglio interessante per una squadra con la fluidità posizionale dell’Inter. Aveva firmato così l’assist nella sconfitta per 5-1 agli ottavi di finale di Champions dello scorso anno col Benfica.

Più spesso, comunque, Buchanan preferisce puntare l’uomo verso il fondo, forte della sua velocità. Si avvicina più che può all’avversario, in modo da invogliarlo a mettere la gamba, e poi all’improvviso sterza. Al canadese piace sfidare l’uomo, ma non è molto efficiente nel dribbling: secondo WhoScored, nel corso della sua carriera i dribbling falliti per 90 minuti hanno sempre superato quelli riusciti. La sua stagione migliore in Europa, da questo punto di vista, è proprio quella giocata da esterno a tutta fascia, la 2021/22, chiusa con 1,9 dribbling riusciti ogni 90’ a fronte 2,5 sbagliati. Abbiamo visto in questi anni quanto i giocatori di strappi possano fare la differenza nel nostro campionato. Se Dumfries garantiva profondità con gli inserimenti senza palla, Buchanan potrà farlo col pallone tra i piedi. Rispetto all’olandese il terzino del Bruges è superiore tecnicamente e magari in Italia potrà migliorare le sue doti di passaggio per combinare con i compagni o partecipare di più alla manovra. Dumfries, però, padroneggia alla perfezione i movimenti di catena di Inzaghi e sa esaltare i compagni con la sua capacità di attaccare lo spazio per il filtrante in verticale o per il cambio gioco. In generale, nell’Inter i giocatori sanno riconoscere dove si formano gli spazi e quando muoversi per occuparli lontano dalla propria posizione abituale. È un tratto distintivo dei nerazzurri soprattutto sulle catene laterali, e sarà questo l’aspetto su cui più dovrà lavorare Buchanan al suo arrivo, lui che nel Bruges di Schreuder era abituato a ricevere sempre aperto senza troppi interscambi. In fase di non possesso, invece, in Belgio si è rivelato un buon difensore in uno contro uno, anche se tende un po’ troppo spesso a tentare l’intervento. Nelle semifinali dei playoff del 2021/22 contro l’Union Saint-Gilloise si ritrovò davanti un’ala temibile nel dribbling come Mitoma e riuscì a vincere praticamente ogni duello, senza farsi quasi mai saltare. Diverso il discorso a livello di posizionamento, dove ogni tanto si dimentica ciò che accade alle sue spalle. Il campionato italiano e l’Inter, però, sono un buon contesto in cui migliorare quel tipo di fondamentale. I nerazzurri, quindi, si garantiscono un esterno con potenziale ancora inespresso, che però dovrà invertire la dinamica negativa dell’ultimo scorcio di carriera. A 24 anni Buchanan ha già accumulato esperienza in Europa, tra Champions e Conference League, e anche da questo punto di vista il suo inserimento dovrebbe essere più agevole. Vedremo se Inzaghi saprà inserirlo già nei prossimi mesi o se ci vorrà prima un periodo di apprendistato.

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