Da anni il mondo del calcio è spaccato su un quesito irrisolvibile. È più forte Messi o Cristiano Ronaldo?
Il Mondiale non ha fatto altro che complicare ulteriormente la situazione. Messi ha iniziato male, sbagliando un rigore contro l’Islanda e scomparendo contro la Croazia, ma alla terza partita ha avuto uno scatto d’orgoglio con un gol a dir poco delizioso contro la Nigeria. Dall’altra parte Cristiano Ronaldo ha invece cominciato alla grande, con una tripletta contro la Spagna e un gol di testa contro il Marocco alla seconda. Ma poi anche lui finisce per far appassire le sue prestazioni: prima sbagliando un rigore contro l’Iran, poi contagiando con il suo nervosismo il Portogallo (e salvandosi nella stessa partita da un cartellino rosso).
Per cercare delle risposte ho provato a guardare direttamente nel futuro, perché saranno le prossime generazioni a decidere in che modo verranno ricordati questi due giocatori straordinari. Ho fatto mio il pensiero di Haim Ginott, psicologo ed educatore, secondo il quale “i bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta” e ho chiesto loro di aiutarmi.
Ne ho presi cinque, dai 5 ai 10 anni, e li ho messi di fronte ad Argentina-Francia e Portogallo-Uruguay, così da avere, verso le 22 (e non più tardi, perché qualcuno a quell’ora di regola già dorme) la risposta definitiva su chi era il più forte fra Messi e Cristiano Ronaldo.
Il panel era composto da:
Giuseppe, 10 anni, amante del calcio di Sarri
Michele, 6 anni, amante esclusivamente di Dybala
Antonio, 7 anni e mezzo, amante di Icardi, ma anche dei cross di Perisic
Davide, 8 anni, amante di Cutrone
Filippo, 5 anni, il calcio ok, ma principalmente amante di Masha e Orso
La velocità
Ho scoperto che una delle cose in un calciatore che impressiona di più un bambino è quanto è veloce. Leopardi scriveva che “la velocità desta realmente una quasi idea dell’infinito, sublima l’anima, la fortifica” e probabilmente un bimbo riesce a intuire qualcosa nella velocità che invece gli adulti tendono a dimenticare.
Al secondo scatto di Messi, Davide dice: «Vedi quanto è forte Messi, corre velocissimo». Al che anche Giuseppe, ribadisce: «Se corri veloce gli altri non ti raggiungono e vai in porta”» Michele sottolinea ancora una volta che questo è il punto di partenza: «Messi è più veloce di Cristiano Ronaldo e quindi è più forte».
Non è così facile purtroppo. Appena iniziata Portogallo-Uruguay, anche Cristiano Ronaldo piazza uno scatto, e, dopo averli visti entrambi all’opera, qualche opinione cambia. Antonio è il più deciso: «Il più forte è Cristiano Ronaldo perché corre veloce e non cade». La maggioranza rimane però con Messi, che si aggiudica questo primo round.
Il tiro in porta
Dopo i primi tiri non esaltanti di Messi e Cristiano Ronaldo, i bambini sono costretti a fare affidamento ai ricordi dei due calciatori nelle rispettive squadre di club. Filippo dice che «Messi tira preciso, sempre nell’angolo», mentre Davide risponde: «Ronaldo tira forte, il portiere non la prende mai». Anche Giuseppe sembra avviarsi a diventare un seguace di Cristiano: «Messi sbaglia pure i rigori, è meglio Ronaldo». Michele, però, non è d’accordo: «Pure Ronaldo ha sbagliato un rigore, lo vedi che è meglio Messi». Sul tiro non si crea consenso unanime, cosa che mi spinge a dare la parità al secondo round.
La leadership
Da queste prime battute può sembrare che i bambini giudichino i calciatori solo per gli elementi fisici del gioco del calcio, come la velocità, la forza del tiro, il salto in alto e il colpo di testa. Ma bastano pochi minuti in silenzio per capire invece che sanno andare anche oltre.
Ad un certo punto di Argentina-Francia, Giuseppe dice: «Guarda là Messi, è sempre triste, così nessuno gli passa la palla». Questa frase fa partire una discussione fra lo stesso Giuseppe e Davide sulla personalità dei due campioni e il concetto di leadership, che riporto il più integralmente possibile:
Davide: «Non c’entra questo, sono gli altri che non la sanno passare a Messi»
Giuseppe: «Ma lui sta fermo, come fanno?»
Davide: «Non sta fermo, si muove quando deve segnare»
Giuseppe: «Cristiano Ronaldo invece corre sempre e i compagni gli passano sempre il pallone»
Davide: «Quando la palla la dai a Messi, lui però segna sempre»
Giuseppe: «Pure Cristiano Ronaldo segna e fa la mossa della statua. Gli altri lo abbracciano tutti»
Davide: «Pure Messi segna»
Giuseppe: «Sì, ma lui nessuno lo abbraccia»
Davide: «Perché?»
Giuseppe: «Perché non ci parla con i compagni, sta sempre da solo»
La capacità di coinvolgere i compagni da un punto di vista emotivo oltre quello puramente calcistico sembra contare tanto nel giudizio che i bambini danno dei due campioni. E mi sembra evidente che Cristiano Ronaldo in questo ambito vinca a mani basse.
Le punizioni
È forse perché riescono a sublimare in un momento statico il tiro in porta, ma le punizioni sembrano avere una grande importanza nel giudizio dei bambini. Per loro sono una sorta di compendio delle qualità calcistiche, tutto quello che sai fare con il pallone si racchiude nel calcio che dai alla palla da fermo. Messi non tira punizioni durante la sua partita, Cristiano Ronaldo una, con tutta la preparazione del pantaloncino tirato su.
Filippo dice che «Messi segna tanti gol su punizione, è il più bravo».
Antonio: «Non è vero che Messi segna sempre, io una volta ho visto che il portiere l’ha parata».
Davide: «Ronaldo segna sempre invece».
Antonio risponde nuovamente: «Non è vero che Cristiano Ronaldo segna sempre su punizione, io una volta ho visto che il portiere l’ha parata».
Giuseppe: «Ha ragione Antonio, Messi si fa sempre parare le punizioni».
Antonio: «Io una volta però ho visto Messi che segnava una punizione».
Davide: «Cristiano Ronaldo invece non sa segnare su punizione, hai visto quella che ha tirato prima?».
Antonio: «No, io però ho visto che Cristiano Ronaldo ha segnato una volta su punizione».
Su questo tema le discussioni si inaspriscono, complicandosi quasi al livello di quelle degli adulti (sicuramente al di sopra di quelle di certi adulti), senza però arrivare ad una conclusione chiara. Visto che su quattro round, due sono finiti in parità e due sono finiti equamente a Messi e Cristiano Ronaldo, sono costretto ad affrontare la questione direttamente per tagliare in maniera definitiva il nodo gordiano.
Quando le partite finiscono, faccio la fatidica domanda a tutti i bambini, uno per uno: «Allora, chi è più forte Cristiano Ronaldo o Messi?»
Giuseppe: «Cristiano Ronaldo… ma pure Mbappé»
Michele: «Messi e Cavani»
Antonio: «Posso dire Mbappé o devo dire per forza Ronaldo o Messi?»
Davide: «Ma non è meglio Cavani?»
Filippo: «Mbappè è più veloce di Messi e Ronaldo»
Siamo noi che stiamo dando troppa importanza alla sfida tra Messi e Cristiano Ronaldo? O semplicemente questi mondiali hanno spostato il tiro, creato altri dubbi, con altri attori da considerare? Questi bambini avranno i loro fenomeni da idolatrare e questa discussione rimarrà confinata nella nostra generazione. D’altra parte, il futuro lo scriveranno loro.