A forza di vestirci da Babbo Natale per i nostri nipotini abbiamo finito per prendere sul serio la faccenda. Non tutti i Babbo Natale sono uguali e non basta uscire in balcone e cambiarsi al freddo per aver svolto al meglio il proprio lavoro. Sono molte le qualità simboliche che un buon Babbo Natale dovrebbe avere e ci siamo chiesti - come già avevamo fatto due anni fa - se la Serie A fosse una grande famiglia, chi sarebbe il migliore con baffi, barba e cappellino per la mattina del 25.
20. Luca Mora
Luca Mora è quel Babbo Natale che viene vestito di verde e ti racconta di come l’immagine rossa di Babbo Natale sia nata in realtà come operazione commerciale della Coca Cola negli anni ‘30. Tu lo lasci parlare perché è molto simpatico, ma devi stare attento a non fargli bere troppo VOV altrimenti alla domanda “quando hai scoperto che Babbo Natale non è reale?” parte con la filippica “sì certo ma cos’è che è reale se tutto è basato sulle percezioni che sono soggettive per definizione”; in più, gli piace solo il pandoro.
19. Lucas Leiva
Lucas Leiva, anche vestito da Babbo Natale, non sembra Babbo Natale, sembra sempre Lucas Leiva. Con quegli occhi azzurri persi chissà dove e il sorriso finto di chi non sa fingere. Il brasiliano è quel tipo di Babbo Natale che sotto le feste beve sempre troppo whiskey e finisce per provarci con tutte le mamme. Non è un Babbo Natale cattivo, è solo un po’ depresso perché pensa al passato. Il suo regalo preferito è una foto pacioccosa di Rafa Benitez.
18. Kessié
Kessié è il Babbo Natale che l’anno scorso t’ha portato la moto e quest’anno ti porta i calzini, pure brutti. Chissà l’anno prossimo.
17. Rolando Maran
L’aspetto di Babbo Natale Rolando Maran è vagamente mefistofelico, con gli occhi piccoli e malvagi, perché lui appartiene alla tradizione pagana del Natale, quella tutta demoni e dei solari; arriva intorno al Solstizio d’Inverno e porta sempre gli stessi regali a tutti i bambini, regali che loro non apprezzano all’inizio, ma che appena quei bambini diventano maturi apprezzeranno per la solidità e la sobrietà demoniaca.
16. Giorgio Chiellini
Giorgio Chiellini è tra le pochissime persone al mondo che stanno meglio vestite da Babbo Natale che vestite normalmente. Fateci caso, a come il look da Babbo Natale nasconda le spigolosità fisiche di Chiellini. La mascella squadrata, il naso da pellicano, la testa appuntita come quella di un piroscafo. Pensaci, Giorgio.
15. Pepe Reina
Pepe Reina, ovvero l’unico Babbo Natale interamente costruito da struffoli. Una marea di struffoli impilati uno sopra l’altro a cui è stato messo un costume da Babbo Natale. Un po’ appiccicoso ma assolutamente delizioso come le migliori leccornie del Natale. I bambini lo adorano.
14. Mauro Icardi
Babbo Natale Mauro Icardi strafà, ogni volta. Se due anni fa il regalo era un weekend a Mirabilandia, l’anno scorso è stato Disneyland, quest’anno è un piccolo parco divertimenti personale, a tema “cross di Candreva”, che dà lavoro a 15-20 persone. Tra un anno è la provincia di Pavia, di cui lui diventerà governatore supremo, solo per i suoi bambini.
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Chi indovina chi è questo Babbo Natale della Serie A può scriverlo nei commenti. Riceverà a casa un remake de La Vita è Meravigliosa con Benassi nel ruolo di James Stewart, Nagatomo nel ruolo dell’angelo custode e Buffon che doppia la voce di Dio.
13. Diego Laxalt
Babbo Natale Laxalt è l’unico che effettivamente può assicurare l’arrivo di tutti i regali del mondo in una notte. L’importante è mettergli i camini su una linea più o meno dritta, preferibilmente verde, lui se li fa tutti e, nel frattempo, riesce pure a sbagliare un paio di gol.
12. Alessio Cerci
Alessio Cerci vestito da Babbo Natale è Satana vestito da Babbo Natale per mascherare la sua vera natura e infiltrarsi nelle deboli menti dei bambini. Naturalmente c’è un lato malinconico in una persona costretta a vestirsi da Babbo Natale per rendersi accettabile, come del resto c’è in Satanta stesso, il capo degli angeli che a un certo punto ha perso il favore di Dio ed è stato scaraventato a terra. Fermiamoci, prima di approfondire le similitudini fra Alessio Cerci e Satana.
Lo spirito del natale in sé.
11. Wojciech Szczesny
Wojciech Szczęsny è un grande fan del Natale ironico. Si veste da Babbo Natale, ma non per far felici dei bambini, a Szczęsny non importa dei bambini. Lo fa per far ridere la fidanzata, i compagni di squadra, quei magazzinieri che stanno nelle squadre solo per farsi prendere per il culo dai calciatori. Si veste così dal 15 dicembre, all’inizio ridono tutti, ma col passare dei giorni cominciano a pensare che sia un po’ strano. Ma a Szczęsny non importa, lui è così contento di vestirsi da Babbo Natale per far ridere gli altri, che passare per pazzo non è un problema.
10. Emiliano Viviano
Se cercate su google “babbo natale barbiturici” vi appare l’immagine di Babbo Natale Emiliano Viviano. Dedito alla causa ma sempre in ritardo, all’inseguimento del suo risultato con dei mezzi sempre lievemente inferiori, Babbo Natale Emiliano Viviano ha le occhiaie pesanti di chi lavora tutta la notte; si schernisce, è umile, ma non è contento, i suoi sorrisi sono a metà. La sua abilità speciale è nascondersi alla perfezione, lungo e stretto, nei camini.
9. Domenico Berardi
Niente, neanche il costume da Babbo Natale gli toglie la faccia da schiaffi. Anche a natale, Berardi “te le leva dalle mani”.
8. Duvan Zapata
Babbo Natale Duvan Zapata è il motivo per cui è stato approvato in fretta e furia il nuovo piano di condono edilizio della città di Genova per “l’allargamento delle canne fumarie dei locali pubblici e privati”. Lo sa che si può entrare dalla porta principale e che i bambini non ci faranno caso, ma lui vuole entrare dai camini ed entrerà dai camini, oh.
7. Borja Valero
È il vero Babbo Natale. Gioca a centrocampo nell’Inter per tirar su i soldi con cui contrastare Amazon.
6. Luis Alberto
Tra i baffi e la barba di Babbo Natale, sulla guancia di Luis Alberto, c’è qualcosa che dovreste vedere. Ok, ci siete? Avete visto quell’enorme neo peloso? Com’è possibile che un calciatore, nel 2017, con tutto il tempo che i calciatori dedicano alla cura del proprio corpo, abbia sul viso un neo così grande che sembra avere una propria personalità?
Ora provate a continuare a guardare altre foto di Luis Alberto e a non fare caso a quell’enorme, vivo, neo peloso. Impossibile.
5. Sergio Pellissier
Sergio Pellissier è quel Babbo Natale che i bimbi non riconoscono anche se è un amico di famiglia. L’età per il ruolo è quasi giusta, la barba gli sta bene, i genitori lo fanno entrare anche se arriva molto più tardi di quando avevano pattuito perché porta sempre i regali più costosi, spesso poco adatti ai bimbi: un coltello damascato preziosissimo, un monster truck telecomandato in scala 1:2, un angolo di capitello di Pompei, un uovo di Drago di Komodo, la comproprietà di Tomovic.
Una volta Gigi D’Alessio ha detto che «la musica è come una donna nuda, le metti il giubbotto di pelle e diventa rock, le metti il vestito da sposa e diventa romantica». Gigi D’Alessio, invece, anche se lo vesti da Babbo Natale rimane sempre Gigi D’Alessio.
4. Aleksandr Kolarov
Non si è mai visto un Babbo Natale con lo sguardo di uno che vorrebbe strapparti il cuore dal petto e mangiarlo davanti ai tuoi cari. Potete stamparvi questa foto e appendervela sul frigo o la potete usare come sotto bicchiere dei vostri bar hipster.
3. El Khouma Babacar
Nella mitologia pagana fiorentina Babbo Natale si presenta tra il 75’ e il 90’ delle partite sotto forma di centravanti senegalese. Sant El Khouma porta i doni scendendo con la slitta dalla panchina e segnando i gol che proprio tutta la squadra desiderava fino a quel momento.
2. Marco Benassi
La cosa triste del Babbo Natale Benassi è che esiste davvero. Nel senso che Benassi, ogni 24 dicembre deve davvero vestirsi da Babbo Natale, scendere dal camino e mangiare il latte e biscotti che gli hanno preparato i suoi 4 figli. Benassi spera che non gli tocchi vestirsi, che qualcuno se ne dimentichi o si renda conto che è troppo umiliante per lui, che in fondo ha solo 23 anni e dovrebbe pensare a godersi di più la vita e a non cadere in tutti, proprio tutti, i cliché della mediocrità borghese. Invece il 24 mattina la moglie si ricorda e gli dice di andarsi a prendere il costume nel box. Il costume sempre più liso dall’umidità e impolverato. Il costume sotto il quale deve mettere un paio di cuscini, senza comunque renderlo credibile.
Marco Benassi Babbo Natale di tutti i papà tristi della provincia italiana.
1. Andrea Barzagli
Nel nostro immaginario Babbo Natale eredita due qualità da figure diverse: la bontà innata dei nonni e la solennità rassicurante dei padri. Nessuno è rassicurante come Babbo Natale, e nessuno è rassicurante come Andrea Barzagli: solido ma tondo, barbuto ma curato, anziano ma giovanile. Andrea Barzagli è il papà che regala ai propri figli la pista delle macchinette mentre loro chiedono Assassin’s Creed. È il Babbo Natale vero e falso come gli stereotipi, i sogni, il natale e vince il Babbo Natale award di quest’anno.