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Marco D'Ottavi
Nicolò Cambiaghi non riesce a segnare
14 feb 2024
14 feb 2024
54 tiri, zero gol.
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Marco D'Ottavi
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IMAGO / Gribaudi/ImagePhoto
(foto) IMAGO / Gribaudi/ImagePhoto
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Dopo 23 giornate Nicolò Cambiaghi ha tirato 54 volte segnando 0 gol. Nessuno aveva mai fatto peggio in Serie A da quando questo dato viene calcolato. Per comprendere quanto questo rapporto di 0 su 54 strida con la realtà circostante, basta paragonarlo a quello di altri calciatori del nostro campionato: Lautaro Martinez ha segnato 19 gol da 66 tiri, Matìas Soulé 10 gol da 46 tiri, Jens Odgaard 1 gol da 1 tiro.Certo, c’è una punta di cattiveria nel paragonare Cambiaghi a uno dei migliori attaccanti al mondo o a uno sconosciuto nuovo arrivo invernale del Bologna, una squadra che quest’anno sembra benedetta. Le statistiche però possono essere distorte solo fino a un certo punto e quelle di Cambiaghi sono disastrose anche provando ad approfondire: l’attaccante dell’Empoli è settimo per tiri totali, ma solo 25esimo per tiri nello specchio (13). Ogni suo tiro ha un valore di 0,05 xG, che per un attaccante è pessimo. Cambiaghi, vuol dire, tira tiri che non dovrebbe tirare. E soprattutto non li segna: con 2.59 xG è il calciatore della Serie A ad averne accumulati di più senza segnare (anche se Cheddira avrebbe fatto peggio, ma ha segnato un rigore). Tutti dati che ci dicono, semplicemente, che in questa stagione Cambiaghi ha i piedi storti.

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Eppure, passano i mesi e gli allenatori, e Cambiaghi continua a giocare sempre. Solo Luperto e Maleh hanno più minuti in campo di lui nell’Empoli e anche per Davide Nicola Cambiaghi è titolare, non si discute. A gennaio è stato anche vicino alla Lazio, una squadra che si gioca un posto in Europa. Come è possibile che un attaccante così ostinatamente in grado di non segnare abbia tutto questo credito?Idealmente gli attaccanti che non segnano si dividono in due categorie: quelli che non lo hanno mai fatto e quelli che hanno smesso. Tra i primi, sempre rimanendo alla Serie A, possiamo citare Alberto Cerri, Sam Lammers, Isaac Success, attaccanti troppo imprecisi o depressi per fare gol; tra i secondi Krzysztof Piątek, Andrea Belotti, Rafael Leao, attaccanti che segnavano e poi a un certo punto non lo hanno più fatto. Questa seconda categoria è molto più variabile: ogni giorno è un giorno buono per uscirne, ma è possibile anche non uscirne mai.Cambiaghi è troppo giovane per fare inevitabilmente parte di una delle due categorie e solo il tempo ci dirà qual è il suo destino. La scorsa stagione, per dire, è stato il miglior marcatore dell’Empoli segnando 6 gol da 3.4 xG, una delle migliori overperformance del campionato, ancora più netta se consideriamo che i suoi sei gol erano arrivati con appena 36 tiri. Questo ci dice che Cambiaghi potrebbe far parte della seconda categoria, ma come spiegare questa improvvisa carestia realizzativa? Cambiaghi gioca in una squadra che quest’anno ha messo in mostra difficoltà offensive pantagrueliche (è il peggior attacco della Serie A). Una squadra che in estate si era scordata che per vincere le partite bisogna fare gol e aveva scelto di non avere attaccanti in grado di farlo, o meglio di sperare che il 36enne Caputo potesse essere il 26enne Caputo, mettendogli accanto Gyasi e Cancellieri: non due ali prolifiche. In questo scenario Cambiaghi, col passare delle settimane, deve aver pensato che era suo compito caricarsi l’attacco dell'Empoli sulle spalle e farlo nella maniera più lineare possibile: tirando tutto quello che gli passava per i piedi.

Il grande freddo (dati Stasbomb)

Può sembrare la soluzione più facile a un problema complesso, ma ci vuole grande perseveranza, dopotutto ogni volta che Cambiaghi scende in campo ci sono 11 persone appositamente preparate per impedirgli di tirare. Cambiaghi, però, è come quel calabrone: non lo sa o non gli interessa (ora non ricordo il detto). Contro la Juventus, una squadra forgiata nell’adamantio del non far tirare gli avversari, ha tirato 5 volte, segnando - ovviamente - in zero di questi cinque tiri (ironico come Baldanzi sia entrato e abbia segnato un gol con un tiro, tra l’altro col piede debole). Col Milan ha tirato addirittura 7 volte. Sette. Per dire, il record stagionale di Lautaro Martinez è di 6 tiri contro il Cagliari.

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Qui onestamente non ci ha neanche provato a non tirare addosso a Kjær.

Cambiaghi, dice, si ispira a Federico Chiesa. Anche per questo ogni tanto, come in questo video, viene definito "il Chiesa di Pordenone", che - magari è una mia impressione - suona un po’ ironico: una specie di versione geografica di "Chiesa del discount". Effettivamente però Cambiaghi in qualcosa ricorda Chiesa: nel suo gioco c’è la stessa disperazione, lo stesso spirito di sacrificio quasi carnale, qualcosa a metà tra il mistico e la tortura. Dopo ogni tiro respinto (quasi tutti i suoi tiri) o parato o che esce (quindi dopo tutti i 54 tiri di Cambiaghi) Cambiaghi si mette le mani nei capelli, strabuzza gli occhi, dà sempre l’impressione di credere che ci è arrivato davvero vicino, anche se in realtà non ci è arrivato poi così vicino. C’è inevitabilmente qualcosa di eccessivo nella sua selezione di tiro, ma in Cambiaghi non sembra esserci nessuna forma di egoismo o di solipsismo. È nell’indole di questo tipo di calciatori - esterni d’attacco elettrici, seconde punte verticali - quello di pensare un calcio binario, dove ogni pallone è un'occasione per creare qualcosa e crearlo attraverso il caos. Anche per questo molti suoi tiri sono tiri sbilenchi o tiri respinti o tiri che finiscono in tribuna. Come si crea qualcosa in un attacco che non funziona? Cambiaghi prende palla sulla sinistra si accentra e calcia di destro, prende palla sulla destra si accentra e calcia di sinistro, arriva prima su una palla respinta da calcio d’angolo e calcia al volo, sempre coordinandosi con approssimazione. Il fatto che qualcuno nell’Empoli abbia deciso che dovesse essere lui appostato fuori area di rigore su calci d’angolo e punizioni per calciare da fuori è forse la singola cosa che spiega meglio le difficoltà che stanno incontrando.

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Preparare uno schema da calcio d'angolo per far calciare il calciatore con la peggior conversione della Serie A: fatto.

La questione che resta è una però: quante volte su 54 tiri Cambiaghi è davvero andato vicino a segnare? Contro il Genoa un suo tiro, che non sarebbe entrato, è stato deviato sul palo; contro la Lazio ha avuto l’unica occasione pulita merito della squadra: Cambiaghi ha calciato di sinistro di prima, un metro dietro l’area piccola, ma Provedel era in uno di quei momenti in cui i portieri sembrano buggati. Poi c’è stata la partita col Genoa (all'andata). Dopo tre minuti Cambiaghi è stato lanciato verso la porta di Martinez da una spizzata, ma arrivato al momento del tiro si è autosbilanciato e ha calciato fuori. Poteva fare meglio. La migliore possibilità di fare gol, tra tutti i suoi 54 tiri, è arrivata però nel secondo tempo, quando è successa questa cosa qui.

Sarebbe stato ironico, più romantico sicuramente, se la statistica di Cambiaghi fosse stata 53 tiri sbagliati e un gol da centrocampo, eppure - mi viene da dire - questa era un'occasione troppo buona per essere sbagliata. Calciare da così lontano non è semplice, ma Cambiaghi aveva il pallone che gli arrivava preciso sul piede, senza avversari intorno e col portiere così fuori dai pali che bastava appoggiarla. Guardando questo tiro mi sono però accorto di una cosa: Cambiaghi è mancino o destro? Su internet le informazioni sono contrastanti. In un articolo ai tempi del Pordenone viene definito esterno mancino, come anche in questo articolo di poche settimane fa. Per Transfermarkt e Wikipedia invece è destro; la fonte è questo articolo, sempre dei tempi del Pordenone, in cui è scritto "ha anche colpito la traversa con una conclusione a giro di mancino, teoricamente il suo piede debole”. Non ho trovato una sua risposta diretta alla domanda, probabilmente Cambiaghi è di quella categoria di giocatori come Dembélé e Simone Verdi che non sono neanche sicuri di quale sia il loro piede forte. Per lui, però, l’ambidestrismo sembra più un problema che non una risorsa: nel tiro da centrocampo contro il Genoa, potendo scegliere, va col mancino ma sbaglia. Gli ultimi suoi cinque gol sono arrivati di sinistro, ma dei precedenti nove, sei sono arrivati di destro. Ad esempio questo gol con la Nazionale U21, calciando da lontanissimo.

Puoi pensare di tirare col tuo piede debole da lì?

Kevin O'Connor, giornalista di The Ringer, ha questa teoria per cui Ben Simmons, giocatore NBA, tirerebbe con la mano sbagliata e per questo avrebbe tanti problemi a fare canestro. Che sia la stessa cosa per Cambiaghi? Forse dopo aver segnato tanti gol di sinistro si è scordato che il suo piede forte è il destro e ora non riesce più a ricalibrarsi. Che sia destro o mancino o tutti e due, Cambiaghi, comunque, continua a tirare, sperando che prima o poi arriverà il suo momento. Con l’arrivo di Davide Nicola e, per quanto possa sembrare assurdo, con quello di Zurkowski, Cerri e Niang dal mercato, l'Empoli è migliorato notevolmente nella sua fase offensiva (7 gol nelle ultime 4 partite, contro gli 11 nelle precedenti 20). Questo vuol dire che, possiamo avere fiducia, da qui in avanti ogni partita è buona per Cambiaghi: un tap-in facile, un tiro che prende il giro giusto, un inserimento premiato.Nell’ultima partita contro la Salernitana, Cambiaghi ha anche segnato. Lo so, tirarlo fuori ora dopo tutto questo lunghissimo discorso sulla sua incapacità di segnare è di cattivo gusto, ma è così. Un suo tiro-cross è stato deviato da Zanoli dentro la propria porta.

Cambiaghi ha esultato con la rabbia di chi si è tolto una scimmia dalle spalle, ma la Lega ha dato l’autogol a Zanoli. La motivazione è stata giustificata col fatto che quello di Cambiaghi era un cross, ma la regola dice che è autogol quando "un giocatore devia nella propria porta un tiro, un cross o un passaggio di un avversario non indirizzato nello specchio della porta". Dal replay da dietro il pallone sembrava indirizzato verso la porta. Forse, vedendo che era Cambiaghi, la Lega ha pensato che non era possibile. Sempre contro la Salernitana è arrivato il tiro numero 54 di Cambiaghi in questa Serie A. È una scelta di tiro così assurda, ma allo stesso tempo così bella, che mi sembra racchiuda tutta l’esperienza Cambiaghi alla perfezione. C’è una palla che si alza a campanile al centro dell’area e Cambiaghi prova a segnare con una acrobazia a metà tra una rovesciata e una sforbiciata. Il risultato è questo.

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Cambiaghi, insomma, forse non avrà la miglior selezione di tiro al mondo, ma di certo non si fa abbattere da 54 tiri senza gol. Probabilmente non cambierà di una virgola il suo gioco neanche se diventassero 80 tiri senza gol o addirittura 100. Walter Gargano, per dire, tra il 9 marzo 2012 e il 30 settembre 2013 ha tirato per 134 volte senza mai segnare: la strada, quindi, può essere ancora lunga. Teoricamente, ad ascoltare la statistica, Cambiaghi potrebbe anche non segnare mai più continuando a tirare circa tre volte a partita. E anche a quel punto gli allenatori continuerebbero a schierarlo, perché se nel calcio il gol è l’obiettivo dichiarato, calciatori come Cambiaghi vanno oltre la somma dei loro xG. Lui, comunque, dopo la partita della Salernitana ha detto che «il gol non deve diventare un’ossessione» e che «continuando così prima o poi arriverà». Noi, caro Nicolò, ci crediamo e, quando succederà, saremo lì ad abbracciarti.

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