Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Da Thiaw a De Winter il Milan ci perde o ci guadagna?
11 ago 2025
Due difensori piuttosto simili.
(articolo)
6 min
(copertina)
Foto IMAGO / Orange Pictures
(copertina) Foto IMAGO / Orange Pictures
Dark mode
(ON)

Al termine di tre anni interlocutori, Malick Thiaw finisce al Newcastle per una cifra che ci suona un po’ sopra le righe: 40 milioni bonus inclusi. È stato cioè pagato come il difensore d’élite che solo in certi momenti, molto circoscritti, della sua esperienza, è sembrato essere. Era uno dei centrali difensivi su cui Massimiliano Allegri aveva impostato la squadra in questo pre-campionato, ma l'offerta era francamente difficile da rifiutare.

Per rimpiazzare Thiaw, al Milan arriva dal Genoa Koni De Winter, belga classe 2002 che l’allenatore già conosce in quanto ex calciatore della Juve Next Gen negli anni dell’Allegri bis in bianconero. Proprio il tecnico livornese ne aveva battezzato l’esordio juventino mandandolo in campo nel novembre 2021 in Champions, durante la sfida persa 4-0 contro il Chelsea. Cosa ci perde e cosa ci guadagna il Milan in questo cambio fra Thiaw a De Winter?

Thiaw era arrivato a Milano nell’agosto del 2022, quindi dopo la vittoria dello Scudetto. Quella squadra aveva però perso alcune certezze che l’avevano guidata al titolo nella stagione precedente e Thiaw si ritrova quindi a lavorare in un Milan problematico, anche dal punto di vista difensivo. I meccanismi perfettamente oliati dell’anno prima si dissolvono e il Milan comincia a mostrare una fragilità difensiva che sarà tra le cause principali della separazione da Stefano Pioli, a fine 2024.

All’interno di questo contesto i pregi e i difetti di Thiaw sono apparsi piuttosto chiari.

Partiamo dai pregi. Thiaw ha un fisico possente (195 centimetri per 81 chili) che lasciano presagire un centrale difensivo dominante nei duelli. Eppure non sempre è stato così. Thiaw ha ricevuto in passato delle critiche per essere stato troppo tenero in alcuni contrasti. Un paradosso difficile da conciliare col suo corpo, e più in linea invece con i tratti teneri del suo volto.

Il gol subito dal Milan nel dicembre scorso contro la Roma: l’imbucata giallorossa trova un Artem Dovbyk abile a lavorare col corpo su un Thiaw molle. L’assist dell’ucraino, che certo è geniale, verrà tramutato in gol da Paulo Dybala.

Thiaw però è sorprendente rapido, considerato il suo fisico, e in questo ha caratteristiche da centrale difensivo moderno, cioè un grande atleta da transizioni. A questo tratto di modernità aggiunge anche una discreta tecnica, dove influisce il passato da centrocampista. È stato il miglior passatore fra i titolari del Milan nell’ultima Serie A, con una media del 93.1% di completi. Non è solo una questione di precisione negli appoggi corti, visto che Thiaw si è assunto spesso responsabilità per giocare lungo, spesso in diagonale e a cambiare gioco. Un’arma importante contro le difese schierate che il Milan si trovava ad affrontare, visto che i centrali erano spesso quelli più liberi da marcature.

Tatticamente il tedesco è abituato a rompere la linea, difendendo in avanti e questa è stata una qualità utile finché il Milan di Pioli ha funzionato - con le giuste spaziature ed equilibri. Quando però gli avversari hanno cominciato a leggere bene il pressing dei rossoneri e, contestualmente, il tecnico emiliano ha accentuato la ricerca della verticalità, il Milan è diventato una squadra lunga, con spazi troppo ampi da poter difendere anche per un giocatore veloce come Thiaw.

A ciò si aggiunga il fatto che Pioli ha in qualche modo scoperto Thiaw solo in concomitanza con infortuni che lo hanno costretto a schierarlo. Tanto è vero è che una delle critiche mosse in passato all’ex allenatore del Milan è stata proprio quella di aver dato poco spazio ai nuovi acquisti (fra i quali appunto Thiaw).

Alla fine, anche nell’ultima stagione (2024/25), Thiaw è stato poco utilizzato sia da Paulo Fonseca che da Sérgio Conceição, totalizzando soltanto 22 presenze in campionato. Soprattutto quando Conceição ha utilizzato la difesa a tre, per la quale preferiva puntare su Fikayo Tomori, Matteo Gabbia e Strahinja Pavlović, ritenendoli più adatti di Thiaw a giocare con questa struttura. Allegri pareva puntarci di più ma 40 milioni comunque erano troppi da rifiutare per un difensore che non aveva giocato con continuità con tre allenatori diversi.

LE PROSPETTIVE DI KONI DE WINTER
Rispetto al giovane che aveva lasciato a Torino, Allegri ritrova un calciatore con più esperienza alle spalle, nonostante la giovane età (23 anni). Il primo belga della storia a vestire la maglia juventina, De Winter ha infatti messo insieme 14 presenze in A con l’Empoli nella stagione 2022/23 prima di disputare gli ultimi due campionati con la maglia del Genoa, dove ha collezionato 57 presenze complessive, 49 delle quali da titolare.

All’interno del contesto rossoblù De Winter ha appreso l’arte del difendere con un blocco basso, soprattutto con Gilardino in panchina. L’attuale tecnico del Pisa aveva impostato il suo Genoa in un 5-3-2 alquanto reattivo, che nella prima stagione poteva contare sull’attacco in campo aperto di Albert Guðmundsson e Mateo Retegui. L’enfasi posta sulla difesa nella propria trequarti, il contropiede e l’utilizzo delle palle ferme consentì a quel Genoa di centrare nel 2024, da neopromossa, una tranquilla salvezza.

Persi in estate Guðmundsson e Retegui, il Genoa di Gilardino è andato in crisi, costringendo la proprietà all’avvicendamento in panchina. Con l’avvento di Vieira le cose sono cambiate tatticamente, anche per De Winter. Il nuovo Grifone ha difeso più in avanti, come testimonia il dato del PPDA del Genoa che, dal momento dell’arrivo in panchina del tecnico transalpino, è stato il terzo più basso del campionato (10.18 secondo understat). In questo nuovo scenario tattico De Winter non solo non ha sfigurato, ma si è rivelato un elemento utile alla causa, difendendo bene in avanti così come sui tagli in profondità.

Pressione forte in avanti del Genoa di Vieira, con De Winter protagonista.

In questo senso, Allegri si assicura un giocatore duttile, capace di agire da centrale in una difesa a tre (anche nel ruolo di braccetto) e, in un reparto a quattro, di adattarsi anche come terzino destro. Con il nuovo Milan che sembra orientato a difendersi vicino alla propria area di rigore, allo scopo di creare campo in avanti per poter ripartire con Rafa Leão, Cristian Pulisic etc., la fisicità e l’abilità di De Winter nell’uno contro uno potrebbero risultare importanti per dare certezze al reparto arretrato.

Il belga inoltre potrà farsi sentire anche nel gioco aereo (ha segnato tre gol di testa nell’ultimo campionato), specialmente sui piazzati, una delle lacune che il Milan si porta dietro da anni.

Dal punto di vista tecnico la sua percentuale di passaggi completati nello scorso campionato è inferiore a quella di Thiaw (86.6%). Tuttavia Allegri non predilige costruzioni necessariamente complesse e, come si è visto durante le amichevoli estive, in caso di necessità non si fa problemi a ricorrere al lancio lungo in avanti. Insomma: non servono difensori particolarmente raffinati nella costruzione del gioco.

Allegri, quindi, perde sì un riferimento come Thiaw ma acquista un difensore che, per caratteristiche, non è poi così diverso dal tedesco. Se pensiamo che De Winter dovrebbe costare circa la metà del tedesco, i conti dovrebbero tornare. Detto ciò, è ovvio che, almeno a livello numerico, qualora Allegri decida di insistere sul 5-3-2 come sistema di base, il solo De Winter non sia sufficiente a rinforzare la batteria dei centrali, anche solo dal punto di vista numerico. Oltre all’ex genoano infatti al momento il Milan può contare su Gabbia, Pavlović e Filippo Terracciano, a meno che Allegri non voglia puntare su qualche giovane ex Milan Futuro. Data però l'idiosincrasia del tecnico livornese nel lanciare calciatori inesperti, e vista anche l’espulsione rimediata da Andrei Coubiș in amichevole contro il Chelsea, questa ipotesi appare più remota.

Sembra quindi di logico ipotizzare che, da qui alla fine dell’attuale sessione di mercato, la dirigenza rossonera fornisca al proprio allenatore un altro difensore. Vedremo di che livello. Per ora De Winter, con le sue qualità, si può tranquillamente giocare un posto da titolare nel Milan che sta nascendo.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura