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Marco D'Ottavi
Cosa serve all'Inter sul mercato
26 lug 2021
26 lug 2021
Come fare per rimanere al vertice?
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Marco D'Ottavi
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ANP Sport via Getty Images
(foto) ANP Sport via Getty Images
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I festeggiamenti per lo Scudetto non erano neanche terminati, che l’Inter aveva messo in chiaro che il futuro doveva essere più sostenibile. Un cambio di rotta necessario che ha subito scombinato le carte: il 26 maggio, come un fulmine a ciel sereno, la società e Antonio Conte hanno separato le loro strade, lasciando orfana una squadra plasmata a immagine e somiglianza dell’allenatore e che, nel giro di due stagioni, aveva disputato una finale di Europa League e vinto un campionato. Era sembrato in qualche modo l’inizio della fine, il sentore che la nave stesse imbarcando più acqua di quello che poteva sostenere, ma rapidamente la falla è stata riparata, almeno così sembra. Dopo un breve momento di confusione, l’Inter è riuscita a mettere le mani su Simone Inzaghi, l’allenatore scelto per sostituire Conte. Inzaghi non è stato solo uno degli allenatori più costanti e vincenti degli ultimi cinque anni di Serie A, ma ha anche il pregio di essere in qualche modo in continuità con il suo predecessore. Anche lui, infatti, è abituato a giocare con il 3-5-2 e se poi in campo compiti e funzioni affidate ai giocatori sono diversi, per l’Inter sarà meno turbolento adattare la rosa alle esigenze del nuovo allenatore. L’Inter ha una rosa di altissimo valore, che ha appena vinto il campionato dominando in maniera quasi tirannica. Rispetto a chi insegue non sembra avere bisogno di grandi cambiamenti strutturali e più che grandi acquisti l’obiettivo più importante di questo calciomercato è quello di tenere tutti i migliori giocatori (tranne uno), come l’Inter sembra voler fare almeno a oggi.Partiamo dagli esterni La necessità dell’Inter di incassare si è risolta, al momento, con la cessione di quello che era stato il miglior acquisto della scorsa Serie A. Achraf Hakimi è venuto, ha conquistato ed è ripartito, facendo passare il costo del suo cartellino da 40 milioni più 5 di bonus a 60 più 11 di bonus, quelli spesi dal PSG per averlo. La sua partenza non lascia solo senza padrone la fascia destra, ma evidenzia anche le difficoltà incontrate dall’Inter sull’altra, dove Conte ha provato nei suoi due anni diversi giocatori senza trovare grandi risposte. Nelle ultime settimane sono stati molti i nomi di esterni “a tutta fascia” accostati all’Inter sia a destra che a sinistra. Al momento in rosa ci sono solo due giocatori naturalmente adatti al ruolo, Valentino Lazaro e Federico Dimarco, più una serie di giocatori che sono adattati o a fine ciclo (Kolarov, Perisic, Darmian, D’Ambrosio). Considerando anche che Lazaro è in partenza, per l’Inter sembra necessario l’acquisto di più esterni che possano far parte delle rotazioni di Inzaghi.Parlando dei possibili acquisti, Marotta ha sottolineato come l’Inter non potendo fare investimenti importanti debba «agire con creatività, cercando di cogliere le opportunità». Essere creativi cercando di mantenere una rosa altamente competitiva non è facile, anche quando si parla di esterni. Gli Europei hanno dimostrato come questo ruolo stia diventando sempre più importante e, a un aumento di importanza all’interno del campo, corrisponde spesso uno economico fuori. Denzel Dumfries, ad esempio, sarebbe l’alternativa ideale per la fascia destra: l’olandese è un terzino grosso e veloce con spiccate qualità offensive, di quelli che sembrano fatti per giocare da esterni a tutta fascia in Serie A. Dopo l’ottimo Europeo però è difficile strapparlo al PSV senza lasciare molti soldi sul tavolo. L’Inter sta provando la formula del prestito con diritto di riscatto, ma la squadra olandese non sembra convinta. Sarebbe un buon colpo di sicuro. https://youtu.be/ALHHHEomcv4 Lo stesso discorso si può fare per Maehle. Dopo una mezza stagione solida con l’Atalanta, l’esterno della Danimarca ha giocato un grande Europeo sulla fascia sinistra. Il prezzo del suo cartellino sarebbe sicuramente più abbordabile di quello di Gosens, ma investirci una somma considerevole dopo 5 buone partite sarebbe un rischio che l’Inter non può correre. Necessariamente, infatti, dovrà trovare i suoi esterni tra prestiti e giocatori in cerca di riscatto. Appena arrivato Inzaghi sembrava dover portare con sé Lazzari, ma quella pista appare naufragata per i costi eccessivi. Certamente più creatività mostrano le alternative di cui si sta parlando a costi contenuti. Bellerin dell’Arsenal, per segnalarne una delle tante, è un terzino che dopo un infortunio al legamento crociato è caduto un po’ in disgrazia non riuscendo più a garantire grande esuberanza atletica richiesta dalla Premier, eppure per un periodo è stato uno dei migliori interpreti del ruolo. In un campionato meno intenso potrebbe essere sicuramente più a suo agio. Inoltre è un giocatore esperto e carismatico, abituato a giocare per i trofei. Come spesso accade, però, più passano i giorni più il livello dei nomi scende leggermente: ora si sta parlando di Zappacosta, autore di una buona stagione con il Genoa e appena tornato al Chelsea dove è un esubero, ma che non sembra poter accendere particolarmente i tifosi. Eppure la sua duttilità - può essere impiegato sia a destra che a sinistra - lo renderebbe una buona alternativa ai titolari. Meno duttile, ma con un potenziale maggiore da esplorare è Simone Bastoni, terzino destro dello Spezia tra i migliori della scorsa Serie A. Sempre dalla Premier League, anzi sempre dal Chelsea verrebbe da dire, arrivano i nomi per la fascia sinistra: Emerson Palmieri, Marcos Alonso e Alex Telles (dal Manchester United). Prendere scarti del campionato inglese in cerca di riscatto è ormai una tendenza del nostro calcio, che ha avuto risultati più o meno fortunati. I tre nomi qui sopra sono interessanti: tre terzini sinistri molto tecnici, forse fisicamente non perfetti per il calcio verticale di Inzaghi, ma comunque in grado di alzare il livello della fascia sinistra dell’Inter di molto. Le due partite giocate da Emerson Palmieri con l’Italia ci hanno ricordato come nel nostro campionato fosse uno dei migliori esterni sinistri per distacco, anche se sul giocatore del Chelsea ci sono almeno 4 o 5 squadre. A sinistra, comunque, l’Inter può schierare anche Dimarco, che viene da un’ottima stagione nel Verona. Un giocatore di cui non si è parlato, ma sarebbe una soluzione economica da mettere in casa, senza doversi affidare ai prestiti, che con Inzaghi potrebbe fare il salto di qualità.Come esterno destro si sta parlando molto anche di Nahitan Nández. L’uruguaiano ha giocato sulla fascia sia in patria al Boca Juniors che nel Cagliari, ma in sistemi diversi da quelli di Inzaghi, dove l’esterno rimane molto largo e a cui è richiesta grande capacità di corsa con e senza il pallone. Nandez non sarebbe naturalmente predisposto per il ruolo, ma nella scorsa stagione è stato una furia. Nel Cagliari era spesso per distacco il migliore in campo e riusciva in maniera brillante in tutto quello che gli veniva chiesto.

Certo sarebbe un giocatore molto diverso da Hakimi.

E il resto?Il pregio dell’acquisto di Nandez è che, oltre a poterlo adattare sulla fascia, sarebbe la riserva ideale di Barella come mezzala. Vidal sembra fuori dal progetto, mentre Sensi non ha dato garanzie di integrità fisica: all’Inter farebbe comodo un centrocampista a livello dei titolari da alternare a quello che dovrebbe essere il terzetto titolare Barella-Brozovic-Calhanoglu. Già perché dal calderone dei parametro zero, Marotta ha pescato il turco ex Milan, una firma improvvisa e inaspettata, che rientra nelle “opportunità” di cui il DS ha parlato. Calhanoglu è stato preso anche vista l’incertezza intorno al futuro di Eriksen e dovrebbe occupare il posto di mezzala sinistra. Molti hanno visto un tentativo di replicare Luis Alberto a Milano senza comprare lo spagnolo, ma Calhanoglu è un profilo diverso, soprattutto meno coinvolto nella risalita del campo, anche per questo Nandez sarebbe un giocatore ideale da impiegare a piacimento nelle rotazioni del centrocampo. Altri mosse di mercato sono più piccole limature della rosa, a patto di non cedere nessuno (che è poi la grande domanda che si cela dietro al mercato dell’Inter). Dietro manca forse un difensore in grado di occupare più ruoli della difesa a tre, anche se Dimarco può essere un’alternativa a sinistra. Si è parlato di Radu, un pretoriano di Inzaghi, ma ha rinnovato con la Lazio. Comunque D’Ambrosio e Darmian sono alternative che garantiscono esperienza. In attacco Lukaku e Lautaro Martinez sono semplicemente il meglio che si possa avere. Alle loro spalle Alexis Sánchez ha dimostrato di poter dare quel cambio passo che ogni tanto richiedono le partite, ma spesso è stato infortunato. Inoltre guadagna molto e all’Inter forse non dispiacerebbe liberarsene. Dovesse rimanere si cercherà una quarta punta negli ultimi giorni di mercato, tra gli esuberi. Sempre in Premier League ci sono diversi centravanti con poco spazio (Origi per fare un nome, anche se guadagna molto). La sicurezza sarebbe Felipe Caicedo, che con il nuovo allenatore dell’Inter sembra avere un legame speciale. Dovesse invece partire Sanchez, l’Inter forse dovrebbe provare a portare a Milano un giocatore come Raspadori, prima che il costo del suo cartellino diventi inaccessibile. Tifoso dell’Inter, miglior prospetto offensivo italiano, sarebbe anche un segnale che il futuro nerazzurro è meno oscuro di come era sembrato appena un mese fa.

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