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Marco D'Ottavi
Cosa pensare della cessione di Casadei
23 ago 2022
23 ago 2022
Un giovane prodigio del nostro calcio giovanile.
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Marco D'Ottavi
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Dopo un’estate di speculazioni, il 19 agosto abbiamo scoperto il valore di Cesare Casadei, almeno secondo Inter e Chelsea: 15 milioni di euro + 5 di bonus. Iper-analizzare i costi di un cartellino è una tradizione molto italiana, cresciuta in maniera esponenziale dall’arrivo dei bilanci nel discorso collettivo dei tifosi, ma raramente si era discusso così tanto intorno a un calciatore del 2003, la cui esistenza fino a qualche mese fa era ristretta agli addetti ai lavori e a qualche interista più attento ai destini delle giovanili. Di Casadei se n’è parlato, molto e all’improvviso, come possibile moneta di scambio nella trattativa per Bremer; da valutare prima 8 milioni, poi 5, poi chissà. In un tira e molla continuo tra Inter e Torino era passato come uno dei tanti ragazzi usati per oliare scambi sempre più poveri di soldi. Con zero minuti tra i professionisti, neanche una di quelle apparizioni da predestinato negli ultimi minuti di partite già vinte, Casadei non aveva avuto modo di farsi notare al grande pubblico e dubitare del suo valore può essere lecito. Eppure, anche dopo che l’acquisto di Bremer è sfumato, il nome di Casadei è rimasto sotto i riflettori. Prima il Nizza ha provato a fare come con Viti e a portarlo in Francia, poi si è inserito il Chelsea, che si è dimostrato molto risoluto . I “Blues” avevano addirittura già provato a strapparlo all’Inter nel 2018, prima che firmasse il suo primo contratto, senza però riuscirci. Pare volessero anche inserirlo nell’affare che ha riportato Lukaku all’Inter all’inizio di questo mercato.Sono anni che il club di Londra punta in maniera decisa sul proprio settore giovanile, una politica che sta pagando i suoi frutti tra calciatori integrati in prima squadra e cessioni eccellenti. Solo per citare i più famosi arrivano dalla Academy del Chelsea: Mason Mount, Reece James, Tammy Abraham e Fikayo Tomori. In questa sessione di mercato, oltre a Casadei, il Chelsea ha speso 24 milioni di euro per un altro classe 2003, Carney Chukwuemeka del West Ham (un calciatore per cui il Milan aveva offerto circa un sesto). Come detto da Neil Bath, il responsabile del settore giovanile, Casadei verrà inserito nella squadra U21 in attesa di «vederlo svilupparsi e progredire ulteriormente nei prossimi anni fino all’ingresso in prima squadra». Una politica, spendere 20 milioni di euro per un calciatore da aggregare alle giovanili, che in Italia sembra fantascienza. Nel nostro mercato quella cifra è difficile investirla anche per un calciatore pronto (Udogie, per esempio, è stato lasciato al Tottenham). A questo punto la domanda è: sono pazzi al Chelsea a prendersi un rischio economico del genere per un calciatore che ha tutto da dimostrare e di cui non hanno bisogno nell’immediato o sono ciechi all’Inter a privarsi del miglior talento delle giovanili per una cifra che potrebbe rivelarsi troppo bassa? Ovviamente la realtà è complicata. L’Inter non voleva cedere Casadei (tanto che pare fino all’ultimo abbia provato a inserire una clausola per la recompra), ma si è sentita in obbligo di farlo, per realizzare una parte di quella plusvalenza necessaria per sistemare i conti che aveva fatto sembrare inevitabile la partenza di un titolare. Messa così la cessione di Casadei è un sacrificio: il giovane cadetto che si è immolato per proteggere il generale Skriniar e la competitività della squadra nell’immediato. Pensare al futuro è un lusso che le squadre italiane difficilmente possono permettersi e 20 milioni non sono una cifra banale per un diciannovenne. Tuttavia è difficile non avere paura, per una società che negli ultimi anni si è liberata troppo presto di un calciatore come Zaniolo. Anche da osservatori neutrali, la partenza dell’ennesimo prospetto verso l’estero racconta delle difficoltà del calcio italiano non solo nell’attirare le stelle, ma anche nel trattenere i prodotti dei vivai. Che giocatore è e che giocatore sarà Casadei è romagnolo doc: nato a Ravenna, i genitori gestiscono una piadineria a Milano Marittima, lui ha iniziato giocando con i pulcini del Cervia per poi passare al Cesena. All'Inter è arrivato a 15 anni, con i nerazzurri che hanno approfittato del fallimento del suo vecchio club per portarlo nelle loro giovanili, dove ha scalato rapidamente le gerarchie fino a diventare il capitano della Primavera. Vederlo giocare con i pari età è ammaliante e non rimanere impressionati è impossibile. Anche solo a leggere numeri fa venire l'acquolina in bocca: con la Primavera dell’Inter ha segnato 30 gol in 66 partite da centrocampista, crescendo in maniera esponenziale nell’ultima stagione, in cui ha segnato 17 gol (miglior marcatore della squadra) tra cui quello del pareggio negli ultimi minuti della finale contro la Roma, poi vinta al supplementare, con un colpo di testa inserendosi da dietro. https://youtu.be/N-O52LBa63I?t=162

Al termine di questa partita ha vinto il premio di MVP dei playoff del campionato.

Il gol di testa è la specialità della casa: degli ultimi 20 segnati tra Inter e Nazionale ben 11 sono arrivati così, che sia da calcio da fermo o in movimento, a dimostrazione di un senso per il gol e un tempismo innati, ma anche di un dominio fisico sui pari età che a tratti è sembrato eccessivo. Alto 186 centimetri, Casadei ha una struttura fisica longilinea ma non leggera, un corpo su cui potrà lavorare nei prossimi anni per renderlo adatto a resistere al calcio professionistico, anche se c’è da credere che non potrà continuare a segnare così tanto di testa e che quindi i suoi numeri realizzativi nelle giovanili siano gonfiati. Nell’Inter di Chivu ha giocato principalmente da mezzala, con grande libertà di arrivare in area di rigore e agire da attaccante aggiunto, non solo con il colpo di testa, ma anche con il destro, che usa benissimo per calciare, soprattutto di prima, ma anche su punizione. Allargando il discorso, Casadei è di quei centrocampisti che sanno fare tutto bene, quelli che una volta chiamavamo box-to-box. Con il pallone tra i piedi non è particolarmente creativo, ma ha una tranquillità poco da teenager (che certe volte diventa anche pericolosa) e una spiccata natura verticale, che nel calcio di oggi è molto utile. Ha giocato anche davanti alla difesa.

Contro il Lugano in amichevole ha giocato i primi minuti con la maglia della prima squadra dell’Inter, questo piccolo passaggio fa capire la consapevolezza che Casadei ha dello spazio intorno a sé.

È quasi impossibile dire che direzione prenderà il suo sviluppo tecnico in futuro, con un bagaglio così ampio. Alcuni lo hanno paragonato a Nicola Berti, e fisicamente lo ricorda, ma sembra avere meno velocità. Come modello lui dice di avere Milinkovic-Savic, che però ha una tecnica ben superiore, se fossero i primi anni del 2000, magari penseremo a Ballack. Quando verrà inserito in un contesto di livello, comunque, si capirà meglio quali delle sue tante qualità spiccheranno in maniera più evidente tra i professionisti. Il passaggio al Chelsea, da questo punto di vista, ne potrebbe rallentare lo sviluppo. Fosse rimasto all’Inter viene da pensare che sarebbe andato a giocare in B o, al massimo, poteva essere il terzo cambio della mezzala sinistra (dopo Calhanoglu e Mkhitaryan, più adatto a lui al momento rispetto al lavoro richiesto a Barella o Brozovic). Ora nel campionato U21 si troverà in una realtà completamente nuova, dove non avrà forse lo stesso dominio fisico che aveva in Italia, ma neanche particolari stimoli. Giocare ancora in un campionato giovanile, inoltre, dovrebbe rendergli più difficile il passaggio nella Nazionale U21, al contrario del suo compagno nel U19 Miretti, l’altro 2003 di cui si parla molto bene in Italia e che sembra destinato a rimanere alla Juventus in questa stagione.

Per capire il tipo di cose che può fare Casadei con i coetanei.

Se il Chelsea si è mostrato ben disposto a far giocare i giovani, il livello richiesto per far parte della rosa è davvero molto alto. Per Casadei è quindi più probabile un passaggio in prestito più avanti e se i “Blues” negli ultimi anni stanno ottenendo molto dalle giovanili è anche vero che hanno creato una rete di calciatori in prestito che sembra quasi una tratta degli esseri umani dove smarrirsi è abbastanza facile.Una quindicina di anni fa, alcuni dei migliori giovani della Primavera del nostro paese avevano provato il viaggio in Inghilterra. In Italia non si può firmare un contratto professionistico prima dei 16 anni e per le squadre di Premier era facile attirare i migliori giovani. L’Arsenal aveva preso Lupoli, lo United Macheda e poi Gollini, il Chelsea Jacopo Sala, per dire alcuni di quelli che sono comunque arrivati tra i professionisti. Nessuno di loro è riuscito davvero a sfondare in Premier, e in generale, tolti Verratti e Giuseppe Rossi, per i calciatori italiani affermarsi crescendo all’estero finora è sempre stato difficile. Certo, mai come negli ultimi anni abbiamo visto una diaspora di talento così importante e c’è da credere che Casadei possa avere una carriera diversa. Uno dei migliori talenti italiani, in una delle migliori squadre al mondo, quella che sta ottenendo i migliori risultati dal suo settore giovanile. Se i tifosi hanno ragione a essere dispiaciuti, Casadei sembra essere in buone mani.

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