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Il salvadanaio per gennaio
16 dic 2015
16 dic 2015
Quanto hanno da spendere le squadre di Serie A nel mercato di riparazione?
(articolo)
15 min
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La sosta natalizia si avvicina e con essa anche la riapertura del calciomercato, prevista per lunedì 4 gennaio. Per quasi un mese, più precisamente fino alle ore 23 di lunedì 1° febbraio, le squadre italiane avranno l’opportunità di intervenire sulle proprie rose per migliorarle.

Quanti soldi hanno a disposizione le società per fare il “mercato di riparazione”? Proviamo a rispondere a questa domanda in relazione alle sette “big” del nostro campionato, utilizzando poi la stima dei soldi spendibili per giudicare alcune delle voci relative ai giocatori acquistabili.

Juventus

La qualificazione agli ottavi di Champions ha portato nelle casse una cifra di poco inferiore ai 70 milioni, ma non bisogna pensare che questi soldi siano utilizzabili immediatamente sul mercato. Il passaggio del turno era necessario per puntare al pareggio di bilancio e quindi quei soldi servono a coprire i costi già certi: non solo quelli relativi agli acquisti e agli stipendi dei giocatori, ma anche quelli per tutte le altre spese fisse a carico della società. Inoltre la prima trimestrale bianconera ha mostrato una crescita superiore al previsto del monte ingaggi, che a oggi fa presumere una chiusura del bilancio 2015/16 ancora in passivo, seppur di pochi milioni.

Data la situazione di classifica dei bianconeri e la situazione positiva del patrimonio netto che lo consentirebbe, probabilmente la società è pronta per un investimento anche importante (nell’ordine dei 20-25 milioni) su un singolo giocatore, a patto che venga individuato un profilo davvero utile al miglioramento della squadra e ad aumentare la possibilità di concludere il campionato nei primi tre posti. Altrimenti potrebbe anche decidere di non fare nulla e mantenere la rosa attuale. Tra i vari nomi circolati in queste settimane, si dovrebbero forse escludere Lavezzi e Berardi, entrambi attaccanti esterni che costringerebbero Allegri a virare sul 4-3-3 col rischio di mettere in difficoltà l’unica certezza offensiva di questo inizio stagione, ovvero Dybala.

Molto più probabile invece che la Juventus sia davvero sulle tracce di uno fra Gündogan, Banega e João Moutinho, tre giocatori che, seppur con caratteristiche diverse, sarebbero davvero un valore aggiunto nello scacchiere bianconero. Purtroppo nessuno dei tre è facilmente raggiungibile: Gündogan si dice venga valutato sui 25 milioni, ma è tutto da vedere che un Borussia Dortmund secondo in Bundesliga se ne voglia privare a gennaio.

Discorso simile per Banega (valutazione 15-20 milioni) del Siviglia, operazione resa ulteriormente complicata dal fatto che il calciatore non sembra così propenso a trasferirsi in Italia senza la possibilità di giocare in Champions.

Più facile fare acquisti a Monaco, club dal bilancio pericolante e già fuori dalle competizioni europee. Se Marotta e Allegri lo giudicheranno idoneo, diventa allora da seguire con particolare attenzione un’eventuale trattativa per João Moutinho (20 milioni, capace di ricoprire sia il ruolo di centrocampista centrale che di trequartista). Negli ultimi giorni si è fatto il nome dell’altro talento dei monegaschi, Bernardo Silva (15 milioni, che può giocare sia attaccante esterno che trequartista), anche se probabilmente i molti giovani già in squadra lasciano pensare che se la Juventus vorrà provare a rinforzare la squadra lo farà puntando su un giocatore di esperienza e non su un ventunenne.

Attenzione anche ai giocatori in uscita. Cuadrado, fino a poche settimane fa quasi certo di essere riscattato a gennaio, potrebbe essere tenuto solamente sino a fine stagione, avendo di fatto perso il posto da titolare con il passaggio al 3-5-2. Zaza vorrebbe giocare di più in vista degli Europei, ma la sua esigenza si scontra con quella della Juventus di avere una quarta punta alla sua altezza: se arrivasse però un’offerta superiore ai 20 milioni dalla Premier League, la società potrebbe valutare anche una sua cessione definitiva per avere qualche soldo in più da investire sul mercato di gennaio.

Cáceres è in scadenza di contratto a giugno e di fronte a un’offerta interessante potrebbe lasciare la squadra anche lui. Improbabile invece la partenza di Rugani, diventato con il passaggio alla difesa a 3 il quarto centrale, pronto a coprire qualsiasi eventuale stop fisico.

Roma

Il presidente Pallotta ha garantito l’investimento dei circa 10 milioni conquistati con il passaggio del turno in Champions (che si sono andati a sommare ai 50 già certi prima della sfida con il BATE Borisov) sul mercato di gennaio. La squadra in effetti ha dimostrato di essere deficitaria in alcuni ruoli (soprattutto al centro della difesa e nei ricambi sulle fasce), ma è più probabile che Sabatini verrà chiamato a un’opera di cesello sul fronte cessioni per non andare a intaccare un bilancio che secondo le mie stime fino a questo momento è abbastanza lontano dal raggiungere l’obiettivo richiesto dalla UEFA in sede di accordo transattivo relativo alla questione “Fair Play Finanziario”.

Secondo i miei calcoli la Roma avrebbe bisogno di racimolare da qualche voce di bilancio (sponsor, mercato giocatori, superamento di altri turni in Champions League) una cifra vicina ai 20 milioni prima di pensare di spendere altri denari. Difficile che questi possano arrivare dalla probabile cessione definitiva di Doumbia, che a gennaio potrebbe essere ceduto per 15 milioni, ma che è gravato di un ammortamento residuo di 13,3 milioni e che quindi farebbe incassare ai giallorossi appena 1,7 milioni di plusvalenza.

Iturbe è sul piede di partenza, ma andrà via probabilmente in prestito, quindi per lui il risparmio sarebbe solo della parte relativa all’ingaggio (e andrà valutato quanto sarà possibile spendere per un giocatore che possa sostituirlo come riserva offensiva). Solo un risparmio di stipendio potrebbe portare anche la rescissione di Cole, in vista di un suo possibile passaggio in MLS. Data la situazione non semplice dovuta alle contestazioni della tifoseria, è anche difficile pensare che gli incassi da stadio o quelli relativi al merchandising possano avere una svolta positiva rispetto alla scorsa stagione. Rimane l’ipotesi di una grossa cessione, ma questioni di opportunità fanno credere che non sia il caso a gennaio di cedere giocatori importanti.

Cosa fare allora? L’ipotesi più plausibile pare essere quella di sfruttare un escamotage relativo agli affari con i club di Premier League che ha permesso ai giallorossi già nel recente passato di contabilizzare nel mese di giugno cessioni rese ufficiali solo all’apertura del mercato estivo il 1° luglio (pratica non usuale e non copiata da altri club, ma al momento ritenuta lecita). In questo modo la Roma potrebbe arrivare alla fine della stagione sapendo di dover rientrare di una certa cifra per non rischiare dure sanzioni da parte della UEFA, ma coprire l’eventuale “buco” proprio con il trasferimento di un suo giocatore di livello in Inghilterra in cambio di un’importante plusvalenza (penso per esempio a Pjanic, che però forse ha più estimatori in Spagna, e ancor di più a Nainggolan, la cui modalità di riscatto legata al prezzo di Ibarbo a giugno ha lasciato più di una perplessità in ottica di possibile cessione futura). Se questa ipotesi fosse vera assumerebbero maggior senso le dichiarazioni di Pallotta.

Pare che il primo nome sulla lista sia Kolasinac, terzino sinistro dello Schalke 04 capace di giocare anche difensore centrale e valutato 9 milioni. Il giovane gioiello Gerson verrà girato al Frosinone in quanto extracomunitario non tesserabile dalla Roma.

Altri nomi usciti nelle ultime settimane: Benatia (difficilissimo che il Bayern Monaco lo ceda in prestito), Feghouli (in scadenza di contratto a giugno, ma anche in questo caso complicato convincere il Valencia a privarsene a gennaio e forse nemmeno troppo conveniente, vista la sua valutazione nettamente superiore ai 10 milioni), Sakho (reduce da un infortunio e dopo il disastroso mercato di gennaio dello scorso anno non credo che Sabatini si butti su altri giocatori non pronti fisicamente a metà stagione) e Heurtaux dell’Udinese (trattativa possibile e prezzo contenuto). Infine si è parlato di un interessamento per Juan Jesus, ma la grande lotta al vertice fra quasi tutte le big di Serie A complica molto gli scambi fra queste nel mercato di riparazione.

Napoli

La situazione dei partenopei sembra molto più lineare rispetto a Juventus e Roma: dal mercato di gennaio non ci dovremmo aspettare grosse sorprese. Il passivo di bilancio fatto segnare la scorsa stagione è un evento inusuale nella gestione economica della società da parte di De Laurentiis e non comporta particolari preoccupazioni, in quanto la società è strutturalmente sana e non ha alcun problema anche a soddisfare i vincoli del Fair Play Finanziario.

Detto questo, però, per mantenere un livello d’eccellenza nel bilancio non è intenzione del presidente peggiorare ancor di più i conti in questa stagione che—come la passata—vede il Napoli partecipare solamente all’Europa League.

Il grosso del lavoro sul mercato è stato fatto in estate e questo, messo insieme con i buoni risultati della squadra, fa sì che la strategia per gennaio sia improntata sulla prudenza ed eventuali nuovi acquisti serviranno solo a completare la rosa a seguito di eventuali cessioni, come potrebbero essere quelle di Zúñiga e de Guzmán (da vedere se in prestito o a titolo definitivo, probabilmente in Inghilterra).

In entrata si è parlato di qualche interesse per Ranocchia e Guarín, ma vale anche qui il discorso relativo alla difficoltà di chiudere affari con squadre dirette concorrenti per lo scudetto. In uscita pare siano stati rifiutati 16 milioni offerti dal Paris Saint-Germain per Ghoulam, a dimostrazione che la strategia societaria è di non toccare una macchina che pare funzionare.

Inter

Dopo un ottimo mercato estivo, chiuso praticamente in pareggio come saldo relativo a costi e incassi dei cartellini, ma in attivo quanto basta per rendere possibile il raggiungimento dell’obiettivo di un bilancio di fine stagione a –30 come richiesto dalla UEFA, l’Inter deve fare ancora affidamento ai “giochi di prestigio” di Ausilio se vuole rafforzare ulteriormente la squadra.

A oggi le possibilità di investimento in nuovi giocatori sono pari a zero (e per questo Mancini ha recentemente escluso nuovi arrivi), ma se andassero in porto alcune cessioni potrebbe arrivare un gruzzoletto supplementare per permettere nuove operazioni in entrata (magari con la solita formula del prestito con diritto di riscatto). Come ormai si sa, però, vendere è molto più difficile che comprare e non è detto che sul mercato ci sia tutta questa offerta per i giocatori teoricamente in esubero.

Montoya probabilmente tornerà al Barcellona prima del previsto, permettendo alla società di risparmiare sei mesi di stipendio. Nagatomo e Dodô sono sul mercato (non è un mistero che Thohir a settembre fosse particolarmente deluso dal numero eccessivo di laterali rimasti in rosa alla chiusura delle contrattazioni) ma, soprattutto il secondo, non è facile da piazzare. La società cederebbe volentieri per una cifra superiore ai 10 milioni almeno uno fra Ranocchia e Juan Jesus (entrambi genererebbero una plusvalenza importante, perché l’acquisto dell’italiano è già stato totalmente ammortizzato, mentre per il brasiliano a bilancio il residuo è attorno ai 2 milioni).

Arrivassero offerte importanti potrebbero finire sul mercato anche Santon, Guarín e Brozovic, quest’ultimo però per una cifra superiore ai 20 milioni. Nonostante le difficoltà di adattamento al nuovo gioco di Mancini non credo sia possibile una partenza a gennaio di Icardi, anche se si vocifera di offerte vicine ai 40 milioni provenienti dalla Premier League. La carta Icardi verrà giocata dall’Inter in uscita solo in caso di estrema necessità a luglio, non certo adesso che i conti sono in linea con le richieste UEFA per il saldo di fine stagione.

Dovesse andare in porto qualcuna delle cessioni supposte potrebbe davvero prendere corpo la pista Lavezzi, che con qualche milione potrebbe essere strappato al Paris Saint-Germain senza aspettare l’acquisto a parametro zero a fine contratto (ammesso che non arrivino all’argentino offerte più allettanti… si parla addirittura di un interessamento del Barcellona).

Altri giocatori in orbita Inter, che potrebbero eventualmente completare la rosa a un prezzo tutto sommato contenuto, sono il trequartista Ben Arfa del Nizza o gli attaccanti Kramaric del Leicester City e Negredo del Valencia, entrambi ai margini delle proprie squadre e che fungerebbero da prima punta di riserva rispetto a Icardi. Da ignorare assolutamente le ipotesi di mercato che danno l’Inter interessata a giocatori extracomunitari (per esempio Ivanovic e Zivkovic), in quanto fino a giugno i nerazzurri non hanno più slot disponibili (situazione che condividono con Juventus, Milan e Roma).

Discorso simile per Calleri del Boca Juniors (ancora in attesa del passaporto italiano e quindi per il momento del tutto argentino), che potrebbe essere “virtualmente comprato”, ma con l’aiuto di una squadra estera o italiana (il Bologna pare essere interessato) che lo tesseri a gennaio per poi rivenderlo a una cifra già stabilita all’Inter nel corso del mercato estivo. Possibile invece, in caso di ottima plusvalenza, l’inserimento nella corsa a Feghouli, algerino dal passaporto francese.

Milan

Il Milan, come altre squadre fra le quali la Fiorentina, ha bilancio su anno solare, quindi per i rossoneri questa è la prima delle due sessioni di mercato annuali. Ciò vuol dire che in linea teorica non ci sono conti da “far tornare” per forza prima della chiusura di bilancio, perché ci sarà l’intero mercato estivo per intervenire eventualmente a questo scopo.

È pur vero però che i conti della società di Berlusconi non sono brillanti e che l’estenuante trattativa con Mr. Bee, che inizialmente sembrava destinata a chiudersi prima di fine agosto, è ancora in piedi e non ci sono garanzie che il broker thailandese riesca a raccogliere i 480 milioni necessari per entrare in possesso del 48% del Milan entro la fine di gennaio. Per questo motivo è presumibile che da Fininvest, così come capitato nella seconda parte del mercato estivo, arrivi l’altolà a nuovi investimenti e che si ritorni al classico motto di Galliani “se non si vende nessuno non si compra nessuno” e allo spendere solo le cifre eventualmente incassate dalle cessioni.

D’altra parte, però, c’è anche la problematica relativa alla squadra, che ha mostrato lacune in diverse zone del campo. Ecco perché non è difficile per i giornali accostare diversi nomi al mercato di gennaio del Milan: da Gómez dell’Atalanta (per il quale la richiesta in prestito confligge non poco con la richiesta di 12 milioni dei bergamaschi) a Mirallas dell’Everton (riserva in Inghilterra, ma anche lui con un prezzo superiore ai 10 milioni).

Candreva sembra davvero una provocazione giornalistica per mancanza di fondi per acquistarlo e lo stesso parrebbe essere anche Witsel, soprattutto dopo la qualificazione dello Zenit San Pietroburgo agli ottavi di Champions League, che rende i russi ancor meno propensi a cederlo e il belga più attirato dal rimanere in squadra.

Chi arriverà sicuramente è invece il cavallo di ritorno Boateng a parametro zero dopo la rescissione del suo contratto con lo Schalke 04. Attenzione alla situazione di Perotti del Genoa: il prezzo di 15 milioni lo renderebbe un affare impossibile, ma gli stretti rapporti fra Galliani e Preziosi potrebbero portare all’invenzione di qualche formula meno onerosa per il Milan che faccia comodo a entrambi e che magari comprenda lo spostamento di Matri dalla Lazio ai rossoblù. In uscita verrebbero volentieri lasciati partire in prestito o a titolo definitivo Suso e José Mauri, mentre per Nocerino non è da escludere la rescissione consensuale.

Fiorentina

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Come il Milan anche la Fiorentina ha bilancio su anno solare, quindi eventuali buchi potrebbero essere coperti nel corso del mercato estivo. Buchi che probabilmente ci saranno perché, analizzando i recenti bilanci dei viola, non si va troppo lontano dalla verità se si suppone che il saldo finale delle operazioni di gennaio e giugno debba far registrare un attivo superiore ai 30 milioni fra risparmi di ingaggio e plusvalenze.

È quindi probabile che a fine stagione, a meno di una qualificazione in Champions League che risolverebbe diversi problemi, sia necessaria la cessione di un giocatore importante.

Kalinic e Bernardeschi potrebbero garantire una forte plusvalenza, ma un’eventuale cessione di Giuseppe Rossi—se arrivasse davvero un’offerta da 20 milioni dall’estero—permetterebbe di incassare una plusvalenza da 16 milioni e di portarsi così avanti con il lavoro, diminuendo il rischio di doversi privare di altri pezzi molto pregiati oltre a lui. Al di là della necessità di recuperare questi soldi nell’arco delle due sessioni, la buona posizione di classifica, il bel gioco e la qualificazione ai sedicesimi di Europa League spingono i Della Valle a utilizzare questo mercato di gennaio per puntellare la rosa, che per ammissione di Paulo Sousa avrebbe bisogno di qualche alternativa in più per reggere tutte e tre le competizioni nelle quali è impegnata.

I profili che si ricercano sono quelli di un difensore centrale che possa anche giocare titolare, che potrebbe essere Lisandro López del Benfica, acquistabile con meno di 10 milioni, oppure N’Koulou, in scadenza di contratto con il Marsiglia, ma sul quale ci sono diverse squadre, un centrocampista, forse Camarasa, per il quale il Levante chiede 7 milioni e che arriverebbe in sostituzione del probabile partente Mario Suárez (per il quale difficilmente però si riuscirà a registrare una plusvalenza), e un esterno destro che in altre situazioni di classifica avrebbe potuto certamente essere Iturbe in prestito, ma che a oggi è un affare complicato, tanto che la Fiorentina pare aver virato su Gedoz del Club Brugge.

Lazio

Il budget è limitatissimo e se Lotito dovesse decidere di tirar fuori qualche euro in più del necessario sarà solamente per coprire la grave falla creatasi in difesa con l’infortunio di de Vrij (fuori fino a fine stagione).

Il sogno è N’Koulou, ma il costo (superiore ai 10 milioni nonostante il contratto in scadenza) lascia presumere che su di lui si lavorerà eventualmente per acquisirlo a parametro zero a fine stagione, mentre per l’immediato si virerà su opzioni un po’ meno onerose, come potrebbero essere quelle di Heurtaux dell’Udinese o Douglas del Dnipro, per il quale la Lazio ha già formulato un'offerta di 4 milioni sentendosi rispondere però dagli ucraini che ne vorrebbero il doppio.

Se Matri dovesse tornare al Milan per poi approdare al Genoa la Lazio potrebbe prendere al suo posto l’economico Rudnevs dell’Amburgo. Sul fronte cessioni si lavora per il trasferimento di Morrison in Inghilterra: un milione è il valore residuo del suo ammortamento, se verrà venduto per una cifra superiore si otterrà una plusvalenza che potrebbe aumentare le capacità di spesa sul mercato.

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