
Nel 2015 non eravamo più felici, e la Serie A era più povera e meno competitiva di adesso, ma non è così che funziona la nostalgia, e men che mai è così che funzionano i direttori sportivi. I giocatori che hanno già avuto una buona stagione (o una stagione qualsiasi) in Serie A dieci anni fa potrebbero nasconderne un'altra ancora oggi, solo perché quella di dieci anni fa l'abbiamo già vissuta e ce le ricordiamo, e ci sembra più vicina e sicura di qualcosa che invece è in un futuro ancora ignoto. È così, credo, che si può spiegare il “ritorno” in Italia di Dzeko, alla Fiorentina, e quello di Immobile, al Bologna, che potrebbero precedere quelli di Bernardeschi (probabilmente sempre al Bologna) e Insigne, e che sono arrivati dopo quelli di Balotelli al Genoa, Morata al Milan, Reina al Como e chissà quanti ancora me ne starò dimenticando.
D’altra parte, chi è che decide che un giocatore è finito? Quanti giocatori dati per morti avevano in realtà ancora almeno una stagione ad alti livelli in Serie A? Vi ricordate, per dirne uno, l'ultima coda della carriera di Luca Toni al Verona? Visto che sono domande a cui nessuno può dire di avere una risposta certa, ho pensato di consigliare un giocatore della Serie A 2015/16 a ognuna delle venti squadre della Serie A 2025/26. Per un calciomercato ricorsivo - il calciomercato preferito dalle squadre italiane.
DRIES MERTENS - NAPOLI
Sì, lo so che Dries Mertens ha appena dato l’addio al calcio ma qui abbiamo la possibilità reale, concreta di avverare il sogno segreto di ogni tifoso: sovrapporre il passato al presente della propria squadra. Immaginateveli: Dries Mertens e Kevin de Bruyne a dialogare sulla trequarti, mentre Romelu Lukaku fa a botte con la linea difensiva avversaria. È davvero solo un sogno? Mertens viene da una stagione da 52 presenze, 21 da titolare solo in campionato, 2966 minuti complessivi, 6 gol e 21 assist in un campionato il cui livello competitivo ormai non è così diverso da quello della Serie A. È tutto fuorché finito. Che bisogno c’è di andare dall’altra parte del mondo a cercare degli esterni, per un modulo che in fondo nemmeno le prevede, quando la soluzione è dietro l’angolo e conosce già Napoli come le sue tasche? Mertens ha letteralmente le chiavi della città, dategli anche quella del Napoli di Conte.
MANOLO GABBIADINI - TORINO
“Torino, idea Gabbiadini per affiancare Belotti”, titolava Gianluca Di Marzio nel luglio del 2020 e incredibilmente, cinque anni dopo, quell’idea può essere valida ancora oggi. L’intensità del Gallo per sostenere il pressing di Baroni, le bombe su punizione di Gabbiadini per far esultare i tifosi granata: solo un’allucinazione? Probabilmente sì. Un ultimo giro di giostra però non si nega nemmeno. Pochi mesi fa Gabbiadini ha dichiarato di soffrire gli stadi vuoti degli Emirati, di «ripensare a Marassi o al clima delle trasferte, a quelle emozioni». Magari Gabbiadini è davvero contento così, con il suo bello stipendio e i figli nella scuola internazionale, o magari certi amori non finiscono…
CRISTIAN TELLO - LECCE
Non posso dire di ricordarmi alla perfezione le partite di Tello con la Fiorentina, ma mi sembra sia stato l’unico a non aver avuto una seconda chance in Serie A dopo una buona stagione (4 gol e 7 assist) (da non confondere con Andrés Tello, ex Juventus, Cagliari ed Empoli, attualmente al Catania).
MIRALEM PJANIC - MILAN
L’ultima volta che l’abbiamo visto stava entrando in uno stadio di Mosca a cavallo, con indosso un mantello blu. Era solo un anno fa ma sembra molto di più, forse perché i video di presentazione con cui i club cercano di ammiccare a internet fanno molto 2018. Dopo due stagioni negli Emirati Arabi, Pjanic si era trasferito al CSKA perché voleva «giocare a un livello serio» e oggi si ritrova con 25 presenze, tre assist e una Coppa di Russia in più, ma senza un contratto. Il Milan potrebbe risolvere quest’ultima questione: alla fine è alla ricerca di qualità a centrocampo e non esiste allenatore che lo stimi di più in Italia di Massimiliano Allegri. Un centrocampo Modric-Ricci-Pjanic vi sembra una cattiva idea?
OMAR EL KADDOURI - SASSUOLO
Omar El Kaddouri è uno dei grandi sottovalutati della Serie A degli anni ’10 e oggi fa un po’ impressione vedere che la sua carriera ad alti livelli si riduca in sostanza ad un paio di stagioni al Torino e una da subentrante al Napoli. Come si spiega? A novembre dell’anno scorso, poco dopo aver firmato un contratto con la SPAL, in Serie C, aveva dichiarato che senza infortuni sarebbe ancora in Serie A. Non dico che dovremmo prenderlo sulla parola, ma se riuscissimo a donargli un’ultima stagione senza guai fisici avremmo la possibilità di vedere se ha davvero ragione.
NETO - COMO
La scorsa stagione il Como ha cambiato tre portieri senza riuscire trovare una soluzione davvero convincente, a meno che non crediate che Jean Butez sia una soluzione davvero convincente. Non che il portiere francese abbia giocato male, ma insomma, puoi ambire a qualcosa di meglio se hai la possibilità di riportare Neto in Italia. È vero: è un trick che con Reina non è riuscito, ma Neto sembra molto meno bollito di Reina. La sua ultima stagione da titolare è stata la 2023/24, praticamente ieri, e nel miglior campionato del mondo, la Premier League. I suoi numeri, forniti da Hudl StatsBomb, erano anche abbastanza positivi: +2.14 di differenza tra post-shot Expected Goals e gol effettivamente subiti, 69% di tiri in porta parati, un rigore salvato su sei. Nella sua unica presenza della scorsa stagione, nell’inutile partita di Champions League tra Girona e Arsenal, ha fatto un disastro uscendo fuori dalla sua area con un ritardo da partita del calcetto del martedì ma questo è il luogo dove ai dubbi sul presente si risponde: ma ti ricordi la parata che fece su Marchisio in QUEL Fiorentina-Juventus 4-2?
ANDREA BERTOLACCI - GENOA
Sarebbe il ritorno meno romantico che la storia del calcio ricordi ma d’altra parte viviamo nell’epoca meno romantica che il genere umano abbia mai visto.
MAURO ICARDI - JUVENTUS
In Italia Icardi è associato a gossip e a storie di corna, mentre a Istanbul è considerato una specie di dio in terra. Ciò che non è cambiata è la confidenza dell’attaccante argentino con il gol: dopo essere diventato il nono marcatore all-time della storia dell’Inter (124 gol, uno in più di Christian Vieri), con il Galatasaray ne ha segnati 61 in 87 partite. Certo, Icardi oggi ha 32 anni e già prima dell’infortunio al legamento crociato del ginocchio sembrava più appesantito di quanto ce lo ricordassimo, ma un ruolo a metà tra quello di chioccia di Jonathan David e quello da supersub nelle notti di Champions potrebbe calzargli a pennello. Dopo il Vietnam dell’esperienza Vlahovic, la Juventus è alla ricerca di qualcuno che sappia segnare e in giro non ci sono molti altri attaccanti che conoscono i segreti delle porte della Serie A meglio di Icardi. Non c’è nemmeno un rapporto da salvaguardare con i tifosi dell’Inter: cosa stiamo aspettando?
ERICK PULGAR - PARMA
È stato molto breve, ma c’è stato un periodo in cui Pulgar sembrava potesse diventare un regista cerebrale e completo. Una specie di versione discount di Busquets, con meno visione ma più cazzimma. Alla fine ci è cascata la Fiorentina e le cose sono andate molto diversamente, come sempre quando a cascarci è la Fiorentina, eppure Pulgar si è costruito una sua reputazione al Flamengo, dove comunque la sua titolarità è messa in discussione solo dagli infortuni. Visto che il Parma vuole fare del gioco di posizione con un allenatore che è di un anno più giovane di lui direi che il suo curriculum potrebbe tornare utile.
RYDER MATOS - PISA
Il Pisa ha bisogno di esperienza, Gilardino di un uomo che sappia ricoprire tutti i ruoli offensivi del suo 3-5-2, dalla prima punta all’esterno fino alla mezzala. È tempo di riportare uno dei migliori nomi della storia del calcio italiano in Serie A.
IVAN PERISIC - ROMA
Ogni anno ci diciamo che Ivan Perisic è finito e ogni anno ci ritroviamo a scoprire che è ancora un atleta migliore di almeno il 70% dei giocatori della Serie A. Oggi sembra impossibile che l’esterno croato possa ancora competere ad armi pari in Italia ma vi ricordate cosa pensavamo di lui prima del doppio confronto in Champions League contro la Juventus, la scorsa stagione? Alla fine Perisic ha concluso l’anno con 16 gol e 11 assist in tutte le competizioni. Okay, i gol in Eredivisie vanno presi con le pinze, e okay, Perisic ha appena rinnovato per un altro anno con il PSV, ma se all’idea di ciò che potrebbe fare con lui Gian Piero Gasperini è questo a fermarci allora davvero fermate la giostra che io voglio scendere.
VLAD CHIRICHES - LAZIO
Vlad Chiriches non è mai sembrato davvero un difensore, ed è stato uno dei granelli di sabbia che ha finito per bloccare gli ingranaggi del Sassuolo, eppure con Maurizio Sarri ci ha fatto sognare all’idea che una squadra potesse davvero solo pensare a come superare una prima linea di pressione, che un difensore potesse sopravvivere solo con la brillantezza delle sue letture con il pallone. E se bastasse riunirli per far tornare tutto come prima? Tutto come prima come, poi, visto che anche al Napoli aveva un ruolo di rincalzo? La nostalgia verso epoche mai esistite è l’unica vera nostalgia.
FELIPE ANDERSON - BOLOGNA
Se il Bologna sta davvero pensando a Federico Bernardeschi perché a questo punto non prendere Felipe Anderson? Magari non avrà più l’intelligenza tattica di Crujff, il dribbling di Messi, la fantasia di Zidane e lo scatto di Baggio ma parliamo comunque di un giocatore che al suo picco sembrava muoversi per il campo con la nuvoletta di Goku (realtà che obiettivamente per Bernardeschi non è mai esistita). Se il Bologna riuscisse a riesumare anche solo un paio di mesi di quel passato potrebbe dire di aver fatto un grandissimo affare.
MARKO LIVAJA - FIORENTINA
Per qualche ragione ero convinto che Livaja avesse già giocato alla Fiorentina e adesso mi sembra assurdo che non lo abbia mai fatto. Forse mi era rimasto nel subconscio questo errore a San Siro contro il Genoa, che sembra proprio un tentativo da attaccante della Fiorentina.
Incredibilmente (per il suo viso da uomo del Novecento e perché mi sembra che sia nella mia vita da quando io ero bambino) Livaja deve ancora compiere 32 anni e all’Hajduk Spalato sta continuando a segnare come se non ci fosse un domani. In cinque stagioni: 170 partite e 93 gol. Sembra un uomo completamente diverso da quello che ci ricordavamo: adesso prende per il collo difensori del Fenerbahce grossi quanto armadi e segna sotto il sette dalla linea di fondo. Magari è una di quelle idee che ti scrivi sul cellulare da ubriaco, ma la mia proposta è questa: Marko Livaja vice Kean.
DIEGO FALCINELLI - CAGLIARI
A proposito di attaccanti che sembrano fatti per una squadra ma incredibilmente non ci hanno ancora mai giocato: come è possibile che Falcinelli non abbia mai indossato la maglietta del Cagliari? È perché nessuno ha mai visto nella stessa stanza Diego Falcinelli e Fabio Pisacane?
KINGSLEY COMAN - INTER
Coman a Monaco ha vinto tutto ciò che c’era da vincere, ha segnato in una finale di Champions: cosa ci fa ancora al Bayern? È tempo di trasferimenti malinconici in Italia, di sospiri dentro al Bentegodi, a ricordare quell’esordio contro il Chievo, quando ancora la Juventus era la squadra che non ne sbagliava una. Anche per Beppe Marotta sarebbe la chiusura di un cerchio, dopo che era stato lui a volerlo alla Juventus, e poi quasi a rammaricarsi di averlo ceduto al Bayern Monaco: «Magari non lo riscattassero…». La solidità fisica non è mai stata la specialità della casa, e non potrà iniziare ad esserla sulla soglia dei 30 anni, ma ad Appiano Gentile hanno fatto un’eccezione per Correa e Arnautovic, penso che non ci siano grandi problemi a farla anche per Kingsley Coman.
REY MANAJ - UDINESE
Io vi do queste due informazioni poi voi fateci quello che volete: Rey Manaj ha 28 anni e viene dalle due stagioni migliori della sua carriera, e per distacco. Dal 2023 al 2025 ha segnato 34 gol in 63 partite con la maglia del Sivasporr, che alla fine di questa stagione è retrocesso. Insomma, Rey Manaj può venire nella vostra squadra potenzialmente a zero e prima che storciate la bocca credo dovreste vedere gli highlights della sua ultima stagione.
Io ve lo dico: siamo solo a due anni da un suo trasferimento al Manchester United.
AMADOU DIAWARA - VERONA
Non ha semplicemente senso che Amadou Diawara abbia ancora 27 anni. Siamo sicuri che la sua storia non abbia più nulla da dire? Dopo un paio di stagioni non proprio esaltanti all’Anderlecht, a gennaio Diawara si è trasferito in Serie B spagnola, dove ha finalmente trovato continuità da titolare dell’Eldense. Se non sapessimo chi è, diremmo che è l’identikit perfetto degli acquisti di Sean Sogliano.
JASMIN KURTIC - CREMONESE
Jasmin Kurtic è uno dei pochi calciatori in attività rimasti ad essere più vecchio di me, ma è una di quelle persone sul cui stato di forma non si discute. Viene da due stagioni in Serie B, e non è passato così tanto tempo da quando sembrava ancora uno dei centrocampisti più intensi della Serie A (era il 2020/21: con il Parma 34 presenze e 4 gol). The last dance?