Il rapporto tra il rap e lo sport è un qualcosa che, specialmente in Italia, siamo abituati a semplificare in “rapporto tra rap e NBA”. Anche in Italia sono più le citazioni al mondo della palla a spicchi (anche i più brutali del tipo “la schiaccio come Lebron” o il bragging legato alle Jordan – o il poco rispetto per le Uptempo) piuttosto che a quello del calcio. Eppure, ultimamente, anche da noi il rap sta diventando nazional-popolare, quasi a livello del calcio. Così, capita sempre più spesso vedere calciatori immortalati insieme ai rapper. Alcuni stringono persino accordi professionali con loro, come Romelu Lukaku, che ha affidato la sua procura a Roc Nation Sports, gestita da Jay-Z.
La continuità culturale tra calcio e hip hop, insomma, è sempre più evidente. Su l’Ultimo Uomo abbiamo parlato dei tributi dei rapper italiani al calcio, e anche di come l’immaginario di uno dei migliori calciatori al mondo, Karim Benzema, sia alimentato dall’hip hop.
La storia d’amore tra calcio e rap in Italia ha raggiunto la sua apoteosi nelle ultime ore del calciomercato invernale, quando il Sassuolo si è assicurato le prestazioni di Dinor Rdt, al secolo Arabat Noor, 18enne marocchino che oltre ad avere un contratto coi neroverdi ne ha uno con Sony Francia. Il suo singolo più ascoltato che al momento su Spotify conta 10.674.453 ascolti, che in vendite “italiane” sarebbero circa 12k. Per intenderci: l’ultimo singolo di Ghali con Salmo, “Boogieman” ha collezionato – ovviamente in meno tempo – 10.710.679 ascolti, mentre uno street banger come “7 Miliardi” di Massimo Pericolo ha all’incirca 18 milioni di ascolti. Entrambi i singoli sono stati certificati disco d’oro.
I contatti tra rap e calcio, però, non sono fatti solo di giovani talentuosi hit maker, ma anche di dissing, collaborazioni improvvisate, interviste particolari e tentativi del passato quasi insabbiati. Ho provato a compilare una lista non esaustiva dei migliori incontri (che in alcuni casi sono scontri) tra il rap e il calcio mondiale.