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Calcio Marco D'Ottavi 5 febbraio 2021 5'

Il calciatore di B di gennaio 2021: Samuele Perisan

A vincere il premio “Calciatore del mese AIC” questo mese è il portiere del Pordenone.

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Dice che il suo modello è Samir Handanovic. Friulano d’origine, Samuele Perisan è entrato nell’Udinese a 10 anni, crescendo con Simone Scuffet e Alex Meret, con cui ha condiviso spesso la camera in ritiro, ma non la fulminante ascesa. Nonostante la convocazione al Mondiale Under 20 con compagni come Barella, Mandragora e Orsolini, per esordire tra i professionisti è dovuto “scendere” in Serie C con la Triestina, dove ha raccolto appena otto presenze. Poi una mezza stagione con l’Arezzo, dove ha contribuito a un’improbabile salvezza, prima di andare in B al Padova. Qui le cose non sono andate bene e Perisan alla fine del 2018 è tornato all’Udinese, relegato però al ruolo di terzo portiere. Dopo aver cercato altri profili, il Pordenone gli ha offerto un contratto di tre anni negli ultimi giorni del mercato estivo (estivo per modo di dire, visto che Perisan è arrivato il 5 ottobre). Lo stesso giorno ha pubblicato sul proprio profilo Instagram una lettera con cui ha ringraziato l’Udinese per avergli dato l’opportunità di formarsi come portiere.

 

Il suo arrivo si inserisce perfettamente nel progetto dei neroverdi di costruire una rosa con un forte valore identitario: sono infatti molti i “Ramarri” provenienti dalla zona del Triveneto. Tuttavia non era scontato che una società di B affidasse i propri pali a un estremo difensore giovane con pochissima esperienza e che soprattutto non disputava una partita da oltre un anno e mezzo, ma ha funzionato. Da inizio campionato Samuele Perisan è uno dei portieri più affidabili della categoria, non a caso il Pordenone è la seconda difesa meno battuta del campionato (16 gol subiti, uno meno del Chievo) nonostante non sia tra le prime in classifica. Ma non si premiano i portieri solamente per “essere affidabili”: da quando insieme con l’Associazione Italiana Calciatori assegniamo il premio di Calciatore del mese – di A e di B – Perisan è il primo portiere a vincere e per farlo ha dovuto portare all’estremo le sue possibilità, mettendo in fila una serie di parate ben oltre l’ordinario. Così è riuscito a superare la concorrenza degli altri pretendenti al premio di calciatore di B di gennaio ovvero Leo Stulac, faro dell’Empoli che gioca il calcio più spettacolare della categoria; Manuel De Luca, diventato il salvatore del Chievo Verona con due gol fondamentali nell’ultimo mese e Mattia Valoti, che si sta mettendo in luce come uno dei migliori centrocampisti della Serie B.

 

Partiamo dai numeri: nelle quattro partite di gennaio, il Pordenone ha ottenuto due vittorie e due pareggi, subendo appena un gol, nell’ultima contro il Lecce, quando Coda ha battuto Perisan da pochi passi, rompendo i 276 minuti di imbattibilità, che sono un record per i “Ramarri” in Serie B. Anche nell’ultima partita del 2020, giocata il 30 dicembre, il Pordenone aveva ottenuto una vittoria senza subire gol contro la Reggiana. In quel momento era tredicesimo in classifica, ora è ottavo, in piena corsa per i playoff. In queste partite Perisan non ha sbagliato nulla. Reattivo quando doveva uscire dalla porta per anticipare un avversario, sicuro quando si è trattato di bloccare tiri o respingerli verso l’esterno (una sua respinta non perfetta era costata il gol vittoria della Cremonese) o nelle uscite alte. Ma lo abbiamo detto: un portiere non viene premiato per l’ordinario. Lo straordinario di Perisan si è concentrato in quattro parate, di quelle che fanno mettere agli avversari le mani nei capelli.

 

Tre sono arrivate in pochi minuti, nel derby contro il Venezia. Nella prima, dopo una spizzata sul primo palo da calcio d’angolo si è ritrovato Forte a pochi centimetri che ha provato a superarlo in spaccata. Mentre si stava spostando verso destra Perisan è riuscito a bloccare il passo, spostando il tacco quel tanto che basta per non farsi battere sotto le gambe. Ma il bello doveva ancora arrivare.

 

All’inizio del secondo tempo, di nuovo su calcio d’angolo, Dennis Johnsen ha staccato di testa completamente libero, schiacciando forte il pallone. Il rimbalzo su una zolla maldestra ha completamente cambiato la traiettoria del pallone, che da centrale è schizzato verso la destra di Perisan costringendolo a un riflesso eccezionale mentre già si era preparato per una parata facile (come si può vedere bene dal replay dietro la porta). In mezzo il portiere del Venezia era stato responsabile di entrambi i gol del Pordenone.

 

Ma è la terza parata quella più spettacolare: su una conclusione violenta che si stava andando a infilare sotto la traversa, Perisan ha eseguito un intervento plastico, arrivando a toccarla con la mano di richiamo per toglierla dalla porta. È una di quelle parate che ti fanno pensare che abbia più un valore estetico che reale, ma dopotutto il calcio è anche questo. Dopo la partita, comunque, Perisan ha detto che era la sua preferita: «Mi è piaciuta di più l’ultima, quella in cui sono andato con la mano di richiamo, mi piace quello stile di parata. Io spero di dare più sicurezza possibile alla difesa».

Perisan è un portiere lungo e magro (è alto 192 centimetri per 75 chili), che fa della reattività tra i pali la sua arma migliore. Questo lo rende un portiere anche spettacolare, soprattutto quando riesce a togliere palloni dalla porta in allungo, con delle braccia che sembrano infinite o come quando si tuffa a terra in un lampo, come nella partita con il Brescia quando ha fatto una delle parate più difficili della sua stagione. E spettacolare è stata certamente la parata con cui ha inchiodato sullo 0-0 la partita con il Cosenza, che per il Pordenone sembrava stregata. Sul colpo di testa da pochi passi di Bittante, Perisan ha messo in mostra i suoi eccezionali riflessi, allungando la mano al posto giusto nei pochi decimi di secondo che gli erano concessi.

 

 

 

A prima vista sembra una parata completamente istintiva, anche se in realtà Perisan riesce a eseguirla perché si trova con i piedi al posto giusto, che è poi il segreto dei portieri. Una parata che formalmente vale il punto conquistato dal Pordenone, un ragionamento che facciamo spesso con gli attaccanti, quando con le loro prodezze risolvono una partita, ma quasi mai per i portieri. Se sugli scudi tra i “Ramarri” ci è finito spesso Davide Diaw (che ha anche vinto il premio di calciatore di ottobre 2020) grazie a 10 gol in campionato prima del passaggio nel mercato di gennaio al Monza, Perisan è stato uno dei più positivi in questa prima parte di stagione del Pordenone, una società che da qualche anno pur senza poter contare su grandi investimenti è al vertice della Serie B.

 

Nelle sue dichiarazioni, Perisan giustifica le sue prestazioni con la fiducia che gli ha dato la società. Finora infatti non era mai stato “il titolare inamovibile” di una squadra, né tanto meno aveva avuto la tranquillità di un contratto lungo, due elementi che spesso finiscono per contare nelle prestazioni di un portiere. Nelle ultime settimane si è parlato di lui addirittura come del possibile sostituto di Juan Musso all’Udinese, qualora dovesse partire in estate come sembra. In appena 18 partite Perisan ha recuperato il terreno perso nella prima parte di carriera. Oggi è un portiere di 23 anni che sta costruendo il salto di categoria in una squadra ambiziosa. Per farlo, però, dovrà dimostrare di essere un portiere non solo spettacolare, ma affidabile lungo tutta una stagione.

 

 

Tags : calciatore del mesesamuele perisanserie b

Marco D'Ottavi è nato a Roma, fondato Bookskywalker e lavorato qui e là.

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