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Dario Saltari

10 svincolati che potrebbero farvi comodo

Il bollito misto a volte è il piatto più buono che ci sia.

Tifate una squadra la cui già traballante sostenibilità finanziaria è stata messa a dura prova dalle conseguenze economiche della pandemia? Siete degli inguaribili romantici che sperano che quel giocatore a fine carriera abbia ancora una stagione dei sogni da riservare alla vostra squadra? Vi siete autoinvestiti dell’autorità di consigliare al vostro direttore sportivo l’acquisto perfetto di cui incredibilmente nessuno si è ancora accorto? Bene, allora questo pezzo fa per voi.

 

Di seguito trovate dieci parametri zero ancora liberi di firmare un contratto da poter urlare su Twitter al social media manager della vostra squadra. Nella speranza che qualcuno vi ascolti.

 

Edinson Cavani

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Napoli

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 50%

 

In una singola stagione Cavani è passato dall’essere considerato l’archetipo del numero nove che mette a ferro e fuoco le difese avversarie all’equivalente calcistico di un’automobile vintage che fa dieci chilometri con un pieno. In altre parole, un lusso che nessuno sembra volersi più permettere. L’attaccante uruguaiano è stato a un passo dal Benfica, il tipo di squadra già molti gradini sotto a quello che ci saremmo aspettati per Cavani solo pochi mesi fa, poi si diceva fosse a un passo dal Fenerbahce, la cosa più vicina al concetto di cimitero degli elefanti nel mondo del calcio. Nella scala dei valori del calciomercato, Cavani è a soli due gradi di separazione dalla morte: il ritorno in patria e il ritiro. 

 

Già oggi il “Matador” si comporta da vecchia gloria, prestando le sua immagine a una scuola di danza di Montevideo. «Ha un fisico da ballerino, molto lungo con mani molto sottili», ha dichiarato Igor Yebra, direttore artistico del Balletto Nazionale dell’Uruguay «Sono sicuro che se fosse arrivato da piccolo all’Opéra di Parigi, con questo tipo di fisico, lo avrebbero preso». Insomma, Cavani sembra sul punto di cambiare lavoro eppure viene comunque da due stagioni in cui, pur giocando poco (appena 24 partite da titolare in campionato), ha segnato complessivamente 30 gol stagionali. Certo, la sua fragilità fisica è un’incognita pesante, ma in tempo di vacche magrissime non ci sono molti altri giocatori a parametro zero con la sua stessa capacità di mettere la palla in rete e incendiare le piazze in cui gioca. E il Napoli è proprio alla ricerca di una punta di esperienza da affiancare a Osimhen. Chissà che il gioco – in questo caso il suo lautissimo ingaggio – non valga la candela. 

Daniel Sturridge

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Torino

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 20%

 

Non è un bel momento per Daniel Sturridge. Quella che era una delle colonne portanti del Liverpool prima dell’era Klopp non gioca una partita ufficiale dalla fine di febbraio e non per motivi legati alla pandemia di Covid-19. L’attaccante inglese ha passato l’ultimo anno di contratto in prestito al Trabzonspor ma la sua avventura in Turchia è stata troncata a metà quando la FA gli ha comminato una dura squalifica di quattro mesi per dei fatti risalenti al gennaio del 2018, quando convinse suo fratello a scommettere su un suo trasferimento al Siviglia. A quel punto la squadra turca ha deciso anticipatamente di interrompere il suo contratto. Fino a quel momento la stagione di Sturridge non era stata manco male, con 7 gol in 16 partite stagionali in mezzo alla solita fragilità fisica. Ma che sarebbe stato un anno maledetto lo si era capito già un anno fa quando, in vacanza in California, dei malviventi gli avevano svaligiato casa portandogli via il cane. 

 

Adesso, però, Sturridge è alla ricerca di un nuovo inizio. Magari al Torino, a cui servirebbe una seconda punta dinamica e allo stesso tempo tecnica per il nuovo rombo di Giampaolo che così tanto chiede ai suoi attaccanti. Ovviamente la sua tenuta fisica sarebbe un bell’azzardo, ma anche questo è il bello del mercato degli svincolati. Credo.

Alexandre Pato

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Sampdoria

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 10%

 

È possibile resistere alla nostalgia e non dare un’altra possibilità a Pato? Se avete un cuore probabilmente no. Tutti noi che per fortuna non facciamo i direttori sportivi abbiamo ancora negli occhi le sue prodezze appena arrivato in Italia e sotto sotto speriamo che l’ingranaggio infernale del tempo si fermi almeno per una stagione e faccia tornare le lancette a 13 anni fa.

 

https://twitter.com/EuropaLeague/status/1305887598003408898?ref_src=twsrc%5Etfw

Che poi anche con il Villarreal qualche sprazzo si era visto.

 

Forse l’unico posto dove questa illusione può davvero funzionare è la squadra dove il tempo sembra essersi fermato davvero – dove Quagliarella sembra poter segnare decine di gol ogni anno e Ranieri portare il calcio degli anni ’90 nel 2020. La Sampdoria, con il suo baricentro basso e i contropiede in campo lunghissimo, sembra essere la squadra ideale per le prodigiose progressioni palla al piede di Pato e riportare agli antichi fasti i blucerchiati. Giusto?

Hatem Ben Arfa

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Benevento 

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 15%

 

Quante possibilità ci sono che Ben Arfa possa avere ancora una buona stagione? Obiettivamente poche. L’ultima risale ormai a quattro anni fa, quando al Nizza segnò 17 gol e 6 assist dando l’illusione con grandi colpi di genio che potesse finalmente dare un senso al suo talento. Poi, però, una lunga e dolorosa discesa agli inferi. Prima il fallimento al PSG, dove viveva da re esiliato e pazzo (e soprattutto da giocatore in disputa legale con il club per mobbing), poi i tentativi di riscatto finiti male prima al Rennes e poi al Valladolid, dove per qualche ragione giocava con il numero 3.  

 

A guardare le sue ultime prestazioni, però, Ben Arfa non sembra un giocatore finito, almeno atleticamente. Se contro il Valencia poco più di due mesi fa sembrava ancora poter trascinare la propria squadra dalla mediana alla trequarti aggirando gli avversari palla al piede, perché non dovrebbe farlo anche al Vigorito? Tecnicamente, un giocatore dalle progressioni prodigiose come Ben Arfa dovrebbe essere manna dal cielo per il gioco di transizioni lunghe di Pippo Inzaghi. E allora perché non tentare la fortuna? Pasquale Foggia regalaci questo sogno. 

Eric Maxim Choupo-Moting

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Juventus 

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 35%

 

Magari ve lo ricordate solo per l’errore incredibile che commise nell’aprile del 2019 contro lo Strasburgo, ma nella scorsa stagione Choupo-Moting ha segnato quasi tutte le rarissime volte in cui Tuchel lo ha messo dalla panchina: 3 gol in 9 presenze in Ligue 1, 1 gol in 3 presenze in Coppa di Francia, 1 gol in 2 presenze in Coppa di Lega, 1 gol in 6 presenze in Champions League. Quest’ultimo pesantissimo, senza il quale forse il PSG non sarebbe mai arrivato in finale. 

 

Il pedigree europeo, come si dice, non è comunque l’unico indizio del fatto che Choupo-Moting potrebbe fare al caso della Juventus. Alla fine stiamo parlando di un attaccante senza alcun ego la cui unica qualità riconoscibile è quella di muoversi bene senza palla. Potenzialmente potrebbe essere il miglior compagno per Cristiano Ronaldo dai tempi di Benzema, con meno talento ma più simpatia. Per questa stessa ragione, Choupo-Moting potrebbe diventare la spalla perfetta per le stelle della Juventus anche dentro lo spogliatoio, cosa che faceva con grande soddisfazione di tutti già al PSG, dove di spogliatoi disfunzionali se ne intendono. Non è un caso che lo stesso Tuchel, che nell’estate del 2018 aveva convinto la squadra parigina a comprarlo tra lo sconcerto generale, lo rivorrebbe indietro.

Fabio Borini

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Spezia 

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 75%

 

Fabio Borini ha giocato e può giocare praticamente in tutti i ruoli tranne quello di portiere, difensore centrale e prima punta (anche se da falso nove, magari un giorno, perché no). È nel prime psico-fisico (ha 29 anni), ha un’eccellente condizione fisica (come sanno bene a Milanello, dove fece segnare il record nei test di agilità) e negli ultimi anni non ha avuto infortuni particolarmente gravi. In più sembra essere esattamente la persona che tutti vorremmo essere: ha la “cazzimma” che piace tanto ai tifosi e ha usato i tempi morti del lockdown per fare qualcosa che non aveva avuto tempo di fare prima. Nel suo caso prendere il diploma da geometra, necessario a fargli conseguire la laurea da architetto dopo la sua carriera da calciatore (un’intenzione che suonerebbe posticcia in bocca a qualsiasi calciatore eccetto Borini). Ed è inutile che sogghignate per quello striminzito 6 alla voce “educazione fisica”, perché l’esame era orale e sulla pallavolo. 

 

Insomma, non ci sono vere controindicazioni a mettere sotto contratto Borini, che farebbe comodo praticamente a qualsiasi squadra di Serie A che quest’anno deve lottare per salvarsi. Scelgo lo Spezia perché al momento sembra la squadra che più può faticare in campionato e che quindi più può identificarsi con la sua leggendaria esultanza con il coltello tra i denti. Proprio l’attitudine che dovrebbe avere lo Spezia per salvarsi quest’anno. 

Mario Götze

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Lazio

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 50%

 

Capisco che la prospettiva di mettere sotto contratto un giocatore che come seconda query di ricerca consigliata da Google accanto al proprio nome ha “malattia” non sia la più eccitante per un DS, ma Mario Götze ha ancora alcune carte da potersi giocare ad alti livelli. Innanzitutto è ancora incredibilmente giovane (28 anni) per poter essere considerato davvero un ex giocatore, anche se l’allenatore del Borussia Dortmund, Lucien Favre, ne parla come se fosse tale. In secondo luogo, la sua presunta fragilità fisica è in realtà una chimera derivante soprattutto dai suoi problemi passati. In realtà Götze non ha infortuni gravi da circa due anni e mezzo, e nel 2018/19 era ancora titolare del Borussia Dortmund completando una stagione da 7 gol e 7 assist. Questo senza contare che, ovviamente, il talento parla per lui: di fatto è impossibile trovare tra gli svincolati un giocatore con la stessa sensibilità e la stessa creatività sulla trequarti. 

 

 

Secondo la Bild, Götze vorrebbe proprio trasferirsi o in Spagna o in Italia. E allora perché non proprio a Roma, dove la Lazio, dopo la delusione David Silva, è ancora alla ricerca di un profilo internazionale in grado di aumentare l’esperienza europea della rosa. Una trequarti Luis Alberto-Götze-Milinkovic-Savic sarebbe un piatto per palati fini.

Luca Zidane

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Roma 

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 10%

 

Puntare sui figli d’arte in Serie A va molto di moda e allora perché non prendersi l’erede di uno dei giocatori più forti di tutti i tempi? Certo, Luca Zidane è un portiere e non lo vedremo mai fare una ruleta (o forse sì: sarebbe bello se avesse preso anche una piccola parte del talento del padre trasformandosi in una specie di nuovo Higuita) e viene da una stagione in Serie B spagnola, al Racing Santander, in cui non ha convinto del tutto. C’è anche quel piccolo dettaglio che la squadra dove suo padre è primo allenatore ha deciso di non rinnovargli il contratto, ma insomma, parliamo dell’unico giocatore di questa lista su cui ancora si può scommettere sulla sua evoluzione futura.

 

Luca Zidane ha ancora 22 anni – praticamente è un bebè per essere un portiere – e da quello che sappiamo (cioè quasi niente) potrebbe ancora essere un talento interessante. La Roma dal canto suo dopo il prestito di Fuzato al Gil Vicente ha proprio libero lo slot del terzo portiere, da cui quest’anno si potrebbe fare più carriera del solito viste le incertezze di Pau Lopez e la carta d’identità non più freschissima di Mirante. Alla fine sarebbe una scommessa praticamente a costo zero. 

Mapou Yanga-Mbiwa

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Crotone 

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 20%

 

L’ultima partita in campionato di Yanga-Mbiwa risale quasi a tre anni fa, precisamente al 29 novembre del 2017, quando il Lione perse in casa per 1-2 con il Lille. Rimasto intrappolato in un contratto oneroso che il Lione non aveva più intenzione di concedergli, Yanga-Mbiwa, che voleva essere ceduto solo a titolo definitivo, ha finito per rimanere ai margini della squadra francese, che a un certo punto lo ha addirittura retrocesso nella squadra B. Lui non si è perso d’animo, ha usato il suo tempo per fondare un’associazione per bambini orfani a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, e adesso è pronto a far ripartire la sua carriera lì dove l’aveva lasciata. 

 

Alla fine stiamo parlando di un ottimo difensore di soli 31 anni in ottime condizioni fisiche, e soprattutto di una brava persona. Davvero non c’è nessuna squadra della parte bassa della classifica che ha il coraggio di scommetterci? Magari il Crotone, che potrebbe completare una grande coppia con Lisandro Magallan, dovrebbe farci un pensierino se vuole sperare in un’altra eroica salvezza. 

Samir Nasri

Squadra di Serie A che dovrebbe puntarci: Atalanta 

Probabilità che tra un anno venga definito un affare: 5%

 

Solo poche settimane fa The Athletic ha pubblicato un pezzo con un titolo eloquente: Samir Nasri – dov’è che andato tutto storto? Effettivamente è difficile darsi una spiegazione della piega autolesionista che ha preso a un certo punto la carriera di Nasri, un giocatore che è stato parte integrante della storia di club come Arsenal e Manchester City prima di diventare il giocatore più maledetto della già maledetta classe francese dell’87, quella di Ben Arfa e Menez, per intenderci. Gli ultimi quattro anni della sua carriera sembrano infatti usciti da uno spin-off di Uncut Gems. Dopo il prestito al Siviglia nell’estate del 2016, Nasri ha iniziato a giocare sempre meno prima all’Antalyaspor, in Turchia, poi al West Ham, infine all’Anderlecht, dove nemmeno l’amicizia con Vincent Kompany è riuscito a salvarlo. In mezzo la terribile squalifica di un anno per doping, per trasfusioni di nutrienti superiori ai limiti stabiliti dalla WADA (l’agenzia internazionale antidoping). 

 

Insomma, non sembra più esserci via d’uscita all’abisso che si è aperto sotto i piedi di Nasri, ma se siete arrivati fino a qui significa che avete la giusta dose d’incoscienza per sperare che anche storie come questa possano arrivare a una redenzione nel magico mondo del mercato degli svincolati. E qual è l’unica squadra in Italia in cui sembra che l’impossibile possa diventare possibile ogni giorno, e dove anche le storie più disperate si trasformano in favole? Esatto, l’Atalanta. Vi ricordate Ilicic prima che arrivasse alla “Dea”? Ecco.

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Dario Saltari è uno degli scrittori che curano L'Ultimo Uomo e Fenomeno. Sulla carta, ha scritto di sport per Einaudi e Baldini+Castoldi.