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Marco De Santis
Il portafoglio del Napoli 2019
03 lug 2019
03 lug 2019
Cosa aspettarsi dal calciomercato estivo degli azzurri.
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Marco De Santis
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Nel periodo corrispondente alla gestione di Aurelio De Laurentiis, il Napoli è stato il club, fra le big italiane, che più di tutti ha presentato bilanci virtuosi, e la stagione 2018-19 non farà eccezione.

 

Il bilancio precedente, quello relativo alla stagione 2017-18, si è chiuso con un passivo di 6,4 milioni che non preoccupa minimamente, visto che i 106,4 milioni incassati con le plusvalenze del 2016-17 (grazie alla cessione di Higuain) avevano permesso di chiudere l’esercizio con un attivo pre-imposte di addirittura 100,7 milioni, poi ridotto dalle tasse a un netto di 66,6 milioni. Un risultato talmente positivo che per le regole del Fair Play Finanziario il Napoli avrebbe potuto fargli seguire due passivi di bilancio superiori ai 50 milioni (una volta scorporati i costi virtuosi), senza incorrere in sanzioni.

 

De Laurentiis, però, non ha mai nascosto di non amare la strategia basata sullo spendere il massimo consentito dalla UEFA e

, in più di una occasione, che per lui chiudere anche un solo bilancio in passivo è una macchia, e che non ha assolutamente intenzione di terminare nemmeno una stagione con un deficit superiore ai 15 milioni. In ogni caso, le stime di bilancio per il 2018-19 dovrebbero lasciar dormire sonni tranquilli al patron dei partenopei.

 



Se da una parte il costo del personale dovrebbe aumentare di circa 31 milioni, a seguito dei nuovi acquisti e dell’ingaggio di un allenatore di caratura mondiale come Ancelotti, dall’altra non solo i diritti televisivi sono destinati a portare circa 25 milioni di maggiori ricavi rispetto all’anno precedente (grazie ai 15 milioni attesi in più dai risultati delle competizioni europee alle quali il Napoli ha partecipato e ai 10 in più previsti per i diritti tv italiani), ma anche le plusvalenze hanno fatto segnare un netto rialzo negli ultimi dodici mesi: passando dai 31,5 milioni del 2017-18 agli 82 milioni del 2018-19, in massima parte dovuti alle cessioni di Jorginho (57 milioni, quasi tutti iscrivibili a bilancio come plusvalenza) e Hamsik (20 milioni, tutta plusvalenza).

 

In virtù di questi risultati, se non ci saranno variazioni clamorose nelle altre voci di bilancio, è possibile prevedere per il Napoli un attivo pre-imposte di 41,5 milioni e un attivo finale di circa 28 milioni. L’unico dato che dovrà essere tenuto sotto controllo in futuro è quello del costo del personale, visto che l’opera di rafforzamento della squadra, e soprattutto gli adeguamenti salariali garantiti nel corso delle ultime stagioni ai giocatori più rappresentativi, hanno fatto salire il rapporto fra costo del personale e fatturato dal 50% al 65% di fine 2018: valore comunque ancora all’interno della soglia del 70% richiesta dai parametri del Fair Play Finanziario.

 

Un dato così positivo atteso per il 2018-19 consentirebbe al Napoli di spingersi fino a un passivo di 70 milioni nel 2019-20 senza sforare il break-even triennale della UEFA ma, come detto sopra, dobbiamo mantenere come stella polare dei nostri ragionamenti l’obiettivo societario di non sforare un deficit di 15 milioni.

 

A parità di cammino europeo (cioè, senza tenere conto di possibili guadagni aggiuntivi da un cammino in Champions League migliore dello scorso anno, che porterebbero più soldi, così come di risultati peggiori, che ne porterebbero meno) e considerando i primi movimenti di questo

- fra i quali i più importanti sono stati l’acquisto di Di Lorenzo, il riscatto di Ospina e l’operazione Manolas-Diawara, con quest’ultima che sul bilancio della prossima stagione avrebbe comunque un impatto minimo, visto che la plusvalenza realizzata con la cessione del guineano va quasi a coprire i costi annuali dell’acquisto del greco - il club viaggerebbe attualmente verso un passivo di 50 milioni.

 

https://twitter.com/sscnapoli/status/1145616524813770752

 

Ma le voci di

lasciano credere che siano in arrivo nelle prossime settimane le plusvalenze necessarie non solo a colmare il gap rispetto all’obiettivo, ma anche a condurre una campagna acquisti che permetta almeno un colpo molto importante in entrata, se non due.

 



Sulla lista dei possibili partenti ci sono diversi giocatori che garantirebbero al Napoli incassi corposi: prima di tutto Allan, che ha recentemente dichiarato di voler rimanere a Napoli, ma su cui c’è da tempo l’interesse del Paris Saint-Germain, e il cui costo del cartellino (che difficilmente sarà inferiore ai 60 milioni) sarebbe integralmente contato come plusvalenza.

 

Ma potrebbero partire anche Roberto Inglese (ammortamento residuo 3,6 milioni, valutato 25), Hysaj (costo 30 milioni, Atletico Madrid su di lui, ammortamento residuo 1,8), Verdi (25 milioni richiesti, 10,3 di ammortamento residuo), Albiol (clausola da 4 milioni che il Villarreal sta per pagare, tutta plusvalenza), Rog (ammortamento residuo 3,9 milioni), Mario Rui (ammortamento residuo 3,3 milioni), Malcuit (ammortamento residuo 7,2 milioni) e Ghoulam (eventuale plusvalenza praticamente integrale).

 

Insomma il Napoli ha parecchie possibilità per fare cassa, senza neanche tirare in ballo eventuali cessioni a tre cifre per giocatori tipo Insigne o Koulibaly (anche loro con ammortamento residuo pari a zero).

 

Tenendo conto quanto scritto in precedenza dobbiamo immaginare che l’entità degli investimenti sul mercato dipenderà dalle cessioni, ma tutto lascia pensare che il “sacrificio” economico necessario per ingaggiare James Rodriguez, espressamente richiesto da Ancelotti, sia più che fattibile: nonostante l’ingaggio di 6,5 milioni netti se il Real Madrid non pretenderà il pagamento immediato dell’intero cartellino confermando l’apertura all’ipotesi prestito oneroso.

 

Sebbene le ultime variazioni al

abbiano reso un po’ meno corposi i vantaggi che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2020 per i club, soprattutto del sud (la prima stesura prevedeva di conteggiare la tassazione Irpef sul 30% del netto per il centro-nord e sul 10% del netto per il sud, la versione definitiva ha portato per gli sportivi questo valore al 50% per tutte le regioni), l’ingaggio lordo del colombiano equivarrebbe a  10,1 milioni per il 2019-20 e 8,3 dal 2020-21, contro i 12 milioni che si sarebbero pagati fino alla stagione scorsa.

 

L’alternativa a James Rodriguez potrebbe essere

, che potrebbe costare più di 50 milioni, ma si accontenterebbe di uno stipendio di circa la metà rispetto al colombiano. Al momento ADL ha escluso l’arrivo contemporaneo dei due ma in caso di cessioni particolarmente remunerative il bilancio della società lo consentirebbe. Se poi, come sembra, dovessero partire diversi esterni di difesa è possibile che la società si orienti verso calciatori con un costo di circa 15-20 milioni, quali potrebbero essere Biraghi o Hateboer.

 

Nonostante la prudenza nel fare spese, è comunque sotto gli occhi di tutti che il duo De Laurentiis-Giuntoli abbia lavorato molto bene negli ultimi anni e i tifosi napoletani possono sperare che alla fine del mercato anche quest’anno Ancelotti possa trovarsi fra le mani una squadra competitiva. Una squadra, con poco sforzo, più forte di quella della scorsa stagione. Quante tifoserie in Italia possono dire lo stesso con certezza?

 

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