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Dario Costa
I Celtics prendono il controllo
09 giu 2022
09 giu 2022
Boston vince gara-3 e ora è al comando delle Finals sia nel punteggio che nella battaglia tattica.
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Dario Costa
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La velocità e la precisione nel liberarsi della palla di Tatum non dà scampo alla difesa di Golden State. I suoi miglioramenti nei passaggi ormai non fanno più notizia, anche se dovrebbero.


 

Come avvenuto in gara-2, è stato un primo quarto praticamente perfetto di Jaylen Brown (17 punti, 5 rimbalzi e 3 assist) a scavare il primo solco e a permettere ai padroni di casa di dettare il ritmo della partita. Ritmo che i Celtics hanno gestito senza grandi problemi, attaccando il ferro con continuità (chiuderanno con il 65.4% dal campo al ferro e il 60% nel pitturato) e forzando Kerr a rimettere in pista la difesa a zona, praticata in una sola azione nella vittoria casalinga di tre giorni prima. Il parziale di 8-0 a metà del secondo quarto, costruito dagli Warriors sulle palle perse e sui rari passaggi a vuoto della difesa biancoverde, bastava a malapena ricucire lo strappo in vista dell’intervallo lungo. Lo stesso spartito, con Golden State a vivere di fiammate e Boston a ricacciare indietro l’avversario, si è ripetuto anche nel terzo quarto, parziale di solito dominato dagli Warriors (106-63 in loro favore il conteggio nella serie fin qui) che, nonostante il primo vantaggio della partita sull’83-82 a 3:38 dalla fine del quarto, non hanno mai dato l’impressione di poter davvero invertire l’inerzia della gara.

 


 

 

Errore di Horford nel close-out, ma la scelta dei Celtics di rimanere comunque in drop sui pick and roll con Curry ha finito per rivelarsi vincente, per quanto controintuitiva. In compenso l’attacco di Golden State si è inceppato: Curry e Green hanno realizzato solo 5 assist sui 22 di squadra.


 

E infatti gli ultimi 12 minuti di gioco si sono trasformati un lungo assolo dei padroni di casa, che sulle spalle di un Robert Williams dominante in difesa (4 rimbalzi, 3 palle recuperate, 1 stoppata e un net rating di +33.3 nel solo quarto periodo) e a tratti quasi commovente per la voglia di sacrificarsi e giocare sul dolore, sono apparsi più in palla e pronti a sfruttare ogni errore commesso da Curry e compagni. E di errori gli Warriors ne hanno commessi parecchi durante l’ultimo parziale, collezionando 8 delle loro 16 palle perse e segnando la miseria di 11 punti, con gli Splash Brothers autori di un inconsueto 1/7 dal campo dopo aver tenuto in piedi l’attacco praticamente da soli. A Boston, per contro, è bastato gestire con attenzione i possessi in attacco – prima palla persa dei Celtics nel quarto a 3:09 dalla fine, con la partita già abbondantemente in ghiaccio – e mettere a frutto una superiorità fisica mai così evidente.

 


 

 

La tenacia, il tempismo e le gambe di Jaylen Brown, che anche a meno di 5 minuti dalla fine nega l’appoggio a Thompson.


 





 



 







 



 







 

 



 

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