
Dopo le polemiche per il finale di stagione dello scorso anno, la Serie B è tornata preannunciando come sempre un campionato vischioso, dove presumibilmente regnerà l’equilibrio. L’unica candidata a poter replicare il dominio del Sassuolo dello scorso anno sembra essere il Palermo, che ha scelto uno specialista delle promozioni come Inzaghi. L’inizio di stagione dei rosanero ha rispettato le attese e ad accompagnarli in testa alla classifica ci sono Frosinone, chiamato a rialzare la testa dopo le difficoltà dello scorso anno, e Modena e Cesena, due squadre sorprendenti solo fino ad un certo punto per solidità economica e programmazione.
Insomma, al di là del Palermo ancora non è facile capire chi potranno essere le protagoniste: la partenza di Empoli, Monza e Venezia, le retrocesse dalla Serie A, non è stata priva di inciampi, e la Samp non sembra poter uscire dalla spirale di decadenza in cui è avvolta da anni.
È probabile, quindi, che ci attendano delle sorprese e, se ci spostiamo dalle squadre ai giocatori, in realtà alcune di queste novità si sono già presentate. È il caso di Bohdan Popov, uno dei calciatori rivelazione di questo inizio di stagione. Certo, sono passate solo tre giornate e la sua solidità nella categoria è tutta da verificare, ma insomma, davvero dobbiamo frenarci davanti a un ragazzo di diciotto anni che segna quattro gol nelle sue prime tre apparizioni tra i professionisti?
Popov è un centravanti ucraino classe 2007. Della sua storia le cronache locali hanno scritto in lungo e in largo. Cresciuto nella Dynamo Kiev, al momento dell’invasione russa, nel 2022, si trovava in Polonia per un torneo giovanile. La guerra lo aveva costretto a rimanere lontano dal suo Paese, così si era trasferito momentaneamente nelle giovanili di una squadra locale, lo Zabrze (nell'omonima città vicino Katowice nella parte meridionale del Paese).
Lo status di rifugiato, poi, gli aveva permesso di trasferirsi in Italia, ad Arcola, cittadina in provincia di La Spezia, e proprio con lo Spezia aveva iniziato ad allenarsi. Sul club, però, gravava il ban sul mercato della FIFA, e così i bianconeri non avevano potuto tesserarlo. Ad approfittarne, quindi, era stato l’Empoli, che lo aveva ingaggiato per la sua Under 17 – e che, guarda caso, proprio con un gol di Popov ha pareggiato i conti sabato scorso contro lo Spezia. Un primo cerchio si è chiuso.
Così, dopo poco meno di due anni, Popov è già protagonista in prima squadra e tutto lascia pensare che possa essere una risorsa preziosa per questa stagione.
Ovviamente, vista l’età e la concorrenza, non aveva iniziato il campionato da titolare. L’Empoli in avanti può contare su una seconda punta estrosa come Ilie, su un attaccante di grande talento come Stiven Shpendi e su una punta di categoria come Nasti; senza considerare che nelle prossime settimane dovrebbe rientrare Pietro Pellegri. Popov, però, ha saputo subito cogliere la sua occasione.
Alla prima giornata, in casa contro il Padova, verso metà primo tempo Shpendi ha avuto un problema fisico. Con Nasti squalificato per le prime tre giornate e Pellegri ancora out per infortunio, a Guido Pagliuca non è rimasto da fare altro che lanciare Popov. L’ucraino lo ha ripagato con una doppietta: la prima una rete in mischia, un po’ fortunosa; la seconda uno spettacolare tuffo di testa alla Aldo Baglio.
Gol del genere potrebbero far intuire che si tratti di un centravanti classico, un finalizzatore d’area. A guardare le partite per intero, però, è chiaro che Popov sia tutt’altro tipo di attaccante.
Alto un metro e novantatré ma ancora magro come un fuscello, Popov ama soprattutto venire incontro per partecipare al gioco. Si vede che deve ancora crescere fisicamente e dovrà imparare a sporcarsi nei duelli, ma ciò che al momento risalta è la qualità nel primo contatto con il pallone. In queste tre giornate, il suo primo tocco è stato quasi sempre pulito; il che, unito al suo fisico longilineo, gli conferisce una certa eleganza.
L’esempio più eclatante è stato il gol alla Reggiana: su una verticalizzazione nello spazio, Popov ha anticipato l’uscita del portiere con un tocco di prima delicatissimo, quasi di punta, a sfiorare il pallone, che si è insaccato lentamente.
Per provare a ritornare in Serie A, l’Empoli ha deciso di ripartire da un toscano doc come Guido Pagliuca, l'allenatore della sorprendente Juve Stabia delle ultime due stagioni. Pagliuca gioca un calcio intenso e diretto, che tante volte si appoggia in verticale sulle punte. Popov, pertanto, ha passato la maggior parte del suo tempo spalle alla porta, situazione che non sembra intimorirlo. Non è ancora una punta che lavora sul corpo a corpo, ma è portato a leggere lo spazio per staccarsi dal difensore, venire incontro e cercare di trovare una giocata utile col primo tocco, che si tratti di un controllo orientato o uno scarico.
Il suo piede forte è il destro, ma ha dimostrato una certa dimestichezza anche col mancino. Ad esempio, sempre contro la Reggiana, ha ricevuto un passaggio piuttosto scomodo con l’uomo addosso e, mentre lo teneva lontano col braccio, ha uncinato il pallone con il collo del sinistro e in un unico movimento lo ha orientato verso l’interno mentre si girava per sfuggire al marcatore.
Un tocco e una piroetta simili a quello con cui ha saltato il difensore prima di segnare questo gol alla Primavera del Milan, che ci ha tenuto a pubblicare anche sul suo profilo Instagram.
Sono giocate che catturano l’occhio, tanto più se a confezionarle è un ragazzo di diciotto anni. Vedremo se già da quest’anno Popov saprà imporsi tra i grandi, se continuerà a mostrare la stessa qualità in appoggio o se i difensori gli prenderanno le misure: probabilmente, quando i campi diventeranno più pesanti e i difensori più ruvidi dovrà iniziare a capire come usare il contatto, perché al momento sembra un po’ leggero.
«Naturalmente deve crescere e noi dovremo essere bravi a farglielo fare nei tempi e nei modi giusti. Ha bisogno di mettere chili e muscoli, ma senza snaturarsi o perdere le sue doti», ha detto Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, che ne ha sintetizzato bene le caratteristiche: «L’altezza lo aiuta, ma ha anche un’ottima tecnica e soprattutto è molto ben coordinato nei movimenti».
Sotto i suoi occhi Corsi ha visto passare tanti giocatori che poi si sono imposti anche ad alti livelli. Popov potrebbe essere il prossimo, anche se ci vorrà pazienza. Certo, adesso, come si dice, arriva il difficile, soprattutto dal punto di vista realizzativo. Col trascorrere delle giornate è probabile che la media si normalizzerà, anche perché va detto che un paio dei suoi primi gol sono arrivati in maniera un po’ rocambolesca: la girata contro lo Spezia, probabilmente arrivata con un tocco di stinco, quanto era voluta?
Secondo FBRef, quei 4 gol sono nati da 1,3 npxG (4 gol da 6 tiri in queste prime tre giornate), numeri a dir poco insostenibili sul lungo termine, se non con un talento fuori scala.
A quell’età, comunque, le cifre non dovrebbero essere l’aspetto più importante. Giocare con costanza e continuare a mostrare quelle qualità tecniche sarebbe già un ottimo risultato per un ragazzo di diciotto anni alla prima esperienza tra i professionisti. Per adesso, comunque, sognare non costa niente.