L'Ultimo Uomo

  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Fondamentali
  • Expected Goals
  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Fondamentali
  • Expected Goals
  • Chi siamo
  • Le Firme
  • Archivio
  • Newsletter
  • Sponsor
  • Long-Form
© Alkemy. Made with love
Informativa Cookies
Foto di Claudio Villa/Getty Images
Calcio Maurizio Gaddi 22 aprile 2016 8'

Birra, cioccolata, Okaka

Per quanto incredibile, Stefano Okaka è ancora nel giro della Nazionale, come è possibile?

Condividi:

 

Nel parco attaccanti della Nazionale italiana per gli imminenti Europei di Francia, con un profilo completamente diverso, dai suoi colleghi di reparto, per caratteristiche tecniche e percorso professionale, è rientrato in corsa per qualche partita o qualche minuto anche Stefano Okaka.  Non ha un grande curriculum: non è mai andato in doppia cifra nel campionato italiano, sta spendendo l’ultima stagione prima di Euro2016 all’Anderlecht in Belgio, in un campionato minore, e nella sua carriera ha dovuto sempre interpretare il ruolo dell’outsider. Non rispecchia in nessun modo l’attaccante dei sogni che i tifosi vorrebbero in Nazionale, eppure Antonio Conte gli ha spesso ritagliato uno spazio nelle sue liste. Andando contro, tra l’altro, lo scetticismo dell’opinione pubblica che lo dava per perso.

 

Proprio nel momento in cui la sua carriera sembrava aver preso una china discendente, Okaka potrebbe essere chiamato a partecipare alla prima manifestazione di alto livello della sua carriera.

 

Ma a ben guardare si tratta solo di una delle presunte “fisse” del c.t. italiano, del massimo esempio della decadenza del nostro movimento (come si scrive da qualche parte), oppure Okaka merita davvero la chiamata per gli Europei francesi?

 

Adattamento belga

Dopo un non troppo pacifico addio con la Samp, lo scorso luglio l’Anderlecht lo acquista per 3 milioni di euro con l’intenzione di rimpiazzare l’estroso serbo Aleksandar Mitrovic, appena partito per Newcastle. A Bruxelles Okaka ha lentamente trovato una sua dimensione: ha segnato 14 reti in 29 presenze e al momento è il secondo miglior cannoniere del campionato, nel quale l’Anderlecht si trova al secondo posto nelle fasi finali.

 

Anche in Europa League la squadra belga non ha sfigurato: dopo aver passato un proibitivo, almeno sulla carta, girone con Tottenham e Monaco, l’Anderlecht ha sconfitto ai supplementari l’Olympiakos ed è stato eliminato agli ottavi dagli ucraini dello Shakhtar Donetsk.

 

Gli highlights della stagione di Okaka con la maglia dell’Anderlecht. Dite la verità, ve lo ricordavate più scarso, eh?

 

Della sua esperienza all’Anderlecht va però sottolineato anche un leggero cambiamento nell’interpretazione del ruolo del numero 9.

 

Il tecnico dell’Anderlecht è il giovane albanese Besnik Hasi, che ha idee calcistiche fresche e offensive. Nel suo gioco ha un ruolo fondamentale la transizione dalla fase difensiva a quella offensiva, con le fasce che vengono sfruttate con ripetute verticalizzazioni negli spazi vuoti. Lo schema che propone più frequentemente è un 4-2-3-1, nel quale vengono cercati con insistenza i due esterni offensivi: non a caso uno dei maggiori talenti della squadra, Dennis Praet, è stato riadattato dal tecnico come esterno destro, posizione dalla quale ha servito la bellezza di 23 assist nelle ultime due stagioni.
okaka1

Qui sopra la partita vinta per 2-1 (con gol decisivo di Okaka) dall’Anderlecht contro il Tottenham. Le 8 occasioni concrete create dai biancoviola provengono principalmente dal gioco sviluppato sulle fasce laterali.

 

Okaka si è adattato bene in questo contesto, come unico terminale offensivo si trova a finalizzare le azioni costruite dagli altri giocatori più creativi (Praet, Acheampong e Tielemans su tutti). Questo è evidenziato dalla distribuzione nel campo dei suoi gol: di cui il 77% è stato realizzato nell’area piccola (15% in area di rigore e il restante 8% da fuori area). Un ruolo da finalizzatore puro che non aveva avuto il lusso di ricoprire nelle sue precedenti esperienze italiane. Alla Samp per esempio era utilizzato soprattutto come centravanti di manovra, costretto a giocare quasi tutte le partite molto lontano dalla porta avversaria.

 

Okaka è sempre stato elogiato per la sua generosità ma, al di là dei primi mesi in blucerchiato, i suoi numeri offensivi non gli hanno dato credibilità ad alti livelli. In Belgio, complice la nuova posizione, ha aggiunto una confidenza con la porta per lui inedita: oltre ad avere la migliore media gol ogni 90 minuti del campionato (0.72 x 90 min),  è primo tra i centravanti per numero di sponde totali (121 in 27 partite) e contrasti nella metà campo offensiva (2.4ogni 90 minuti ); si distingue anche in passaggi chiave, (quarto con 1.8 ) e dribbling tentati (sesto con 4.3).

 

Una delle situazioni create con più efficacia dall’Anderlecht questa stagione.

 

Innalzare il livello

In Belgio il campionato è entrato nella sua fase finale: un girone playoff andata e ritorno tra le prime sei classificate. Con sette giornate al termine, l’Anderlecht si trova attualmente ad una lunghezza dalla capolista Brugge e i gol del centravanti italiano saranno fondamentali per provare l’assalto al primo posto. Dentro e fuori lo spogliatoio Okaka sembra aver conquistato la fiducia dell’ambiente e la squadra conta sui di lui per la volata finale. Questo è sottolineato dalla reazione dei suoi compagni al gol vittoria che ha messo a segno Stefano nello scorso turno, quando l’Anderlecht ha strappato un’importantissima vittoria in trasferta per 1-2 sul campo dello Zulte-Waregem nei minuti finali. Nel post partita Tielemans ringrazia pubblicamente Okaka, sottolineando come abbia salvato le chances della squadra biancoviola nei playoff.

 

Il gol vittoria contro lo Zulte-Waregem: stop di petto, dribbling con la testa e conclusione vincente. Quello che ci si aspetta dal proprio attaccante nei momenti di difficoltà.

 

Un episodio particolare in una sera di fine dicembre ha contribuito a far nascere uno speciale feeling tra Okaka e i tifosi dell’Anderlecht. Durante il turno infrasettimanale in trasferta sul campo del Lokeren, a seguito dell’esultanza dei tifosi ospiti dopo il gol del pareggio di Gillet, è crollata la recinzione di bordo campo. Dario, un piccolo tifoso di 11 anni, è rimasto intrappolato sotto una decina di tifosi con i suoi genitori impossibilitati a salvarlo. Leggendo la situazione, Okaka è intervenuto per liberarlo, evitando così che potesse rimanere schiacciato dalla folla e ritagliandosi un posto nel cuore dei tifosi biancoviola.

 

Sebbene nella capitale europea Okaka abbia conquistato grande popolarità, i media si sono divisi sulle sue prestazioni: c’è chi individua in lui e Praet gli elementi chiave per la rimonta, e chi sottolinea l’inefficienza dell’attaccante italiano nei match importanti. In Europa League ha segnato 2 gol in 10 presenze e negli scontri con le dirette concorrenti ha dimostrato una generale inconsistenza sotto porta. In questo senso saranno fondamentali gli ultimi turni dei playoff, la stagione di Stefano è ad un bivio: innalzare il livello del suo gioco per diventare il trascinatore della squadra anche negli scontri diretti oppure concludere una buona annata senza però compiere il passo che potrebbe rivelarsi decisivo anche in chiave Nazionale.

Okaka e la globalizzazione. Le gesta del prode Stefano arrivano fino alla terra del Sol Levante, dove un gruppo rap gli dedica un improbabile pezzo. Contenuto non adatto ai deboli di cuore.

 

La differenza di Osaka

Okaka era entrato a far parte del giro della Nazionale a seguito di ottime prestazione con la Sampdoria di Mihajlovic. Ha esordito, con gol vittoria, in amichevole contro l’Albania il 18 novembre 2014 a Marassi.

 

Dopo l’esordio, Conte lo ha richiamato in due occasioni: nel novembre 2015 per le amichevoli con Romania e Belgio e a marzo 2016 per sostituire l’infortunato Immobile per gli ultimi impegni con Spagna e Germania. In queste occasioni Stefano ha accumulato 4 presenze, sempre dalla panchina, con un gol, per un totale di 87 minuti.

 

In una recente conferenza stampa, Conte ha dichiarato di avere 16 certezze su 23; nel parco attaccanti dovrebbero essere 6 o 7 i posti garantiti e si prospetta una serrata volata per aggiudicarsi una maglia azzurra per la rassegna europea. Oltre a El Shaarawy e Candreva, utilizzati anche nel ruolo di esterni nei moduli con 3 difensori, l’unico con la valigia già pronta per la Francia sembra essere Pellè

 

A lottare per gli slot rimanenti sono rimasti i favoriti Eder e Zaza, con Okaka, Immobile e Gabbiadini leggermente indietro nelle gerarchie del CT. Il motivo per cui Stefano è ancora considerato nonostante abbia meno visibilità dei suoi (forse anche più talentuosi) concorrenti è lo spirito da lottatore che mostra in campo. Per comprendere le reali possibilità di Okaka occorre analizzare gli aspetti che potrebbero fare la differenza in suo favore nella corsa agli Europei.

 

Cominciando con quello che Okaka può dare in fase di non possesso. Nello scorso campionato di Serie A è stato il giocatore offensivo con più intercettazioni, alla pari di Callejon. Inoltre è stato, tra gli attaccanti, il giocatore con più falli totali commessi (97) e il quinto in falli totali subiti (87). Ma è anche capace di portare con efficacia per tutta la partita il primo pressing alla linea difensiva avversaria, abilità fondamentale per gli attaccanti negli schemi di Conte, che ha sempre convocato Zaza, simile a Okaka in questo. Ma, a differenza del bianconero ammonito 25 volt, espulso 2, negli ultimi 3 campionati, Okaka non va quasi mai oltre il regolamento e non è mai stato espulso in 104 gare di Serie A: in una competizione che dura poche giornate un cartellino rosso di troppo può fare la differenza e Okaka dà più garanzie da questo punto di vista.

 

Poi va considerato l’impegno e le garanzie di Okaka nel gioco spalle alla porta. Anche se è lui stesso a definirsi come “un ragazzone buono”, in campo Okaka si trasforma e la sua cattiveria agonistica lo porta a un costante impegno a favore della squadra. Le sue migliori prestazioni negli ultimi due anni sono fatte di giocate spalle alla porta e movimenti giusti, a volte non tira in porta in tutto l’arco della partita, ma cerca di tenere ogni pallone e far salire la squadra. Soprattutto con la Samp, che giocava un calcio di transizioni e delegava la propria capacità offensiva agli inserimenti dei centrocampisti, Osaka ha dimostrato di saper giocare per la squadra con grande generosità.

 

E poi c’è l’esperienza maturata quest’anno. A fine agosto, nella conferenza stampa del primo raduno di questa stagione, il CT italiano ha affermato che avrebbe dato la precedenza ai giocatori impiegati con più regolarità nei loro club: Okaka è l’attaccante che ha collezionato più presenze (41 tra tutte le competizioni). Eder deve ancora segnare con la maglia interista, Zaza ha giocato da titolare solamente 4 delle 32 partite disputate dalla Juventus in Serie A e Gabbiadini è stato l’attaccante di riserva di Higuain per tutta la stagione. L’unico che sembra aver giovato del mercato invernale è Ciro Immobile, dopo il passaggio dal Siviglia al Torino, e aveva preso proprio il posto di Okaka nelle convocazioni prima che un infortunio lo fermasse (dovrebbe rientrare prima del termine della stagione).

 

Stefano Okaka è anche il più prolifico tra gli attaccanti italiani: nonostante giochi in un campionato meno blasonato, i 14 gol segnati in 1742 minuti costituiscono il miglior rendimento, con una media di 0.72 gol ogni 90 minuti. Pellè ha una media di 0.44 (10 in 2038’), Eder 0.48 (12 in 2236’), Immobile 0.48 (5 in 942’), Gabbiadini 0.68 (3 in 406’) e Zaza 0.70 (4 in 515’).

 

Le possibilità di vederlo in Francia

Okaka non è mai stato tra i giocatori preferiti dai media, poco coincidente con l’archetipo del centravanti “spaccaporte” che si vorrebbe vedere in Nazionale. Forse persino paradossale se si pensa al suo fisico in relazione al gioco generoso utile sopratutto lontano dall’area avversaria. Anche per questo il suo nome non è  quasi mai associato ai convocabili e la sua ultima chiamata ha suscitato sorpresa (e un po’ di indignazione).

 

Neanche i bookmaker sembrano essere ottimisti sulle probabilità di Stefano per gli Europei: nelle quotazioni SNAI per le convocazioni ad Euro2016, la sua presenza nella lista definitiva dei 23 è quotata a 4.50.

 

L’esito finale potrebbe non dipendere da lui, che ha garantito un rendimento piuttosto costante, ma dalle prestazioni degli altri attaccanti italiani. Gabbiadini è chiamato a rimpiazzare Higuain durante la sua squalifica, Immobile deve cercare di tornare in fretta dal guaio fisico che lo tiene fermo mentre Zaza ed Eder sono alla disperata ricerca di minuti e reti importanti per convincere definitivamente Conte a puntare su di loro. Se uno di questi attaccanti compiesse un exploit nel finale di stagione, allora sarebbe difficile vedere Okaka con la maglia azzurra in Francia.

 

In ogni caso, leggere il suo nome nella lista finale non sarebbe sorprendente. Sebbene abbia dei limiti tecnici rispetto a molti dei suoi colleghi, la devozione e l’atteggiamento che mostra sono impeccabili in ogni momento. Una convocazione così importante, anzi, sarebbe un giusto premio per le ottime prestazioni delle sue ultime due stagioni.

 

 

Tags : antonio conteeuropei 2016nazionaleStefano Okaka

Maurizio Gaddi è nato nel 1994 a Roma. Studia giurisprudenza e spera di percorrere una strada simile a quella di Gianni Infantino, di cui ha una gigantografia in camera.

Condividi:
Carica i commenti ...

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox.

Potrebbero interessarti

Europa League Redazione 21'

Il bello dell’Europa League 2019 vol. 8

Il meglio del ritorno dei sedicesimi di finale della nostra coppa preferita.

Calcio Daniele V. Morrone 13'

5 idee con cui Guardiola ha innovato la Premier League

Il tecnico catalano ha lasciato un’impronta indelebile sul calcio inglese.

Calcio Tommaso Giagni 10'

Wanda Nara, l’agente

Ritratto di una donna usata come capro espiatorio.

Calcio Fabrizio Gabrielli 14'

Non riesco ad essere egoista, intervista a Kouamé

L’attaccante ivoriano del Genoa ci ha parlato di calcio italiano, modelli da seguire e razzismo.

Calcio Dario Saltari 8'

Come Alisson ha cambiato il Liverpool

E viceversa.

Dello stesso autore

Calcio Maurizio Gaddi 13'

Memphis Depay, ribelle nato

Al Lione il talento dell’olandese sembra finalmente esploso.

Calcio Maurizio Gaddi 9'

Luka Jovic è una delle sorprese di questa Bundesliga

L’attaccante serbo ha avuto un inizio di stagione folgorante.

Calcio Maurizio Gaddi 9'

Cosa sappiamo di Lucas Paquetá

Pregi e difetti del centrocampista appena acquistato dal Milan.

Calcio Maurizio Gaddi 9'

La romantica storia d’amore tra Joaquín e il Betis

Il gol che ha deciso il derby di Siviglia è l’ultimo capitolo della storia d’amore tra il giocatore e la squadra biancoverde.

Guida alla Serie A 2018/19 Maurizio Gaddi 11'

Alla ricerca dei difensori che segnano

Il miraggio di ogni fantallenatore.

I più letti del mese

Calcio Daniele Manusia 11'

Cosa non va nel modo in cui trattiamo Wanda Nara

Una riflessione sul modo in cui è stato raccontato il caso della fascia di capitano tolta a Icardi.

Classificone Emanuele Atturo 19'

Chi acquistare al mercato di riparazione del Fantacalcio

13 giocatori che potrebbero svoltare il vostro fantacalcio.

Calcio Daniele V. Morrone 7'

2019: l’anno dell’unificazione tra Inter e Milan

Una squadra di Milano unita per dominare il mondo.

Calcio Marco D'Ottavi 13'

2019: l’anno in cui la Serie A divenne solo italiana

Gli effetti collaterali della polemica sui troppi stranieri nel campionato italiano portarono a conseguenze inaspettate.

Calcio Emanuele Mongiardo 18'

Le migliori rime del rap italiano sul calcio

L’ultimo esempio è Achille Lauro che nomina Gascoigne sul palco di Sanremo: il rap italiano ama il calcio.

altro da antonio conte
Serie A Redazione 18'

FantaRoma 2018

5 scenari per la panchina della Roma nel caso di esonero di Di Francesco.

Calcio Giuseppe Pastore 18'

Quando Sarri e Conte non riuscirono a salvare l’Arezzo

Storia dell’incredibile stagione 2006-07 dell’Arezzo in Serie B, che si concluse con la retrocessione all’ultima giornata.

Fondamentali Daniele V. Morrone 8'

L’opportunismo del Barcellona

Antonio Conte ha esposto i limiti della squadra di Valverde ma nella partita di ritorno partirà in svantaggio.

altro da europei 2016
Classificone Francesco Lisanti 5'

I migliori salvataggi dell’Europeo

I più eleganti e disperati salvataggi dei difensori durante i primi cinque giorni di Campionato Europeo.

Calcio Dario Saltari 14'

Il più forte di tutti

Convertitevi al culto di Kyle Lafferty.

Calcio Fabrizio Gabrielli 10'

Kinshasa, Molenbeek, Batshuayi

La storia di Michy Batshuayi è la storia del nuovo Belgio.