Conosci la tua squadra di Europa League: PSV Eindovhen
La Phillips non è il semplice sponsor del PSV, ma è la sua ragione d’essere. Nel 1912, nella ricorrenza del centenario dell’indipendenza dei Paesi Bassi dalla Francia, il PSV è stato fondato come squadra degli operai della fabbrica. La Phillips in quei giorni ha organizzato un torneo per celebrare la ricorrenza, e dunque ha creato la squadra. I tifosi del PSV però mischiano le classi sociali e amano definirsi “contadini” per via della presunta fama provinciale di Eindhoven, che è nella regione del Brabante. L’etimologia del suo nome è più contadina che non si può: gli ultimi zoccoli della terra di Woensel, il paese agricolo nei dintorni di Eindhoven.
I primi anni di vera gloria del PSV sono i ‘70: è in quell’epoca che riescono a vincere quattro campionati consecutivi. A dominare la scena Willy van der Kujlen: soprannominato “Tira, Willy”, perché segnava da tutte le posizionimiglior marcatore della storia della Eredivisie (311), tre volte vincitore del titolo di capocannoniere. La storia di van der Kujlen è anche quella del PSV, perché nei mondiali del 1974 – quelli dell’arancia meccanica – non viene convocato. La Nazionale olandese più famosa della storia ha preso quindi le sembianze dell’Ajax, mentre il miglior giocatore del PSV è rimasto a casa. Allo stesso modo il PSV rimane un po’ la seconda squadra d’Olanda, per titoli, prestigio e carico simbolico.
Molte esultanze con saltelli e braccia spalancate.
Dal 2016 la Phillips non è più lo sponsor del PSV, che ha diminuito la propria influenza sul club. Prima è arrivata Energie Direct, e oggi vediamo la scritta dell’aeroporto di Eindhoven. Le quote dell’azienda di elettronica sono diminuite. Dopo van der Kujlen il PSV ha mantenuto una certa tradizione di centravanti di alto livello. Nel giro di pochi anni è riuscito a schierare come punta prima Romario e poi Ronaldo, cioè i due migliori numeri 9 della storia del calcio brasiliano. Pochi anno dopo è arrivato Ruud van Nistelrooy, la cui cessione rimane la più redditizia della storia del club. La tifoseria del PSV negli ultimi anni ha raggiunto la notorietà per fatti negativi – come quando hanno deriso dei senzatetto – o positivi. Qualche anno fa è circolato il video di un mini-ultras perfettamente abbigliato con cappello Stone Island, che dirigeva i cori nella curva.
Da due stagioni il PSV è allenato da Roger Schmidt, un tempo uno dei teorici più radicali e incendiari del gegenpressing, oggi molto normalizzato nella sua proposta di gioco. Non per questo la squadra ha rinunciato a risultati pazzi e spettacolari, come il 4-4 contro il Copenaghen di questa edizione della Conference League. La società ha già annunciato che il suo posto nella prossima stagione verrà ricoperto dalla leggenda del club Ruud van Nistelrooy – mentre per Schmidt si parla di un possibile arrivo al Benfica. Quest’anno il PSV è arrivato terzo ai gironi di Europa League, venendo retrocesso in Conference. Né la Real Sociedad né Monaco, arrivate davanti in classifica, sono riuscite ad arrivare avanti quanto il PSV, infine ieri eliminato dal Leicester vendendo carissima la pelle.
Come andranno le semifinali
Uno dei commenti più usati a fine serata è stato che le semifinali di Conference League sembrano più Europa League di quelle di Europa League, che invece per qualcuno sembrano semifinali di Conference League. È il premio per questa rubrica, che da settembre tratta tutto come se fosse lo stesso grande calderone. Ma, al di là di quello che sembrano, come andranno queste semifinali? Ve lo diciamo noi, ovvio.
West Ham-Eintracht Francoforte
L’Eintracht Francoforte inglese contro l’Eintracht Francoforte tedesco, una sfida che incendia l’Europa League, che dimostrerà in maniera inequivocabile la superiorità del giovedì sul mercoledì: più I’m forever blowing bubbles meno You’ll never walk alone (scherzo). Il portafoglio dice West Ham, il cuore Eintracht Francoforte, voi a chi credete?
Glasgow Rangers – Lipsia
Il bello di questa competizione è nella sua varietà: in questa semifinale si affrontano una squadra che fino a qualche anno fa non esisteva nella sua forma attuale, che esiste per gli investimenti scientifici di un’industria che produce una bevanda energetica, contro una squadra che esiste dal 1872, che ha un valore prima politico e religioso e poi sportivo. Insomma una sfida tra le due spinte del calcio di oggi: il potere storico polveroso delle società vecchio stampo contro quello algoritmico e cangiante delle nuove pretendenti al titolo. Chi vincerà? Il Lipsia perché mancherà Morelos, ma ci sarà da divertirsi (i Rangers di Van Bronckhorst sono una bella squadra).
Roma – Leicester
Detto anche il derby di Claudio Ranieri, è effettivamente una sfida poco Conference League, se questo termine significasse qualcosa. Al momento una è nona nel campionato inglese, l’altra è quinta in quello italiano: il nostro calcio riuscirà a difendere un vantaggio di quattro posizioni o dovremo tornare a parlare della superiorità della media borghesia inglese sulle nostre migliori squadre? Alcune cose da sapere: Jeremy Vardy ha un problema al ginocchio e non si sa quando tornerà a disposizione, Ngolo Kanté è stato venduto al Chelsea, Mahrez al City, Schmeichel c’è ancora (autore di un paio di grandi parate contro il PSV), Okazaki gioca nella seconda divisione spagnola, al Cartagena FC.
Feyenoord-Olympique Marsiglia
Magari non saranno nel loro momento storico migliore, ma stiamo parlando di due club che, insieme, possono vantare una bacheca con due coppe uefa e due coppe dei campioni. La contrapposizione è ideologica prima che calcistica, visto che stiamo parlando di una delle curve politicamente più schierate a destra (Feyenoord) e una di quelle politicamente più schierate a sinistra (OM). Eccovi un precedente d’epoca, con un Feyenoord che in attacco schiera Julio “El jardinero” Cruz.
La più grande tifoseria della storia dell’Europa League
Sempre loro, i tifosi dell’Eintracht Francoforte, che ieri sono scesi in 30mila verso Barcellona. L’atmosfera al Camp Nou era bellissima ma vagamente surreale, con uno stadio quasi equidiviso tra tifosi del Barcellona e quelli ospiti, che hanno cominciato a fischiare. Xavi a fine partita si è lamentato, ha detto che l’atmosfera non li ha aiutati, e ha richiesto una spiegazione ufficiale, com’è stato possibile far entrare tutti quei tifosi tedeschi? «Sembrava una finale, con lo stadio diviso a metà» ha detto Xavi. Gli ha fatto eco Joan Laporta: «Francamente quello che è successo mi fa vergognare. C’erano tanti tifosi della squadra avversaria e non tanti tifosi del Barcellona. Chiedo scusa per quello che è successo». A quanto pare c’è stato un errore della biglietteria del club, che ha venduto troppi tagliandi ai tifosi dell’Eintracht. Anche se altre fonti dicono che i tifosi messi a disposizione dalla biglietteria erano solo 5000, e allora sono stati i soci del club a rivendere i propri tagliandi (illegalmente). È ironico che prima della partita Xavi aveva fatto esplicito appello al pubblico del Barcellona per creare un clima ostile ai tedeschi.
Sulla pagina Wikipedia del Barcellona la descrizione è stata editata così: «Lo stadio dell’Eintracht Francoforte a Barcellona». Le immagini che riguardano i tifosi dell’Eintracht sono più o meno tutte incredibili. Qui per esempio scendono per le strade incolonnati come un esercito di lanzichenecchi.
30,000 Eintracht Frankfurt fans marching through Barcelona on their way to the Camp Nou. All in white.
What a sight. #SGE #FCBSGE pic.twitter.com/OXw6Vunm75
— Felix Tamsut (@ftamsut) April 14, 2022
Non è la prima volta che i tifosi dell’Eintracht si segnalano come la più pazza tifoseria dell’Europa League. A San Siro erano scesi in quindicimila. Se volete sapere qualcosa in più sulla tifoseria dell’Eintracht c’è questo bellissimo thread che parla dei drughi, un gruppo organizzato fondato nel 1999 e associato politicamente alla sinistra. Nei drughi sono vietati cori razzisti e discriminatori. Il loro nome, come avrete capito, è una citazione di arancia meccanica e il loro motto è “Orange chaos international”. Il club in generale ha preso diverse posizioni negli ultimi anni contro qualsiasi manifestazione di estrema destra, nella città di Francoforte e in Germania in generale. Se stavate cercando una squadra ancora in corsa da tifare in Europa League.