Conosci la tua squadra Europa League: Lugano
Titta Di Girolamo, protagonista de Le conseguenze dell’amore, è davanti al direttore del lussuoso albergo di Lugano in cui abita da otto anni. “Puntuale come sempre” gli dice il direttore; “Siamo in Svizzera, no?” risponde Titta. Poi il direttore comincia un discorso indagatore: «Un cliente dell’albergo viene da me e mi dice: “Quel suo cliente non è vero che fa l’intermediario finanziario. Mente” […]. È a questo punto che gli ho dato la mia risposta, una risposta che avrebbe fatto inorgoglire qualsiasi direttore d’albergo. La vuole sentire?». Sono pronto, dice Titta, fumando impassibile, con l’aria che ha Toni Servillo quando interpreta un personaggio che ne ha passate troppo per provare ancora gioia e dolore. «Gli dico: “Gentile cliente, il dottor Titta Di Girolamo paga puntualmente la sua stanza ogni primo del mese da otto anni a questa parte. Ma non paga solo una stanza e una pensione completa. Nel prezzo della stanza è compreso un altro servizio: la discrezione”. Questo gli ho risposto.
Titta è un personaggio freddo che nasconde un malessere profondo sotto la scorza dura di abitudini consolidate e di un cinismo inscalfibile. È come immaginiamo le persone in Svizzera, a Lugano, aggirarsi davanti la banca del Gottardo con le valigette rigide nere che contengono documenti che non vorremmo leggere. Una volta all’anno Titta si fa il lavaggio totale del sangue e da ventiquattro anni, alle dieci di mattina, si inietta una dose di eroina.
Il film insomma esprime ciò che tutti noi associamo a Lugano: un posto in cui la parte più ricca e sfrontata dell’Italia si lava dai suoi peccati. Io però associo un’altra cosa a Lugano: il Football Club Lugano.
“Non temiamo l’avversario, abbiamo forza e volontà”.
La squadra più titolata del Canton Ticino; la squadra della città italiofona più grande fuori dall’Italia. Il Lugano negli ultimi anni ha attraversato burrascosi cambi di guide tecniche, passando anche per un allucinato anno di Zdenek Zeman, chiuso con i tipici fasti zemaniani: 75 gol subiti in 35 partite. Oggi però, sotto la guida di Maurizio Jacobacci, ha inaugurato una nuova epoca d’oro, riuscendo a qualificare la squadra ai gironi di Europa League. Una squadra, teniamolo presente, che a differenza dei propri abitanti non potrebbe certo ambire al benessere continentale. Il numero 10 della squadra è Mattia Bottani; il giocatore di maggiore talento è invece Carlos Antonio de Souza Junior, meglio noto come Carlinhos, 13 gol in 31 partite lo scorso anno. Da segnalare anche la presenza di Fabio Daprelà, che a dispetto delle dieci vite attraversate, ha ancora 28 anni e che con l’età e l’esperienza è stato convertito in difensore centrale. Daprelà lo ricorderete forse con le maglie di Brescia, Palermo, Chievo, Carpi e Bari (dove ha avuto un passaggio velocissimo e fondamentalmente anonimo). Dopo 4 partite il Lugano langue all’ultimo posto del Gruppo B – che ribattezziamo ora “Gruppo di Oresund” -, già praticamente eliminato. Avete poco tempo per andarvi a vedere la squadra allo stadio Kybunpark e approfittarne per farvi un lavaggio del sangue. Ecco intanto una lista di collaboratori dello staff del Lugano con nomi che sembrano usciti dagli Svizzeri di Aldo, Giovanni e Giacomo.
– Graziano Chiodero
– Daniele Severoni
– Stefano Trabattoni
– Luca Baldo