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Dario Ronzulli
A vent’anni dal tiro da 4 di Danilovic
30 mag 2018
30 mag 2018
Uno dei momenti più iconici della pallacanestro italiana.
(di)
Dario Ronzulli
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A 1.43:39 il momento più basso della stagione per entrambe.


 



 



 



 



 



 


 

 



 


Rigaudeau ha appena passato ad Abbio e poi taglia verso la linea del tiro libero fermandosi lì. Savic e Nesterovic sono in post medio con il secondo pronto a bloccare per Danilovic che riceverà fuori dall’arco sul lato destro, ma pur avendo spazio non tirerà. Un’azione che nel basket contemporaneo non avrebbe senso.


 


Si va dall’altra parte con Rivers che penetra ed è costretto ad arrestarsi perché la difesa Virtus gli fa ombra. Rigaudeau scivola ma Rivers a quel punto è bloccato e non può che appoggiarsi a Fucka. Gregor avrebbe anche nel suo bagaglio il tiro da 3 ma non ci pensa nemmeno ribaltando il lato su Wilkins che prenderà un tiro dai 6 metri. Notare nell’angolo basso la postura di Myers che è arrivato in quel punto ciondolando senza neanche provare a dare una linea di passaggio.


 



 



 



 



 



 



 



 



 





 



 



 



 


Tra il fischio di Zancanella e la palla nella retina passa un secondo. Un secondo in cui il PalaMalaguti e tutta Bologna trattengono il fiato. Un secondo di silenzio quasi assoluto, come se il tempo si fosse fermato. È un secondo estremamente affascinante. Poi sparisce e lascia spazio ad un boato.


 



 


 

 

E invece dalla rimessa Rivers si avventura in un 1 contro 5 che si conclude con una palla persa sotto il canestro Virtus, lasciando 13 (!) secondi agli avversari per l’azione. Cosa gli sia passato in mente è difficile da dire: forse si è trovato in una situazione non prevista, forse si aspettava un fallo, forse semplicemente ha pagato in un colpo solo tutta la stanchezza.


 



 



 


 

 

La Teamsystem difende con una 2-3 completamente disunita. In maniera molto saggia Danilovic palleggia a lungo per far scorrere il cronometro; Binelli porta un altro blocco regale e apre un’autostrada a quattro corsie per Danilovic con O’Sullivan che fa da comparsa. Più efficace il movimento di Chiacig che chiude la linea di fondo a Danilovic al quale non resta che scaricare in angolo per Rigaudeau. Il francese fa un passo avanti per prendersi il tiro dai 5 metri ma poi cambia idea perché con la coda dell’occhio ha visto che Danilovic non si è fermato ma ha continuato il taglio finendo accanto a lui ma oltre la linea dei 3 punti. Quando il serbo riceve manca 1 secondo allo scadere dei 30: la difesa Fortitudo è tutta racchiusa a riccio, Sasha ha 3 metri di spazio, mette a posto i piedi, tira, ciuff, + 7 Virtus. Gioco, partita, incontro, Scudetto.


 



 



Zoran Savic - ad inizio stagione a rischio taglio - esulta in mezzo ai tifosi con 33 secondi ancora da giocare.


 


Messina continua a dare indicazioni tecniche mentre alle sue spalle c’è già la festa.


 



 

Danilovic, inseguito vanamente da Fucka, schiaccia a ribadire chi è comanda: per il serbo 20 punti di cui 9 nel supplementare e 13 negli ultimi 5’18”.


 



 

Cameraman e fotografi in campo con la sirena che non è ancora suonata.


 

 



 

Lamonica richiama Binelli che stava andando a festeggiare: “Gus, guarda che non è finita”.


 

 



 

Danilovic ferma il pallone e si accinge a fare un inchino alla tribuna (perso dalla regia RAI).




 

 

Il commento finale di Alberto Bucci.


 



 

 

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