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Marco D'Ottavi
Barzagli difensore di cuore
02 lug 2016
02 lug 2016
Che la forza di Andrea Barzagli sia con voi.
(di)
Marco D'Ottavi
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Andrea Barzagli ha il petto enorme e lo sguardo buono. In lui non c'è un filo della lucida follia di Bonucci, né ci troviamo la spigolosità di Chiellini. Rispetto ai compagni di reparto è meno appariscente, sembra la ragazza bruttina delle commedie americane che nessuno nota mai, che poi però le sciogli i capelli sulle spalle, le infili un vestito un po' attillato, le togli gli occhiali da secchiona e scopri che è bellissima. [embed]https://youtu.be/R_md_jPP7cc[/embed]

Il titolo di questo video Underrated (sottovalutato) credo rappresenti bene un sottotesto della carriera di Barzagli che è stato pagato dalla Juventus 300.000 € a 29 anni.

A 35 anni Andrea Barzagli rappresenta un'eccellenza mondiale per quanto riguarda la vecchia arte della difesa e la sua ultima stagione è stata possibilmente la migliore della carriera. Il suo modo di giocare, fatto principalmente di posizione, anticipo e temporeggiamento, gli ha permesso di sopperire al calo fisico dovuto all’età: non ha più la forza dei vent'anni, ma una maggiore esperienza nel leggere le situazioni di gioco. Grazie a questa sua capacità, Barzagli riesce ad interpretare il ruolo in maniera conservativa senza dipendere troppo dalle qualità atletiche, tanto che quest'anno ha già giocato 48 partite (e speriamo debba superare le 50). Nella ultima stagione di Serie A ha effettuato solo 0.9 tackle a partita, per la prima volta sotto 1 tackle a partita di media in campionato, mentre gli anticipi sono saliti a 2.2 a partita, contro gli 1.3 dell'anno precedente. Anche quando entra in scivolata Barzagli sembra stia per andare a prendere un tè. In generale le sue statistiche difensive segnano numeri inferiori rispetto a quelle di Bonucci e Chiellini, e rispetto a loro Barzagli interpreta il ruolo in maniera più riflessiva. Barzagli in campo è calmo, sicuro, la sua barba è la barba di tutti i papà del mondo. Interviene quando c'è bisogno di intervenire, non interviene quando non c'è bisogno di intervenire. La sua capacità nelle letture difensive – è uno dei migliori al mondo in questo – gli permette di guadagnare una posizione di vantaggio rispetto all'attaccante, rendendolo difficilmente superabile nell’uno contro uno. In questa occasione contro il Palermo rimasto in situazione di 1 contro 2 a causa di un'uscita errata di Bonucci, prima temporeggia, poi appena Rugani chiude lo spazio a sinistra segue Trajkovski senza farsi ingolosire dalla ricerca dell'entrata su Vazquez. Poi la vera chicca: invece di contrastare l'attaccante rosanero oramai in vantaggio, va a chiudere l'unica possibile linea di tiro. Questa lettura gli permette di recuperare il pallone, senza rischiare interventi pericolosi in area di rigore. Come il vino buono, Andrea Barzagli migliora con il tempo: un fenomeno fisiologicamente inspiegabile per un difensore moderno, che deve confrontarsi con attaccanti sempre più ipercinetici e tecnici. È difficile capire quando le sue prestazioni caleranno, quando la BBC dovrà iniziare a porsi il problema di trovarne un altro che inizi per B. Nel frattempo, Barzagli promette ai tifosi della Juventus un universo di felicità pressoché infinito (un mese fa ha rinnovato il suo contratto per altre due stagioni) e c'è da aspettarsi da lui ancora prestazioni di altissimo livello. Bignami Barzagli Un bignami delle sue qualità difensive, Barzagli lo ha scritto nel duello contro Higuain in Juventus-Napoli 1-0, sfida che a conti fatti ha deciso lo scudetto 2015/16. In quella partita, causa assenza di Chiellini, la Juventus è tornata alla difesa a 4: con Barzagli centrale di sinistra che durante tutta la partita si è trovato a marcare l'argentino, che non a caso finirà con zero tocchi all'interno dell'area di rigore. Anticipo Nel duello diretto con l'avversario Barzagli ama l'anticipo, fidandosi del suo tempismo sul pallone. Sia lui che Chiellini usano la soluzione dell'anticipo forte, anche perché nel sistema della BBC sanno di avere sempre un altro difensore, solitamente Bonucci, qualora dovessero mancare l'intervento. Con la difesa a 3 impostata da Conte, che prevede una transizione difensiva veloce e cerca di recuperare il pallone anche molto in alto, a Barzagli è chiesto di effettuare marcature molto aggressive, esaltandone proprio le doti di anticipo. Sarebbe interessante studiare quanto il sistema e i suoi interpreti si siano reciprocamente migliorati durante la gestione del tecnico leccese. Corpo a corpo Quando serve, però, Barzagli non ha paura di usare il fisico. Con i suoi 80 chili circa per 187 centimetri è molto forte sia nel corpo a corpo con l'attaccante, sia nel duello aereo. In questa circostanza usa tutta la forza nella parte superiore del corpo per avere la meglio su Gonzalo Higuain. Inoltre con quel fisico, Barzagli soffre la velocità di attaccanti rapidi nello stretto, ma è incredibilmente veloce in progressione e non ha problemi a stare vicino a gente come Higuain (nella partita di quest'anno contro il Carpi ha fatto segnare una punta di 35,6 chilometri orari, la più alta per uno juventino). Letture preventive Come dicevo, se può, la difesa di Barzagli è fatta principalmente di letture. In questa occasione il pallone è sui piedi di Insigne, ma se guardate a destra vedete come Barzagli legge il taglio centrale di Higuain e in una frazione di secondo decide di coprirlo, intuendo la scelta di passaggio dell'esterno del Napoli. La sua lettura è così giusta che il pallone va a morirgli proprio sulla coscia, permettendogli un recupero del pallone pulito e la possibilità di far ripartire subito l'azione. Qui potete trovare tutte le giocate difensive di Barzagli in quella partita con un sottofondo musicale semplicemente fuori di testa. https://www.youtube.com/watch?v=KgfuAepmPJs Andrea Barzagli is not terrified Con la Nazionale Barzagli smetterà dopo questo Europeo ed è sintomatico constatare come nella sua ultima esperienza in azzurro stia giocando meglio che mai. Contro la Germania dovrà fronteggiare il centravanti tedesco (Gomez o Goetze che sia), magari gli inserimenti di Muller, ma soprattutto la catena composta da Hector e Draxler. Il giovane trequartista sembra particolarmente in forma (negli ottavi contro la Slovacchia ha messo a segno un gol, un assist e 8 dribbling riusciti su 8 tentati) e Barzagli dovrà prestare molta attenzione nella sua marcatura: ma Andrea Barzagli non sembra preoccupato di marcare nessuno. Ascolta i Linkin Park prima di entrare in campo e nonostante ciò affronta i migliori attaccanti del mondo senza battere ciglio. Contro la Svezia si è trovato più volte in situazioni di uno contro uno spalle alla porta con Ibrahimovic, situazioni di gioco che nel manuale della difesa riportano solo la frase “Ragazzo, qui ti devi arrangiare tu, certe cose noi non possiamo insegnartele”. Barzagli non si è fatto intimidire facendosi partecipe della campagna che ha portato Ibra a concludere l'Europeo con zero tiri in porta. Per tutta la partita a tenuto nel corpo a corpo impedendo all'attaccante svedese di raggiungere il pallone con facilità. Se riguardate la partita noterete come Barzagli non stacchi mai gli occhi dal pallone, anche quando è stato superato, anche quando è nei piedi di Ibrahimovic.Qui resiste nel corpo a corpo e poi ne stoppa la conclusione con assoluta nonchalance. Il suo modo di giocare gli consente di ridurre al minimo gli errori e, anche nei rari casi in cui sbaglia, l'esperienza gli permette di non farsi condizionare. Qui contro la Spagna, subito dopo l'errore nel colpo di testa che aveva concesso a Piqué la miglior occasione della partita, legge benissimo il cross e lo intercetta, dimostrando anche che a 35 anni la reattività è ancora al suo posto. Il resto di Barzagli Abbiamo appurato che Andrea Barzagli è quanto di meglio potesse capitare come centrale di destra della nostra Nazionale, Fabio Cannavaro – ad esempio - l'ha indicato come il suo difensore preferito, anche più del fratello Paolo, ma quale sono le altre abilità del difensore? Nell’Italia di Conte agli esterni della difesa a 3 è richiesto un doppio compito: in fase difensiva si devono stringere a Bonucci, con il laterale si abbassa sulla loro linea e l'Italia difende con 5 elementi; mentre al momento di proporre gioco i laterali si alzano sulla linea degli attaccanti e Barzagli si allarga per partecipare alla manovra attivamente. E Andrea Barzagli così può mostrare anche le sue doti da passatore sopra la media. Se Bonucci, per le sue qualità, è diventato l'epitome del difensore con i piedi buoni che sa impostare, Barzagli mantiene un profilo basso, prende meno rischi, preferisce giocare col destro verso il lato destro del campo, ma è difficile vederlo buttare via il pallone. Anche in fase di impostazione si fa forte della sua dote principale: la sicurezza. Quando deve giocare la palla ha bene in mente le soluzioni offerte dalla squadra e difficilmente sceglie quella sbagliata: tra i giocatori italiani è quello con la miglior percentuale di passaggi riusciti durante questo Europeo con l'88.1% (escludendo Insigne che ha giocato solo 24 minuti). Ma non è solo una questione di qualità: spesso le squadre avversarie decidono di pressare forte su Bonucci, individuato come il giocatore più pericoloso in impostazione, lasciando più spazio a Barzagli e Chiellini. In queste situazioni, se Chiellini con la palla tra i piedi preferisce salire fino a quando non trova la pressione avversaria per allontanarsi da una zona pericolosa in cui giocare il pallone, Barzagli non si fa problemi a restare lì dove sta. E se Chiellini effettua più passaggi di lui in questo Europeo, 51.7 (contro i 48.3 di media di Barzagli, comunque più di Bonucci che ne esegue 43.3) Barzagli è molto più preciso del compagno completando 42.6passaggi ogni novanta minuti, contro i 39 del compagno. Anche sotto pressione a pochi metri dalla porta, Barzagli non butta via il pallone. Alza la testa e prova la giocata più intelligente, che in questo caso è palla nello spazio che Cuadrado può aggredire. Quando ha spazio prova anche il passaggio lungo, spesso rasoterra. Il difensore che salta una linea per cercare l'attaccante che viene incontro è uno dei temi tattici del gioco di Conte, e Barzagli ha le qualità per farlo. In questa occasione, addirittura, Barzagli legge una linea di passaggio che manda Morata in porta. Se il passaggio non è difficilissimo è apprezzabile la precisione con cui il difensore lo esegue, mettendo Morata nella migliore condizione per segnare. Questa capacità di impostazione ha permesso ad Allegri di schierarlo anche come terzino destro in alcuni momenti della stagione, posizione dalla quale è riuscito anche a servire un assist a Morata. Un altro punto di forza di Barzagli è la velocità in progressione. Sebbene sfrutti questa caratteristica principalmente in chiave difensiva, capita di vederlo guadagnare campo in velocità ed è sempre un bello spettacolo. La sgroppata che tutti i tifosi juventini ricordano è quella contro la Roma, quando, dopo un sombrero su Taddei percorse settanta metri di campo prima di servire l'assist a Giovinco. [embed]https://youtu.be/HJyEdNjTT80?t=209[/embed]

Cavallo pazzo Barzagli.

I difetti Finora ho elencato tutto quello che rende Barzagli uno dei migliori marcatori al mondo, e che gli consente di non perdere in qualità anche a discapito degli anni che passano. Gli errori commessi nei 5 anni alla Juventus si possono contare sulle dita di una mano (letteralmente), ma anche Barzagli non è immune da difetti. Il fisico imponente limita la sua capacità di tenere attaccanti veloci e brevilinei nello spazio stretto. Contro questo tipo di giocatori Barzagli difende cercando di portarli sull'esterno, soluzione concessa dal ruolo di centrale destro in una difesa a tre. Come dice Guardiola, il fallo laterale è il miglior difensore del mondo, e spesso Barzagli riesce a limitare le possibilità dell'attaccante chiudendolo vicino alla bandierina, dove il fisico e la capacità di lettura lo rendono quasi insuperabile. Quando non riesce a portare l'avversario esternamente, però, e manca l'aiuto, Barzagli diventa vulnerabile. Non per mettere il dito in una piaga ancora fresca, ma un esempio concreto di questa tendenza l'abbiamo vista nella finale di Champions League, quando contro il re dei brevilinei, Messi, Barzagli ha commesso un'ingenuità che è costata cara alla Juventus. https://youtu.be/eV3MOoAbv0w?t=56 Trovatosi in campo aperto contro l'argentino in posizione centrale, non potendo portarlo sull'esterno, Barzagli ha provato a temporeggiare per non rischiare l'entrata. Contro Messi però è una tattica che può non pagare e quando decide di intervenire è oramai in ritardo. A vederla da qui, col senno del poi, è la classica situazione in cui il difensore deve andare per la palla o per la gamba, ma stiamo pur sempre parlando di un giocatore in grado di ridicolizzare i migliori difensori del mondo. Contro il Belgio, Barzagli si è trovato spesso a dover prendere Fellaini, che diventava una specie di centravanti aggiunto in fase offensiva, lasciando Hazard principalmente alle attenzioni di Candreva e Parolo. Nei rari casi in cui si è trovato uno contro uno, Barzagli ha sofferto la sua velocità e la serata particolarmente ispirata del belga. Qui vediamo che senza l'aiuto di Candreva, Hazard può rientrare e puntare il centro, sfruttando la sua velocità iniziale per superare Barzagli. Il sistema di Conte prevede che queste situazioni capitino il meno possibile, cercando sempre di creare un triangolo difensivo in quella zona del campo per cercare di mandare – al massimo – al cross l'avversario, trovando in Barzagli, Bonucci e Chiellini tre ottimi difensori sulle palle dal lato. Contro la Germania sarà importante offrire sempre copertura in quella zona del campo per impedire a Draxler ed Ozil di puntare Barzagli troppo facilmente. Ma torniamo alle cose positive Da quando è alla Juventus, Barzagli non è solo migliorato tantissimo, ma è anche entrato in una dimensione semidivina. I tifosi lo adorano e i suoi comportamenti in campo e fuori vengono celebrati con soprannomi sempre più affettusi da The wall a la Roccia fino ad arrivare al salomonico Barzaglione. L'essere così grande, non vorrei ripetermi ma ha un petto davvero grosso, eppure riuscire a rimanere calmo ed impassibile mentre difende il fortino lo ha reso una specie di santone della difesa, un difensore ruvido che però riesce a mantenere la tenerezza. Come dice lui stesso «Sono un tipo abbastanza tranquillo in campo, del resto anche fuori. È sempre stata la mia pecca, come difensore, di non essere abbastanza cattivo. Però non è che uno può avere tutto». L'episodio che più di tutti mi sembra racconti questa sua natura è capitato proprio in questi Europei quando, durante il riscaldamento pre Svezia Italia, il difensore ha notato una coccinella adagiata su di un filo d'erba. La sua reazione, di prenderla e portarla fuori dal campo per affidarla alle amorevoli cure del preparatore Bertelli (che cosa ci avrà fatto poi?) ha mandato tutti fuori di testa. Per quanto episodico, è un fatto che racconta bene le due anime di Barzagli: la sintesi perfetta tra una mente razionale che gli consente di non perdere mai la calma e la propria sensibilità in campo, e il difensore ruvido che non ha paura di confrontarsi con i migliori attaccanti del mondo. L’equivalente calcistico del salvataggio della coccinella è questo intervento qui, sintesi perfetta di tutte le qualità richieste ad un difensore di cuore. La discussione su chi sia il difensore più forte del mondo, al momento, è molto aperta e accesa. È il ruolo che più di tutti sta evolvendo e sempre nuove caratteristiche vengono richieste per interpretarlo al meglio. Lungi dal voler fare classifiche, per Andrea Barzagli è incredibile anche solo essere inserito in discorsi che vanno in quella direzione. Rispetto agli altri nomi che potrei inserire in un'ipotetica lista, Barzagli ha caratteristiche uniche, molto più vicine ai difensori di un tempo, cresciuti con la difesa a uomo e quindi molto più a loro agio in situazioni di marcatura. Se oggi i migliori difensori pensano come centrocampisti, Andrea Barzagli continua a pensare come difensore. Dopo aver superato gli anni migliori della propria carriera, dopo essere stato venduto per una manciata di noccioline a 29 anni, dopo tutte queste cose, a 35 anni Andrea Barzagli è ancora lì, pronto a fare la B in qualsiasi acronimo lo si voglia inserire.

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