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Daniele V. Morrone
Come gioca il Barcellona con il rombo
21 nov 2017
21 nov 2017
Con il nuovo sistema i blaugrana sono più solidi in fase difensiva ma hanno perso un po' di efficacia in attacco.
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Daniele V. Morrone
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Paulinho, contro l’Athletic Club, agisce da vertice alto del rombo.


 



 


Contro il Siviglia, invece, è stato Messi a fare il trequartista.


 





 



 



 


Quando Messi si abbassa sulla trequarti, uno dei due esterni (in questo caso André Gomes) taglia dall’esterno all’interno affiancandosi alla prima punta. Nel frattempo Paulinho aggredisce il corridoio centrale per ricevere in situazione dinamica.


 



 



I 4 gol di Paulinho in Liga (terzo miglior marcatore del Barça dietro Messi e Suárez) al momento sono più che altro una curiosità statistica visto che solo quello contro il Getafe è risultato decisivo per il risultato. Ma il fatto che ne abbia segnati tanti è una conseguenza del modo in cui viene schierato in campo.


 





 




Per andare ad attaccare da prima punta, partendo però da esterno destro, Paco Alcacer deve coprire tanti metri di campo.


 



 



 



 


Busquets ha la palla nella posizione di centrale di difesa e il rombo centrale quindi è tutto arretrato nella metà campo, persino Messi, sconsolato vertice alto.


 



È difficile dire quanto questo sistema abbia influito sulle prestazioni di Messi in termini realizzativi, ma il giocatore che aveva iniziato in modo brillante la stagione ora fatica a trovare lo specchio della porta. Messi è tornato a doversi sobbarcare tantissimi compiti diversi, concentrandosi più sulla creazione delle giocate che sulla loro definizione. L’intuizione iniziale di Valverde di riavvicinare Messi all’area di rigore è stata mitigata dalla nuova disposizione e provoca non pochi problemi al Barcellona. Messi tocca in questa stagione 8.6 palloni in area per 90’ e tira 6 volte per 90’, ma il rapporto tra xG e tiri è solamente 0.15.

 

Per capirci, ha segnato solo 1 gol nelle ultime 5 partite, e per Messi una media di 0.91 xG per partita non è normale. È un dato destinato a migliorare, ma per adesso è importante parlarne perché è la maggiore spia dei problemi del Barça: mettere Messi nelle condizioni di segnare è il problema che ha dovuto affrontare ogni allenatore blaugrana negli ultimi anni. In ogni caso va detto che Messi rimane il miglior marcatore del Barça in questa stagione, con 15 gol totali tra Liga e Champions League.

 



 



Anche dal punto di vista difensivo il rombo ha vantaggi e svantaggi. Il sistema aiuta Busquets a rimanere a difendere sulla fascia centrale del campo in caso di perdita del pallone. Questo di per sé garantisce una fase di transizione difensiva migliore: meno metri deve fare Busquets in orizzontale, più può permettersi di difendere in avanti. La presenza di due punte centrali, più un giocatore tra le linee, aiuta anche la riaggressione dopo la perdita perché permette di non essere mai in inferiorità numerica sui centrali avversari. Il Barcellona di Valverde sta quindi riscoprendo il fascino della pressione alta e immediata dopo la perdita. Quando in campo c’è Paulinho tanto si perde in ordine con la palla quanto si acquista in intensità fisica senza. Paulinho è naturalmente predisposto a difendere in avanti e una fascia centrale protetta da Busquets e Paulinho messi non in linea è difficile da superare per il centrocampo avversario. Certo, c’è la questione della difesa dell’ampiezza visto l’utilizzo di mezzali non veloci, ma Valverde ha trovato un tamponamento grazie alle caratteristiche dei due terzini.

 



 



 



Il Barcellona non ha ancora perso una partita tra campionato e girone di Champions League e non si trova a punteggio pieno in Liga solo per il pareggio contro l’Atlético di Madrid di metà ottobre. Da dopo la Supercoppa di Spagna Valverde sta sbagliando poco e i risultati gli stanno dando ragione. Ma è tutto oro ciò che luccica?

 



 



 



 

 

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