L’Olanda di David Winner
Intervista all’autore di Brilliant Orange, un libro sulle radici culturali del calcio totale.
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In occasione dei 115 anni del Real Madrid, rendiamo omaggio al giocatore che ne rappresenta meglio la storia recente.
Diversa da quella che conoscevamo, più pericolosa, ma anche più vulnerabile.
Roque Mesa non è il solito esteta, ma un ottimo jolly da tenere d’occhio.
Di come l’arrivo di Arda Turan cambierà il Barcellona (e di come il Barcellona cambierà lui).
La preview di Cile-Uruguay, il primo quarto di finale di Copa América, che mette di fronte due squadre dalle filosofie calcistiche opposte.
La complessità tattica elaborata da Guardiola per sopperire alle assenze non riesce a imbrigliare un Barcellona imprevedibile per chiunque.
Arrogante, permaloso, onesto e sincero fino all’estremo. Louis van Gaal ha vinto tutto, e anche quando non vince va avanti a modo suo.
Il Barcellona di Luis Enrique vince El Clásico divertendosi a rompere i propri dogmi di gioco.
L’Atlético la spunta in una partita tra squadre più reattive che propositive.
Barcellona e City hanno mostrato poco equilibrio, ma la prima ha avuto più qualità.
Il Barcellona di Luis Enrique sembra ancora un enigma irrisolto, alla ricerca di un equilibrio tra individualità e identità di gioco.
Un pareggio utile che getta ombre sul futuro di entrambe le squadre.
L’organizzazione del Bayern in 10 contro 11 non è stata sufficiente contro Agüero, e la conferma del fastidioso luogo comune che il calcio è fatto di episodi.
Mentre Ancelotti è sempre più maestro nel mettere assieme il puzzle di campioni a sua disposizione, i blaugrana di Luis Enrique sono ancora un cantiere in costruzione.
Ha già salutato la Nazionale e prima o poi smetterà del tutto. Come Xavi ha superato i propri limiti ritagliandosi un posto nella storia.
Tre punti cruciali per sostenere le ambizioni di un’intera stagione per l’Atlético Madrid, una buona prova che potrebbe nascondere alcune insidie dietro l’angolo per la Juventus.
La vittoria all’ultimo minuto del Bayern Monaco di Guardiola contro il Manchester City di Pellegrini è la vittoria di un sistema che si sta delineando, gradualmente, contro un sistema allo sbando.
Fondamentali è la rubrica di analisi dell’Ultimo Uomo, in questa puntata il derby di Madrid vinto 2-1 dall’Atletico di Simeone.
Dopo una semifinale non esaltante abbiamo la seconda finalista del Mondiale brasiliano. Contro la Germania che cosa dobbiamo aspettarci da Leo Messi?
Il Brasile ha conquistato la Semifinale con pieno merito, ma al di là del risultato chi ha rappresentato davvero il calcio sudamericano nella sua essenza è stato James Rodríguez.
Per quasi tutto il match il Messico ha controllato meglio il campo, ma quando è subentrata l’emozione ha vinto chi aveva dalla sua uno dei migliori giocatori degli ultimi vent’anni: Robben.
L’ultimo match del gruppo B è stato equilibrato e di altissimo livello tattico. Forse anche troppo, di talento in campo se ne è visto poco e non è stata una grande partita di calcio.
Dopo appena due partite la Spagna è stata sbattuta fuori dal torneo brasiliano. L’analisi del match contro il Cile: non soltanto una sconfitta, ma la fine dei Re del calcio mondiale.
La Nazionale di Vicente del Bosque è pronta a difendere il titolo di Campione del Mondo, ma la mancanza di motivazioni di chi ha vinto tutto è un ostacolo difficile da superare.
Sabato sera si giocherà la finale di Champions League. Due quartieri della stessa città con due idee del calcio molto diverse. Quali saranno i possibili scenari dello scontro tra Atlético e Real?
A ventisei anni Messi è entrato ufficialmente nella Storia del Barcellona con 371 gol. Un’analisi del giocatore più forte del mondo e della sua evoluzione.
Non è la squadra sognata dai tifosi in estate, ma il Real Madrid di Carletto è in prima posizione. E, con l’allenatore emiliano al comando, gioca un buon calcio, paziente, intelligente e rassicurante.
La squadra spagnola allenata dal Cholo sta raggiungendo i vertici della Liga e del calcio mondiale, contro ogni tendenza e ogni aspettativa.
Come Pep ha adattato i suoi principi a quella che era già la squadra più forte del mondo. Meno falsi centravanti, più falsi terzini; meno Lionel Messi, più Philipp Lahm.
Manuel Pellegrini ha portato in semifinale di Champions League il Villareal nel 2006 e il Malaga ai quarti lo scorso anno, ma ha fallito nel Real Madrid. Adesso al Manchester City ha una nuova possibilità per dimostrare che non è solo una persona educata e introversa, ma anche un grande allenatore.
I problemi del Barcellona, il tiqui-naccio di Del Bosque, l’eredità di Mourinho, le eresie di Betis e Levante, il trasformismo della Real Sociedad. Non solo Iniesta, ma anche Xabi Prieto e Antoine Griezmann: di cosa parliamo quando parliamo di modello spagnolo.