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Che fine ha fatto Arkadiusz Milik?
13 nov 2025
Non gioca da oltre 500 giorni e le sue condizioni sono un mistero.
(articolo)
8 min
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IMAGO / Buzzi
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Il 7 giugno 2024, al primo minuto di un’amichevole tra Polonia e Ucraina, Arkadiusz Milik ha una torsione innaturale del ginocchio sinistro a causa di un contrasto con Ruslan Malinovskyi ed è costretto a uscire dal campo. Tre giorni dopo la Juventus rilascia un bollettino medico con un aggiornamento sulle sue condizioni: Milik si è sottoposto a una meniscectomia artroscopica selettiva del menisco mediale del ginocchio sinistro. “L’intervento”, si legge, “per la prima volta a un calciatore della prima squadra - è stato eseguito presso il J|Medical dal professor Roberto Rossi ed è perfettamente riuscito”. Secondo la letteratura medica, dopo un’operazione del genere per un atleta è previsto il ritorno all’attività sportiva dopo 30 o 40 giorni.

Da quell’infortunio di giorni ne sono passati molti di più, 524 per la precisione, ma Milik non è ancora tornato in campo. È più del doppio del tempo che ci vuole per tornare da una rottura del crociato o dalla rottura di un tendine d’Achille. Sulle testate sportive, tra il preoccupato e l'ironico, si scrivono articoli sul mistero che lo circonda. L’attaccante è storicamente soggetto agli infortuni, ma un’assenza così lunga è inspiegabile. O meglio: non è stata spiegata, almeno non in maniera limpida.

COSA SAPPIAMO
Quello che sappiamo è che il 3 ottobre 2024, a quasi tre mesi dalla prima operazione, Milik si opera di nuovo, nonostante più volte fosse stato sul punto di tornare in gruppo. Ce lo spiega un nuovo bollettino medico della Juventus: “Nella giornata di oggi Arkadiusz Milik è stato sottoposto a sutura artroscopica del residuo meniscale mediale del ginocchio sinistro. L’intervento è stato eseguito presso la clinica Villa Stuart dal prof. Pier Paolo Mariani”. Perché Milik deve operarsi una seconda volta, sempre al menisco del ginocchio sinistro? Per la prima operazione si era scelto di asportare solo il frammento che si era rotto nello scontro con Malinovskyi, ma di lasciare il resto a proteggere la cartilagine in un ginocchio già provato da diversi infortuni. Milik però continua a provare fastidio e allora c’è stato bisogno di asportare tutto. Su Tuttosport scrivono “l’ipotesi è che Milik possa tornare disponibile tra un paio di mesi. E il verbo “possa” indica non una certezza non a caso”.

Il 20 novembre 2024 il polacco si sottopone a una visita di controllo con il professor Mariani che porta buone notizie: c’è il via libera per iniziare il percorso di riatletizzazione, “quindi al ritorno a livello agonistico entro 3/4 settimane”, come scrivono sulla Gazzetta dello Sport. Dopo tre o quattro settimane, però, Milik non torna. Per la Juventus è un disastro: dal mercato non è arrivato un secondo centravanti, confermando che - nell’idea di staff medico e dirigenza - Milik sarebbe tornato in campo presto, e Vlahovic è infortunato. Thiago Motta deve inventarsi McKennie e Koopmeiners centravanti e i tifosi iniziano a rumoreggiare: dov’è Milik? Perché nessuno ha previsto la sua assenza?

Arriva il 2025 e Milik diventa il primo rinforzo di gennaio per Motta, almeno per i giornali. A leggerlo oggi sembra uno scherzo, ma ogni mese il polacco sembra vicinissimo al rientro e poi non rientra. Succede di nuovo: il 5 gennaio si infortuna al polpaccio, “proprio quando il rientro in gruppo sembrava avvicinarsi” (sempre la Gazzetta dello Sport). Giovanni Albanese scrive che Milik “ha riportato dei DOMS muscolari per via dei carichi di lavoro svolti durante le ultime settimane di preparazione, di conseguenza il suo rientro slitta per un paio di settimane”. È l’infortunio che convince Giuntoli a cercare un attaccante, che poi sarà Kolo Muani. Con il francese a svoltare l’attacco della Juventus, l’assenza di Milik diventa meno stressante, ma il polacco comunque non rientra dopo due settimane. Il 22 febbraio però pubblica un video mentre si allena a Varsavia con un preparatore personale. Milik fa squat, pesi, corre, scatta col pallone tra i piedi, tutto quello che farebbe un calciatore sano. Il rientro questa volta sembra davvero vicino.

Milik però non rientra neanche questa volta. Cosa è successo? Non è chiaro: tornato a Torino per nuovi controlli al J Medical dopo gli allenamenti in patria sarebbero emersi nuovi problemi. “Tutto sembrava andare per il verso giusto e, invece, è arrivato un nuovo stop…” scrivono su diverse testate che si occupano della notizia, senza specificare ulteriormente. Da questo momento infatti le comunicazioni sulle condizioni fisiche di Milik diventano più nebulose. Sappiamo che non è a disposizione per Tudor, che intanto è subentrato a Motta, ma non è chiaro il perché.

Si torna a parlare di lui il 30 aprile, ma questa volta non per questioni mediche. A sorpresa la Juventus gli rinnova il contratto fino al 2027. È un altro di quei momenti surreali che lo riguardano. Come è possibile? I tifosi non sanno se ridere o piangere, anche se in realtà si tratta più salomonicamente della spalmatura dello stipendio di una stagione (3,5 milioni di euro) in due stagioni, per abbassare l'impatto del suo contratto sui conti del club.

A fine maggio si conclude il campionato e Milik, finalmente, sembra pronto a rientrare in campo. A giugno torna ad allenarsi con la squadra e viene aggregato al gruppo in partenza per il Mondiale per Club. Addirittura si ferma a parlare coi tifosi prima della partenza per gli Stati Uniti, compare nelle foto degli allenamenti, ma poi non è neanche in panchina nelle partite giocate dalla Juventus durante il torneo.

Poco male: il 2 agosto è previsto l’inizio del ritiro per preparare la nuova stagione e Milik può avere un nuovo inizio. Il 25 luglio però si fa male di nuovo. Sembra una facezia: “una ferita lacero-contusa alla regione tibiale anteriore destra” che si procura durante un incidente in palestra. La prognosi stimata è di circa sette giorni, “soggetta all’evoluzione della ferita”. Pochi giorni prima aveva postato una serie di foto in cui si allenava a Ibiza. È il suo ultimo post sui social, il polacco sembra catapultato in una realtà parallela in cui vive in un paesaggio assolato e bucolico, porta i capelli biondi e il suo fisico è la perfetta rappresentazione di un'atleta in salute. Nei commenti, ovviamente, la gente gli scrive di tutto.

MISTERO MILIK
È questa, comunque, l’ultima notizia sullo stato di salute di Milik: una ferita, tipo soldato. Da quel momento su di lui è sceso il silenzio. La Juventus, per non cascarci di nuovo, nel mercato estivo ha comprato non uno, ma due centravanti, David e Openda. Il polacco fa ancora parte della rosa, ma non è nella lista Uefa. A metà agosto è sceso sul terreno dello Stadium per la classica amichevole in famiglia, vestito di tutto punto con la nuova maglia della Juventus, ma mentre i suoi compagni hanno poi giocato la partita, lui è rimasto seduto. Il suo ritorno è un punto interrogativo. Il 12 settembre la Gazzetta dello Sport gli ha dedicato un articolo per i 500 giorni dall’ultima partita con la Juventus, come se fosse una ricorrenza. Il testo si chiudeva con una malinconica speranza: “si spera in una svolta positiva a gennaio: da un prestito alla risoluzione del contratto. Strade possibili, a patto che Milik ritrovi prima il campo”.

E dire che, alla luce dei problemi offensivi della Juventus, il centravanti polacco avrebbe fatto comodo, anche con altri tre centravanti in rosa. Ma Milik non c’è, o almeno non nella forma che dovrebbe avere. C’è il suo spettro che aleggia: qualche giorno fa, all’assemblea degli azionisti, uno dei presenti ha chiesto lumi a Ferrero riguardo il rientro dagli infortuni dei calciatori. Senza nominarlo si è parlato di lui. Il Presidente della Juventus ha dato una risposta molto ambigua alla domanda: «Se un calciatore non rientra, è successo qualcosa di grave. [...] Se ci sono lungodegenze, è perché questi calciatori hanno problemi. Non c'è alcun interesse nel tener fuori i giocatori, appena sono pronti a tornare in campo, noi ce li rimettiamo». Cosa è successo di grave a Milik si sono chiesti tutti, pur non essendo stato direttamente nominato? Che cosa vuol dire “grave” nel caso di un calciatore? Un infortunio grave? Qualcosa riguardo la sua condotta? O peggio?

Qualche giorno dopo l’attaccante è ricomparso alle ATP Finals di Torino, mentre scambiava dei convenevoli con Carlos Alcaraz. Vederli uno accanto all’altro, uno che scoppia di salute e l’altro tutto mogio ha fatto alzare più di un sopracciglio. Sembra che lo spagnolo gli abbia chiesto se avesse giocato il giorno prima nel derby di Torino e che lui abbia risposto «No, sono infortunato».

In mancanza di informazioni certe, sui social qualcuno ha iniziato a speculare. Droga o uso di sostanze non consentite, depressione, malattie gravi, le solite cose che si dicono quando un calciatore non torna in campo per tanto tempo e non ci sono notizie. Il giornalista Gianni Balzarini, che si occupa di Juventus, in una sua diretta ha detto «non contate su Milik. Milik è fuori dalla Juve, è sotto contratto ma è fuori dalla Juve», lasciando intendere come non si tratti di un infortunio, ma di qualcosa di diverso. Non è chiaro però se alla base della sua assenza ci sia una scelta tecnica o qualcos’altro.

Questa incertezza, mista a un'assenza che ogni giorno che passa è più lunga, ha stizzito i tifosi, che si sentono presi in giro. Non sapendo come prenderla, c’è chi ironizza sul suo stato di forma, chi lo accusa di assenteismo e chi lo invidia perché guadagnare qualche milione di euro per non fare nulla è il sogno di tutti, che possono permettersi in pochi. Certo, bisognerebbe provare a mettersi nei panni di Milik, un calciatore che tra i 30 e i 31 anni non ha potuto giocare a calcio per 524 giorni. Non sembra essere né divertente, né ciò che vorrebbe.

Quello che rimane allora è la mancanza di comunicazione da parte della Juventus. È giusto difendere la privacy di un calciatore o la trasparenza è un atto dovuto in questi casi? Se lo sono chiesti anche su L’Èquipe, parlando di Milik come se fosse il caso del furto dei gioielli al Louvre: “il mistero si infittisce poiché il club non ha rilasciato informazioni ufficiali su di lui: non è stata annunciata alcuna data di rientro per l'ex giocatore del Marsiglia”.

Più che un mistero, quello di Milik ci appare come un avvertimento su tante cose: sulle fragilità di un corpo, sulle difficoltà della comunicazione al tempo di internet, sul confine sottile tra informazione e privacy, su ciò che chiediamo agli atleti. Intanto la domanda resta: rivedremo mai Milik in campo con la maglia della Juventus? O con qualcun'altra maglia? Oppure quel singolo minuto giocato contro l'Ucraina rimarrà la sua ultima partita di sempre?

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