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Stefano Borghi
Ortega, le apparizioni, le tristezze, i fantasmi
13 mar 2018
13 mar 2018
Le mille cadute e le mille rinascite del "Burrito" Ortega.
(di)
Stefano Borghi
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«Hacélo y me muero. Hacélo y me muero. La tiró por arribaaaa! Me voy! Me voy! Te quiero hasta el final de nuestras vidas! Te amo futbolisticamente! Siempre fuiste mio Ariel! Ese gol no merece mi grito. Merece el grito de tu gente Ariel!». La voce è di Costa Febre. Il concetto, abbastanza chiaro, un po’ quello che vorrei sostenere in questo pezzo.


 



 

E invece il vero marchio di fabbrica di Ortega non è il pallonetto ma il dribbling. La cosa che gli ha sempre dato più soddisfazione, su un campo da calcio, ma probabilmente a livello assoluto, è l'avvertire quel leggero movimento di aria prodotto dalla gamba del suo avversario mentre si muove a vuoto nel tentativo di evitare la



 

Il tutto di Ortega è sempre stato quello, dai potreros di Ledesma agli stadi dei tre Campionati Mondiali che ha disputato in carriera. Anche perché la sua vita gli ha insegnato che per lui la felicità non può durare molto più della frazione di secondo in cui si compie un dribbling.

 



In molti sono convinti che l’avversario principale del suo talento sia stato l'alcolismo, ma lo fraintendono con la depressione. L’alcol è stato per Ortega la via più semplice per scappare dal mal di vivere, sull’esempio inevitabile di un padre che aveva fatto lo stesso. Come sostiene il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism degli Stati Uniti, per i figli di alcolizzati cronici si moltiplica da quattro a nove volte la possibilità di diventarlo.

 



 



 


Giovanissimo con Enzo Francescoli.


 



 



 





 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 


Una piccola impronta, comunque, è riuscito a lasciarla. Per esempio, ha impresso la svolta a questa gara leggendaria per il Valencia, che ha da poco festeggiato il ventennale: una remuntada storica in casa del Barça, che era avanti per 3-0. Il gol all’ultimo respiro è del “Burrito”.


 



 



 



 



 





 





 



 



 



 



 





 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 

 

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