Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Fabio Barcellona
Ancelotti in difficoltà
22 nov 2016
22 nov 2016
Tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco ha vinto la squadra al momento migliore, con il piano migliore.
(di)
Fabio Barcellona
(foto)
Dark mode
(ON)

Sia Bayern Monaco che Borussia Dortmund arrivavano al Der Klassiker da momenti piuttosto infelici. Nelle ultime 5 partite il BVB aveva vinto una sola volta, mentre il Bayern aveva accumulato 3 pareggi. Erano anche le due squadre che tengono di più il pallone in Bundesliga (entrambe con un possesso medio superiore al 60%), con una classifica che rendeva ancora più interessante il confronto: il BVB, distante 6 punti dai bavaresi e ben 9 dalla testa della classifica, aveva bisogno di una vittoria per non perdere ulteriore terreno dalla vetta della classifica; il Bayern Monaco, dopo l’anticipo del venerdì, era stato superato dal RB Leipzig al primo posto in classifica e doveva vincere per tornare al vertice.

 

È stata una partita interessante per capire il valore delle due squadre, nell’ottica di un campionato che non è sembrato così aperto da anni ormai, ma anche per vedere confrontati due tecnici diversissimi come Thomas Tuchel e Carlo Ancelotti.

 

Le differenze sono state chiare dall’inizio. Come nel suo stile, Tuchel non ha avuto problemi a manipolare la struttura posizionale della propria squadra e ha schierato per la prima volta in stagione il suo BVB con il 5-3-2. La scelta degli interpreti è stata ancora più sorprendente, con un fronte d’attacco costituito da due prime punte come Ramos e Aubameyang e, soprattutto, l’impiego di Schürrle e Götze nell’inedito ruolo di mezzali. E la logica delle scelte di Tuchel è risultata evidente già dai primi 20 minuti di partita.

 

 



 

In fase di non possesso il BVB intasava il centro del campo partendo dalle zone più avanzate: i due attaccanti andavano a pressare Boateng e Hummels e poi all’indietro occupando l’interno del campo con tre uomini a centrocampo e tre in difesa.

 


Il centro del campo occupato dalla struttura posizionale del BVB.



 

Schürrle e Götze si alzavano in pressing sui due costruttori di gioco del Bayern, Xabi Alonso e Thiago Alcantara, e in fasi di gioco successive si abbassavano accanto a Weigl o raddoppiavano sull’esterno. Nella prima metà del primo tempo il pressing del BVB è stato costante e ha pagato grossi dividendi. Il gol del vantaggio è arrivato proprio da un recupero palla di Götze.

 


Thiago Alcantara si abbassa e prova a supportare Xabi Alonso nella costruzione bassa, ma entrambi vengono marcati da Schürrle e Götze. Ramos e Aubameyang chiudono le vie di passaggio centrali di Boateng e Hummels e su un’eventuale ricezione di Alaba è pronto a uscire l’esterno Piszczeck.



 

L’azione della rete di Aubemayang mostrava anche i vantaggi posizionali garantiti dal 5-3-2 e la confusione nelle scelte difensive della squadra di Ancelotti. Anche se schierato con il 4-3-3, che teoricamente avrebbe dovuto garantire una buona copertura dell’ampiezza contro il modulo avversario, il Bayern soffriva i cambi di gioco del BVB che garantivano costante superiorità numerica ai padroni di casa sul lato debole della difesa bavarese.

 


Il pressing di Mario Götze recupera il pallone. Impiegato a centrocampo, un rivitalizzato Götze è stato il migliore in campo sfoggiando una prestazione sorprendente per abnegazione e attenzione tattica.

 

Il Bayern non è riuscito a leggere i movimenti in fase offensiva delle mezzali avversarie, Schürrle e Götze, che si alzavano quasi ai fianchi delle due punte. La strategia di Ancelotti era di contrastare la costruzione bassa del BVB impegnando i tre attaccanti Müller, Lewandoski e Ribery sui 3 difensori avversari. In questo modo però, con le punte strette in fase di non possesso palla, non si sapeva chi dovesse affrontare l’esterno avversario e come neutralizzare i movimenti interno-esterno delle mezzali.

 


Il BVB sposta il pallone da sinistra e destra. Ribery è su Ginter e sull’esterno Piszczek esce Alaba. Götze , partendo da una posizione intermedia taglia alle spalle di Alaba. Thiago è in ritardo e Hummels è occupato dal doppio centravanti del BVB. Götze riceverà tranquillamente e da questa azione nasce il gol vittoria di Aubameyang.



 

Raggiunto il vantaggio ed esaurita la spinta iniziale, nella seconda metà del primo tempo il pressing del BVB ha diminuito la sua intensità, consentendo al Bayern di avanzare la posizione in campo. Se fino al ventesimo minuto il possesso palla era sostanzialmente in equilibrio, da quel momento in poi è stato il Bayern a dominare, tenendo il pallone per più del 70% del tempo. Tuchel ha rinunciato quindi a uno dei cardini del proprio gioco, mostrando ancora una volta la sua duttilità, puntando principalmente al controllo degli spazi e affidando la pericolosità della sua squadra agli attacchi in campo aperto contro la difesa del Bayern. Esaurita la prima fase di pressing, Schürrle e Götze si sono abbassati diligentemente ai fianchi del mediano Weigl a difendere posizionalmente in un rigido 5-3-2.

 


Borussia Dortmund D.O.C.: il gegenpressing.



 





 

Oltre ai limiti difensivi, il Bayern ha evidenziato grosse difficoltà anche ad attaccare, sia contro il pressing iniziale sia contro la successiva difesa posizionale del BVB. Ancelotti ha schierato la sua squadra con il 4-3-3 su cui ha puntato le sue fiches ad inizio stagione. In fase offensiva il Bayern tendeva a disegnare in campo una sorta di quadrato a centrocampo, con Thiago Alcantara ad affiancare Xabi Alonso nella costruzione del gioco e, ai vertici alti dell’ipotetico quadrilatero, Kimmich che avanzava dalla sua posizione di mezzala destra e Ribery che veniva dentro il campo. L’ampiezza veniva garantita dai terzini Alaba e Lahm che si alzavano sugli spazi liberati da Ribery e Müller che affiancava Lewandoski.

 

La strategia si è rivelata poco efficace perché il presidio centrale del BVB ha sporcato ogni possibile linea di passaggio interna, lasciando al Bayern solo uno sviluppo esterno della manovra. L’unico vero sbocco delle azioni offensive della squadra di Ancelotti era quindi il cross: alla fine della partita saranno ben 30 quelli effettuati dal Bayern, in particolare dalla fascia sinistra, dove Alaba era parecchio più incisivo di Lahm.

 


Thiago e Xabi Alonso in costruzione bassa, Robert e Kimmich più avanti. Le fasce sono occupate dalle avanzate dei terzini e Müller affianca Lewandoski in attacco.



 

A rendere inefficace l'unico sbocco offensivo del Bayern è stata però l’elevata protezione del centro dell'area garantita dalla linea a 5 difensori. Nel secondo tempo gli allenatori hanno provato a variare gli schieramenti. Tuchel ha virato verso il 5-4-1 in fase di non possesso – che si tramutava in 3-4-3 in fase offensiva – spostando Götze al fianco di Weigl e Schürrle sull'esterno con Ramos sulla fascia opposta. Ancelotti invece ha sostituito Kimmich con Douglas Costa ed è passato al 4-2-4 con lo scopo di attaccare con efficacia anche dalla fascia destra, aumentando la presenza in area con Müller al fianco di Lewandoski. La mossa di Ancelotti ha aumentato la pressione sulla difesa della squadra di casa, ma non abbastanza per raggiungere il pareggio.

 


Götze al fianco di Weigl, Schürrle a destra e Ramos a sinistra: il 5-4-1 del BVB.



 

 



 

Con la vittoria il Borussia Dortmund si è rimesso in corsa per la vittoria del Meisterschale. Adattandosi perfettamente ai diversi contesti della partita, Tuchel si è dimostrato ancora una volta un tecnico che non disdegna di variare la struttura e le tendenze della propria squadra per adattarle al contesto e agli avversari.

 


Con il 33% circa di possesso palla il BVB è stato più pericoloso del Bayern.



 

Sarebbe tuttavia fuorviante affermare che tutti i dubbi sul BVB 2016/17 siano stati fugati. I giallo-neri hanno infatti concesso fin troppo l'iniziativa agli avversari e, anche se poco sfruttate dal Bayern, hanno mostrato parecchie imprecisioni della linea difensiva. La squadra di Tuchel, a supporto delle fasi di pressing, ha provato a tenere la linea arretrata il più alto possibile, ma l'allineamento dei giocatori e la scelta delle occasioni e dei tempi della copertura della profondità non sono sempre stati perfetti.

 


Hummels ha il pallone tra i piedi, la linea difensiva del BVB è spezzata in due, lasciando in gioco, in assoluta libertà, Lewandoski, che viene servito dal proprio compagno.



 

Al suo arrivo al Bayern Carlo Ancelotti aveva dichiarato di non volere sprecare il lavoro di Guardiola, ma di volere aggiungere maggiore verticalità al possesso palla. Paradossalmente invece il Bayern è oggi una squadra che tiene il pallone in maniera sterile, con pochi e prevedibili movimenti senza palla e parecchie difficoltà nella creazione di spazi e linee di passaggio efficaci. Il possesso palla non sembra tanto una scelta della squadra di Ancelotti quanto degli avversari, e non è un buon segno. Abbandonati i principi del gioco di posizione, il Bayern sembra ancora a metà del guado, e anche la fase difensiva, spesso criticata durante l'era Guardiola, mostra parecchie lacune, come il gol subito dimostra.

 


Il Bayern trova la profondità alle spalle della linea difensiva del BVB, non impeccabile nella copertura degli spazi alle proprie spalle. Peccato che il Bayern ci abbia provato pochissime volte.





Nella partita contro il BVB, i bavaresi non sono mai riusciti a trovare uomini tra le linee e un accettabile gioco interno, restando confinati sulle fasce dalla densità centrale della squadra di Tuchel. La coppia Xabi Alonso-Thiago Alcantara, entrambi a supporto alla costruzione bassa, è apparsa ridondante e ha finito per isolare Lewandoski dal resto della squadra.

 


La pass-map del Bayern: non c'è gioco interno davanti Xabi Alonso e Thiago Alcantara e Boateng è il giocatore che ha servito il maggior numero di volte Lewandoski. C'è un problema.





Entrambe le squadre non sono apparse in un grande momento di forma. In Bundesliga le idee più chiare sembra averla proprio la capolista RB Leipzig che ha vinto il derby del gegenpressing e della verticalità contro il Bayer Leverkusen, issandosi meritatamente al primo posto in classifica.

 

 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura