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Allegri ritrova il coraggio
05 dic 2016
Il tecnico della Juventus cambia molto e vince la battaglia tattica con Gasperini.
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Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con NOW TV.

Per la Juventus la partita con l'Atalanta, reduce da sei vittorie consecutive, rischiava di aprire una piccola crisi. A destare preoccupazione non solo il meraviglioso momento di forma degli “orobici”, ma anche una certa somiglianza tattica tra la squadra di Gasperini e il Genoa di Juric, che aveva appena sconfitto i bianconeri mettendoli in grande difficoltà proprio sul piano strategico.

Dall'altro lato del campo, l'Atalanta non poteva probabilmente immaginare un avversario peggiore per provare ad allungare la serie positiva. Oltre al valore intrinseco della Juventus, il fatto di incontrare i bianconeri al termine di una delle pochissime settimane in cui Allegri aveva potuto preparare in sei giorni la partita, oltre alla naturale voglia di rivalsa, rendevano complicato immaginare di alzare ulteriormente l'asticella del proprio rendimento.

Se la formazione dell'Atalanta è stata quella prevista, con Freuler al posto dello squalificato Gagliardini e Spinazzola sull'out di sinistra al posto di Dramè, Allegri ha abbandonato il 3-5-2 a favore del 4-3-1-2: una scelta che si sarebbe rivelata determinante. Sulla linea arretrata la coppia di centrali era formata da Rugani e Chiellini, con Benatia in panchina, mentre nel rombo, al fianco sinistro del rientrante Marchisio ha giocato Sturaro, con Miralem Pjanic in posizione di trequartista.

I tre passi con cui la Juventus ha scardinato le marcature a uomo dell’Atalanta

Il complesso sistema difensivo del'Atalanta, basato su marcature a uomo, coraggiose scalate in avanti e ricerca sistematica dell'anticipo si è rivelato un rebus irrisolvibile per quasi tutte le squadre della serie A. Tanto da regalare ai bergamaschi, prima di questa partita, il secondo posto nella classifica degli Expected Goal subiti, dietro proprio la Juventus.

Ad inizio partita il progetto di Gasperini prevedeva le due punte, Gomez e Petagna, sui due centrali bianconeri, Kurtic sul mediano Marchisio e i due interni Kessiè e Freuler sulle due mezzali juventine, Sturaro e Khedira. La marcatura del trequartista era gestita dall'uscita alta di uno dei centrali, in preferenza Masiello. In prima battuta gli uomini più liberi della Juventus erano i due terzini Lichsteiner e Alex Sandro con i loro avversari, rispettivamente Spinazzola e Conti, che si alzavano in pressione solo dopo le loro ricezioni. La superiorità numerica in zona arretrata, anche in caso di uscita di Masiello su Pjanic, era garantita dall'esterno del lato debole che stringeva ad affiancare i centrali rimasti in posizione su Higuain e Mandzukic.

Il 4-3-1-2 della Juventus e le marcature dell'Atalanta: Masiello esce su Pjanic, gli interni prendono le mezzali, Kurtic va su Marchisio. Lichtsteiner e Alex Sandro sono i giocatori più liberi tra i bianconeri.

Il movimento

Uno dei più evidenti difetti della Juventus, specie in assenza di Paulo Dybala, è stata la staticità del suo 3-5-2. La scarsa imprevedibilità poteva rappresentare una manna dal cielo per formazioni che marcano a uomo: i punti di riferimento fissi da controllare permettono la conservazione di una struttura posizionale mai messa in crisi dai movimenti degli avversari. La settimana scorsa il Genoa aveva avuto vita facile contro il 3-5-2 della Juventus che, di contro, aveva cominciato a rendersi pericolosa con il passaggio al rombo di centrocampo avvenuto però quando era già in svantaggio per 3-0. La scelta del rombo a centrocampo, oltre a porre un quesito a Gasperini su come e con chi marcare il trequartista, ha costretto la Juventus a un'interpretazione della gara più dinamica e ricca di movimenti senza palla. Pjanic si abbassava seguendo i suoi istinti fino ai fianchi di Marchisio, i terzini spingevano con continuità, le mezzali cercavano gli spazi di ricezione. I movimenti senza palla hanno disordinato la struttura difensiva dei nerazzurri, ponendoli continuamente di fronte a dubbi su cambi di marcature e scalate. Il gol di Alex Sandro è un perfetto esempio della difficoltà create all'Atalanta dalle corse senza palla dei giocatori bianconeri. Con palla al terzino brasiliano, Sturaro si è lanciato una corsa interno-esterno che, attirando il suo marcatore Kessiè, ha liberato un buco al centro del campo su cui si è inserito Alex Sandro, che ha dribblato l’avversario con un dribbling verso l’interno.

Sembra il gol di Alex Sandro, ma è un'azione avvenuta nel primo minuto di gioco del tutto analoga a quella che ha portato al primo gol della Juventus. Kessiè è portato fuori dal movimento di Sturaro, Freuler è in zona Khedira, Kurtic gioca su Marchisio. Al centro c'è un'autostrada per Alex Sandro.

 

Particolarmente complessa per Gasperini è stata la gestione dei movimenti dei centrocampisti della Juventus e la gestione di Pjanic, con il centro del campo che in fase difensiva perdeva ogni presidio stabile a causa dei movimenti dei bianconeri.

Per questi motivi, dopo il gol del 2-0, il tecnico nerazzurro riprogettava l'intero sistema difensivo, disponendo la sua squadra con il 3-5-2 che schierava così un giocatore fisso al centro del campo e consentiva scalate più semplici. Freuler, il mediano, prendeva Pjanic, le due mezzali, Kurtic e Kessiè giocavano sulle mezzali bianconere. A godere di maggiore libertà era allora Marchisio, pressato alternativamente dal “Papu" Gomez da dietro o, più coraggiosamente, dalla scalata in avanti di una delle mezzali.

Il 3-5-2 dell'Atalanta. Freuler segue al centro Pjanic, mentre la Juve crea un 3 vs 2 in zona arretrata per avere superiorità numerica contro Gomez e Petagna.

Il passaggio al 3-5-2 ha migliorato la fase difensiva dell'Atalanta e reso più efficace il pressing sugli avversari. Nonostante questo però la Juventus ha trovato altri modi per avere la meglio delle marcature a uomo dell'Atalanta.

Il gioco diretto sulle punte

La convivenza tra Higuain e Mandzukic è fonte di parecchi dubbi. Allegri, per capacità tecniche e visione di gioco, chiede a Higuain di essere, tra i due, il raccordo tra centrocampo e attacco. L'argentino si è spesso abbassato bene, specie nel primo tempo e, in assenza in zona di Freuler, per ricevere il passaggio addosso dai centrocampisti. Ma soprattutto la presenza in campo di una coppia di punte “pesante” ha consentito alla Juventus di risalire il campo velocemente, tramite un passaggio diretto, saltando così il centrocampo e il sistema di trappole e duelli disseminato per il campo da Gasperini.

La Juve riconquista palla e risale il campo velocemente appoggiandosi su Mandzukic.

Higuain e soprattutto Mandzukic sono riusciti con continuità a prevalere fisicamente sui diretti avversari, permettendo alla Juventus di avere una via facile e veloce per avanzare lungo il campo e scavalcare il pressing dell'Atalanta. L'attaccante croato ha vinto 5 duelli aerei, con Toloi, Caldara, Masiello a quota zero; la Juventus ha prevalso negli scontri di testa per 21 volte, contro le 5 dell'Atalanta, in ogni zona del campo.

Il dribbling

Contro le marcature a uomo, la superiorità numerica e posizionale è spesso regalata dal superamento in dribbling di un avversario. Il gol di Alex Sandro è un perfetto esempio di come un dribbling riuscito possa creare enormi scompensi nell'intero sistema difensivo di una squadra che marca a uomo. La Juventus contro l'Atalanta ha tentato 23 dribbling, riuscendo a saltare il diretto avversario 19 volte, un numero enorme. Che il dribbling sia stata un'arma fondamentale nella prestazione dei bianconeri è dimostrato dal fatto che in campionato la Juventus aveva una media di meno di 9 dribbling riusciti per partita, meno della metà di quelli messi a segno contro l'Atalanta. Higuain, Pjanic e Alex Sandro, con 3 dribbling riusciti a testa i migliori della Juventus in questo fondamentale.

La fase di possesso palla dell'Atalanta

Nel rombo messo in campo da Allegri, Pjanic, anche in fase di non possesso palla, rimaneva alto senza venire a giocare al fianco di Marchisio per comporre una linea a 4. Questo ha consentito alla Juventus di avere più soluzioni avanzate su cui appoggiare le ripartenze manovrate, spesso rivelatesi pericolose per la difesa dell’Atalanta.

La Juve recupera palla e trova subito l'appoggio avanzato di Pjanic. Nasce una pericolosa ripartenza che genera il calcio d'angolo che porterà al gol del 2-0.

Con soli tre uomini in linea in mezzo al campo, la Juve avrebbe potuto soffrire il gioco in ampiezza degli avversari. Ma la peculiare fase di possesso palla dell'Atalanta ha finito per favorire la fase difensiva della Juventus e minimizzato i rischi che uno schieramento puramente a rombo poteva procurare. La squadra di Gasperini sviluppa il suo gioco offensivo principalmente utilizzando insistite combinazioni in fascia dopo avere formato triangoli o rombi esterni. La continua ricerca del gioco su un lato del campo trascurando, come spesso capita all'Atalanta, il ribaltamento del pallone da una fascia all'altra ha consentito alla Juventus di chiudere i bergamaschi da un lato, utilizzando Pjanic in pressione sul vertice interno del rombo, la mezzala su quello esterno e una delle punte su quello arretrato, senza troppo preoccuparsi delle eventuali debolezze sul lato debole.

L'Atalanta disegna il rombo per sviluppare il suo gioco, ma viene chiusa dalla Juventus. Pjanic si occupa del vertice interno, la mezzala Sturaro di quello esterno, mentre Higuain è sul vertice basso. Marchisio gioca in copertura.

Disinnescata la principale fonte di gioco della squadra di Gasperini, anche quella alternativa – la risalita veloce del campo appoggiandosi su Petagna – è stata inibita dal predominio nei duelli individuali e aerei dei bianconeri.

Il rombo della Juventus

Il centrocampo e l'attacco della Juventus erano gli stessi dell'altro esperimento di 4-3-1-2 della stagione, quello casalingo in Champions League contro l'Olympique Lione. A essere diversi erano i due terzini e la loro interpretazione della partita e in generale l'atteggiamento della squadra. Se contro i francesi Dani Alves e Evra avevano giocato una partita bloccata, lasciando interamente l'ampiezza alle mezzali Khedira e Sturaro, a disagio in un ruolo quasi da esterni puri, Lichtsteiner e Alex Sandro hanno invece spinto con continuità, liberando spazi interni e consentendo alle mezzali di muoversi in maniera più varia e consona alle proprie caratteristiche.

Il confronto tra le pass-map del 4-3-1-2 della Juventus contro l'Atalanta e contro l'Olympique Lione. I due terzini sono più alti e di conseguenza la posizione di Khedira e Sturaro è più interna. Si noti anche un baricentro più alto e la direttrice di passaggio diretta tra Rugani e Mandzukic.

Con in campo Lichtsteiner, Alex Sandro, Marchisio, Sturaro, Chiellini e Mandzukic la Juventus ha innalzato il livello atletico della propria squadra che ha prevalso proprio su questo piano contro l'Atalanta che più volte aveva messo in difficoltà con l'intensità fisica i suoi avversari. I bianconeri hanno difeso in modo più attivo, alzando il baricentro e la linea difensiva, con Rugani abile a tenere alto e aggressivo il proprio reparto. In questo modo si sono messe in evidenza le migliori doti difensive di parecchi giocatori – Pjanic, Alex Sandro, Khedira, Lichtsteiner – più a proprio agio in un sistema di difesa dinamico e non statico. Non a caso il gol della bandiera atalantino è avvenuto dopo la scelta di passare al 5-4-1 e a una difesa maggiormente posizionale. In fase d'attacco il rombo ha funzionato bene grazie al contributo offensivo dei terzini e all'interpretazione del ruolo fornita da Pjanic e dalle due punte. In particolare sistema difensivo avversario ha esaltato i duelli individuali e una Juventus iper motivata ha fatto prevalere il suo maggior bagaglio tecnico unito alla voglia di rivalsa dopo la sconfitta di Genova.

Mandzukic ha tentato l'enormità di 7 tackle, vincendoli tutti. Poi ha fatto anche il portiere

Il rombo proposto da Allegri va rivisto contro squadre più a proprio agio nell’utilizzo dei cambi di gioco alla ricerca dell’ampiezza; oppure contro sistemi difensivi meno orientati sull'uomo e da battere con soluzioni meno individuali. Il maggior coraggio difensivo e un numero più elevato di riferimenti offensivi sono comunque un buon segnale per il futuro tattico dei bianconeri.

L'Atalanta non esce ridimensionata dalla Juventus Stadium, chissà però se la partita contro i bianconeri non abbia indicato alle altre squadre la via per mettere in difficoltà la squadra di Gasperini.

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