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Valerio Coletta
Il vecchio, caro Aleandro Rosi
28 nov 2017
28 nov 2017
Abbiamo guardato il profilo Instagram del terzino del Genoa e ci siamo affezionati.
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Valerio Coletta
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Hackerare una pagina Wikipedia è l’ultima frontiera della pirateria ideologica. Hackerare la pagina Wikipedia di Aleandro Rosi, invece, è pura cattiveria, covata nel tempo, le cui ragioni possono essere solo immature e ingiuste.

 

Rosi fa il suo debutto in Serie A nel 2005, con la Roma di Spalletti. Possiamo immaginare che l’allenatore toscano credeva molto nel giovane terzino, che del resto aveva l’aria del prodotto atletico fatto e finito per il calcio contemporaneo. Un fisico massiccio distribuito su un metro e 85 di altezza che gli permetteva di coprire la fascia facilmente, con quella naturalezza dei terzini contemporanei per cui il campo sembra sempre troppo piccolo. Non sto esagerando, Rosi era una delle classiche scommesse di Spalletti, uno di quei: “Ve lo faccio vedere io cosa lo fo diventare”. Lo butta dentro anche durante gli ultimi minuti di Inter - Roma, la finale di Supercoppa del 2007 vinta dai giallorossi, all’età di 20 anni. Aleandro fa quello che sa fare meglio e soprattutto fa quello che farà per tutta la carriera, perché come sappiamo oggi (spoiler), Rosi era quello e rimarrà quello: corre, mette il fisico, lavora tanto, pensa poco.

 

Questa discrepanza tra il Rosi immaginato e il Rosi reale sono alla base dell’antipatia che molti provano ancora oggi verso il terzino. A condire questo risentimento c’è il fatto che la Roma, per diversi anni, non si è potuta permettere altro. I tifosi, quindi, hanno dovuto “sopportare” tutti gli errori di un giocatore che ce la metteva tutta per diventare quello che assolutamente non era.

 

Adesso guardate lo screenshot della pagina hackerata e capirete che l’astio che molti provano verso questo giocatore è elaborato ed esce dalla sfera tecnica o tattica.

 



 

Leggete le “Caratteristiche tecniche”. È indicativo come sia stato sottolineato il fatto che è “Scarso dal punto di vista tecnico” con la puntualizzazione su “le sue uniche qualità”. Se non ci fosse la parte ancora sotto, avrei pensato a una curiosa alterazione del classico stile di Wikipedia. Ad una increspatura di astio incomprensibile. Invece continua con «Si contraddistingue principalmente per la sua coattaggine, cercando di provocare gli avversari con spintoni e gomitate, in perfetto stile Roma». A questo punto si rivela chiaro il sabotaggio, con tutte le sue motivazioni. A parlare è ovviamente un non-romanista (lo capiamo dall’ultimissima frase), ma gli argomenti con cui si attacca il ragazzo sono universali e impugnabili da ogni detrattore.

 

Sono ingiusti.

 

Rosi non è un giocatore cattivo e gli spintoni, le gomitate e le provocazioni non sono la caratteristica per cui verrà ricordato. Quella che mi interessa, invece, è l’accusa di “coattaggine”. Non di “giocatore limitato tecnicamente” o di “giocatore da squadra di bassa classifica” ma di giocatore “coatto”. Su questo tema proseguirà la seconda parte del pezzo.

 


Intermezzo musicale: Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach.


 

Sì, Rosi è un coatto. Trovatemi un giocatore che non è coatto, potrebbe dire qualcuno. Ma qui si parla del coatto romano, risponde qualcun altro, un coatto diverso, quasi a livello antropologico, percepito come cattivo e irrecuperabile. Rosi in effetti potrebbe essere, nell’aspetto e nel linguaggio, un personaggio di “Non essere cattivo”, un bellissimo film di Claudio Caligari che parla di ragazzi romani negli anni ‘90. È facile figurarselo col bomber, le Air Max e lo Scarabeo metallizzato che sfreccia sulla Colombo del 1995.

 

Allora facciamo finta che essere coatto sia davvero una categoria. Ho raccolto 10 momenti della quotidianità del terzino attraverso il suo profilo Instagram. Scoprirete un ragazzo sensibile, simpatico e allegro e rivaluterete la sua “coattaggine” come qualità positiva:

 

10.

 



 

Molti di voi non se ne sono neanche accorti, ma la famosa gomitata per cui è stato espulso Bonucci se l’è beccata Rosi. Eccolo di nuovo carico al centro sportivo Signorini di Genova che riprende gli allenamenti.

 

9.

 



 

Rosi adora il suo cane e lo ha chiamato Leone. Finché è Tom Hardy ad amare il suo cane è una cosa dolce e va tutto bene, invece se lo fa Aleandro diventa una cosa infantile e strana. Opponiamoci a questo pregiudizio. Guardate che bello questo scatto che immortala la bestiola mentre gli azzanna l’orecchio, con la didascalia “Tacci tua!!!!”. Commovente.

 

8.

 

 


 

 

«Quanto sei matto ... Tvb leone mio #leone #bullterrier #amicomio #tvb#seiunico #luinonmitradiràmai #bomdiaaa #positività».


 

Leone è un cane coatto, quindi ha una catena al collo, sembra rasato ed è “matto”, come scrive il suo padrone.

 

7.

 



 

Altro momento di gioia con Leone, che sembra scattare il selfie. Che coppia!

 

6.

 



 

Ricordo del primo gol in Serie A, con Totti che lo calpesta consacrandolo come parte del gruppo. Per Rosi, tifosissimo romanista, è un momento da custodire e da rivedere nei periodi più difficili.

 

5.

 

 


 

 

«Fraseggiare con te è poesia spero non ti ritirerai mai».


 

Per Rosi, come per ogni tifoso della Roma, Totti è ciò che più si avvicina a una divinità. Aleandro ricorda come “fraseggiare” con lui fosse una sorta di esperienza mistica, che lui chiama molto delicatamente “poesia”. Il social di Aleandro è pieno di auguri e omaggi al Capitano, vicino al quale ha giocato tante partite. Eccoli

,

e

.

 

4.

 



 

Aleandro si fa tagliare i capelli da @gennarononsbagliamai, un parrucchiere che non sbaglia mai. Potete notare in alto a sinistra le maglie di Manolas ed El Shaarawy, due giocatori che non sono presi di mira per essere “coatti” solo perché sono forti e non sono nati alla Garbatella.

 

3.

 


 

 

«divertimento è l'unica cosa che il denaro non può comprare..." Fantastica giornata di mare con #amiciveri e persone strepitose! @ale.cerci11 @andreabertolacci @aleandro.rosi22 @alessandromurgia96 @fededario87 @cosimocannas @fabrizio_blonz @lucalocci12.16 #enjoy #holiday #positivity #summer2017 #instavideo #solocosetop #becauseimhappy #solocosetop».

 

Con un clamoroso e inspiegabile colpo di reni Aleandro Rosi, Alessio Cerci, Andrea Bertolacci e Alessandro Murgia saltano fuori dall’acqua per atterrare in piedi su una barca. I tre ex Roma e il giovane laziale si fanno il bagno a Ibiza, un’isola neutrale, dove appartenenze e inimicizie legate alla maglia, alla quale fanno caso i tifosi, vengono temporaneamente sospese.

 

2.

 



 

Pagherei due volte il costo del biglietto per vedere con Rosi e Palladino il film di Spiderman e sentire i loro commenti su quanto fosse meglio la versione di Sam Raimi.

 

1.

 


 

 

«Dopo un duro allenamento ...Sentite che pezzo che mi ha tirato fuori il nostro magazziniere.. ma soprattutto un'amico #arcangelo #n1# #tunztunz».


 

Rosi esplicita tutta la sua coattaggine avvolgendola con un sottile velo di autoironia e consapevolezza. L’hashtag #tunztunz e il mood vintage con cui si approccia a riascoltare il brano “Bla bla bla” di Gigi D’Agostino (1999), denotano un ragazzo conscio della sua coattaggine, ma capace di giocarci e di superarla. Coatto postmoderno.

 

Forse non esiste nessuno che vuole veramente male a Rosi. Probabilmente nessuno pensa qualcosa di Aleandro Rosi e tutta questa mia battaglia esiste solo nella mia mente. Quello che mi premeva però era dargli una tridimensionalità ed esaltarne l’unicità. Se ci pensate Rosi non è mai cambiato, ha sempre lo stesso aspetto e la stessa umanità priva di filtri di quando è uscito dalla primavera. Eppure ha 30 anni e sono 13 anni che gioca in Serie A. La sua carriera è più che rispettabile e nelle piccole piazze per cui combatte è molto amato.

 

Con il passare degli anni ho scoperto di provare un’empatia sempre più forte nei confronti di questo giocatore. Quando pubblica

o quelle di quando ha sollevato

sento una grande malinconia, so per certo che sono emozioni enormi che non proverà mai più. Allo stesso tempo quando lo vedo correre in campo, sbagliare i passaggi, sbattere addosso ad altri giocatori, ridere nelle foto degli allenamenti, farsi sempre lo stesso identico taglio di capelli, mettersi le magliette scollate da boro con lo zuccotto, sbagliare un gol facile e sapere esattamente le parolacce che sta trattenendo, penso che è sempre il vecchio caro Ale Rosi e mi sembra di conoscerlo da una vita. Gli voglio bene.

 

 

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