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Fabio Barcellona
A rimorchio
11 apr 2016
11 apr 2016
Il Tottenham travolge fisicamente lo United e crede ancora alla vittoria in Premier.
(di)
Fabio Barcellona
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Nella sfida del White Hart Lane, Tottenham Hotspur e Manchester United si giocavano molte delle loro possibilità di raggiungere i propri obiettivi: non c’era grande margine di errore, bisognava dare tutto per non commettere passi falsi.

 

Gli Spurs scendevano in campo dopo avere ricevuto la notizia della vittoria del Leicester a Sunderland, che determinava ben 10 punti di distanza tra le Foxies e la squadra di Pochettino. La vittoria era l’unica possibilità per il Tottenham di continuare a sperare nel titolo e, in ogni caso, per tenere a distanza l’Arsenal e consolidare il proprio secondo posto.

 

I Red Devils, grazie al rallentamento dei cugini del City e alla vittoria nel derby, si erano avvicinati a un solo punto dal quarto posto occupato dalla squadra di Pellegrini, tornando in corsa per un preliminare di Champions League piuttosto insperato fino a qualche tempo fa.

 

La partita era quindi importante per entrambe le squadre, ma non solo: tatticamente ci si aspettava una partita tra due modi simili di intendere il calcio, ma diversi per applicazione pratica.

 



Infatti, Tottenham e Manchester United mostrano numeri uguali nella percentuale di possesso palla medio (55% per gli Spurs e 54.9% per lo United), ma la squadra di Louis Van Gaal effettua mediamente più passaggi a partita con una percentuale di riuscita migliore (81.8% contro 79.9%). Sebbene i numeri siano uguali, le due squadre giocano un possesso palla completamente diverso. Il Manchester United tiene il pallone in maniera piuttosto conservativa e usa il possesso come arma prettamente difensiva, togliendo il pallone agli avversari e rimanendo ordinato per la transizione difensiva.

passa la palla in maniera sicura e più che cercare di avanzare pericolosamente per il campo, pone attenzione a non perdere il pallone, per evitare le transizioni offensive avversarie.

 

Viceversa i numeri del Tottenham nascono dall’elevato numero di palloni recuperati grazie all’ottimo pressing che riconsegna con frequenza la palla agli Spurs. La squadra di Pochettino, a differenza dello United, ama un calcio estremamente diretto e verticale, totalmente diverso da quello costruito da Van Gaal a Manchester. I diversi stili di gioco delle due squadre si riflettono nel numero medio di tiri fatti e concessi. I due team concedono praticamente lo stesso numero di tiri a partita (10,7 il Tottenham e 10.9 il Manchester United), ma gli Spurs tirano in media 7 volte in più dei Red Devils (17.1 contro 10.9). Il sistema di controllo del pallone del Manchester United funziona nel suo obiettivo di limitare le offensive avversarie, ma il prezzo da pagare è una scarsa pericolosità della squadra, cui

assegnano il decimo posto in Premier League.

 

Se il Tottenham è la migliore squadra per gol fatti e concessi in campionato, lo United è la seconda migliore difesa, ma è solo all’undicesimo posto per gol realizzati.

 



Con il ritorno in campo di Verthongen, finalmente recuperato dall’infortunio al ginocchio che lo aveva tenuto fuori dalla fine di gennaio, Pochettino poteva schierare il suo undici tipo. In partenza Dele Alli si è schierato alle spalle di Harry Kane, con Eriksen che partiva da sinistra e Lamela da destra.

 

Louis Van Gaal ha optato per il giovane ’98 Fosu-Mensah nel ruolo di terzino destro, preferendolo a Darmian, e ha schierato Martial ala sinistra, con Rashford a occupare il ruolo di centravanti. Il Manchester United ha contrapposto al solito 4-2-3-1 degli Spurs un analogo modulo di gioco, con Lingard alle spalle di Rashford, Mata a destra e Carrick-Schneiderlin come coppia di interni.

 

L’inizio della partita ha messo in mostra le caratteristiche difensive delle due squadre, impegnate in un pressing furioso sui portatori di palla avversari secondo le loro caratteristiche abituali. In particolare il Manchester United, con il suo pressing uomo su uomo, ha messo in difficoltà il Tottenham, che non riusciva ad alzare i giocatori offensivi e a distendere il proprio gioco verticale.

 


Un esempio del pressing orientato sull’uomo del Manchester United. In fase di costruzione bassa Eriksen si abbassa tagliando verso il centro del campo per favorire l’uscita del pallone. Dalla posizione di terzino destro Fosu-Mensah segue Eriksen in una posizione di campo molto interna e molto avanzata.



 

Nel primo quarto d’ora di gioco, l’aggressività del Manchester United ha soffocato gli Spurs, che hanno completato solo il 53% dei passaggi, lasciando il pallone per il 75% del tempo alla squadra di Louis Van Gaal. Il dominio nei primi 15 minuti si è però tradotto in appena due tiri in porta da fuori area, intercettati dai difensori del Tottenham. Dopo il primo quarto d’ora, la squadra di Pochettino ha aumentato l’intensità del proprio pressing, spostando fisicamente in avanti la trincea in cui la partita veniva combattuta.

 


Il differente pressing del Tottenham. Il pallone nei pressi della linea laterale innesca l’azione collettiva. I quattro giocatori offensivi collassano dallo stesso lato del campo a chiudere gli sbocchi al portatore di palla.



 

I difensori avevano così più tempo per giocare il pallone e le percentuali di riuscita dei passaggi e il possesso palla miglioravano notevolmente. A differenza del Manchester United, e in perfetto accordo con le proprie statistiche, bastava poco al Tottenham per rendersi immediatamente pericoloso. Era sufficiente riuscire a superare una linea di pressing degli avversari per poter sviluppare il proprio gioco verticale e arrivare alla conclusione.

 

https://vimeo.com/162343557

Il Manchester United pressa alto con Lindgard che si alza su Dier impedendo lo sviluppo della Salida Lavolpiana. Il Tottenham cerca con un passaggio lungo Kane che conquista il pallone e gioca di sponda su Eriksen. Gli Spurs sono già davanti la porta avversaria



 

Oltre al miglioramento dell’efficienza del proprio pressing, la chiave vincente per gli Spurs è stato l’incessante movimento dei tre giocatori alle spalle di Kane. Dopo il primo quarto d’ora, Eriksen, Lamela e Alli hanno cominciato ad abbandonare le proprie posizioni di partenza, a scambiarle e a giocare centralmente. La posizione delle tre mezzepunte disordinava il sistema difensivo dello United, più orientato su marcature fisse che sul controllo degli spazi. In particolare il movimento di Eriksen attirava dentro il campo l’estremamente aggressivo Fosu-Mensah (5 tackle e 5 intercetti per il giovane olandese), liberando spazi per le avanzate di Rose, che Juan Mata non riusciva e non poteva tamponare con continuità.

 

Da quel lato di campo gli Spurs sono arrivati al cross per 5 volte. Il terzino sinistro del Tottenham sarà alla fine il giocatore con più palloni toccati dopo Eriksen e Dembélé.

 


Fosu-Mensah è attirato dentro il campo dalla marcatura di Eriksen. Rose ha tanto spazio e tempo per ricevere, avanzare e crossare.


 

A soffrire particolarmente era Michael Carrick che, posto davanti alla propria difesa con Schneiderlin più avanzato su Dembélé, aveva il compito di intercettare le tracce interne delle mezzepunte del Tottenham, ma è stato progressivamente travolto dal ritmo degli Spurs, registrando alla fine della partita un solo tackle e un solo intercetto in un ruolo chiave per la tattica difensiva del Manchester United.

 

Alla fine del primo tempo la squadra di Louis van Gaal prevaleva nel possesso palla (58.3%) e costringeva con la sua pressione il Tottenham al 63% di passaggi completati. I soli due tiri effettuati, entrambi bloccati e da fuori area, mostravano però la solita mancanza di pericolosità del Manchester United.

 



Nel secondo tempo la squadra di Pochettino ha alzato ulteriormente l’intensità del proprio pressing, chiave dell’intero gioco degli Spurs, spostando in avanti il baricentro. Dei 9 tackle vincenti nella metà campo avversaria, ben 7 sono stati vinti nel secondo tempo, così come 5 dei 7 palloni intercettati nella metà campo dello United. Il

ha permesso di recuperare tanti palloni con continuità e, insieme alle immediate verticalizzazioni, ha messo sotto grande pressione la difesa del Manchester United.

 

Il gol di Alli a venti minuti dalla fine rappresenta bene l’andamento della partita, in cui l’elevato scontro di intensità e il continuo duello fisico sono stati progressivamente vinti dal Tottenham. Dopo il gol del vantaggio, gli argini del Manchester United sono stati travolti e gli Spurs hanno straripato,  rifilando nei successivi cinque minuti e quarantasei secondi altri due gol alla squadra di Van Gaal.

 

https://vimeo.com/162349962

Il primo gol del Tottenham: palla lunga verso Kane, aggressione della seconda palla e immediata verticalizzazione. Pienamente Spurs style. La riconquista del pallone da parte di Lamela non è certo casuale. L’argentino è il giocatore del match che vince più tackle, 9, un numero impressionante per un esterno d’attacco.



 

Anche i gol di Alderweireld e Lamela sono a pieno titolo rappresentativi del modo in cui gli Spurs ricercano il gol. Il centrale belga ha realizzato il diciassettesimo gol della stagione di Premier su calcio piazzato, mentre l’argentino ha finalizzato un’

, con il lancio lungo in diagonale a cercare il terzino avanzato dal lato opposto (anche questa volta Rose) e l’aggressione del centro dell’area da parte delle mezzepunte a rimorchio di Harry Kane.

 



La partita è stata un buon manifesto dell’evoluzione tattica che Pochettino e Van Gaal hanno dato alle loro squadre in queste due stagioni. Entrambi hanno sviluppato un calcio che trae i propri fondamenti dal

e in cui il pressing riveste particolare importanza. Se le origini sono simili, gli approdi sono molto diversi. Van Gaal gioca un possesso palla conservativo, mentre il gioco di Pochettino è estremamente verticale. Il pressing di Van Gaal è costruito partendo da marcature individuali piuttosto rigide, mentre il sistema di Pochettino prevede un complesso sistema di inneschi e un mix tra marcatura degli appoggi e controllo delle linee di passaggio.

 

La partita è stata una battaglia fisica notevole. Alla fine i tackle effettuati sono stati 72, ben il 44% in più di una partita dal discreto livello agonistico della nostra serie A come Milan-Juventus di sabato scorso. L’intensità della pressione ha portato le due squadre ad abbassare di 10 punti la propria percentuale di riuscita di passaggi. La differenza tra Spurs e Red Devils l’hanno fatta l’efficienza complessiva del pressing, e, principalmente, la capacità della squadra di Pochettino di rendersi pericolosa. Il Tottenham ha recuperato 16 palloni nella metà campo avversaria di cui 12 nel secondo tempo, contro i 6 del Manchester United. Ma soprattutto, riconquistato il pallone, il Tottenham riusciva a rendersi pericoloso grazie alla verticalità del proprio gioco e approfittando velocemente degli sbilanciamenti che un sistema di pressing uomo su uomo può generare. Dall’altro lato del campo invece il gioco conservativo della squadra di Van Gaal non metteva alcuna pressione alla difesa del Tottenham. Non a caso, l’unico dei 5 tiri del Manchester United a raggiungere la porta di Lloris è nato da un’iniziativa individuale di Martial e non da un’azione manovrata della squadra.

 

https://twitter.com/MC_of_A/status/719216057546842113?s=08

La deprimente mappa degli expected Goal per lo United.


 

I Red Devils oggi tendono a controllare il gioco per non sbilanciare il proprio sistema difensivo, ma per riuscirci pagano un costo elevato in termini di perdita di pericolosità.

 

Pochettino è invece riuscito a sviluppare un calcio che paga sia in fase offensiva che difensiva. In una partita complessa e che ha visto spesso il Tottenham in difficoltà nella costruzione della manovra, l’ostinazione con cui gli Spurs hanno progressivamente alzato il livello del proprio gioco cercando di eseguire meglio e con maggiore intensità ciò che provano durante la settimana, dimostra che il lavoro del tecnico argentino è davvero arrivato in profondità e che la squadra aderisce senza dubbi al suo progetto di gioco.

 ed è un vero peccato che alla fine solo uno tra lui e Ranieri potrà essere il vincitore di questa sorprendente Premier League.

 

 

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