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Calcio Giuseppe Pastore 1 ottobre 2019 7'

7 curiosità della sesta giornata di Serie A

Fatti particolari da rivendervi su Tinder.

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La sesta giornata porta alla serie A un po’ di rassicurante normalità anche a livello statistico. Vincono tutte le prime sei in classifica, la zona Champions League torna a somigliare a quella dell’anno scorso, si ripetono a volte anche gli stessi singoli risultati. Per esempio, dopo il 2-6 della scorsa stagione, l’Atalanta è andata vicinissima a diventare la terza squadra della storia in grado di segnare almeno cinque gol sullo stesso campo per due campionati di fila, ma nella ripresa non ha voluto maramaldeggiare su un Sassuolo piuttosto stordito. Per completezza d’informazione, le uniche due squadre a esserci riuscite rimangono il Milan 1950-52 (un 1-5 e uno 0-5 in casa della Lucchese) e il Napoli 2016-2018 (due 0-5 di fila a Cagliari). E ora passiamo ai Fatti Strani che sono successi davvero.

 

Away teams 💯 pic.twitter.com/cdRmLM3pfE

— Bundesliga English (@Bundesliga_EN) September 29, 2019

 

Cortesie per gli ospiti

Week-end storico e pressoché irripetibile in Germania: nove partite di campionato, un pareggio e otto vittorie esterne! Naturalmente si tratta di un record assoluto per la Bundesliga e s’impone dunque il confronto con il nostro campionato. Nella storia della Serie A a 20 squadre troviamo solo tre giornate senza segni 1 in schedina. 

 

  1. 11^ giornata 2007-2008, con sette pareggi e tre vittorie in trasferta. Oltre al primo storico Juventus-Inter post-Calciopoli (1-1), l’highlight del weekend fu questo arcobaleno della Formica Atomica Sebastian Giovinco che beffò il portiere brasiliano Doni al 90′ di un Empoli-Roma 2-2.
  2. 36^ giornata 201272013, con due pareggi, otto vittorie in trasferta e il conseguente record di punti fuori casa in una singola giornata di campionato (26 su 30). Momento saliente della giornata: Muntari che segna al Pescara ed esulta mimando la camminata meditabonda di Rudy Tavana, lo storico medico sociale del Milan.
  3. 12^ giornata 2014/2015, con cinque pareggi e cinque vittorie in trasferta. Momento saliente della giornata: Cristian Raimondi che si beve Ashley Cole in tunnel al primo minuto di Atalanta-Roma, dimostrando di meritarsi il soprannome di CR77. 

Cose che succedono di Radu

Al 40′ di Lazio-Genoa Stefan Radu, rumeno nato a Bucarest nel 1986, ha fatto gol a Ionut Radu, rumeno nato a Bucarest nel 1997 (nessuna parentela tra i due). Questo genere di cose è essenzialmente il motivo per cui esiste questa rubrica di Fatti Strani, perciò tuffiamovici a capofitto, anche se non è certo la prima volta che accade in serie A. Eccovi un elenco di precedenti assolutamente non esaustivo: se vi sovvengono altri casi analoghi, vi invitiamo a segnalarli. 

 

  • Cristiano Doni (Atalanta) ha segnato tre gol al brasiliano Alexander Doni (Roma), di cui due tutti insieme in Atalanta-Roma 3-0 del 15 febbraio 2009;
  • Paolino Pulici (Torino) ha segnato otto gol a Felice Pulici (Lazio e Ascoli), di cui tre tutti insieme in Lazio-Torino 1-5 del 6 aprile 1975;
  • Roberto Vieri (papà di Christian) ha segnato il suo primo gol in serie A proprio a un altro Vieri, Lido Vieri, in una Torino-Sampdoria 4-2 del 15 ottobre 1967 tristemente famosa per essere stata l’ultima partita della “Farfalla” Gigi Meroni;
  • Arnaldo Sentimenti (Sentimenti I) si fece una solida fama di para-rigori parandone nove consecutivi nella stagione 1941-42, ma la serie fu interrotta proprio da suo fratello Lucidio (Sentimenti IV), pure lui portiere!, in un Napoli-Modena 2-1 del 17 maggio 1942. Le cronache raccontano che Arnaldo la prese come un affronto personale e iniziò a rincorrere per il campo il suo impudente fratellino;
  • non si scherza coi Sentimenti: anche Primo Sentimenti (Sentimenti V) segnò al fratello Lucidio il gol decisivo in uno Juventus-Modena 0-1 del 4 gennaio 1948;
  • Silvano Moro (Udinese) segnò a Giuseppe Moro (Sampdoria) in Udinese-Sampdoria 3-2 del 21 dicembre 1952;
  • infine, Roberto Mancini ha segnato tre gol a Francesco Mancini (Foggia), tutti insieme in Sampdoria-Foggia del 3 gennaio 1993.

 


Davanti agli occhi del “nemico” Arrigo Sacchi presente in tribuna, quel giorno Mancini sfiorò addirittura una clamorosa quaterna.

 

Dunque i Radu dovrebbero essere la prima coppia interamente straniera a riuscire nell’impresa. Ultima curiosità: nonostante il cognome piuttosto diffuso, nessun Rossi ha mai segnato in serie A a Sebastiano Rossi. 

Internazionale ma non troppo

Sette partite stagionali sono sufficienti per intuire una tendenza? Se sì, quella dell’Inter non è affatto una stagione banale. I 14 gol segnati fin qui tra campionato e Champions sono infatti perfettamente divisi a metà tra italiani e stranieri: sette a testa. La quota italiana non era così alta dal 2001/02, quando a fine stagione superò di pochissimo il 50% grazie ai 43 gol di Bobo e compagni rispetto ai 42 di Recoba & co. Certo, avere Bobone in squadra aiutava non poco, e dunque il 50% dell’Inter di Conte è ancora più rimarchevole visto che si regge su ben cinque marcatori diversi (tre gol Sensi, uno a testa Barella, Candreva, D’Ambrosio e Gagliardini). 

 


Il 5 maggio 2002 ai tifosi interisti passò comprensibilmente inosservato il fatto che, grazie alle reti di Vieri e Di Biagio, i gol italiani avevano superato i gol stranieri.

Attenti a quei due

Restiamo sull’Inter per lanciare la sua settimana terribile con una statistica da far tremare i polsi. Se la Pulce avrà recuperato dal suo infortunio muscolare e sarà a disposizione di Valverde mercoledì, e se CR7 sarà regolarmente al suo posto domenica sera a San Siro,  l’Inter sarà il primo club non spagnolo di tutti i tempi ad affrontare i due super-big Messi e Ronaldo in meno di una settimana. Il fatto non è così raro, ma è rimasto circoscritto al calcio spagnolo finché i due hanno giocato in Liga, sfruttando soprattutto gli incroci tra campionato e Coppa del Re. Restando solo ai casi più recenti, è accaduto al Celta Vigo e al Valencia nell’inverno 2018, alla Real Sociedad nel 2017, e così via.

 

A livello di Nazionali invece è capitato solo all’Olanda del ct Marco Van Basten, durante il Mondiale 2006: 0-0 contro l’Argentina di un diciottenne Messi schierato titolare nell’ultima inutile partita di girone, 0-1 dal Portogallo di un ventunenne Ronaldo negli ottavi di finale. Ma sarebbe potuto succedere anche alla Francia, agli ultimi Mondiali di Russia. I bleus avevano battuto 4-3 l’Argentina agli ottavi e aspettavano ai quarti la vincente di Uruguay-Portogallo, in programma poche ore dopo: ma una doppietta di Cavani diede la vittoria alla Celeste, cancellando l’appuntamento con la storia.

 

United Colors of Serie A – 3

Nuovo record stagionale di Paesi diversi a segno nella stessa giornata: sedici! Bosnia (Pjanic, Dzeko), Portogallo (Ronaldo, Leao), Cile (Sanchez, Pulgar), Repubblica Ceca (Jankto), Argentina (Gomez, Ansaldi, Castro), Germania (Gosens), Colombia (Zapata), Francia (Defrel, Ribery), Belgio (Mertens), Grecia (Manolas), Serbia (Milinkovic-Savic), Romania (Radu), Ecuador (Caicedo), Svezia (Kulusevski), Danimarca (Cornelius), Italia (tutti gli altri). 

Milan, il dolore viola

Quattro dati per illustrare il momentaccio del Milan e rabbuiarne ulteriormente i tifosi.

 

1. Quattro sconfitte nelle prime sei giornate di campionato non si verificavano dalla stagione 1938/39, quando l’Italia era campione del Mondo di calcio in carica, il Ministro degli Esteri era Galeazzo Ciano, il presidente degli Stati Uniti era Franklin Delano Roosevelt e il Paese si rallegrava per l’uscita del 18 sulla Ruota di Napoli dopo 124 settimane.

 

2. L’ultimo giocatore ad aver causato due rigori in serie A nella stessa partita prima di Ismaël Bennacer era stato Angelo Ogbonna in Cagliari-Torino 4-3 del 24 febbraio 2013: uno nel primo tempo su Sau, uno nella ripresa su Pinilla. 

 

 

3. L’ultima volta che il Milan aveva subito due rigori contro nella stessa partita l’avversario era curiosamente la Fiorentina di Vincenzo Montella. Era il 7 aprile 2013 e il Milan ebbe molto da polemizzare, in quello che era una specie di spareggio per la Champions, sui due rigori concessi dall’arbitro Tagliavento e trasformati da Ljajic e Pizarro che consentirono alla Viola di rimontare (in 10) da 0-2 a 2-2.

 

 

4. Per trovare l’ultima volta che il Milan aveva concesso due rigori nella stessa partita, ma in casa, dobbiamo tornare al Ventesimo Secolo: Milan-Lecce 1-2, 19 ottobre 1997, quando l’arbitro De Santis ne fischiò due al Lecce addirittura nel giro di tre minuti. Anche quella volta era la sesta giornata. Anche quella volta il portiere del Milan – allora Massimo Taibi – ne parò uno a Palmieri, per poi subire gol sul secondo, da Casale. Anche quella volta, per completare il disastro, il Milan pensò bene di finire in 10, per l’espulsione di Savicevic a metà primo tempo per una manata a Casale. E anche quella volta c’era una quota viola, assicurata dall’allora allenatore salentino che era Cesare Prandelli.

 

Edin lo Spietato

Se Diego Armando Maradona ripensa ai suoi precedenti con il Lecce con una punta di veleno, essendo i salentini l’unica squadra a cui non è mai riuscito a segnare in serie A in sette partite, l’esordio di Edin Dzeko al Via del Mare invece è filato via liscio come l’olio. La sua capocciata risolutiva sul cross di Mkhitaryan ha anche un altissimo valore statistico: Dzeko ha castigato la venticinquesima squadra su 26 affrontate in totale in serie A. Insomma tutte, tranne il Parma con cui ci riproverà il 10 novembre, in attesa di incontrare per la prima volta il Brescia nel turno successivo. 25 su 26 è già un traguardo ragguardevole, se pensiamo che nella storia della serie A esistono solo due giocatori ad aver fatto bottino pieno: l’immortale Silvio Piola (33 su 33) e l’ecumenico Marco Van Basten (26 su 26).

 

 

E noi, anche un po’ per lenire il dolore dei tifosi milanisti, vi lasciamo con la sua intera goal collection rossonera.

 

Tags : edin dzekomilan

Giuseppe Pastore fa il giornalista. Appassionato di sport, di cinema, di gente.

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