
In un calcio in cui i sistemi tendono sempre più a dominare le individualità, e in cui i calciatori sono livellati verso valori fisici e tecnici più o meno simili, veder giocare Bruno Peres è un’esperienza che corrisponde perfettamente alla definizione di “tuffo nel passato”. Sembra un elemento così lontano dal calcio di oggi che ho scelto 5 cose estranee al calcio a cui assomigliano le sue accelerazioni.
1. Un assolo di batteria
Vedi Bruno Peres e vedi il batterista di Whiplash accompagnare le sue falcate con le mani sanguinanti. In questa azione, prima di puntare il centro del campo, supera l’attacco alle spalle con uno scavetto d’esterno, per poi lanciarsi da solo con un controllo al volo. A quel punto i suoi passi si fanno sempre più veloci, quando gli si fa incontro un uomo che salta verso l’interno del campo.
Manca solo il clash finale sul piatto, nel suo caso un tiro, un cross o uno scarico.
2. Il Bullett Bill di Super Mario
La superiorità atletica di Bruno Peres è ancora più impressionante se esercitata nei confronti di giocatori altrettanto dominanti sotto un profilo fisico. In questa sgroppata contro la Roma, ad esempio, prima brucia sullo scatto Nainggolan, poi anticipa in progressione Rüdiger e Manolas. Tre giocatori che teoricamente fanno della corsa un loro punto di forza.
Adesso immaginatevelo in 8 bit.
3. Quando in montagna ti ritrovi su una pista nera senza volerlo ma ormai devi buttarti
Una delle cose più devastanti che fa Bruno Peres è quando dribbla rientrando dentro al campo, penetrando nella zona strategicamente più pericolosa e più popolata, senza però rallentare. I dribbling di Bruno Peres infatti non sono frutto solamente di una evidente superiorità atletica nella corsa rispetto alla stragrande maggioranza dei suoi avversari, ma nascono anche da quella creatività barocca tipica del Brasile nell’arte del dribbling. La scorsa stagione è stato il primo difensore nei cinque principali campionati europei per dribbling (96 in tutto, 3,33 ogni 90’): 25 in più di Filipe Luis, 40 più di Marcelo. Bruno Peres, per intenderci, dribbla più di Pogba e Mertens.
Quando tutto fila liscio le discese di Bruno Peres sono un perfetto mix di improvvisazione e controllo del corpo, di esperienza e incoscienza.
4. Un toro per le strade di Pamplona
Bruno Peres rientra nella ristrettissima cerchia dei giocatori che dominano il ritmo partita a proprio piacimento, lui non è il torero che schiva, ma una mandria di tori che carica la folla. Quando penetra in mezzo al campo mentre gli avversari si affannano a stargli dietro, sembra un toro lanciato per le strade di Pamplona, con i più audaci che invece di rifugiarsi in anfratti cercano di rincorrere l'animale per toccargli il dorso.
In questo caso è Obiang che riesce a togliersi un attimo prima di essere incornato.
5. Un touchdown di Football Americano
Con gli spazi sempre più stretti del calcio di questi anni, Bruno Peres è uno degli ultimi rimasti a fornire allo spettatore ancora quel senso di liberazione che dà la corsa di un atleta in campo aperto.
Una sensazione simile a quella che si prova quando un running back riesce a trovare un corridoio per involarsi da solo verso la fine del campo.
In un certo senso, Bruno Peres è uno di quei calciatori che contraddicono ogni progresso tattico, che incarnano la vittoria dell’individualità sull’organizzazione collettiva.