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Daniele Manusia
4 punti su Juventus - Roma
06 gen 2014
06 gen 2014
L'analisi della partita più importante del campionato italiano 2013-2014. I 4 concetti-chiave per comprendere meglio la sconfitta romanista.
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Daniele Manusia
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Rudi Garcia è un uomo ragionevole e da uomo ragionevole quando gli è stato chiesto quale squadra era più forte tra Roma e Juventus non ha condiviso con noi (tifosi di una delle due squadre o semplici osservatori) le sue speranze e paure ma ha ragionevolmente risposto che non lo sapeva, che lo avremmo scoperto dopo la partita. Che poi è la cosa più competente che sia stata detta nel pre-partita della partita più importante del campionato italiano 2013-2014. Adesso, dopo la partita, possiamo dire che la Juventus è più forte. Non c'è niente di male ad ammetterlo, neanche dal punto di vista di un tifoso romanista, anche perché sono molte le squadre ad essere più deboli di questa Juve (e se pensate all'eliminazione dalla Champions per mano del Galatasaray fareste forse bene ad andarvi a riguardare la doppia sfida con il Real Madrid). http://dai.ly/x199twp 1. Rudi Garcia ha sbagliato a preparare la partita? Sia la Roma che la Juventus sono scese in campo con l'XI tipo, o meglio, sia Garcia che Conte avevano praticamente tutta la rosa a disposizione. La Juve si è schierata con il 3-5-2 degli ultimi anni, con Pirlo-Vidal-Pogba al centro e Marchisio in panchina, la Roma con il 4-3-3 con Totti falso 9 visto all'inizio dell'anno. Quindi Destro in panchina. Quindi, per rispondere a una domanda di qualche tempo fa, nelle partite di alto livello Totti e Destro non possono giocare insieme (ovviamente è una risposta temporanea). Il grande dubbio prima della partita riguardava l'atteggiamento della Roma senza palla. Se la Roma avrebbe aspettato la Juve nella propria metà campo, con le linee di centrocampo e difesa strette, o se avrebbe pressato i portatori juventini anche in zone di campo profonde. Aspettare la Juve nella propria metà campo è sempre un mezzo suicidio, considerando che uno dei punti forti della Juventus sono proprio gli inserimenti dei centrocampisti dietro le difese schierate. C'è anche l'esempio in positivo del secondo tempo della Fiorentina, quando senza più nulla da perdere (sotto di due gol) la squadra di Montella ha provato a restare il più a lungo possibile nella metà campo juventina, ribaltando l'equilibrio e il risultato della gara. Ma è anche vero che lo scorso anno, quando la Roma ha vinto 1-0 in casa, Andreazzoli aveva impostato esattamente una partita di quel tipo, schierandosi con un 3-5-2 più o meno speculare a quello della Juventus (sulla carta c'erano 3 attaccanti ma in fase difensiva Lamela scendeva su Pirlo). Un altro esempio di come si può difendere nella propria metà campo in maniera non passiva senza lasciare spazio tra le linee potrebbe essere la partita di qualche settimana fa tra Chelsea e Arsenal, con Mourinho che ha volutamente lasciato ad Arteta tutto il tempo che voleva con la palla tra i piedi (certo magari non avrebbe fatto lo stesso con Pirlo).

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Un momento di pressing iniziale della Roma. A destra dell'immagine si vede bene Pjanic su Pirlo. Gervinho è pronto, in caso, ad accorciare su Lichtsteiner. Un meccanismo molto dispendioso che la Roma non riuscirà a fare bene per tutto la gara.

Fin dai primissimi minuti (anzi, dopo 40 secondi, quando Gervinho ha perso palla provando a passare al centro della difesa della Juve e si sono visti Totti e Pjanic salire in pressing) è stato chiaro che Garcia aveva scelto l'atteggiamento aggressivo. Con il tridente offensivo della Roma che pressava 1 vs 1 quello difensivo della Juventus e Pjanic (o a seconda della zona di campo Gervinho o Ljajic o Totti) che si accentrava per scoraggiare il passaggio a Pirlo, cercando di costringere la difesa a lanciare lungo o allargare sugli esterni, dove è più facile difendere. Anche se a posteriori c'è chi può pensare ad una scelta arrogante, o ingenua, Garcia ha provato ad ostacolare il gioco della Juve nell'unico modo possibile: provando a batterla. 2. Controllare la partita con o senza il possesso del pallone Va detto che la Roma non pressava alta sempre e comunque, che quando la Juventus riusciva a salire oltre la metà campo (in un modo che descriverò più avanti e che secondo me si è rivelato decisivo) trovava comunque una linea di 4 difensori stretta con davanti De Rossi. Sinceramente non so se fosse nei piani di Conte fin dall'inizio o se nella prima mezz'ora la Roma sia stata semplicemente migliore della Juventus conquistando il possesso palla e la squadra di Conte poi abbia fatto di necessità virtù (a maggior ragione dopo il vantaggio al '17); di certo il tipo di possesso della Roma, prolungato e riflessivo, arrivando se costretta anche a giocare palla con De Sanctis, sembrava teso a controllare la partita piuttosto che offendere nell'immediato. Quindi almeno da parte di Garcia quella di avere il possesso palla sembra una scelta strategica. Ancora a fine primo tempo la Roma aveva avuto il 61,1% del totale dei palloni giocati (sceso di poco a fine partita, al 59,3%) e in questo secondo me è stata eccellente, considerando che anche la Juventus pressava la fase di costruzione (almeno in prima battuta, per poi scendere fino al limite dell'area e chiudere gli spazi).

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Anche la coppia di attaccanti della Juve si preoccupava di far lanciare i centrali della Roma, a inizio azione. Nelle fasi di possesso più lungo della Roma, Tevez e Llorente invece rientravano fino a dietro la linea della palla.

Prima della partita Garcia aveva anche detto che l'atteggiamento non avrebbe dovuto cambiare neanche trovandosi in svantaggio da subito, e così è stato: dopo il vantaggio di Vidal la strategia della Roma non è cambiata e anche questo è un merito secondo me che le va riconosciuto (tra l'altro è esattamente il contrario di quello che ha fatto il Napoli sempre qui a Torino contro la Juventus, difendendo nella propria metà campo anche dopo aver subito il primo gol - salvo poi cominciare a pressare nel secondo tempo). La Roma ancora oggi è una delle squadre ad aver segnato il più alto numero di gol (5) su contropiede (più di lei solo Torino e, appunto, il Napoli con 6) e in questo modo ha anche rinunciato a una delle sue armi migliori: la velocità di Gervinho. La prima occasione pericolosa, al sesto minuto, è nata da un contropiede: da una palla rubata da Pjanic a Bonucci (che, partito in slalom a centrocampo, aveva già dribblato Totti), sfumata poi su un passaggio francamente sciatto di Totti per Ljajic e da una conclusione poco convinta del serbo. Finché la Roma ha avuto energie e lucidità è riuscita a non forzare quasi mai l'ultimo passaggio preferendo combinare tra le linee e la scelta di Ljajic rispetto a Florenzi si spiega (oltre che magari con il semplice fatto che per Garcia l'uno è migliore dell'altro) con la possibilità di avere un secondo giocatore con qualità tra le linee (oltre a Totti) piuttosto che un secondo giocatore di profondità (oltre a Gervinho). Anche la Juventus però a suo modo ha controllato l'andamento della partita, sedendosi sulla trequarti e puntando a combinazioni d'attacco più dirette, e se la Roma ha eseguito quasi 200 passaggi in più (546 contro 368) quelli nella trequarti di campo avversaria sono stati praticamente gli stessi (135 contro 131). Senza contare gli ultimi quindici minuti, prima cioè della doppia espulsione De Rossi-Castan, la differenza non è così marcata (133 contro 108) come il dato del possesso totale in teoria dovrebbe garantire. I giocatori ad aver fatto più passaggi in quella che è la zona di campo più pericolosa per gli avversari sono Pirlo e Maicon (26), un playmaker da una parte e un terzino dall'altra. Poi c'è Ljajic (22) che però non ha creato neanche un'occasione da rete (non ha mandato al tiro cioè nessun suo compagno). 3. Tevez e Llorente più forti della difesa più forte d'Europa Al di là del controllo passivo, quello che ha fatto la differenza per la Juve è stata la coppia d'attacco Tevez-Llorente. Jonathan Wilson, nel suo recap tattico del 2013, descrive la difficoltà di difese abituate a giocare contro moduli con una sola punta ad affrontare squadre con una coppia di attaccanti, ma la Roma ha ovviato in parte al problema grazie a De Rossi che come al solito si abbassava sulla linea di Castan e Benatia. De Rossi faceva quindi da uomo in più nelle situazioni elaborate e davanti alla difesa marcava quello che tra Tevez e Llorente veniva incontro alla palla, provando ad anticiparlo o quanto meno impedendogli di girarsi.

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De Rossi si scontra con Llorente lasciando Benatia e Castan 2 vs 1 con Tevez.

In occasione del gol però De Rossi ha ricordato, se ce ne fosse stato bisogno, che non è un vero e proprio difensore permettendo a Tevez di girarsi in area di rigore. Poi Pjanic perde Vidal, o tiene la linea del fuorigioco ed è Benatia che la rompe, ma una volta che De Rossi fa girare Tevez è normale che salti l'ordine. Poi come ho già detto ci sono poche squadre capaci come la Juventus di servire gli inserimenti dei centrocampisti, e pochissimi giocatori bravi come Vidal a correre alle spalle dei difensori avversari. Pochi minuti dopo il vantaggio, intorno al diciannovesimo, Tevez ha vinto nuovamente un duello fisico, stavolta contro Benatia, e la Roma ha rischiato subito il raddoppio. La situazione ricorda molto quella del pareggio del Torino, quando Meggiorini è arrivato sul fondo e ha crossato per il gol Cerci. In quel caso si è parlato di un forse-fallo dell'attaccante granata, oltre ad un'evidente disattenzione di Benatia, contro la Juventus il centrale marocchino ha semplicemente perso il duello fisico.

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Pogba in verticale serve Tevez, Benatia sbaglia l'anticipo e l'argentino spreca la superiorità non riuscendo a servire Llorente al centro dell'area.

È significativo che in tutta la partita Benatia abbia fatto solo 2 tackle e 1 anticipo (contro il Milan, ad esempio, ne ha fatti 4 e 4). Anche i numeri di Castan sono decisamente bassi, 2 tackle e 3 anticipi, se li si confrontano a una delle sue prestazioni migliori, la partita con il Napoli in cui ne ha fatti rispettivamente 3 e 7. Le difficoltà della difesa della Roma sono diventate ancora più evidenti nel secondo tempo in cui sembrava impossibile evitare che Tevez e Llorente ricevessero palla all'altezza della trequarti. Il massimo che potevano fare i difensori della Roma era spingerli il più indietro possibile, ma la Roma non recuperava palla. Qui sotto si vede De Rossi saltare a vuoto su un lancio lungo che finisce sui piedi di Tevez.

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In questo caso Castan lascia la posizione per seguire Llorente in una zona più profonda, lasciando comunque De Rossi e Benatia 2 vs 1 con Tevez, ma De Rossi va a vuoto e Benatia resta a distanza di sicurezza per evitare di perdere lo scontro e mandare di nuovo Tevez verso la porta.

Al di là dell'espulsione (ha perso la testa o quello è solo il fallo di un giocatore tremendamente affaticato che ha provato in modo disperato a evitare un cross?) De Rossi e il ruolo in cui si è specializzato De Rossi si sono rivelati un punto debole di questa Roma in una partita di livello. O almeno lo sono stati ieri. De Rossi ha fatto più passaggi di tutti (74) ma pochissimi (10) nella trequarti avversaria, al tempo stesso non ha garantito quella copertura ulteriore che aveva garantito in passato. In questo modo la Roma ha perso un uomo a centrocampo senza neanche guadagnarne uno in difesa. Anche Benatia e Castan non sono riusciti a dominare fisicamente Tevez e Llorente come avevano fatto con gli avversari avuti di fronte in passato e una distrazione del brasiliano, che su calcio piazzato (un errore simile a quello di Benatia su Zapata nel calcio d'angolo dell'1-1 del Milan) cade nella finta di Bonucci lasciandolo solo sul secondo palo, ha causato il secondo gol che aveva seriamente compromesso la partita già prima che la Roma restasse in 9. Anche sulla punizione che porterà all'espulsione di Castan c'è un duello aereo perso da Benatia sul secondo palo con Chiellini. Non vorrei sembrare troppo critico, Benatia e Castan non sono un problema ma manca forse un po' di esercizio ad alto livello per capire il vero valore di questa difesa. La Roma ha subito comunque pochi gol (anche se ad oggi solo uno in meno della Juventus) è il modo in cui li subisce che comincia a diventare preoccupante. 4. Questo attacco e questo Totti Con la difesa della Juventus schierata, attenta a non lasciare la profondità a Gervinho, sono venuti fuori i limiti dell'attacco della Roma e, con le energie che calavano, ha finito col perdere anche la battaglia a centrocampo e lasciare tempo a Pirlo di far scorrere la palla da destra a sinistra. Strootman e Pjanic a mio avviso hanno giocato un ottimo primo tempo ma contro una coppia di avversari come Pogba e Vidal difficilmente potevano fare di meglio (Pjanic sembrava anche infortunato). C'è un'azione di poco precedente all'espulsione di De Rossi che fa capire quanto il cileno sia un giocatore eccezionale: dopo aver vinto un duello aereo in recupero su Strootman (che è come vedere un giocatore medio di NBA vincere un rimbalzo sotto canestro contro uno dei più alti) finendo a terra, si è rialzato e ha corso nello spazio con energia verso Dodò. Ovviamente Strootman non ce l'ha fatta a seguirlo, ma quel dinamismo lì è semplicemente fenomenale. Con le coppie di intermedi che si annullavano a vicenda in mezzo (più o meno) a centrocampo restavano liberi i due playmaker. Per la Roma, cioè, De Rossi, che come detto ha faticato a trovare un compagno in attacco. Quando la Roma impostava, anche in posizione avanzata, la Juventus lasciava lo sfogo sulle fasce. Tanto non giocava Destro e in area ci finivano Gervinho (solo 3 dribbling tentati, pochissimi rispetto ai 12 della Fiorentina) o Ljajic.

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Qui si vede Ljajic solo al centro dell'area di rigore avversaria (Gervinho è fuori inquadratura a sinistra), non c'è nessuno tra le linee e a Maicon non resta altra scelta che tornare indietro su Pjanic.

Totti e Ljajic hanno coperto le stesse zone di campo ma non hanno creato quanto ci si sarebbe aspettato (anche Gervinho costretto spesso in zone poco pericolose è stato del tutto inefficace). Ljajic ha toccato più palloni ma solo uno dei suoi passaggi è finito con successo nell'area di rigore avversaria, mentre Totti ha mandato 3 volte un compagno al tiro (compresa l'occasione del sesto minuto sopracitata, che però andrebbe considerata in negativo anziché in positivo). In ogni caso, se lo scopo era sfruttare la debolezza di Pirlo in fase difensiva, non ci sarebbe stato bisogno di averli entrambi in campo per ottenere dei risultati così poveri. Maicon, che come detto ha influito molto sul gioco offensivo della Roma lo ha fatto in modo del tutto innocuo (e in fase difensiva ha contribuito ancora meno). Quando le distanze hanno cominciato ad allungarsi i giocatori della Roma si sono trovati isolati e costretti a forzare la giocata, contro la Juventus pronta a chiudersi in pressione e ripartire. Come in occasione dell'espulsione di De Rossi, nata da una palla persa da Ljajic con Maicon molto alto e anche De Rossi al centro della metà campo juventina.

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Ljajic ha appena perso palla provando a forzare al centro, Maicon è largo a destra dell'inquadratura e non ha intenzione di rientrare e De Rossi al termine di sessanta metri di corsa volerà a piedi pari incontro al suo cartellino rosso.

Oltre all'occasione del sesto minuto, un altro tiro da fuori di Pjanic intorno al diciottesimo del primo tempo (a giro rasoterra ma lento) e una combinazione Maicon-Strootman-Pjanic che ha portato a un secondo tiro pochi minuti dopo, la Roma non ha creato vere e proprie occasioni da gol. La domanda a questo punto non è se Totti sia un giocatore utile o meno a questa Roma, e sono fuori discussione l'impegno o l'atteggiamento in campo, ma se sia all'altezza di partite di questo tipo. Magari non era fisicamente al meglio ma il punto è se potrà continuare a dare quello che ha dato a inizio campionato anche con spazi più stretti e avversari di livello. Così come sembra ragionevole chiedersi se Ljajic sia un giocatore che o fa quello che vuole, e allora dà qualcosa in più del normale, o fa quello che gli si chiede ma in modo assolutamente normale (o se magari non si combina bene con Totti, se non trarrebbe ad esempio vantaggio giocando con 2 giocatori davanti da servire). O, ancora, se Garcia pensa davvero che Destro sia un'alternativa valida sul piano del gioco che garantisca maggiore pericolosità (e, se lo pensa, perché non lo fa giocare da solo al centro). In conclusione il risultato è forse ingiusto, la Roma è stata sfortunata a prendere due gol evitabili in momenti cruciali ma non è riuscita a cambiare ritmo. Anche quando Garcia ha inserito Destro per Pjanic passando al 4-2-3-1, in quei venti minuti tra il 2-0 e il 3-0 con i due espulsi in cui forse il cambio avrebbe potuto avere qualche effetto, la Roma ha continuato a premere senza risultati, e la Juventus è stata brava a sfruttarne ogni debolezza, comprese quelle mentali, ottenendo forse più di quello che meritava, ma in sostanza segna bene la distanza tra le due squadre in questo momento.

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